La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni / N° 200 - Il Torinese

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni / N° 200

La destra esordisce al Salone del Libro – Alluvione in Emilia Romagna – La congiura del ’94 – Lettere

 

La rubrica della domenica, 200 puntate: un soffio di libertà

Da quattro anni il professor Quaglieni invia puntuale al giornale la sua rubrica, senza mai aver saltato una domenica. Quella che state leggendo è la puntata numero 200 di un appuntamento atteso e amato dai nostri lettori. Nel conformismo dell’informazione locale questo spazio settimanale sul “Torinese” rappresenta una coraggiosa eccezione. Lucido, diretto, a volte scomodo, mai fazioso Quaglieni ci offre ogni settimana, con la sua analisi da storico e liberale, la possibilità di respirare aria di libertà. (cb)

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La destra esordisce al Salone del Libro
L’esordio non è dei migliori con le solite facce del passato. Si tratta di un esordio chiuso al confronto con  le altre culture, quasi bastasse vincere le elezioni per accreditarsi in termini culturali. Capisco che la destra oggi abbia dei buoni motivi per rifarsi da un’emarginazione ingiusta e faziosa di decine d’anni. Di liberale  nell’attuale destra al Salone non credo ci sia nulla, se non il goffo tentativo di appropriarsi di Benedetto Croce  in chiave conservatrice  che non merita neppure una confutazione, tanto è rozza e  strumentale la lettura del filosofo. Si tratta di gente che se la canta e se la suona in modo volgare. Addirittura la ripubblicazione del saggio crociano “Perchè non possiamo non dirci cristiani” con una introduzione che non coglie assolutamente  il significato del più citato saggio di Croce che è anche il meno letto  proprio da chi lo cita impropriamente. Una lettura in chiave populista davvero appare stucchevole. Vedere in D’Annunzio il Dante del Novecento è un’altra deformazione paradossale e perfino incredibile. E’ difficile dialogare con certi personaggi. Io ho sempre difeso la presenza della destra, anche estrema, al Salone e su questo tema ho rotto con Lagioia. Ma se il programma è questo, bisogna considerare la povertà culturale delle proposte  programmate al Salone di quest’anno. Voglio ricordare che molti anni fa proprio al Salone del libro invitai  l’attuale ministro Sangiuliano a presentare il suo bel saggio su Prezzolini che andrebbe ripubblicato. Prezzolini era un conservatore che aveva letto Machiavelli, era  quasi un “maledetto toscano“  libero, liberissimo  pensatore. Provare a leggere o rileggere  Prezzolini  potrebbe essere un’idea. La gazzarra di tipo squadristico di estremisti di  sinistra contro la ministra Roccella rivela la barbarie di una vera e propria aggressione contro Roccella che non può non avere tutta la nostra solidarietà.
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Alluvione in Emilia Romagna
Il disastro in Emilia e Romagna alluvionata e la nostra doverosa e commossa partecipazione al dolore e ai lutti di gente laboriosa, non deve farci dimenticare che forse in quella Regione costantemente governata dalla sinistra e proposta sempre come l’esempio di un prodigioso buongoverno, è mancata la prevenzione e la cementificazione c’è stata come in altre parti d’Italia. Non confondiamo i terremoti con le inondazioni. E ringraziamo l’Esercito per quanto sta facendo, con grande  dedizione per aiutare le popolazioni. Gli Emiliani e i Romagnoli sapranno rialzarsi da se’ come seppero fare i Friulani dopo il devastante terremoto del 1976.
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La congiura del ’94
Nel 1994 venni insignito immeritatamente della medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, un riconoscimento che ebbi ad un’età insolita in quanto esso era abitualmente  conferito al termine della carriera con il contagocce. Quella medaglia mi creò delle meschine invidie  da  parte di persone che cercarono subito di diffamarmi, spargendo la notizia falsa che io avevo avuto l’onorificenza per merito di Berlusconi vincitore delle elezioni e nuovo presidente del Consiglio. La proposta era nata invece  molto prima di Berlusconi e fu accolta dal ministro Rosa Russo Jervolino, per iniziativa del rettore Giovanni D’Inca’. Dopo pochi mesi a mio padre purtroppo  venne diagnosticato un devastante  cancro al cervello, una terribile via crucis durata tre anni.  Io sentii il dovere di assisterlo in modo assiduo, mettendomi  per tre mesi in aspettativa dall’insegnamento per ragioni di famiglia, come previsto dalla legge in casi  gravi ed accertati dall’autorità medica dell’Ospedale Molinette.  Incominciò quasi subito una spietata persecuzione nei miei confronti: mi accusarono di assenteismo anche con testi scritti che io potei leggere molto in ritardo, cosa che mi impedì di difendermi nel modo che avrei voluto con querele tempestive. Si trattò di una persecuzione personale ed anche politica, mista all’invidia. Mi fu molto vicino Giovanni Conso, sommo giurista e indimenticabile  amico che mi telefonava spesso con affetto. Ho letto che è morta oggi una professoressa che si accanì con livore contro di me. Quando l’ho saputo, ho detto una preghiera per la sua anima. Vissi  mesi tragici, ma sono riuscito a resistere. Si tratta di ricordi che avevo messo a fatica nel dimenticatoio, pur  senza  riuscire a perdonare, ma la notizia della morte della collega mi ha fatto rivivere una pagina molto amara, difficile e dolorosa della mia vita che ha indurito il  mio carattere e mi ha tolto ogni illusione sugli uomini in generale: aveva ragione Hobbes  nel ripetere cosa aveva scritto Plauto: homo hominis lupus. In quella circostanza potei  anche contare i veri amici che ebbero il coraggio di difendermi, in primis Giovanni Conso.
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Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com
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Odifreddi e gli Ex del “Cavour”
Ho saputo che il presidente quasi  a vita degli ex allievi del liceo Cavour Marzano  ha invitato di recente il professor Odifreddi a parlare. Anche in questa circostanza Odifreddi non ha saputo contenersi ed ha dimostrato la sua furiosa faziosità. Perché  al Cavour invitano solo gente di estrema sinistra? E’ un uso di parte di un qualcosa che deve essere invece  pluralista e aperto. Cosa ne pensa?  Gianni Molo
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Non ho stima di Odifreddi per il suo feroce laicismo che offende ogni religiosità e  vede nell’ateismo una fede al contrario. Odifreddi ha studiato da geometra e non sempre  coglie le sottigliezze del pensiero laico che è l’opposto dell’integralismo laicista. Circa il Presidente Marzano non so dirle. Io lo conoscevo quando era un bravo assessore socialista  alla cultura di Torino. Allora era una persona obiettiva, oggi non so dire cosa pensi. Ho trovato casualmente su internet  una sua  fotografia con Indro Montanelli nel 1991. Dopo  di allora è cambiato il mondo  e quindi non so dirle chi siano oggi  gli ospiti  di Marzano,  impenitente ex allievo del liceo di corso Tassoni che io invidio molto  per il suo  gagliardo giovanilismo.
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