Proseguono i controlli sulle misure volte a prevenire il fenomeno epidemico da Covid-19 da parte dei Carabinieri Forestali.
I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) del Gruppo Carabinieri Forestale di Torino ha eseguito mirate verifiche sullo svolgimento delle attività di caccia esercitata nei Comprensori Alpini della Città Metropolitana di Torino.
In deroga alle misure restrittive sugli spostamenti disposte a livello governativo, per il prelievo di alcune specie di animali (cinghiale, capriolo, cervo, cornacchia nera e grigia, gazza volpe e minilepre) in zona arancione è consentito svolgere l’attività venatoria al di fuori del proprio comune purché si resti all’interno dell’Ambito Territoriale di Caccia e Comprensorio Alpino di residenza venatoria (ATC o CA in cui si è ritirato il tesserino venatorio) o nel Azienda Faunistica Venatoria o Agrituristico venatoria di appartenenza, come chiarito da apposita circolare interpretativa della Direzione della Giunta Regionale Piemontese.
La verifica effettuata nel mese di gennaio da parte dei Carabinieri Forestali ha però evidenziato che decine di cacciatori, pur ammessi all’esercizio venatorio, provenivano da comparti e ambiti territoriali di caccia diversi da quelli di residenza, in alcuni casi addirittura da fuori regione, violando le norme antiCOVID ed aumentando quindi i connessi rischi di contaminazione e diffusione del virus e delle sue varianti.
All’esito delle verifiche sono state elevate, nei confronti dei cacciatori,sanzioni amministrative per complessivi 6.800 Euro per il mancato rispetto del divieto di spostamento dal Comune di residenza giustificato da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ovvero per motivi di salute