Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino - Il Torinese

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

Avatar – La via dell’acqua – Fantasy. Regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Kate Winslet e Sigourney Weaver. Sequel del primo “Avatar” arrivato sugli schermi nel 2009, ottava fatica di Cameron lungo una carriera ormai quarantennale. Personaggi e scenografie e avventure impresse nella memoria del pubblico, favolistiche, emozionanti. La storia che occuperà da oggi gli schermi natalizi vedrà Jack Sully e Neytiri e i loro tre figli ancora alle prese con gli umani, guidati dal colonnello Miles Quaritch, che hanno nuovamente scommesso sulla riconquista delle loro terre: il militare, con alcuni altri marine, viene nascosto nelle sembianze dell’avatar di un Na’vi, per poter assomigliare al nemico e con l’inganno poter catturare il traditore Sully, a cui si deve l’intero disegno della difesa del suo nuovo popolo. La famiglia sarà così costretta ad abbandonare la propria casa per andare in cerca di nuovi territori nelle regioni di Pandora. Scrive Alessandra Levantesi Kezich nelle colonne de La Stampa: “Cameron ha portato a buon fine la missione e offre un’affascinante esperienza immersiva, assolutamente da godere su grande schermo… l’ultima, magistrale parte del racconto, tutta giocata nelle vie dell’acqua, rivela una volta di più in Cameron il gran signore degli Abissi che sappiamo.” Per gli appassionati: i personaggi principali già hanno firmato i rispettivi contratti per la partecipazione agli “Avatar” 3 e 4. Durata 192 minuti. (Uci Lingotto in 3D)

Decision to Leave – Thriller, Drammatico. Regia di Park Chan-Wook. Un austero detective deve indagare su un possibile caso di omicidio, sulla morte di un uomo durante una scalata in montagna. Non passerà molto tempo prima che i suoi sospetti ricadano sulla moglie della vittima per la quale l’uomo inizia a provare un forte sentimento. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “La vertigine Hitchcockiana torna nelle geometrie di Park Chan-Wook, la cui destrezza tecnica o artistica non si esaurisce mai in sé ma cerca traiettorie per rappresentare il mistero e il desiderio. Qui il mélo alla Wong Kar-Wai sposa il thriller mentre la protagonista Tang Wei segna l’incrocio tra Kim Novak e Eva Marie Saint.” Durata 138 minuti. (Nazionale sala 2 V.O. e sala 4)

Empire of Light – Drammatico. Regia di Sam Mendes, con Olivia Colman, Michael Ward, Toby Jones e Colin Firth. Una storia d’amore ambientata nell’Inghilterra degli anni Ottanta e che ruota attorno a un vecchio e meraviglioso cinema, in una piccola cittadina sulla costa meridionale inglese. Racconta come Hilary, una donna che fa parte dello staff della sala e che deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen, un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare le avversità di ogni giorno. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, delle immagini del cinema e della piccola comunità di cui fanno parte. Durata 119 minuti. (Classico, Eliseo Rosso, Reposi sala 1, Romano sala 1 e sala 2, Uci Lingotto sala 8, Uci Moncalieri sala 14)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Uci Lingotto sala 4)

Laggiù qualcuno mi ama – Documentario. Regia di Mario Martone. Un omaggio del regista del “Sindaco di rione Sanità” e di “Qui rido io” all’arte di Massimo Troisi, il racconto della sua vita interrotta troppo improvvisamente, l’analisi delle sue poche opere, il contrasto con l’universo femminile, la visione di Napoli, il percorso di regista e di attore (ricordiamo tutti lo stupore della novità che fu “Ricomincio da tre”, ricordiamo tutti l’amicizia e la collaborazione in tre pellicole con EttoreScola), la poesia e la svagatezza, l’invenzione di una lingua e di una controllatissima quanto esplicita fisicità, l’attimo finale del “Postino”, l’apporto dei suoi compagni (l’inizio fu “La smorfia” con Decaro e Arena) e dei collaboratori, non ultima la compagna Anna Pavignano, artefice con Troisi delle vari sceneggiature, quanti lo hanno accompagnato e lo hanno seguito (Sorrentino, Ficarra e Picone, Goffredo Fofi, il montatore Roberto Perpignani, il regista Michael Radford, la sorella con i tanti ricordi). Durata 128 minuti. (Eliseo Blu, Nazionale sala 4)

Non così vicino – Commedia drammatica. Regia di Marc Forster, con Tom Hanks e Rachel Keller. Tratto dal romanzo “L’uomo che metteva in ordine il mondo” dello svedese Fredrik Backman, l’azione è trasportata a Pittsburg. È il ritratto impietoso di un uomo in lotta con ogni rappresentante del genere umano, avverso ad ogni socializzazione, legato alle proprie abitudini e solitario, contrario ad ogni minimo disordine che circoli tra le strade che circondano la sua casa. Al centro di una vita resa tanto avversa. Otto medita il suicidio: ma sarà proprio la presenza dei nuovi vicini a farlo desistere da idee inconsulte e a fargli provare quanto di simpaticamente umano si possa gustare nel corso delle proprie giornate. Durata 126 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico, The Space Torino, Uci Lingotto sala 1, The Space Beinasco, Uci Moncalieri sala 5 e sala 16)

Primadonna – Drammatico. Regia di Marta Savina, con Claudia Gusmano e Fabrizio Ferracane. La storia di Lia, una giovane ragazza che reagisce alla più terribile delle violenze con un atto di ribellione che scardinerà le consuetudini sociali della sua epoca. In un mondo in cui regna la legge del più forte, la mafia è radicata e accettata come parte naturale della vita, i potenti decidono e i più deboli eseguono, il suo coraggio spalancherà la strada alla lotta per i dititti delle donne. Durata 97 minuti. (Romano sala 2)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Ambrosio sala 1 V.O., Eliseo Blu, Greenwich sala 3, Reposi sala 1, Romano sala 5)

Tàr – Drammatico. Regia di Todd Field, con Cate Blanchett e Nina Hoss. Lydia Tàr, prima donna di sempre a dirigere l’orchestra dei Berliner Philarmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff. Durata 158 minuti. (Eliseo Rosso, Greenwich Village sala 2, Nazionale sala 3 anche V.O.)

The Quiet Girl – Drammatico. Regia di Colm Bairéad, con Catherine Clinch, Carrie Crowley e Andrew Bennet. Nell’Irlanda del 1981, Cait, una ragazzina di appena nove anni, una famiglia numerosa e un padre violento, la madre ancora una volta in atteso di un bambino, passa le sue giornate in solitudine. In estate viene mandata dai suoi genitori da una coppia di lontani parenti. La bambina rifiorirà, ma in questa casa scoprirà un segreto. Tratto dal racconto “Foster” della scrittrice irlandese Claire Keegan. Durata 95 minuti. (Romano sala 3)

The Whale – Drammatico. Regia di Darren Aronofsky, con Brendan Fraser, Samantha Morton e Sadie Sink. Tratto dall’opera teatrale di Samuel Hunter, l’opera del regista di “The Wrestler” narra di Charlie, un insegnante d’inglese, una vita in piena solitudine, una sofferenza dovuta ad una grave obesità, una vita che sta volgendo al termine. È il tempo dei ricordi e delle decisioni, tra i sentimenti che lo conducono a turbamenti fisici e morali mai più riportati allo scoperto, ad un amore mai rivelato, ad una figlia diciassettenne con cui dopo anni tenta di ricostruire i rapporti. Aronofsky ritorna ad uno dei temi cardine della sua filmografia, quello dello studio del corpo – ieri Mickey Rourke, oggi Brendan Fraser -, quasi esposto con sfrontatezza e analizzato in ogni sua parte, della immobilità, del suo cambiamento e addirittura della dissoluzione. E Fraser, alle spalle periodi di depressione, aumento di peso, un tempo attore ricercato e in seguito nella lista di quelli quasi del tutto abbandonati dal mondo opportunista di Hollywood, avviatosi dopo il successo dei vari episodi della “Mummia” su un precipitoso viale del tramonto, trova qui tutto il proprio riscatto, offrendo una interpretazione eccellente e candidandosi giustamente all’Oscar. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 3 anche V.O., Centrale, Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo, The Space Torino, Uci Lingotto sala 3, The Space Beinasco, Uci Moncalieri sala 5)

L’ultima notte di amore – Thriller. Regia di Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino, Linda Caridi e Francesco Di Leva. La notte prima del suo pensionamento, il tenente di polizia Franco Amore viene chiamato a indagare sulla scena del crimine in cui il suo migliore amico e partner di lunga data Dino è stato ucciso durante una rapina. Si capirà che Amore è stato coinvolto nella rapina e che solo l’amore di sua moglie Viviana lo aiuterà a sopravvivere a questa notte fatale. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo GrandeFratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 3, Uci Lingotto sala 9, Uci Moncalieri sala 1)

Un uomo felice – Commedia. Regia di Tristan Séguéla, con Fabrice Luchini e Catherine Frot. Mentre Jean, un conservatore, fa campagna per essere rieletto sindaco di una piccola città nel nord della Francia, Edith, sua moglie da quarant’anni, gli rivela un segreto che non può più reprimere: in cuor suo, lei è – ed è sempre stato – un uomo. All’inzio Jean pensa che stia scherzando, ma capisce subito che Edith è determinata alla transizione. Sia il suo matrimonio che la sua campagna stanno per subire un serio cambiamento. Durata 89 minuti. (Nazionale sala 1 anche V.O.)

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