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Olimpiadi invernali a Cesana, Tajani: “Rinunciare sarebbe una resa nazionale”

Nel pomeriggio di oggi, martedì 31 ottobre, il sito olimpico di Pariol Cesana ha ospitato la visita del vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Ministro della pubblica amministrazione Paolo Zangrillo per un sopralluogo alla pista da bob utilizzata durante le olimpiadi invernali di Torino nel 2006.

Ovviamente l’oggetto della visita è capire direttamente sul campo se questa pista potrebbe essere ancora Olimpica ed ospitare le gare di bob, skeleton e slittino dell’Olimpiade Invernale Milano-Cortina del 2026.

Il Ministro Tajani qui a Cesana ha rilanciato l’idea del Governo di spendere in Italia i soldi per le Olimpiadi del 2026: italiana: «Bisogna riutilizzare questo sito e  spendere in Italia i soldi stanziati dal governo. Lasciare andare il bob all’estero sarebbe una resa nazionale: questo lo dico da italiano e come ministro. Prima di rinunciare, dobbiamo fare tutto il possibile”

La soddisfazione del Sindaco di Cesana Roberto Vaglio che era accompagnato nel sopralluogo dal vicesindaco Marco Vottero: “Come abbiamo sempre detto Cesana è disponibile a mettersi al servizio del nostro Paese. La visita odierna del vicepremier Tajanie del Ministro Zangrillo danno forza al proposito di tornare a fare di Cesana un sito Olimpico per bob, skeleton e slittino. Ringraziamo i Ministri Tajani e Zangrillo, il Governatore Cirio con l’Assessore Ricca, il Sindaco della Città Metropolitana Lorusso con il suo vice Suppo, i Sindaci dell’Unione, i Consiglieri Regionali Marin e Ruzzola, la Fondazione 20 Marzo con il suo presidente Avato, il Parco Olimpico presenti qui a Cesana per sostenere questa proposta. Noi siamo pronti a lavorare come abbiamo sempre fatto ed ora attendiamo fiduciosi il buon esito di questa operazione”.

La soddisfazione del territorio anche nelle parole del Sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi: “Avere oggi qui a Cesana le massime cariche dello Stato è motivo di orgoglio per il nostro territorio. Le parole del vicepremier Tajani ci fanno ben sperare per tornare a respirare qui in Valle l’aria delle Olimpiadi. La nostra Unione Montana è Comuni Olimpici ViaLattea e più che mai vorrebbe sul suo territorio la riedizione di quei giorni magici del 2006”.  

Karen Russell è la vincitrice del Premio Bottari Lattes Grinzane

La scrittrice americana Karen Russell vince il Premio Bottari Lattes Grinzane 2023 con la sua seconda opera, “I donatori di sonno” (Edizioni Sur).  In gara anche Marco Missiroli con “Avere tutto”,  Zeruya Shalev con “Stupore”, Mircea Cartarescu con “Melancolia” e Giosué Calaciuro con “Una notte”. È la prima volta nella storia dell’iniziativa che il riconoscimento viene assegnato a un’opera di carattere distopico.

La menzione d’onore è invece andata a Jonathan Safran Foer, autore di “Ogni cosa è illuminata” e “Molto forte, incredibilmente vicino”. La sua lectio magistralis su letteratura e tecnologia ha concluso la cerimonia, svoltasi presso il Teatro Sociale Giorgio Busca di Alba.

Karen Russel e i Donatori di sonno

Karen Russel nel suo “I donatori di sonno” ci regala una trama visionaria, in cui gli Stati Uniti sono stati letteralmente invasi da una misteriosa pandemia di insonnia. Trish è una delle prime testimoni del misterioso morbo: sua sorella infatti muore dopo una lenta agonia, in un momento in cui nessuno è ancora in grado di identificare la portata della malattia.

A rappresentare una speranza sono le trasfusioni di sonno, che purtroppo però non rappresentano una risoluzione. Infatti in alcuni frangenti risultano salvifiche, in altri vengono rigettate dai pazienti. Dalla parte dei donatori invece i rischi non risultano chiari, soprattutto sul lungo termine. Vengono così a galla così paure e interrogativi morali, soprattutto quando a essere esposti al pericolo sono i più indifesi della società. La donna si troverà dilaniata da un dilemma morale quando si dovrà mettere a confronto con il padre di una neonata -chiamata semplicemente piccola A- , il cui riposo costante sembra poter limitare gli effetti di questo disastro.

Qual è la bussola morale da tenere durante uno stato di emergenza ? Chi “merita” di essere curato? Ma soprattutto: “che cosa in determinati frangenti rappresenta il male minore?”. A sollevare questi dubbi è un libro che ha il merito di essere precursore dei tempi, essendo uscito in America quasi dieci anni prima del Coronavirus.

Karen Russell presentazione

Lo svolgimento della cerimonia di premiazione

Karen Russell ha vinto grazie al giudizio della giuria scolastica, composta da liceali di tutta Italia. Sono stati loro infatti a leggere, valutare e votare i testi proposti. Proprio per questo motivo alcuni ragazzi hanno avuto occasione di presentare gli autori e instaurare un dialogo con loro. In questo modo si tenta di coinvolgere i giovani nel panorama culturale, avvicinandoli alla lettura e alla molteplicità delle voci contemporanee.

Invece a fare rientrare la vincitrice nella cinquina iniziale è stata una commissione tecnica, diretta da Loredana Lipperini. A introdurre la premiazione è infatti stato un suo discorso sulla letteratura fantastica e sull’importanza di immaginare storie, soprattutto in tempi in cui l’autofiction e il racconto di sé sembrano avere la meglio sulla scena letteraria italiana e internazionale. A condurre è invece stato lo scrittore Alessandro Mari, in passato finalista del premio con “Gli alberi non hanno il tuo nome”.

Francesca Pozzo

Genitori si prendono a testate alla partita di calcio dei bimbi. Due feriti in ospedale

Violenza assurda a una partita di calcio tra bambini di 7 e 8 anni, finita con l’intervento di carabinieri, polizia e un’autoambulanza. E’ accaduto al campo sportivo del Gsd Canadà di Vercelli dove si teneva l’incontro tra i bambini  2015-16  padroni di casa e i pari età dei Lupetti Bianchi. L’uso smodato di una trombetta in tribuna da parte di un genitore palesemente ubriaco ha suscitato le rimostranze di un altro genitore. Il primo lo ha colpito al volto con una testata. Ha colpito anche la moglie del secondo uomo, che tentava di sedare la lite. I due sono finiti in ospedale. La polizia ha impiegato un’ora per calmare l’aggressore.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Tradizioni festive nelle antiche cucine dell’Alta Val di Susa

Ormai il mese di ottobre volge a conclusione aprendo le porte all’inizio di un periodo di festività liturgiche e non solo, in cui sono presenti consuetudini storiche e rimandi anche familiari. Sono questi i giorni commemorativi anche in Alta Val di Susa, ricchi di usanze, significati e tradizioni.

Parrocchiale dedicata S. Andrea Apostolo e piccolo cimitero di Millaures, Bardonecchia

 

E’ stato da sempre un momento questo molto sentito che segnava il passaggio al periodo più difficile, l’inverno. La vendemmia era finita, le mandrie erano tornate nelle stalle al riparo dal freddo. Accanto alle devozioni ed anche ad antichi riti per propiziare un buon inverno, vi era tutto il mondo della tavola e la cucina era il centro della casa dove riunirsi. In tante valli piemontesi, non solo in Alta Val di Susa, era usanza lasciare nella notte precedente la festività dei defunti la tavola imbandita e illuminata da lumini affinchè i loro spiriti potessero trovare accoglienza nelle loro antiche dimore. Salumi, formaggi, castagne arrostite , vin caldo aromatico e la famosa ” Supa dji mort “, tipica della tradizione gastronomica valsusina. Questa mensa imbandita diventava il pranzo di famiglia dopo la visita ai cimiteri. Era un momento emotivamente intenso, fortemente introspettivo in cui i colori dominanti erano il nero ed il porpora, ben lontani da quelli dell’allegra e calda stagione estiva appena conclusa. Anche le zucche erano presenti e potevano diventare, dopo averle svuotate e seccate, contenitori per il vino appena vendemmiato.

Ecco qui di seguito la ricetta di un piatto tipico valsusino di queste festività , presente anche in Val Pellice, quest’ultima riveduta e corretta secondo la loro tradizione che inserisce all’interno anche delle verdure

La Supa dji mort

Ingredienti per 4 persone –
• 1 cipolla di grandezza media,
• 100 gr. di burro,
• 2 cucchiai d’olio,
• una cucchiaiata d’erbe dell’orto tritate (rosmarino, timo, salvia, basilico),
• 2-3 cucchiai di salsa di pomodoro fatta tradizionalmente in casa nei mesi estivi,
• 500 gr. di grissini,
• brodo di gallina o di manzo q.b.,
• sale,
• una manciata di parmigiano.

Esecuzione
Far soffriggere la cipolla tritata con l’olio e il burro, aggiungere i gusti dell’orto, il pomodoro, i grissini spezzati grossolanamente e aggiungere il brodo. Cuocere per circa 30 minuti, cospargere di parmigiano e dorare in forno

Patrizia Foresto

Giallo nei boschi del Torinese: trovate ossa umane

Nei boschi di Pralormo, vicino al lago della Spina sono state trovate ossa umane da un cercatore di funghi. I carabinieri della compagnia di Chieri hanno recuperato i resti da analizzare per capire a chi appartengano e a quando risalga la morte. Potrebbe trattarsi di qualche persona scomparsa di cui non si è più avuto notizia. La procura competente per le indagini è quella di Asti.

Rivoluzione al Museo del Risorgimento?

Caro direttore,

povero Umberto Levra che vivevi per il Museo del Risorgimento! Chi ti  ha sostituito, venuto da san Damiano d’ Asti, è resistito tre anni. Hanno fatto la “rivoluzione” al Museo, scrive un giornale. Hanno messo nel consiglio anche il direttore del Museo Egizio (!), sperando che gli ceda un po’ di visitatori. Strano che non abbiano messo  anche la neo  cav. gr. croce Christillin!
C’è un altro cavaliere di gran Croce e grande studioso del Risorgimento, allievo di Galante Garrone, noto autore di libri su Cavour e Mazzini, che  i nuovi padroni del museo non hanno invitato nel consiglio: è il prof. Pier Franco Quaglieni, amico di Levra. Hanno messo un egittologo e non Quaglieni. Incredibile. Cirio non sa cosa sia la vera cultura come i leghisti. Il museo con questi  congiurati da operetta morirà. Complimenti Cirio! Il voto per fortuna è vicino!
 Vincenzo Ferreri

Alla Promotrice di Belle Arti trionfano antiquariato e archeologia con Apart Art and Antiques Fair

Nella settimana che Torino dedica all’arte figurativa si terrà anche Apart, Art and Antiques Fair, alla Promotrice di Belle Arti.

L’associazione Piemontese antiquari promuove, infatti, dal 2 al 5 novembre la settima edizione di APART, Art and Antiques fair, presso la Promotrice di Belle Arti in Torino, in viale Balsamo Crivelli 11. Si tratta di uno degli appuntamenti della settimana dell’arte torinese

L’arte è intesa come viaggio tra i continenti, nei secoli. L’arte antica è fortemente contemporanea, attraversa i continenti, le culture e la fiera dimostra come l’arte classica sia in grado di dialogare con il contemporaneo, perché il tempo della bellezza è il presente. Gli spazi della Promotrice delle Belle Arti ospiteranno le opere dall’Archeologia ai giorni nostri, dall’Europa all’Asia e all’Africa, per mostrare al pubblico come l’arte antica possa intessere un dialogo con il nostro vivere questo tempo e costruire sensi nuovi.

Mara Martellotta

Spesa sanitaria, Gallo (Pd): “Cirio atterra sulle nostre proposte”

“UN TRAGUARDO L’APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA AL PARLAMENTO DEL VINCOLO DEL 7,5% DEL PIL. UNA VITTORIA DEL PD”

31 ottobre 2023 – “E’ sicuramente un traguardo per il Piemonte che, oggi, l’Aula di Palazzo Lascaris affronti le proposte al Parlamento, di Giunta e del Partito Democratico, che toccano uno stesso, importantissimo tema: la necessità che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5% del PIL dell’anno precedente. Dietro a questa scelta c’è la consapevolezza dell’importanza di finanziare il SSN, un bene collettivo. Questo vincolo dovrebbe entrare in Costituzione esattamente come il pareggio di Bilancio. Il Partito Democratico, presentando questa proposta, nel luglio scorso, ha voluto dire concretamente basta ai tagli alla sanità e riteniamo importante che la Giunta l’abbia voluta condividere. Il SSN è un bene collettivo e il suo finanziamento non può e non deve mai essere oggetto di discussione, ma una certezza. La pandemia ci ha drammaticamente messo di fronte all’importanza della nostra sanità. Sulla salute non si può tagliare” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Il Covid – prosegue l’esponente dem – ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario e ci ha dimostrato con chiarezza quanto sia importante rafforzare e potenziare la sanità pubblica e, adesso, la nuova crisi economica, causata dai conflitti, sta drammaticamente spingendo molti italiani verso la scelta di rinunciare a prevenzione e cure. I numeri ci dicono che il centrodestra al Governo sta andando nella direzione opposta. I Governi Conte e Draghi, nonostante le gravi difficoltà, sono riusciti a mantenere la spesa sanitaria intorno al 7% del PIL: 7,4% nel 2020, 7,2% nel 2021, 7 % nel 2022. Le previsioni per il triennio 2023-2025, sotto il Governo Meloni, disegnano una discesa costante: 6,6% nel 2023, 6,3% nel 2024, 6,2% nel 2025. Il Partito Democratico, ancora una volta, ha scelto di essere al fianco dei cittadini, attraverso proposte serie e concrete”.

“Purtroppo – afferma Gallo – la Legge Finanziaria, in discussione a Roma, se da un lato stanzia 3 miliardi in più per la spesa sanitaria dall’altro raggiunge appena il 6% del Pil e la destinazione di queste risorse non è quella che servirebbe al Paese. Certo è importante prevedere il rinnovo contrattuale per i medici, tuttavia la misura sulle pensioni rischia di vedere uscire dal mondo del lavoro un numero molto alto di medici che lasceranno scoperti servizi. La nuova legge, inoltre, non abolisce il tetto di spesa sul personale e non inserisce risorse per nuove assunzioni, se non nel 2025 e per potenziare il sistema territoriale”.

“Infine – conclude Gallo – la Finanziaria prevede, ed è la cosa più preoccupante, la riduzione delle liste d’attesa, non attraverso assunzioni riorganizzazione e rimodulazione dei processi, ma attraverso un aumento di trasferimenti ai privati. In un momento in cui il Governo sceglie un modello sempre più orientato alla sanità privata il Partito Democratico sceglie, invece, di proseguire la battaglia a sostegno di una sanità pubblica che deve essere rafforzata, modernizzata e sostenuta attraverso uno stanziamento consistente di risorse e una sua profonda riorganizzazione”.

Addio a Ernesto Ferrero, una vita per i libri

Ernesto Ferrero, nato nel 1938, torinese,  ha dedicato la sua vita al mondo dei libri e dell’editoria. E’ stato scrittore, critico letterario, traduttore dal francese, direttore del Salone del Libro. Nel 2000 vinse il prestigioso Premio strega con “N”,  romanzo che racconta i trecento giorni dell’esilio di Napoleone  all’Elba, visto dal suo bibliotecario.

Il Salone del Libro di Torino saluta Ernesto Ferrero

Il gruppo di lavoro del Salone Internazionale del Libro di Torino partecipa commosso e con grande dolore al cordoglio per la scomparsa di Ernesto Ferrero e si stringe con affetto alla moglie Carla, alle figlie Chiara e Silvia, alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato.

Porteremo sempre nel nostro cuore il suo impegno instancabile e la sua dedizione verso la promozione della lettura, del libro e della letteratura, ma soprattutto la generosità, la gentilezza e l’ironia che lo hanno contraddistinto sul lavoro e nella vita.

La sua visione e il suo lavoro hanno trasformato il Salone Internazionale del Libro, che ha diretto dal 1998 al 2016, in un luogo di incontro, dialogo e confronto tra autrici e autori, lettrici e lettori, uno spazio in cui l’amore per la lettura e la conoscenza hanno creato anno dopo anno una comunità sempre più grande.

Il suo esempio ci sarà sempre da guida per gli anni che verranno.

Amore, errori e tradimenti

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

Se qualcuno ci tradisce una volta, è un suo errore, ma se quel qualcuno ci tradisce due volte è un nostro errore!
La freccia di Cupido simboleggia amore eterno per coloro che osano disegnare il cuore con la leggerezza di non saperlo mai valutare a dovere ma solo pretenderlo.
Dovremmo imparare a credere che il tradimento, fine a se stesso, non è sempre indicato come colpa, ma bensì come un’analisi spesso dovuta ad entrambi.
Nulla è dovuto…. l’amore meno di tutto!