La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni - Il Torinese

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

Ho conosciuto Giubilei – I bersaglieri a La Spezia – L’Istituto “Margara” del secolo scorso – Lettere

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Ho conosciuto Giubilei
Al Salone del Libro di Torino ho conosciuto Francesco Giubilei ed ho comprato parecchi suoi libri, di cui è autore o editore. Non ho ancora letto molto, ma la prima impressione è stata positiva. La sua biografia su Leo Longanesi è documentata e pregevole. Altri libri appaiono interessanti. Sono libri da leggere, meritevoli di un confronto aperto. Se penso a certa editoria di destra del passato , vedo un passo avanti qualitativo assai  importante. Devono cessare le scomuniche aprioristiche di cui è stato ancora teatro il Salone di sabato scorso. “Il Venerdì” di “Repubblica” fa dell’ironia gratuita sulla cultura di destra. Si potrebbe facilmente fare dell’ironia su certo rozzo culturame alla O d i f re d d i, ad esempio, che appare rancido, stantio, anzi culturalmente e politicamente quasi putrido, se la parola non evocasse qualcosa di troppo negativo che il vecchio leone dell’ateismo fideistico non merita.
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I bersaglieri a La Spezia
La corsa dei bersaglieri che si ritrovano oggi  al raduno nazionale di La  Spezia travolgerà i pregiudizi contro i fanti piumati che alcuni gruppuscoli locali hanno seminato per contrastare  il raduno delle Fiamme Cremisi. Invitare al sabotaggio gli studenti è  apparso un discorso sciocco e miope. I bersaglieri sono la storia stessa d’Italia dalla prima guerra per l’indipendenza alle steppe di Russia e al deserto di El Alamein. L’invito  da rivolgere ai giovani  dovrebbe essere quello del Foscolo che esortava gli Italiani a studiare la storia. Solo così si può costruire il futuro, liberandoci dai faziosi che ci opprimono, a partire dalla signora Murgia.
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L’Istituto “Margara” del secolo scorso
L’Istituto “Margara“ di via delle Rosine a Torino era una istituzione scolastica molto nota che ospitava un liceo classico e un liceo scientifico. Da anni è chiuso per la morte del suo ultimo proprietario, tal Anselmo,  sedicente ingegnere con la fissa del volo. Un personaggio brusco ed autoritario con tendenze inequivocabilmente di estrema destra. Ma la storia del “Margara” è altra cosa a partire dai fratelli  Giuseppe e Piero Margara, professori che lo fondarono nel primo dopoguerra  con grande successo. Era considerata un po’ la scuola degli asinelli e dei ripetenti, ma questa nomea appare parzialmente ingiusta. Ci insegnarono professori come Navarro che fu preside del classico, Mangini Cazzola, Polacco, Facchinetti, De Blasio  ed altri. Molti figli di gente di sinistra frequentò quella scuola come la figlia del partigiano Mario  Giovana ed esponente del Psiup. Insegnò anche un ex prete  salesiano, tal  Marino Alessandria, persona davvero tanto arrogante come poco colta. Arrivò persino ad impartire lezioni private ai suoi allievi. Io fui chiamato giovane professore dal filosofo Oscar Navarro alla cattedra di letteratura italiana al Classico e fu una bella esperienza . Ricordo ancora con simpatia dei miei allievi. Di una certa Tiziana dai capelli rossi forse mi ero persino inconsciamente innamorato, senza mai darlo a vedere .Ebbi anche come allieva una sciocchina che ,ripresa per la sua disattenzione, mi disse che suo padre, dirigente Rai in quota pci, insegnava molto meglio di me. Poi mi chiesero di assumere anche l’insegnamento allo Scientifico e la mia esperienza fu abbastanza negativa. Ebbi solo un collega molto valido, il prof. Gastone Noci. Alcuni allievi erano dei fascisti ignoranti  maleducati e intolleranti. Finii l’anno e il mio rapporto da esterno si chiuse li’. Non posso non ricordare il proprietario e direttore il prof. Antonino Intelisano di cui finii di diventare amico come lo ero  già di Navarro. Una persona capace, gentile, ironica che aveva casa a Bordighera  come avevo anch’io. Spesso si andava a cena insieme. Peccato sia mancato relativamente giovane. Anche suo figlio, che insegnava  filosofia al liceo “Margara“, era persona piacevole. Anche lui mancato prematuramente in modo drammatico.
Lettere   scrivere a quaglieni@gmail.com
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Dai gioielli al Mauriziano
Ho saputo solo di recente che la gioielliera Licia Mattioli è  stata nominata presidente della Fondazione Mauriziana erede di quell’Ordine di cui furono presidenti Badini Confalonieri e Fusi. Che ci azzecca Mattioli?   Urbano Giani
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Conosco la signora Mattioli che è stata presidente dell’Unione industriale, vice presidente della Compagnia San Paolo, vice presidente di Confindustria con ambizione  (non realizzata) di diventarne presidente. Avrebbe anche voluto che il centro – destra la candidasse a sindaco di Torino. E’ donna ambiziosa e spregiudicata che passa da sinistra a destra, magari al terzo polo con grande facilità.  Non la vedo  bene alla Fondazione mauriziana, anche se essa è  piccola cosa, molto diversa dall’Ordine che fu anche presieduto da Dario Cravero. Comunque meglio alla Fondazione che da altre parti. Che l’abbia nominata Draghi un po’ mi dispiace, ma Draghi non è stato così eccelso come era sembrato.
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Lapo ed Evelina
Lapo Elkann ha superato se stesso, definendo la signora Evelina Christillin “grottesca, senz’anima, senza dignità”, come riporta solo il Corriere Torino.
Sono rimasta di sasso.    A. G. ex dipendente Fiat
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Non do giudizi, ma certo stanno volando gli stracci  in casa ex Fiat. La signora del museo egizio è parte integrante di quel deprecabile sistema Torino del quale fanno parte i soliti noti che si scambiano le cariche pur di rimanere sempre al potere.  Il presidente della Compagnia San Paolo è un altro esempio, di attaccamento alle poltrone, il Sistema è una creazione malefica  del Chiampa di Alfieri e compagnia cantante, fino agli eccessi di Soria, che ha rovinato Torino.
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