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A Cavagnolo il premio “Sport AttivaMente”

cavagnoloAnche quest’anno l’amministrazione comunale di Cavagnolo, guidata da Mario Coesata, istituisce il premio “Sport AttivaMente”. Lo stesso è destinato ad atleti ed atlete del paese che abbiano onorato le attività sportive, raggiungendo risultati di rilievo. Il premio è stato istituito con l’obiettivo di riconoscere, sostenere ed incentivare l’attività sportiva. Tutti i cittadini cavagnolesi potranno proporre candidature entro il 1 luglio prossimo.

Massimo Iaretti

Coop, un volano per l’economia del territorio

Le cooperative sociali si confermano un volano per l’economia del territorio piemontese e del Paese
 
cooperative

Di Paolo Pietro Biancone*

 
 

Le cooperative sociali si confermano un volano per l’economia del territorio piemontese e del Paese. In Piemonte, secondo l’albo delle cooperative, ne risultano attive circa 600, tra cooperative di tipo A, che gestiscono servizi socio-sanitari ed educativi, B, che gestiscono attività diverse (agricole, industriali, commerciali o di servizi), finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e C, tipicamente consorzi sociali. Le cooperative sono particolari tipologie di società che non inseguono uno scopo di lucro, bensì sono tese a realizzare un’attività produttiva qualitativamente e quantitativamente rispondente alle esigenze dei soci. Le medesime, pertanto, “realizzano un processo produttivo rivolto a fornire beni, servizi, redditi ai soci con la minor spesa possibile, ma senza diretti obiettivi di lucro”. Le cooperative sociali sono imprese che nascono con lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità per la promozione umana e per l’integrazione sociale dei cittadini. Il loro peso è rilevante e determina un esempio di favorevole coniugazione di valori aziendali con valori etici. Le cooperative sociali – In Italia oltre 12mila – risultano poche, ma ben strutturate in termini occupazionali, assorbendo oltre 320mila posti di lavoro in termini di addetti, a cui si aggiungono altre 44.500 circa figure “atipiche” (lavoratori esterni e temporanei). Il volontariato è invece meno rilevante (poco più di 42mila), a dimostrazione dell’ibridazione che connota questa particolare tipologia produttiva, che pur facendo parte del non profit, incorpora comunque i processi produttivi tipici della cooperazione che si fondano maggiormente sull’impiego di occupati. Resta comunque determinante anche il contributo alla crescita occupazionale totale nel non profit fornito dai settori corrispondenti all’assistenza sociale e protezione civile (+73.561 addetti), alla sanità (+37.450) e all’istruzione e ricerca (+15.923). La forte specializzazione settoriale delle attività senza scopo di lucro non trova uguale riscontro in termini geografici. Sul territorio italiano, infatti, le istituzioni non profit incidono, sul totale delle unità (imprese e istituzioni pubbliche, oltre a quelle non profit) per una quota più omogenea e pari a circa il 6- 7%, con punte del 7,3% nel Nord-Est e valori leggermente più esigui in riferimento al Nord-Ovest e al Mezzogiorno (6%). In termini di lavoratori (addetti, lavoratori esterni e temporanei), stante una dimensione media inferiore delle unità produttive rispetto alle imprese e al settore pubblico (senza contare l’apporto decisivo del volontariato), le quote percentuali di assorbimento sono generalmente inferiori, con il Nord-Ovest che in questo caso si posiziona ai vertici nel panorama nazionale, grazie ad un’incidenza dei lavoratori nel non profit sul totale dei lavoratori (imprese, settore pubblico e non profit) della ripartizione del 5,1%, ben superiore a quella delle regioni centrali (3,8%) e poco più alta di quella del Nord-Est (4,9%). L’ulteriore peculiarità delle cooperative sociali è la presenza anche di volontari come risorse umane, che aiutano a raggiungere le missioni aziendali. È interessante scoprire che esiste una corrispondenza tra l’impiego di risorse umane nel settore (intesa come incidenza di lavoratori e volontari ogni mille abitanti) e la ricchezza prodotta annualmente dal territorio (prodotto interno lordo per abitante a prezzi correnti). Secondo l’analisi di UnionCamere, l’indice di correlazione, calcolato sui dati regionali, tra le due grandezze, infatti, appare decisamente elevato (0,74), con le regioni del Centro-Nord, ad esclusione dell’Umbria, che si posizionano tutte nel quadrante in alto a destra del grafico di seguito riportato, che raccoglie i valori superiori alla media nazionale per entrambi gli indicatori analizzati. Le motivazioni di ciò sono ovviamente molteplici, ma comunque riassumibili nella doppia veste che il non profit ricopre, nella società e nell’economia: di supporto alla popolazione e di miglioramento delle condizioni di disagio per le fasce più deboli; di complementarietà alle aziende, posizionandosi in mercati di nicchia o non coperti, creando redditi e occupazione in ambiti in cui le imprese non reputano conveniente investire, aggiungendo ricchezza creata a quanto normalmente fatto dal settore privato; arricchendo l’offerta di beni e servizi (nuovi, diversi, etici), in settori dove sono presenti già le imprese private. L’attenzione gestionale richiesta alle Cooperative è forte: agli amministratori il compito di gestire con senso etico e di amministrare con responsabilità e trasparenza. In questo campo, soprattutto, occorrono strumenti di rendicontazione che aiutano a una gestione responsabile e trasparente, che sia a portata di comprensibilità di tutti i portatori di interesse, in particolari soci lavoratori e volontari. Lo slogan è conoscere per deliberare.

*Professore Ordinario di Economia Aziendale
Coordinatore del corso di dottorato in Business & Management dell’Università di Torino

Itinerari urbani alla scoperta della città

15 giugno Quadrilatero e Porta Palazzo; 29 giugno da San Salvario a Lingotto

lingotto citta

Dopo il successo dello scorso anno tornano gli Itinerari urbani, percorsi accompagnati alla scoperta della città trasformata: una serie di percorsi a piedi o con il trasporto pubblico (metropolitana), in cui i visitatori potranno scoprire quelle aree metropolitane protagoniste della metamorfosi del territorio. La recente trasformazione di Torino è già quasi storia: dal suo inizio sono trascorsi venti anni che hanno cambiato profondamente la città e le abitudini dei suoi abitanti. Un mutamento che è ancora in evoluzione, tanto che di fronte a un luogo della nuova Torino talvolta ci si domanda “Ma com’era prima?” e tal’altra “Ma come diventerà?”. Saranno architetti e urbanisti a rispondere a queste domande raccontando Torino ed i suoi luoghi pubblici e privati, illustrando i nuovi spazi pensati e realizzati per la cultura, la conoscenza, la condivisione, il lavoro e l’abitare, che caratterizzano il nostro territorio.

Le visite in programma:

Quadrilatero Romano e Porta Palazzo

Mercoledì 15 giugno ore 16

Una passeggiata che parte dalla sede di Urban Center Metropolitano in Piazza palazzo di Città, e che conduce i visitatori alla scoperta delle nuove architetture del Quadrilatero Romano e di Borgo Dora.

Luogo di ritrovo: Urban Center Metropolitano, Piazza palazzo di Città 8f

Durata: 2h 30min

Prezzo: 4€ a persona

Da San Salvario a Lingotto

Mercoledì 29 giugno ore 16

Un percorso in metropolitana lungo il tratto meridionale della Linea I, dal quartiere di San Salvario all’area del Lingotto.

Luogo di ritrovo: Piazza carlo felice/fermata Metro Porta

Durata: 2h 30min

Prezzo: 6€ a persona (incluso biglietto GTT)

Per entrambe le visite è necessaria la prenotazione. Per informazioni e iscrizioni scrivi a visiteguidate@urbancenter.to.it oppure telefona allo 011/5537950

Boom dell'auto, in Italia crescono le vendite e Fca aumenta le immatricolazioni del 33%

fiat fcaVanno alla grande le vendite di auto in Italia: nel mese di maggio, dicono i dati del ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 187.631 vetture, il 27,29% in più dello stesso mese dell’anno prima. Nei primi cinque mesi 2016 le consegne sono state 875.778, un aumento del 20,5% sull’analogo periodo del 2015. Sempre maggiori  oramai da tempo di quelle del mercato le immatricolazionimarchionne manifesto di Fca: 55.891, pari ad una crescita del 33,32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La quota del Gruppo sale  dal 28.4 al 29.8%. Nei primi cinque mesi di quest’anno le consegne sono state 255.832, in crescita del 23,8% sull’analogo periodo dell’anno prima  e la quota in aumento dal 28,4 al 29,2%.

 

(Foto: il Torinese)

Il fuoco e il gelo sui monti della Grande guerra

ALPINI FUOCOCent’anni dopo il primo anno della “Guera Granda”, rileggendo le storie di vita e di guerra raccolte da Enrico Camanni in Il fuoco e il gelo. La Grande Guerra sulle montagne  – crude e vere perché narrate dai protagonisti in prima persona attraverso le lettere e i diari – si scopre un mondo d’insospettata complessità e ricchezza

GUERRA ALPINI

Si uccidevano nella bellezza assoluta della montagna, nella vertigine delle Dolomiti, sui deserti degli altipiani e nel gelo dei ghiacciai. Combattevano per pezzi di roccia così impervi che talvolta le valanghe si portavano via i vincitori. Era la guerra più assurda, nei posti più incantati”. Cent’anni dopo il primo anno della “Guera Granda”, rileggendo le storie di vita e di guerra raccolte da Enrico Camanni in Il fuoco e il gelo. La Grande Guerra sulle montagne  – crude e vere perché narrate dai protagonisti in prima persona attraverso le lettere e i diari – si scopre un mondo d’insospettata complessità e ricchezza. E di speciale umanità. Per tre anni e tre terribili inverni la Grande Guerra scaraventa migliaia di uomini sul fronte che dallo Stelvio e dall’Ortles scende verso l’Adamello, le Dolomiti, il Pasubio e Asiago. In quegli anni di fuoco, su 640 chilometri di ghiacciai, creste, cenge, altipiani e brevi tratti di pianura cadono circa centottantamila soldati. Le Alpi diventano un immenso cimitero a cielo aperto, sfigurate da una devastante architettura di guerra che scava strade e camminamenti, costruisce città di roccia, legno e vertigine, addomestica le pareti a strapiombo e spiana le punte delle montagne.Alpini e soldati del Kaiser si affrontano divisi tra l’odio imposto dalla guerra e l’istinto umano di darsi una mano, invece di spararsi, ALPINI GUERRA6per far fronte alla tormenta e alla neve. Si ingaggiano battaglie anche a tremilaseicento metri, ma la vera sfida è sempre quella di resistere per rivedere l’alba, la primavera, la fine della guerra, prima che la morte bianca si porti via le dita di un piede, o la valanga si prenda un compagno. Intanto, l’isolamento, il freddo, i dislivelli bestiali, le frane, le valanghe, la vita da trogloditi, la coabitazione tra soli uomini producono risposte sorprendenti, insolite collaborazioni umane, geniali rimedi di sopravvivenza e adattamento. “La guerra – racconta Camanni – trascina il popolo contadino sulle montagne e lo obbliga a scoprire un mondo severo e ignoto, astrusa frontiera nel cuore dell’Europa rurale e industriale. I soldati si accorgono all’improvviso che tra l’Italia e l’Austria ci sono le montagne, che lassù passano i confini delle nazioni, che bisogna morire per delle rocce dove i ricchi andavano a divertirsi”. In questa guerra assurda  si rafforza il mito del legame degli alpini con la montagna. Serve a dare un senso al nonsenso, aiuta a sopravvivere. I valori di eroismo e altruismo legati al sacrificio dei soldati-alpinisti che si vanno a immolare sull’altare della ALPINI GUERRA 14Patria per difenderne i confini. “La leggenda delle penne nere, il cameratismo montanaro, gli stereotipi del fiasco di vino e del vecchio scarpone – scrive l’autore –  segneranno tre generazioni perché metà delle famiglie italiane perderà un padre, un marito, un figlio al fronte, o lo vedrà tornare invalido, oppure pazzo. Il mito dell’Alpe insanguinata conquisterà un ruolo indelebile nel Novecento e offuscherà il ricordo romantico dell’alpinismo dei pionieri”.  E’ la Guerra Bianca a consacrare una montagna tragica e austera, “la Madre che non perdona i propri figli ma dona loro l’immortalità”. A quell’immagine e a quella memoria il fascismo si appiglierà per fortificare la coscienza nazionale, lodando le gesta esemplari degli alpini-alpinisti. “Pochi miti della storia moderna hanno impiegato tanto tempo a sbiadire e a perdere forza, senza mai abbandonarci del tutto – dice Camanni –  anche se si tratta di un racconto di sofferenza e morte (o forse proprio per quello), anche se è la cicatrice di un sacrificio che lasciò sui ghiacciai e sulle creste del fronte orientale una processione di ragazzi innocenti”. In centottantamila non tornarono dalle Alpi, e un terzo se li prese la montagna stessa.

Marco Travaglini

Marco Rizzo: “il mio primo atto da sindaco? La rottura del patto di stabilità”

Il segretario generale del Partito Comunista, in corsa come candidato sindaco, affronta con noi i temi più rilevanti per la città: dalla viabilità all’emergenza ex Moi e campi rom

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Qual è la sua visione per Torino, cosa auspica per la città?

Direi la rottura del patto di stabilità, perché la gabbia europea che ci è imposta dal pareggio di bilancio in Costituzione, di fatto inficia l’utilizzo di risorse, quindi tutti i programmi degli altri candidati, belli o brutti che siano, non hanno alcuna risorsa per essere messi in campo. Detto questo, crediamo che Torino debba tornare a essere la città del lavoro, della ricerca e dell’innovazione: non si può pensare che sia una Disneyland per grassi ucraini, come già dissi in altre occasioni. Non esiste alcuna città al mondo che abbia investito in cultura più del 13-14% come si fece in Spagna negli anni ’80, che aveva i grattacieli deserti a Marbella. Sarebbe come raddoppiare di botto la popolazione di Venezia, che di colpo sarebbe una città invivibile. Il turismo e la cultura servono, ma devono essere aggiuntivi.

metro2Ultimamente si è parlato molto della linea 2 della metro, quando la linea 1 è in balia di cantieri eterni che hanno messo alcuni commercianti in ginocchio, lei come gestirebbe la situazione? Inizierebbe una seconda linea?

Credo che bisognerebbe fare un piano strategico per i trasporti; questa giunta come in generale la politica di oggi, si bea di grandi annunci. In realtà sono stati fatti tagli alle corse, specie in periferia e ridotti gli autobus in orari non lavorativi. Noi avremmo bisogno di una ristrutturazione della rete e degli autobus, un incremento del trasporto pubblico dal punto di vista energetico: linee ferrate che inquinano meno e nuove piste ciclabili. Insomma spiegare alla gente, non con divieti ma con un’offerta diversa, che è meglio prendere i mezzi che l’automobile.

Finché i mezzi non saranno efficienti questo non succederà…

Ci sono delle modalità per cui una città si può più o meno inginocchiare a una grande industria. Se la Fiat invece di produrre suv per ricchi, producesse trasporti pubblici elettrici, piccole auto elettriche, sarebbe una scelta industriale di altro tipo. Il comune qualcosa può fare, ma da una parte non c’è la volontà politica e dall’altra ci sono impedimenti generali dovuti alla politica europea.

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Come gestirebbe l’annosa questione dei campi rom e dell’ex moi?

Il problema delle abitazioni è un problema enorme, viviamo in una città dove gli alloggi di proprietà privata nelle periferie perdono sempre più valori e gli affitti si alzano. Questo giochetto è dovuto alla speculazione dei grandi gruppi immobiliari che tengono sfitte migliaia di case. La soluzione c’è ed è prevista dall’art 41-42-43 della Costituzione, i quali dispongono che, in casi particolari, si possa procedere all’espropriazione. Noi dovremmo prendere le case da questi gruppi e obbligarli ad affittarli a canoni popolari: non voglio spaventare nessun signor Pautasso che ha la seconda casa che tiene sfitta per i figli, ma parlo di grandi gruppi immobiliari che vanno privati di questa condizione. In secondo luogo, l’immigrazione non la risolve sicuramente il sindaco di Torino, ma potrebbe spingere per una legge nazionale che preveda a parità di lavoro parità di salari, perché questi grandi spostamenti di massa servono a creare forza lavoro, quello che Marx definiva “l’esercito industriale di riserva”, per abbattare i diritti dei lavoratori. A quel punto saremmo oltre la xenofobia ed elimineremo inoltre anche la spinta a venire qui.

 

asl sanitaSanità: vi sono stati molti problemi sul territorio, che hanno generato la chiusura di realtà ospedaliere come l’Oftalmico, cosa ne pensa?

Anche qui il patto di stabilità è una gabbia che blocca qualunque sindaco. Si colpiscono purtroppo tutti i diritti sanciti dalla Costituzione. Pensare che su questioni così delicate vi sia dietro il mero profitto del privato dietro, è un errore strategico. Il padrone che verrà a investire, lo farà per guadagnare: se la ricchezza sarà generata maggiormente dalle analisi del sangue farò quelle, a discapito di altre analisi. Finirà che le cure più dispendiose saranno a carico dello Stato, le altre alla mercé del profitto.

Fassino ha recentemente proposto l’asilo nido gratuito per le fasce ISEE più basse, è una scelta che condivide?

mole vittorioCredo che il 90% delle richieste degli utenti resterebbe comunque inevasa. L’idea poi di pensare alla formazione in funzione all’impresa è un’operazione miope: fare un corso finalizzato a una macchina in particolare non ha senso, una volta terminato le tue conoscenze non saranno più valide, a causa di una macchina nuova. Cosa fare in alternativa? Elevare l’obbligo scolastico e la conoscenza generale, insieme alla capacità degli strumenti di formazione. L’Italia ha bisogno di un popolo formato che si possa reinventare, anche quando qualcosa in un settore diviene desueto.

In ultimo le chiederei di valutare la candidata dei 5 Stelle, ritiene abbia abbastanza esperienza per amministrare la città?

Appendino sarebbe un cambio e a Torino non serve un cambio, serve una rivoluzione. Il progetto dei 5Stelle, aldilà della candidata che è anche simpatica, rappresenta una continuità, ovvero un “efficientamento” del modello esistente. Lo si può vedere a livello nazionale, se fanno fuori Renzi è già pronto Di Maio che va a Londra e alla BCE, Marco Rizzo non ci andrà mai alla BCE, se non per abbatterla.

Romana Allegra Monti

Locatelli (PRC -SE): Fassino sia rispettoso delle regole. Scenda dai tram

airaudo logo“I manifesti e le gigantografie elettorali a sostegno di Piero Fassino e di altri candidati sindaci, che continuano a comparire in questi giorni, in piena campagna elettorale, sui mezzi di trasporto dell’azienda Gtt – azionista unico dell’azienda del comune di Torino – nel mentre è stata oscurata tutta la cartellonistica elettorale di Torino, sono in rotta di collisione con un corretto ed equilibrato utilizzo degli spazi elettorali. Questo indipendentemente dalle controverse interpretazioni delle norme che regolano l’utilizzo degli spazi elettorali, norme che secondo noi dovrebbero essere nel senso di impedire lo svolgimento della campagna elettorale sui mezzi mobili, tanto più se di aziende a partecipazione (diretta o indiretta) pubblica. Nella realtà, in alcune città, come a Torino, chi ha più soldi e più potere si arroga la potestà di usufruire spazi elettorali mobili di grandissimo impatto visivo. Per tutti gli altri multe a non finire nel caso in cui un manifesto, anche solo per sbaglio, finisca fuori da un solo spazio assegnato di tabellone elettorale. Questa non ci sembra proprio l’applicazione del principio della “legge è uguale per tutti”. Al sindaco Fassino, così come ad altri candidati e schieramenti danarosi, chiediamo di rimuovere immediatamente i propri manifesti elettorali dagli autobus e di attenersi ad una modalità di svolgimento della campagna elettorale corretta e rispettosa del principio di “par condicio” per tutti gli schieramenti, compresa la lista “Torino in Comune – La Sinistra” di cui facciamo parte”.

Segretario provinciale Prc-Se

LOCATELLI (PRC-SE): "QUELLO DEL PD E’ IL GIOCO DELLE TRE CARTE"

airaudo logoEzio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista , commenta: “La venuta a Torino di Roberto Speranza e di Gianni Cuperlo a sostegno della campagna elettorale di Piero Fassino mi fa pensare al gioco delle tre carte. Dopo aver stretto un’intesa con esponenti della destra –  eclatante l’inciucio di Fassino con Enzo Ghigo ex coordinatore regionale Pdl e ex  governatore del Piemonte – il Pd chiede voti a sinistra, dove per sinistra s’intende la minoranza interna del Pd o liste civetta. La verità è che siamo in presenza di un partito, il Pd, che in materia di privatizzazioni, smantellamento del welfare, grandi opere, di condivisione del modello Marchionne non si discosta molto dalla destra. Allora bisogna smetterla di mischiare le carte, di prendere in giro gli elettori dando copertura, come fa la minoranza interna del Pd, a operazioni politiche che sono speculari a quelle che Renzi porta avanti a livello nazionale. La sinistra torni a fare la sinistra contro politiche liberiste e inciuci vari.  Per questo va fatta una scelta di campo. Per questo alle elezioni comunali va sostenuta la lista “Torino in Comune – La Sinistra”, di cui Rifondazione Comunista fa parte insieme ad altre forze di sinistra e di società civile, a sostegno della candidatura di Giorgio Airaudo a Sindac”.

Librolandia 2016 sarà il Salone dei "visionari". Due premi nobel, mille editori ed eventi

Il commento del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario SALONE 284salone 483Franceschini: «L’ingresso del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo nella Fondazione del Salone del Libro di Torino è l’esito naturale di un lungo processo che tiene conto dell’alto valore culturale del Salone. Stiamo parlando della più importante manifestazione italiana del settore e una delle maggiori a livello europeo, capace di promuovere il libro e la lettura, portando un notevole arricchimento culturale a tutta la società italiana

Il 29° Salone Internazionale del Libro di Torino si tiene nei Padiglioni 1, 2, 3 e 5 di Lingotto Fiere dagiovedì 12 a lunedì 16 maggio 2016. L’inaugurazione, alle 10.30 di giovedì 12 maggio, è affidata al Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini. È annunciata nel corso del Salone la visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Il programma completo è stato presentato martedì  a Torino alla Fondazione Merz dalla Presidente della Fondazione per il Libro la Musica e la Cultura Giovanna Milella e dal Direttore Editoriale del Salone Ernesto Ferrero. Sono intervenuti il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il Sindaco di Torino Piero Fassino, il Direttore generale Lingotto Fiere – Gl events ItaliaRégis Faure e i rappresentanti dei due Ministeri con i quali il Salone ha appena stretto un Protocollo d’Intesa per l’ingresso quali nuovi Soci Fondatori: Arnaldo Colasanti, Consigliere del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, e la Direttrice generale Biblioteche e Istituti Culturali del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, Rossana Rummo in collegamento da Roma.

salone romanzoCon questo Salone parte il nuovo assetto della Fondazione: oltre a Miur e Mibact entra fra i Soci Fondatori anche Intesa Sanpaolo come importante partner privato, rappresentato da Michele Coppola, Responsabile Beni Culturali e Direttore Gallerie d’Italia.

Ha commentato la Presidente della Fondazione, Giovanna Milella:«Questo Salone – intitolato Visioni – riunisce le forze più dinamiche dell’Italia di oggi, puntando sulla cultura e sulla formazione dei giovani. Noi per primi ci siamo mossi seguendo il tema conduttore, cercando di risolvere i problemi ereditati dal passato grazie a un nuovo assetto societario, un assetto  pubblico-privato,  fondato  non solo sul riordino dei conti, ma anche su un progetto innovativo di  contenuti condivisi. In quest’ottica stiamo superando le difficoltà economiche e la prossima edizione – la 29ma – è già andata felicemente oltre le migliori aspettative. Sotto la guida sicura e ineguagliabile di Ernesto Ferrero, il Salone ha preso corpo giorno per giorno e gli editori hanno risposto all’appello.SALONE LIBRO XX

Li ringraziamo per la loro sensibilità e il loro sostegno. Insieme è cresciuto un Salone del libro in cui si riconoscono scrittori, artisti, scienziati, studenti, insegnanti, imprenditori. Nell’immagine donataci da Mimmo Paladino, ci sono gli occhi attenti e consapevoli di tutti coloro che partecipano al Salone del Libro a Torino o ci seguono in diretta attraverso radio, tv e internet: un pubblico che davvero possiamo dire globale grazie alle dirette streaming che abbiamo testato in questi mesi al Salone Off 365 con la collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura, e che ora porteranno in tutto il mondo gli eventi più importanti del Salone.

A tutti dico grazie. In particolare voglio ringraziare il presidente Chiamparino e il Sindaco Fassino, gli assessori Parigi e Braccialarghe, che ci sono sempre stati accanto, Miur Mibact e Intesa San Paolo per la fiducia accordataci per gli anni futuri. E naturalmente il Consiglio d’Amministrazione, con il quale lavoriamo in stretta e costruttiva sintonia.

salone 667Inoltre abbiamo sempre avuto accanto in questi mesi la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Crt, l’Associazione delle fondazioni bancarie, ITA, Camera di Commercio, Centro per il Libro. Ma la novità di queste ultime ore è l’arrivo di Unicredit che ci sostiene dall’esterno come sponsor. Non solo. Vorrei ringraziare chi collabora intensamente con il Salone e dà un grande valore alle nostre comuni iniziative: Università e Politecnico di Torino, Iit, Gl events, le scuole, le Circoscrizioni, i Comuni intorno a Torino, così come le biblioteche e le librerie. Infine un grazie ai colleghi della Fondazione. Condividiamo da mesi difficoltà ed  entusiasmi, e vorrei che anche a loro andasse il vostro caloroso applauso».

Il commento del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini: «L’ingresso del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo nella Fondazione del Salone del Libro di Torino è l’esito naturale di un lungo processo che tiene conto dell’alto valore culturale del Salone. Stiamo parlando della più importante manifestazione italiana del settore e una delle maggiori a livello europeo, capace di promuovere il libro e la lettura, portando un notevole arricchimento culturale a tutta la società italiana. Un impegno condiviso dal ministero attraverso il Centro per il libro e la lettura (Cepell). Soddisfazione anche per la scelta del Ministro per l’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini di aderire con l’ingresso del Miur. Il sostegno del Mibact insieme a quello del Miur permetterà agli organizzatori di agire con più libertà, autorevolezza e serenità, sviluppando, ancora di più, la proiezione internazionale».

Il protocollo rappresenta un traguardo fondamentale nel lavoro compiuto dalla nuova PresidenteGiovanna Milella, con il supporto delle Istituzioni per la messa in sicurezza della Fondazione, la costituzione di una solida base societaria pubblico-privata e il ridisegno degli obiettivi del Salone Internazionale del Libro.salone 555

Sotto la sua Presidenza lavorerà il nuovo Comitato d’Indirizzo chiamato a delineare i futuri assetti organizzativi del Salone: è composto dai Consiglieri d’Amministrazione della Fondazione, dai rappresentanti di Mibact, Miur e Intesa Sanpaolo.

Grazie a tutto ciò, il 29° Salone – con la sicura direzione editoriale di Ernesto Ferrero che in diciotto edizioni l’ha portato ai risultati che oggi tutti conoscono – parte con i migliori auspici. AncheUnicredit sosterrà come significativo sponsor questa importante edizione.

Fra gli sponsor del Salone 2016 Fca, presente con il marchio Lancia e un sostegno sia economico sia con la fornitura di automobili di servizio; Yakult; Caffè Vergnano; Acqua Valmora; Guido Gobino.

SIAMO TUTTI TESTE DI C…OMUNICAZIONE

web internet16 anni e soci in affari, questo è accaduto 2 mesi fa nel Liceo Scientifico Carlo Cattaneo di Torino, dove alcuni alunni della classe 3C, partecipando al progetto STUDENTSLAB, hanno fondato un’agenzia pubblicitaria dedita a pubblicizzare altre piccole/medie imprese, anche su stampa e Web, e ad organizzare eventi in città. Stiamo collaborando con la “ Scuola Ricerca Danza”, in Borgata Vittoria, prima esperienza nel campo della “pubblicità”.   Siamo le “Teste di Comunicazione” e con questo nome accattivante parteciperemo alla competizione STUDENTSLAB che si terrà il 4 maggio al centro commerciale Piazza Paradiso a Collegno dalle 9 alle 18, dove vi sarà un confronto con altre aziende concorrenti (tra cui noi) che esporranno tutti i traguardi raggiunti e i progetti futuri.

 
Per ulteriori informazioni:                                                                                
su Facebook: “Teste di Comunicazione”                                                        
 sul sito: testedicomunicazioni.jimdo.com