La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

I 70 anni dell’Accademia Italiana della Cucina – Alassio: il Buongoverno e il mitico  Muretto – Lettere

I 70 anni dell’Accademia Italiana della Cucina
In tutta Italia e all’estero il 29 luglio si sono tenuti tantissimi  incontri conviviali per festeggiare i 70 anni dell’Accademia Italiana della Cucina fondata a Milano nel 1953 da Orio Vergani , Dino Buzzati ed altre importanti personalità del giornalismo, della cultura e del mondo imprenditoriale. All’incontro accademico della Delegazione di Albenga e del Ponente ligure, svoltosi nella bella cornice delle Rocce di Pinamare ad Andora ho ricordato insieme al Delegato, il medico – umanista Roberto Pirino, l’anniversario della fondazione, dicendo che settant’anni fa nel “buio degli anni Cinquanta” (un luogo comune sbagliato perché furono anni di ricostruzione fervida e  laboriosa dell‘Italia) si era accesa una stella che continua più che mai a risplendere. Sotto la guida illuminata e autorevole di Paolo Petroni l’Accademia è cresciuta, mantenendo il rigore accademico di una grande istituzione della Repubblica. Essa difende la tradizione gastronomica italiana e contribuisce a farla apprezzare nel mondo, una  sorta di “Dante Alighieri” della cultura eno-gastronomica italiana. L’Accademia rappresenta una élite intellettuale posta a presidio della storia e della cultura del cibo. Oggi, nel piacere di festeggiare i 70 anni di una così prestigiosa realtà, evito  anche solo di citare a cosa nella cronaca italiana sempre più sguaiata e volgare  fa da argine l’Accademia.
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Alassio: il Buongoverno e il mitico  Muretto
Essere ad Alassio ti fa sentire un cittadino rispettato che ha dei diritti e non solo dei doveri. La manutenzione delle strade e del verde pubblico sono esemplari rispetto alla realtà torinese fatta di buche insidiose, di erba alta, di piste ciclabili inutili e velocità a 20 chilometri all’ora. La perla del Ponente ligure  è più che mai splendente per le sue riuscitissime iniziative culturali e di divertimento. Hanno anche aperto un nuovo ampio parcheggio che agevola in modo palpabile i turisti e i residenti. Ma soprattutto ad un torinese condannato a strade sempre più impraticabili balza all’occhio la manutenzione attenta da parte del Sindaco Melgrati e degli assessori della città. La manutenzione a volte non viene notata ed invece è un elemento fondamentale di quello che Einaudi chiamava il buongoverno. Quest’anno si festeggia anche il Muretto creato da Mario Berrino oltre 70 anni fa. Un elemento identitario e storico di Alassio che hanno cercato di imitare da altre parti con esiti ridicoli. Il Muretto attesta con le sue firme illustri cosa è stata e cosa è Alassio dai tempi del Grand Hotel e degli Inglesi  ad oggi.

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Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com 

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Il Ponte Garibaldi sullo Stretto

Seguo  con grande interesse le notizie riguardanti la possibile ripartenza del maestoso progetto del Ponte sullo Stretto di Messina ed auguro che questa sia finalmente l’occasione buona per l’apertura dei cantieri. Un’impresa gigantesca di grande prestigio sia per l’Italia, sia per l’Europa. In qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Giuseppe Garibaldi e discendente diretto dell’Eroe dei Due Mondi auspico che si possa con quest’opera completare l’unificazione della Sicilia con l’Italia iniziata durante la gloriosa campagna militare di Giuseppe Garibaldi nel 1860. Oggigiorno il Meridione è logorato da un’arretratezza e da un disaggio sociale tali da mettere perfino in discussione, da parte di ambienti irresponsabili, il progetto unitario stesso, realizzato durante il periodo risorgimentale, ed è urgente una politica che miri ad un nuovo rilancio economico del bacino mediterraneo, all’epoca fiorente e trainato innanzitutto dal commercio coll’Oriente. Il declino in seguito all’apertura del canale del Suez fu inevitabile e finora senza soluzione. Il Ponte dunque rientrerebbe nell’ottica di uno sviluppo del Meridione e ben oltre e simboleggia il superamento delle barriere tra popoli e li unisce. Ma il ponte, per il suo prestigio, avrebbe bisogno di un nome altrettanto prestigioso, che possa rappresentare i valori più altri su cui si fonda l’identità stessa dell’Italia e quale nome più riconosciuto è più idoneo a rappresentare l’unità a partire dalla Sicilia, se non quello di Giuseppe Garibaldi? Esiste già a Laguna, Santa Caterina, Brasile, il Ponte Anita Garibaldi,  inaugurato da poco per il bicentenario della sua nascita, Anita nata a Laguna ed eroina Brasiliana. Ora l’Italia ha un’occasione da non perdere per intestare il Ponte sullo Stretto di Messina in onore del suo più grande eroe. Cordialmente,       Ing. Francesco Garibaldi – Himmert 

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In un paese che disconosce il Risorgimento nazionale l’idea di dedicare il ponte a Garibaldi mi sembra un’ idea da condividere. Una risposta ai nostalgici dei Borbone e  una risposta a chi anche al Nord ha disprezzato il riscatto nazionale di cui Garibaldi fu generoso  e intelligente protagonista.

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Il Polo del ‘900
Ho letto i mastodontici programmi del Polo del ‘900 per un triennio di preparazione agli 80 della Liberazione. Quasi un triduo laico per una data importante, anche se ridurre la storia italiana al solo fascismo e antifascismo mi sembra sbagliato. Mi fa quasi pensare alle grandi iniziative che il Regime fece per il ventennale del 1942. La propaganda politica e la storia sono cose diverse, se non inconciliabili. E quanto costeranno tutte queste iniziative e chi le pagherà?  Sarebbe anche il caso di rendere pubbliche le spese.   Elvio Cassini 
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Concordo con Lei. Io ho denunciato fin dall’inizio che il Polo nasceva con una cultura egemone di sinistra certamente rispettabile, ma chiaramente di parte. Risorse pubbliche per una cultura di parte possono considerarsi non troppo in linea con i principi pluralistici della nostra Costituzione. Fare cultura da quelle posizioni di predominio diventa un privilegio di chi è schierato a sinistra. A prescindere dai  pur  suoi validissimi  presidenti, il Polo è destinato, per il vizio originario del suo concepimento, ad essere tribuna di alcuni chiusa ad un confronto intellettuale a tutto campo. Non voglio farlo, ma potrei rendere pubbliche delle lettere che dimostrano questa tesi.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

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