La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni - Il Torinese

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

Il 2 giugno secondo Rai Storia – La cavaliera di gran croce – Il tapiro a Giannini – Lettere

Il 2 giugno secondo Rai Storia
La trasmissione di Rai storia dedicata al 2 giugno in cui nella prima parte ha imperversato l’ equivalente repubblicano di una giovane italiana del littorio in jeans e camicia rossa, si è rivelata faziosa, partigiana e lacunosa. Un’apologia sfrontata di un personaggio assai discutibile come Giuseppe Romita  è  infatti in pieno contrasto con le regole di una ricostruzione storica serena. Solo testimonianze a senso unico ,senza storici come Francesco Perfetti o Gianni Oliva. Spazio in abbondanza a Nilde Jotti, ad esempio, senza far ascoltare le voci di  uomini politici come Alfredo Covelli e senza neppure citare il ministro della Real  Casa Falcone Lucifero che fu uno dei protagonisti delle giornate del referendum. E’ stata citata solo la regina Maria Jose‘ per il suo voto ai socialisti. Sul re Umberto II che  parti’ per l’esilio per evitare una probabile guerra civile – gesto nobilissimo riconosciuto anche da Paolo Mieli – si è manifestata una ingenerosità  meschina e settaria ,senza neppure menzionare  il  suo messaggio del 13 giugno 1946. E’ mancata totalmente una riflessione storica come quella dei libri  di Gianni Oliva dedicati ad Umberto e al referendum. Si è trattato di una trasmissione di regime che non può neppure piacere ai veri repubblicani. La Repubblica nacque nel peggiore dei modi possibili, poi si riscattò con De Nicola ed Einaudi ,ambedue monarchici, come lo fu Benedetto Croce. Sono state esaltate figure minori come Parri e Sforza che non dimostrarono nessuna capacità politica. Io, ascoltando Rai storia, ho sentito l’ orgoglio di aver conosciuto e incontrato più volte Umberto II. I monarchici furono del tutto inadeguati, ma Umberto II, a detta di Luigi Barzini, sarebbe stato un grande re.  E sono anche orgoglioso di averlo ricordato a Torino e a Racconigi nel quarantennale della sua morte pochi mesi fa.
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La cavaliera di gran croce
Questa settimana ad Evelina Christillin è  stato consegnato il diploma di  cavaliere di gran croce, la massima onorificenza dello Stato, Patrizia Sandretto  è stata nominata solo commendatore, malgrado il lungo ed appassionato impegno  per una esemplare fondazione privata in cui ha messo i propri denari. Poco tempo fa Lapo Elkann  aveva detto che la Christillin era “grottesca, senz’anima, senza dignità“ . Parole durissime. Sento un po’ di imbarazzo ad essere anch’io cavaliere di gran croce dal 1999 di fronte a cotanta nomina. Evelina potrebbe diventare presto  presidente dell’associazione cavalieri fondata a Torino da Marocco, Castellani, Ferreri, Garavelli, Pieri e da chi scrive, poi caduta in mani romane da tempo, con risultati non certo entusiasmanti. Con lei al vertice i cavalieri avrebbero sicura visibilità, anzi avrebbe sicura visibilità la ineffabile presidente, il prodotto più riuscito e stagionato del “sistema Torino“  insieme al presidente della Fondazione San Paolo Profumo anche lui cavaliere di gran croce dal 2021.
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Il tapiro a Giannini
“Striscia la notizia”  ha consegnato a Massimo Giannini direttore de “La Stampa“ che riceve tanti premi e perde un numero altissimo di lettori (negli ultimi tempi sarebbero 14 mila in meno) un maxi tapiro proiettandolo sulla sede del giornale in via Lugaro. E’ il direttore che ha abolito la rubrica delle lettere dei lettori, negando il diritto di replica. Antonio Ricci rivela ancora una volta indipendenza e coraggio, elementi che rendono uniche le sue trasmissioni che tra un riso e l’altro graffiano i potenti autoreferenziali, gli arroganti, i faziosi, i disonesti e gli incapaci di cui è piena l’Italia.

LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

Tricolore sul grattacielo
Vorrei proporre di mettere in cima al grattacielo della Regione Piemonte un tricolore che dia un po’ di vita al grigiore di un edificio che nasce vecchio e che appare sinceramente brutto. Alfonso Del Vecchio
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La storia del grattacielo progettato da un celebre ed esoso architetto non è stata felice ed ha rivelato inefficienza ed anche episodi di corruzione. Cirio ha realizzato il trasloco. Sarebbe interessante sapere come si trova il personale nel nuovo grattacielo. Ben venga il tricolore, sperando che il vento dell’ultimo piano non lo sfilacci nel giro di qualche giorno. Sicuramente Fuksas non ha pensato al tricolore che non è la sua bandiera.
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L’ex assessore Tessore
La rag. Elda Tessore che fu assessore al turismo e passò alla storia non solo per i due orrendi gianduiotti in piazza Solferino, si dimise improvvisamente e inspiegabilmente per ragioni di salute. Vorrei notizie della stretta collaboratrice del sindaco Chiampa. Benedetta Martinengo
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Non so dirle niente su Tessore che fu anche sovrintendente del Regio senza averne la benché minima competenza. La ritengo una persona piuttosto arrogante, il tipico esempio del socialista rampante che lasciò subito Craxi in disgrazia  e si accasò nei ds come Marzano. Spero per lei che si sia ripresa  al meglio e viva  serenamente  insieme al marito, un noto avvocato, una splendida vecchiaia. All’epoca fu una donna considerata molto bella da molti. Io da anni non la saluto più ,neppure quando mi capita di vederla, molto di rado alla farmacia Solferino. Mario Soldati venne da lei presentato al cinema Romano nel 1982 e la Tessore spavaldamente disse di essere totalmente atea. Mi sorprese il commento di Soldati  che portai a cena al “Porto di Savona”: ‘Chi è ateo è senza morale’, un giudizio sicuramente troppo severo  da parte dello scrittore ex allievo dei gesuiti.
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Portas con chi sta?
 L’ex deputato Pd, poi passato con Renzi, Portas, anticamente di Forza Italia, fondatore del partitino dei Moderati, uno dei cespugli del Pd, ha ottenuto una carica importante dal sindaco di Torino Lo Russo dopo che l’ex deputato aveva dichiarato di voler appoggiare Cirio alle Regionali. Cosa ne pensa?   Luisella Bongiovanni
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Io sono da sempre un moderato come lo furono Cavour e d’Azeglio nel  Risorgimento.  Certo non ho nulla da spartire con l’on. Portas che intende il moderatismo a corrente alternata  in base a tattiche politiche di bassissimo profilo.
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