“Emozione è documentazione : questo è il principale obiettivo quando si fotografa un qualsiasi evento. La mia esperienza in tutti i settori , mi permette una visione dinamica e flessibile di un avvenimento. Restituire il movimento il colore e l’ atmosfera di qualcosa che si vive in un gesto e in uno sguardo, e nel contempo far percepire il contesto in cui quell’emozione è stata espressa”
Sabato 30 aprile, nel giardino del castello Cavallero di Ponzano, nel Monferrato, sarà inaugurata la mostra “Tempo”, di Igor Furlan. L’esposizione mette in risalto le qualità artistiche, la capacità tecnica e la creatività di un fotografo molto apprezzato e conosciuto in Piemonte e non solo. La mostra resterà aperta fino all’8
maggio.
Igor Furlan è nato e vive a Casale Monferrato dal 1974 , dove coltiva la passione di fotografo da circa 12 anni , passione che ha cambiato in modo radicale la propria vita. Di madre Serba ,e padre Italiano ( nato a Mansuè) Igor Furlan ha realizzato molti reportage sulla Ex Jugoslavia , esponendone una parte in mostra nel 2005 , con immagini suggestive sulla città di Belgrado .
Iscritto all’ ordine dei Giornalisti pubblicisti dal 2005 , collabora
come foto reporter per le principali testate del territorio ed altre. Nel 2003 , vincitore al 1° posto ad un concorso fotografico indetto nella sua città natale .
“Emozione è documentazione : questo è il principale obiettivo quando si fotografa un qualsiasi evento. La mia esperienza in tutti i settori , mi permette una visione dinamica e flessibile di un avvenimento. Restituire il movimento il colore e l’ atmosfera di qualcosa che si vive in un gesto e in uno sguardo, e nel contempo far percepire il contesto in cui quell’emozione è stata espressa”.




Una mostra collettiva di pittura, grafica, fotografia e qualche installazione ci riporterà indietro nel tempo per rivivere un periodo storico che, con la sua musica, ha caratterizzato il costume non solo d’oltre oceano ma anche in Europa
Un patrimonio di storia, cultura e natura che anche grazie alla nuova investitura saremo in grado di valorizzare ancora più efficacemente

Da evidenziare che il Politecnico di Torino è 9/o e 10/o in Europa per l’Ingegneria Civile e Strutturale e l’Ingegneria Elettrica ed Elettronica

Michele Riondino e il Comitato di cittadini e lavoratori liberi e pensanti di Taranto hanno ricevuto domenica 20 marzo al Teatro Fassino di Avigliana il Premio Bruno Carli. Riondino, il “Giovane Montalbano” televisivo da anni fa parte del Comitato tarantino. Il Valsusa Filmfest, di cui si è celerata un’anteprima, in ogni edizione ricorda la figura di Bruno Carli, partigiano e presidente dell’associazione Valsusa Filmfest fino al 2002, con l’omonimo premio che viene destinato ad esponenti di realtà impegnate in difesa dei diritti e dell’ambiente. Dietro richiesta dello stesso Riondino, alcuni esponenti del Valsusa Filmfest gli riconsegneranno il Premio anche sul palco del concertone del 1 Maggio tarantino, di cui Riondino è direttore artistico. Dopo la premiazione e l’incontro con Michele Riondino è stato proiettato il film “Con il fiato sospeso” di Costanza Quatriglio, ispirato a una storia vera, narrata nel diario di Emanuele Patané, interpretato da Michele Riondino, un dottorando di ricerca nel Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Catania, morto di tumore al polmone nel 2003. Il Valsusa Filmfest si svolgerà dal 9 aprile all’8 maggio prossimi e si svolgerà in otto comuni della Valle, Almese, Avigliana, Bardonecchia, Bussoleno, Caprie, Condove, Mattie, Torino, Venaus, oltre che a Giaveno e a Torino.

L’esaltante esperienza di Gutenberg, Schongauer, Durer, il clima umanistico delle botteghe di Colmar e Norimberga presso Wolgemut e Koberger vengono rievocati anche attraverso utensili e materiali di lavoro tramandati da secoli, apparentemente solo funzionali, in realtà pregni di vita perché recuperati dopo avventurose e appassionate ricerche in mercati antiquari

scelto per la 53ª edizione dell’IFLA World Congress è Tasting the Landscape, inteso come assaporare, gustare, provare: un significato che rimanda alla dimensione sensibile dei luoghi, invitando a non dimenticare gli aspetti emozionali e percettivi del paesaggio Argomento di grande attualità, si collega a temi strategici per il futuro dell’umanità, oggetto dell’attenzione delle Nazioni Unite e dei governi di numerosi Paesi nel mondo. Il congresso sarà strutturato su quattro sessioni tematiche, per approfondire le questioni emergenti nella pratica dell’architettura del paesaggio. Ciascun tema pone al centro il progetto di paesaggio e la sua funzione di rigenerazione nei confronti di contesti ambientali, economici, sociali, culturali, storici, artistici. Il tema del Congresso e delle sessioni tematiche saranno approfonditi in occasione per Convegno del 25 febbraio prossimo.