Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Assassinio a Venezia – Mistero. Regia di Kenneth Branagh, con Tina Fey, Kelly Reilly, Riccardo Scamarcio, Jamie Dornan e Kenneth Branagh. Il celebre Hercule Poirot ha detto basta. Nonostante i cliente non smettano di inseguirlo anche a Venezia, dove si è ritirato in pensione, il suo è soprattutto un esilio volontario. La sua vecchia amica Ariadne Oliver, scrittrice di gialli, non vuole però credere che Poirot possa stare lontano da un mistero da risolvere più del tempo di un capriccio, e per questo lo invita, la notte di Halloween, a prendere parte a una seduta spiritica nel palazzo della cantante d’opera Rowena Drake, convincendolo che sarà divertente, per lui, poter sfatare davanti a tutti il mito della medium Joyce Reynolds. Naturalmente l’occasione si arricchisce di un omicidio e Poirot è costretto, nonostante tutto, a rimettersi al lavoro. Durata 90 minuti. (Ambrosio sala 2 V.O. e sala 3, Massaua, Eliseo Grande, Fratelli Marx sala Chico e sala Groucho, Greenwich Village sala 1 e sala 2, Ideal, Lux sala 3, Reposi sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

La bella estate – Drammatico. Regia di Laura Luchetti, con Yle Vianello, Deva Casel e Andrea Bosca. Torino, 1938. Ginia ha sedici anni: il futuro sembra offrirle infinite possibilità ma sul presente, non solo il suo, incombono le ombre della Seconda Guerra mondiale. Ginia, come tutti, vuole innamorarsi, e trova il suo uomo in un giovane pittore. A condurla alla scoperta degli ambienti artistici della Torino bohémien è Amelia, una ragazza sensuale e provocante poco più grande di lei, ma diversa da tutte le persone che abbia conosciuto in vita sua, e pronta a scuotere le sue certezze. Divisa tra il senso del dovere e la scoperta di un desiderio che la confonde, Ginia è travolta da emozioni a cui non osa dare un nome. Durante la sua “bella estate” si arrende finalmente ai propri sentimenti, celebrando il coraggio di essere se stessa. Durata 110 minuti. (Romano sala 1 e sala 3)

Il caftano blu – Drammatico. Regia di Maryam Touzani, con Loubna Azabal e Saleh Bakri. Halim e Mina gestiscono un negozio di caftani tradizionali in una delle medine più antiche del Marocco. Per stare al passo con le richieste dei clienti più esigenti, assumono Youssef. Il talentuoso apprendista mostra la masima dedizione nell’imparare l’arte del ricamo e della sartoria da Halim. Lentamente Mina si rende conto di quanto il marito sia commosso dalla presenza del giovane. Durata 122 minuti. (Greenwich Village sala 2, Nazionale sala 1)

Felicità – Drammatico. Regia di Micaela Ramazzoti, con Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti, Sergio Rubini e Micaela Ramazzotti. Opera prima dell’attrice di “Tutta la vita davanti” e “La prima cosa bella”, presentato a Venezia. I rapporti tra una figlia e una coppia di genitori chiusi nella propria crudeltà, nell’egoismo, nella vena ricattatoria che li ha alimentati per tutta un’esistenza. I rapporti tra una sorella e un fratello, il prendersi cura da parte di lei, a cercare di riempire quel vuoto che i genitori avevano costruito loro intorno. I rapporti di una donna con il proprio compagno, professore universitario di sinistra, che le è stato accanto, che la sopporta ma che è anche pronto a scaricarla. Durata 104 minuti.

(Ambrosio sala 2, Uci LingottoThe Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Il grande carro – Drammatico. Diretto e interpretato da Louis Garrel. Il Grande Carro è una costellazione, ma anche un teatro di marionette e questa è la storia di una famiglia di burattinai: i fratelli Louis, Martha e Lena; il padre, che dirige la compagnia e la nonna che realizza le marionette. Insieme formano una compagnia e mettono in scena spettacoli di burattini. Un giorno, dopo uno spettacolo, il padre è colpito da un ictus e muore: i suoi figli rimaranno soli. Durata 95 minuti. (Romano sala 2)

Io Capitano – Drammatico. Regia di Matteo Garrone, con Seydou Sarr e Moustapha Fall. Il regista di “Dogman” e di “Pinocchio” narra la giovinezza di due ragazzi senegalesi, il loro desiderio di lasciar Dakar per affrontare il cammino verso l’Italia e qui trovare spazi dove mostrare la loro voglia di far musica. Nonostante il divieto della madre, Seydou parte con il cugino Moussa: la traversata del deserto, dove si può essere dimenticati a morire, il denaro utile per i passaporti e per qualsiasi richiesta di gente senza scrupoli, la natura sempre contraria, la prigionia e le torture, la Libia delle promesse che nasconde soltanto soprusi, le ferite, l’obbligo a guidare una delle tante carrette del mare per un ragazzo che non sa nemmeno nuotare, le coste italiane viste in lontananza. Per Garrone, il viaggio di Seydou finisce con il grido di “Io Capitano”: al di là c’è il futuro. Quale? Durata 121 minuti. (Ambrosio sala 1, Classico, Fratelli Marx sala Harpo e sala Chico, Romano sala 2)

Jeanne du Barry – La favorita del re – Storico, drammatico. Regia di Maïwenn, con Johnny Depp, Pierre Richard, Melvil Poupaud e Maïwenn. Nata in povertà, Jeanne du Barry è una giovane donna della classe operaia affamata di cultura e piacere che usa il proprio fascino per scalare i gradini della scala sociale fino a divenire la compagna preferita del sovrano di Francia. Ignaro del suo status di cortigiana, Luigi XV riacquista interesse per la vita grazie alla loro relazione. I due s’innamorano perdutamente. Contro ogni decoro ed etichetta, Jeanne si trasferisce a Versailles, dove con il suo arrivo scandalizza l’intera corte. Luigi XV morì nel 1774 e la du Barry fu costretta a ritirarsi in convento: fu così che Maria Antonietta cominciò a regnare incontrastata nella terra di Francia. Durata 116 minuti. (Greenwich Village sala 3, Reposi sala 5, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)

Oppenheimer – Storico, drammatico. Regia di Christopher Nolan, con Cillian Murphy, Emily Blunt, Robert Downey jr., Kenneth Branagh, Matt Damon e Gary Oldman. Nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, convinti che la Germania di Hitler stia sviluppando un arma nucleare, gli Stati Uniti danno il via, nel più grande segreto, a Los Alamos, nel deserto del New Mexico, al progetto Manhattan destinato a mettere a punto la prima bomba atomica della storia. Il governo americano decide di mettere a capo del progetto il brillante fisico Robert J. Oppenheimer. Nato a New York nel 1904 da genitori di origini tedesche ed ebraiche, a poco meno di quarant’anni aveva già dato un grande contributo allo sviluppo della fisica moderna. Nei laboratori segretissimi di Los Alamos, lo scienziato e la sua squadra di esperti iniziano a progettare un’arma rivoluzionaria le cui terribili conseguenze continuano a farsi sentire ai giorni nostri. Durata 184 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana e sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo e sala Chico, Greenwich Village sala 1, Ideal, Lux sala 1 e sala 2, Nazionale sala 2, Reposi sala 3 e sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’ordine del tempo – Drammatico. Regia di Liliana Cavani, con Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo e Ksenia Rappoport. Un gruppo di amici si ritrova in una grande villa per festeggiare il compleanno di una di loro: mentre su tutti incombe la notizia che un gigantesco asteroide sta per abbattersi sulla Terra. Una fine che induce tutti a personali confessioni. Ha scritto Paolo Mereghetti nelle colonne del Corriere della Sera dopo la visione veneziana (accompagnata dal Leone d’Oro alla carriera posto nelle mani della novantenne autrice del “Portiere di notte” e di “Francesco”): “Ognuno diventa il campione di un’idea di vita che va “spiegato” al pubblico (a volte in maniera convincente, a volte un po’ meno), in nome di un cinema che dichiara apertamente la sua funzione didascalica e la sua ambizione pedagogica.” Durata 112 minuti. (Ambrosio sala 3)

Patagonia – Drammatico. Regia di Simone Bolzelli, con Andrea Fuorto e Augusto Mario Rossi. Yuri vive in un piccolo paese, sulla costa adriatica abruzzese, in compagnia delle zie che continuano a trattarlo come un ragazzino. L’arrivo di Agostino, un giovanissimo animatore che arriva ingaggiato per una festa, cambierà di colpo la sua vita, vedendo un lui uno smisurato desiderio di libertà, la volontà di liberarsi del solito vecchio trantran per affrontare con il nuovo amico una strada mai percorsa. Una fuga da casa, una nuova comunità di amici, un modo sconosciuto di affrontare le proprie giornate. Durata 112 minuti. (Ambrosio sala 3)

Il più bel secolo della mia vita – Commedia. Regia di Alessandro Bardani, con Sergio Castellani, Valerio Lundini e Carla Signoris. Da una parte Gustavo, centenario, ospite di una casa di riposo, che ignora le proprie origini, non avendo la madre mai voluto riconoscerlo; dall’altra Giovanni, volontario dell’Associazione Nazionale Figli Adottivi e Genitori Naturali, nelle sue stesse condizioni, pronto a imprecare contro quella legge italiana che impedisce ai figli non riconosciuti di avere certezze circa la propria nascita prima del centesimo anno di età. Una battaglia che accomunerà entrambi. Durata 90 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo, Nazionale sala 4)

Ritratto di famiglia – Drammatico. Regia di Roschdy Zem, con Sami Bouajila, Maïwen e Roschdy Zem. Moussa è sempre stato gentile, altruista e presente con la sua famiglia. È l’opposto si suo fratello Ryad, un presentatore televisivo biasimato per il suo egoismo. È difeso soltanto da Moussa, che lo ammira profondamente. Un giorno Moussa cade e batte la testa con violenza. Soffre di lesione cranica, è irriconoscibile, parla senza filtri ai suoi famigliari. Finirà con il litigare con tutti tranne che con Ryad. Durata 85 minuti. (Greenwich Village sala 3)

L’ultima luna di settembre – Commedia drammatica. Diretto e interpretato da Amarsaikhan Baljinnyam. Quando l’anziano padre si ammala gravemente, Tulgaa, che da anni vive in città, torna al suo villaggio natale sulle remote colline della Mongolia per assisterlo. Il destino farà però il suo corso e poco dopo l’anziano uomo verrà a mancare. Tulgaa deciderà di restare a vivere nella iurta del padre, per portare a termine il raccolto che l’uomo aveva promesso di completare prima dell’ultima luna piena di settembre. Mentre lavora nei campi, Tulgaa incontra un bambino di circa dieci anni, che vive da solo con i nonni mentre la mamma lavora in città. Tra i due nasce un rapporto inizialmente di sfida ma che andrà via via ad allentarsi per far spazio a un legame di sfida e condivisione. Durata 90 minuti. (Nazionale sala 3)

Una sterminata domenica – Drammatico. Regia di Alain Parroni, con Enrico Bassetti, Zackari Delmas, Federica Valentini e Lars Rudolph. Un triangolo amoroso, nato in estate, tra Alex, Brenda e Kevin, che con le prime piogge autunnali si trasforma in qualcos’altro di più impetuoso. I tre adolescenti vivono tra la provincia e il centro palpitante della capitale. Quando Brenda scopre di aspettare un bambino, i tre ragazzi si ritrovano per la prima volta a confrontarsi con le improvvise responsabilità che li rendono adulti. La scoperta della gravidanza metterà a dura prova non soltanto la loro indipendenza e la voglia di libertà ma anche la loro sofferenza come outsider sociali. Durata 115 minuti. (Nazionale sala 4)

La verità secondo Maureen K. – Drammatico. Regia di Jean-Paul Salomé, con Isabelle Huppert. Dove si riforma la coppia di successo regista/attrice – per “La padrina”. Ispirato a una storia realmente accaduta. Nel dicembre di una decina di anni fa, a Rambouillet, vicino Parigi, Maureen Kearney, sindacalista, viene assalita nella propria casa e stuprata. Ha preso a indagare sulle illegalità di una multinazionale del nucleare che sta per firmare un patto con la Cina, un affare che farebbe perdere il posto di lavoro a parecchie persone. Una donna forte, risoluta, pronta a combattere sino all’ultimo pur di far valere le proprie idee. Ma una donna lasciata sola dalla propria famiglia, colpita, impaurita, minacciata, accusata di essersi inventata ogni cosa, caduta e intrappolata in un mondo del lavoro fatto e guidato esclusivamente da uomini. Durata 122 minuti. (Centrale anche V.O., Due Giardini sala Nirvana e sala Ombrerosse)

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Sulle Mole il logo dei FISU Games per la Giornata mondiale dello sport universitario

Articolo Successivo

ULTIMO GIORNO – “Florilegium”. Segni e colori per raccontare la magia della natura

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta