Arre

Emanuele Luzzati tra Fiaba e Fantasia

 

Nelle sale di “Palazzo Salmatoris” a Cherasco, si ricorda, con un’esaustiva retrospettiva, l’eclettico artista genovese

Dal 9 novembre al 23 febbraio 2025

Cherasco (Cuneo)

Di fronte alle oltre 80 opere a firma di Emanuele Luzzati, presentate da sabato 9 novembre a domenica 23 febbraio 2025 nel seicentesco “Palazzo Salmatoris” di Cherasco (Cuneo), i torinesi, soprattutto, non potranno non andare subito, con occhi cuore e memoria, al magico fiabesco “Presepe” – abitato dai Santi, dagli Angeli e dai personaggi della tradizione mescolati a colorati vivaci protagonisti delle fiabe, dipinti su tavole di legno e adornati con pezzi di stoffa – che dal 1997 (fu allora la prima delle “Luci d’Artista” volute dall’indimenticato assessore comunale alla “Cultura”, Fiorenzo Alfieri) inaugura le subalpine feste natalizie in alcuni delle più iconiche location della Città, a partire, solo per citarne alcune, dal “Giardino Sambuy” di piazza Carlo Felice fino al “Borgo Medievale” e agli interni ed esterni del “Teatro Regio” in piazza Castello, dopo aver traslocato per un anno nella Capitale.

Luzzati, dunque, e il suo magnifico, unico e fantastico, “Presepe”. Ma Emanuele (Lele) Luzzati, nato nel 1921 in “quella Genova – scriveva – dove si entra dai tetti delle case … labirintica come un bosco, la mia migliore musa” e a Genova scomparso, nel 2007, fra le mura di quella casa di via Caffaro dove ha abitato quasi tutta la vita, è stato nel mondo dell’arte tante e tante e tante altre “cose”. Così tante da rendere comprensibilmente non poco impegnativo e faticoso un adeguato allestimento espositivo come quello realizzata dalla Città di Cherascoin collaboborazione con l’“Associazione Cherasco Eventi”, sotto la curatela di Cinzia Tesio e Rino Tacchella. Artista in ogni settore dell’arte applicata e fedele “portatore sano” di uno stile personalissimo, “solo apparentemente ‘bambinesco’ – si è scritto – ma partecipe di una cultura figurativa vastissima” (in cui possono ravvisarsi riferimenti al surrealismo di Ghagall o al “Cavaliere Azzurro” di Kandinsky fino alla coinvolgente emozionalità di certo “espressionismo tedesco”), Luzzati, attraverso tecniche le più diverse (dalla terracotta allo smalto, dall’intreccio di lane per arazzi all’incisione su supporti vari, fino ai collage di carte e tessuti), è stato infatti un abile scenografo e costumista teatrale (più di 500 le scenografie realizzate per Prosa, Lirica e Danza nei principali teatri italiani e stranieri), ha illustrato libri per bambini (fra cui le “Fiabe Italiane” di Calvino) e storie per adulti, con regolarità ha prodotto opere in ceramica, sculture e pannelli di grandi dimensioni, ha progettato e prodotto film d’animazione (fra cui “La Gazza Ladra” e “Pulcinella” che gli valsero due nominations agli “Oscar”), ha progettato e decorato interni di case e chiese, ha reinventato graficamente i “mezzari” genovesi, fino a ridisegnare giocosi parchi per bimbi e adulti.

Infinito dunque il materiale a disposizione – proveniente da Collezioni private, dal “Centro Studi Teatro Stabile” di Torino e dalle Gallerie “Il Bostrico” di Albisola e “Il Vicolo” di Genova – che ha indotto gli organizzatori dell’attuale retrospettiva cheraschese ad articolare lo spazio espositivo in tre sezioni tematiche.

La prima dedicata a “ceramica” e scultura” dove sono raccolti dipinti su ceramica e sculture ritagliate nel legno o plasmate con l’argilla o, ancora, vasi inutilizzabili perché bucati con porte o finestre da cui si affacciano i suoi personaggi. A seguire, la sezione dedicata al “teatro”, con progetti di scenografie, costumi dei personaggi disegnati a pastello o costruiti a collage e alcuni esempi di “manifesti” teatrali, come quello realizzato per lo “Stabile” di Torino, datato ’63 e annunciante la messa in scena de “Il bugiardo” di Goldoni. Terza sezione, infine, le “illustrazioni dei libri”,  quasi tutte eseguite con la tecnica del collage utilizzata per l’abbigliamento dei personaggi, mentre gli arti e i volti, estremamente espressivi, sono realizzati con pastelli a cera. In questa sezione, si potranno anche ammirare i “lavori grafici” realizzati con la “tecnica dell’acquaforte” che hanno come caratteristica la lastra non quadrata o rettangolare, ma ritagliata secondo il profilo del personaggio.

Ovunque, e in ogni modo, “racconti” mandati, mano nella mano, con “sogni” improbabili e un’infinita, poetica “fantasia”. A comporli quel “surrealismo dei padri del surrealismo”, come scriveva su “L’Unità” (22 aprile 1979) Edoardo Sanguineti. Racconti, eh sì, perché “la memoria – scriveva Luzzati – è una cosa fredda. Il racconto invece è caldo: è tutta la vita che racconto, io che sono così avaro di parole”.

Gianni Milani

“Emanuele Luzzati tra Fiaba e Fantasia”

Palazzo Salmatoris, via Vittorio Emanuele 31, Cherasco (Cuneo); tel. 0172/427050

Fino al 23 febbraio 2025

Orari:dal merc. al ven. 14,30/18,30; sab. dom. e festivi 9,30/12,30 e 14,30/18,30

Nelle foto: Emanuele Luzzati “Il viaggio (verso il Castello), pastelli su cera, 1997; “Pinocchio e la Fata Turchina”, pastelli a cera su carta, anni ’80; “La casa con sette persone”, scultura in ceramica, 1968; “Il bugiardo”, manifesto originale, 1963

La Cappella Sistina delle Alpi

Martedì 28 settembre gli Amici della Fondazione Ordine Mauriziano ci raccontano, in presenza e online, “La Cappella Sistina delle Alpi Marittime”

Ore 18 – Fondazione Educatorio della Provvidenza, Corso Trento 13; in presenza e online

Per il collegamento online: Piattaforma Zoom ID: 99669430915 – PW: 981707

AFOM – AMICI DELLA FONDAZIONE ORDINE MAURIZIANO

Conferenza dal titolo “Notre Dame des Fontaines (sottotitolo: La Cappella Sistina delle Alpi Marittime), a cura di Mario Busatto, socio AFOM.

Il santuario di Notre Dame des Fontaines è stato definito “La Cappella Sistina delle Alpi Marittime” in virtù degli splendidi affreschi tardo quattrocenteschi che coprono interamente le sue pareti e che illustrano episodi dei vangeli apocrifi, una coinvolgente Passione di Cristo che contiene, tra l’altro, la pubblica denuncia di un contemporaneo assassinio e un imponente Giudizio Universale pieno di messaggi simbolici.

Info: info@afom.it – www.afom.it

Gam, Mao e Palazzo Madama riaprono con le nuove mostre

I tre musei di FTM riaprono al pubblico con le nuove mostre da mercoledì 28 aprile 2021

Con il ritorno del Piemonte in zona gialla, GAM, MAO e Palazzo Madama possono finalmente riaprire le loro porte al pubblico! Accanto alle collezioni permanenti, i visitatori avranno la possibilità di visitare nuove mostre, allestite durante il periodo di chiusura dei musei.

 

Alla GAM, oltre a Photo Action per Torino, Ancora luce. Luigi Nervo, e Alighiero Boetti, saranno visitabili due nuove esposizioni: da mercoledì 5 maggio la mostra pensata e voluta in favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945, dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino, che indaga, attraverso circa 130 opere, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni tra le due guerre. Sempre a partire da mercoledì 5 maggio apre la mostra Sul principio di contraddizione, a cura di Elena Volpato: una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, composte quasi sempre da almeno due elementi, da due o più nature, da due o più immagini non pienamente conciliabili tra loro e legate da un vincolo di ambiguità che talvolta diviene chiaro rapporto di contraddizione.

 

Al MAO, accanto alla mostra China goes Urban. La nuova epoca della città, prorogata fino al 13 giugno, che offre al pubblico una prospettiva articolata e innovativa sul fenomeno dell’urbanizzazione cinese – e globale – e sulle sue ricadute sociali, economiche e politiche, da mercoledì 28 aprile apre una nuova mostra: Krishna, il divino amante, un’esposizione di dipinti religiosi indiani che ruotano intorno alla figura del dio Krishna, accompagnata da una selezione di componimenti poetici ascrivibili alla corrente devozionale della bhakti.

 

A Palazzo Madama sarà ancora visitabile fino al 12 luglio la mostra dossier Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia che presenta una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, veri e propri ritratti in oreficeria, in rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti.  Da venerdì 7 maggio l’esposizione World Press Photo Exhibition 2021, la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo, apre a Palazzo Madama in anteprima nazionale con i vincitori del concorso dell’edizione 2021. Dal 14 maggio La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane di Antoniazzo Romano completerà la ricca offerta museale di Palazzo Madama. Il veneratissimo dipinto, che non ha mai lasciato la Basilica Vaticana nel corso della sua secolare storia, viene esposto al pubblico per la prima volta nella sua ritrovata integrità a seguito di un delicato restauro.

 

Proseguono tutte le attività digitali e gli approfondimenti sui canali social, strumenti che hanno permesso di alimentare il dialogo con il pubblico durante il lockdown e che affiancheranno le iniziative in museo. Tornano infatti le visite guidate in presenza, i laboratori dedicati alle scuole e alle famiglie e i progetti per l’accessibilità, oltre agli appuntamenti collaterali alle mostre rivolti ai singoli e ai piccoli gruppi.

 

 

I NUOVI ORARI DI APERTURA:

mercoledì giovedì e venerdì dalle 13 alle 20

sabato e domenica dalle 10 alle 19 INGRESSI GARANTITI CON PRENOTAZIONE O PREVENDITA ONLINE

chiuso il lunedì e martedì

le biglietterie chiudono un’ora prima.

Prenotazioni: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com o al numero +39 011 5211788

https://www.arteintorino.com/

Prevendita: TicketOne https://www.ticketone.it/

 

Come di consueto, GAM, MAO e Palazzo Madama, nel rispetto di tutte le linee guida ministeriali, riaprono mettendo in atto tutte le misure necessarie a garantire una visita in completa sicurezza.

 

La Fondazione Torino Musei dal 2019 è certificata ISO 45001:2018, standard di riferimento internazionale per la gestione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, prima realtà museale italiana ad aver conseguito questo riconoscimento.

Per informazioni www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.maotorino.it

www.palazzomadamatorino.it