Settantadue anni fa, l’Excelsior, l’aeroporto partigiano tra le colline astigiane di Vesime, sulla sponda destra del fiume Bormida, in prossimità del ponte di Perletto, accolse il primo atterraggio. Era l’inverno del 1944. Più precisamente il 17 novembre che, facendo incrociare le dita agli scaramantici, cadeva pure di venerdì. Costruita su un campo agricolo e lunga inizialmente novecento metri, la pista,
nata grazie ai partigiani, ai contadini e agli abitanti della zona, da quel giorno fino alla Liberazione, vide l’atterraggio di almeno quattro Lysander, un B-25 Mitchell, un C47 Dakota. I protagonisti dell’impresa furono gli uomini della seconda divisione autonoma Langhe, i fazzoletti azzurri badogliani al comando di Piero Balbo detto “Poli” e Neville Darewski, l´ufficiale britannico del SOE (Special Operation Executive) conosciuto come maggiore Temple. Il campo d’atterraggio, unico in Italia e tra i pochi – forse un paio o tre – in tutta Europa, venne immaginato dagli inglesi del Soe con lo scopo di favorire l’ arrivo delle missioni alleate e il trasporto di feriti nell’ Italia libera, un pò come fecero i partigiani jugoslavi del maresciallo Tito. Il posto “giusto” per realizzare quest’impresa venne individuato nelle colline tra la Langa astigiana e cuneese, il territorio che Beppe Fenoglio, ne Il partigiano Johnny , chiamava “l’ arcangelico regno dei partigiani“. Qualche settimana dopo, durante i rastrellamenti, i tedeschi ararono la pista per metterla fuori uso. I partigiani non si persero d’animo e la riattivarono fino a raggiungere un’estensione di 1100 metri. Quello che fu definito “uno dei più audaci progetti nella storia della seconda guerra mondiale“, terminato il conflitto ritornò ad essere un terreno che ospitava mais, granoturco e un
pioppeto. Rimase, tuttavia, nella memoria della gente. Un ricordo vivo, indelebile che ora è conservato nel museo che ricorda il glorioso “Excelsior” che, tradotto in italiano, significa letteralmente “più in alto“. Dopo anni di ricerche storiche, ideazione di installazioni interattive e multimediali, risistemazione e allestimento degli spazi, è visitabile la mostra documentaria permanente fortemente voluta da Israt, Comune di Vesime, Consiglio regionale del Piemonte e Comitato regionale Resistenza e Costituzione. Un percorso articolato in sei momenti, attraverso i quali si può rivivere la costruzione dell’Excelsior, scoprendo la storia e i protagonisti che hanno dato vita a quella memorabile impresa e il ruolo che essa ha giocato all’interno del processo di liberazione dell’Italia. Ogni istallazione offre al visitatore
delle informazioni, come se si trovasse all’interno di un’operazione militare, rendendo il percorso coinvolgente e permettendo, attraverso una forte partecipazione emotiva, di acquisire contenuti storici dettagliati. Un grande “gioco di squadra“, come fu nella realtà la collaborazione tra la missione alleata, i partigiani e la popolazione civile. Una emozione forte, da vivere “chiudendo gli occhi e immaginando“, come ha ricordato Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale piemontese, il giorno dell’inaugurazione: “Se chiudiamo gli occhi ci sembra di sentire il rumore degli aerei, altrove frastuono di guerra e brutte notizie, qui di speranza”.
Marco Travaglini
Il Consiglio Regionale del Piemonte ha assegnato un contributo per la Riscoperta e valorizzazione della Storia del Monferrato
giunta ormai alla 3@ edizione. Una settantina di camminatori coraggiosi ha affrontato il caldo e le zanzare dell’agosto monferrino per essere però ripagati abbondantemente dalle bellezze naturali che offre il nostro territorio e dalle prelibatezze culinarie locali assaggiate già durante il ristoro a metà percorso e poi all’arrivo con una gustosa grigliata di carni. La serata è poi proseguita con le musiche occitane proposte dal gruppo femminile “Les Fuines” e dall’animazione dei ballerini “Le rate dansoire dij tre Canton” che hanno coinvolto tutti i partecipanti alla festa fino a notte fonda.
Don Claudy’s ha dato la Santa Benedizione ai trattori e a tutti i mezzi agricoli parcheggiati nel piazzale della chiesa dagli agricoltori locali, proprio di fronte alla facciata della chiesa recentemente restaurata e presentatasi ai fedeli in tutta la sua maestosità e bellezza ritrovata.
Anche per il 2016 la Regione Piemonte ha messo a punto un programma di prevenzione dei danni alla salute dovuti alle ondate di calore estivo.
combinandole con altre di tipo sanitario,il Dipartimento Sistemi Previsionali e l’Epidemiologia Ambientale di
Ci sono i fondi per il completamento della linea 1 della metropolitana di Torino, nella tratta Lingotto-Bengasi
Savona e l’aggiornamento del contratto di programma Rfi 2012-2016. Per completare completamento a linea 1 della metropolitana di Torino saranno assegnati 28.9 milioni di euro. I finanziamenti rischiavano di andare persi, ma ora il problema è superato. Le risorse derivano dallo storno dei fondi inizialmente previsti per la realizzazione del vecchio progetto della Metro 2, Rebaudengo-Giulio Cesare, in seguito abbandonato.
Dalla montagna piemontese, sovente, arrivano esempi virtuosi per la pianura e la città metropolitana. Nel dicembre scorso il progetto di rinascita del borgo alpino, incentrato sulla sua rigenerazione, l’innovazione energetica
A Palazzo Civico si è tenuta la conferenza stampa del consigliere comunale Alberto Morano, candidato sindaco
limiti consentiti alle norme comunali ,presenzieranno alle sedute delle commissioni. Gli esperti nominati – spiega Morano – sono in parte professionisti con comprovata esperienza delle materie loro assegnate , ed in parte giovani. Tutti hanno accettato di prestare la loro attività su base volontaria apportando le loro esperienze ed il bagaglio di conoscenze a servizio dell’attività svolta dalle commissioni ed a supporto della mia attività di consigliere di opposizione.”
Le cronache torinesi della Stampa lanciano l’allarme: il Po e’ più sporco che mai. Non e’ proprio una novità, ma pare che quest’anno le alghe e la sporcizia siano a livelli mai raggiunti
è resa difficile da un lato proprio per le alghe che non consentono ai barconi dell’Amiat di togliere rifiuti vari (come i sacchetti di plastica) e dall’altro dalla perenne carenza di fondi nelle casse municipali. Per pulire fiume e sponde servirebbero infatti macchinari molto costosi, troppo per le poche migliaia di euro disponibili a Palazzo Civico. Se la pulizia ‘spicciola’ e’ già difficoltosa, non parliamo poi di quella più importante, relativa al fondale ghiaioso e agli alberi che , se non monitorati costantemente possono creare problemi legati alle esondazioni in autunno.
Rivoli Bianchi di Venzone / Udine. Un capitano donna dell’Esercito ha diretto una esercitazione a fuoco con armi individuali e di reparto alla quale hanno preso parte settanta Allievi Marescialli della Scuola Sottufficiali di Viterbo. Dora di Camillo, trentacinque anni originaria di Caserta, ufficiale delle Trasmissioni è il comandante della quinta compagnia, l’unità che oggi si è addestrata all’utilizzo del fucile d’assalto di ultima generazione Beretta ARX, del lanciagranate da 40 mm. GLX, della mitragliatrice MINIMI e del mortaio da 60 mm. “Mi sento pienamente consapevole delle responsabilità di comandante” ha detto il capitano di Camillo “il fatto di essere una donna al vertice di una compagine prettamente maschile non mi crea alcun difficoltà”. I futuri Marescialli dell’Esercito si alternano sulla linea di tiro indossando l’equipaggiamento previsto. Il loro capitano
osserva, corregge, commenta ogni fase dell’addestramento. “Ciò che conta nel mio lavoro è la professionalità, l’entusiasmo” continua di Camillo “elementi che insieme alla sensibilità femminile agevolano il mio incarico”. Nella compagnia di Dora ci sono anche cinque allieve. “Con loro ho un rapporto eccellente, ma anche in questo caso nessuna differenza di trattamento. L’obiettivo è prepararci al meglio per affrontare le difficoltà di un mestiere, quello delle armi, faticosamente entusiasmante”.