Oggi al cinema Le trame dei film nelle sale di Torino - Il Torinese

Oggi al cinema Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

Anton Cechov – Drammatico. Regia di René Féret, con Nicolas Giraud e Lolita Chammah. La vita di un grande scrittore, tutti i dubbi e la disperazione, le passioni. La sua professione di medico con cui mantiene la famiglia ma anche la passione per la letteratura, la pubblicazione dei racconti nei giornali, anche l’infelicità perla morte del fratello ucciso dalla tubercolosi: un dramma non soltanto familiare che lo porterà a intraprendere un lungo viaggio nella prigione di Sakhalin e la visione della vita drammatica che i detenuti sono costretti a vivere. Durata 96 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

Avatar – La via dell’acqua – Fantasy. Regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Kate Winslet e Sigourney Weaver. Sequel del primo “Avatar” arrivato sugli schermi nel 2009, ottava fatica di Cameron lungo una carriera ormai quarantennale. Personaggi e scenografie e avventure impresse nella memoria del pubblico, favolistiche, emozionanti. La storia che occuperà da oggi gli schermi natalizi vedrà Jack Sully e Neytiri e i loro tre figli ancora alle prese con gli umani, guidati dal colonnello Miles Quaritch, che hanno nuovamente scommesso sulla riconquista delle loro terre: il militare, con alcuni altri marine, viene nascosto nelle sembianze dell’avatar di un Na’vi, per poter assomigliare al nemico e con l’inganno poter catturare il traditore Sully, a cui si deve l’intero disegno della difesa del suo nuovo popolo. La famiglia sarà così costretta ad abbandonare la propria casa per andare in cerca di nuovi territori nelle regioni di Pandora. Scrive Alessandra Levantesi Kezich nelle colonne de La Stampa: “Cameron ha portato a buon fine la missione e offre un’affascinante esperienza immersiva, assolutamente da godere su grande schermo… l’ultima, magistrale parte del racconto, tutta giocata nelle vie dell’acqua, rivela una volta di più in Cameron il gran signore degli Abissi che sappiamo.” Per gli appassionati: i personaggi principali già hanno firmato i rispettivi contratti per la partecipazione agli “Avatar” 3 e 4. Durata 192 minuti. (Ideal in 3D, Uci Lingotto, The Space Torino, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Babylon – Commedia drammatica. Regia di Damien Chazelle, con Brad Pitt, Diego Calva, Olivia Wilde, Lukas Haas, Eric Roberts, Tobey Maguire e Margot Robbie. Un racconto memorabile ambientato nella Hollywood degli anni Venti, nel passaggio dal muto alla sonorità, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l’ascesa e la caduta di molti personaggi di un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante mecca del cinema. Attori chiamati a dar vita ad antichi personaggi che nelle azioni e negli angoli più nascosti dell’esistenza riportano alla memoria i nomi dei primi divi hollywoodiani. Dal regista premio Oscar di “La La Land”. Durata 188 minuti. (Lux, Uci Moncalieri)

Decision to Leave – Thriller, Drammatico. Regia di Park Chan-Wook. Un austero detective deve indagare su un possibile caso di omicidio, sulla morte di un uomo durante una scalata in montagna. Non passerà molto tempo prima che i suoi sospetti ricadano sulla moglie della vittima per la quale l’uomo inizia a provare un forte sentimento. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “La vertigine Hitchcockiana torna nelle geometrie di Park Chan-Wook, la cui destrezza tecnica o artistica non si esaurisce mai in sé ma cerca traiettorie per rappresentare il mistero e il desiderio. Qui il mélo alla Wong Kar-Wai sposa il thriller mentre la protagonista Tang Wei segna l’incrocio tra Kim Novak e Eva Marie Saint.” Durata 138 minuti. (Fratelli Marx anche V.O., Nazionale anche V.O.)

Everything Everywhere All At Once – Commedia fantastica. Regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis. Evelyn, una donna di origini cinesi, gestisce con il marito Raymond una lavanderia a gettoni, impresa che è il sostentamento per l’intera famiglia, che comprende pure il nonno materno e la loro figlia Joy. Evelyn non è contenta del proprio matrimonio, sa di aver sposato un uomo tropo debole, non vede certo di buon occhio la relazione che Joy sta portando avanti con un’altra donna, arriva in più l’ufficio delle tasse, nella persona della ferrea quanto puntigliosa Deirdre, a reclamare gli arretrati dei pagamenti. La mal sopportata infelicità di un’esistenza viene del tutto rivoluzionata da un attualissimo metaverso che la spinge ad affrontare un’avventura in cui convogliano realtà parallele, impresa non da poco se si tratta di salvare il destino degli universi e sconfiggere il nemico per sempre. Undici nomination agli Oscar. Durata 139 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

Grazie ragazzi – Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Vinicio Marchioni e Sonia Bergamasco. Antonio Cerami è un attore di teatro che da tre anni non calca il palcoscenico, vive da solo in un appartamento a Ciampino dove sente il passaggio di ogni aereo e doppia film porno per arrivare a fine mese. Il suo amico Michele, che ha un lavoro stabile presso un piccolo teatro romano, gli trova un incarico insolito: sei giorni di lezioni di recitazione presso il carcere di Velletri allo scopo di far mettere in scena ai detenuti una serie di favole. È un progetto finanziato dal Ministero cui la direttrice del carcere, Laura, ha acconsentito senza troppo entusiasmo ma ad entusiasmarsi sarà Antonio, che deciderà di mettere in scena presso il teatro di Michele un progetto più grande, scoprendo inaspettatamente del talento nella improbabile compagnia: “Aspettando Godot” di Beckett, perché i detenuti “sanno cosa vuol dire aspettare: non fanno altro”. Così Mignolo dalla moglie focosa, Aziz nato a Tripoli e arrivato in Italia con il gommone, Damiano il balbuziente, Diego il boss e Radu l’addetto alle pulizie rumeno lavoreranno per interpretare un testo complesso e impegnativo. Si lasciano andare scoprendo il potere liberatorio dell’arte e la sua capacità di dare uno scopo e una speranza oltre l’attesa. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 3)

Holy Spider – Drammatico. Regia di Ali Abbasi, con Zar Amir Ebrahimi. Siamo a Mashhad, seconda città più grande dell’Iran e importante centro religioso. Nel 2000, un serial killer locale inizia a prendere di mira le prostitute per strada, strangolandone diciassette dopo averle attirate una dopo l’altra in casa sua. La stampa lo chiama “il ragno” e tra i giornalisti che coprono il caso c’è Rahimi, una donna che viene da Teheran e si mette sulle tracce dell’assassino. L’uomo si rivelerà essere Saeed Hanaei, ex militare convinto che Dio gli abbia affidato la missione di liberare la città dalla donne indegne che vendono il proprio corpo. Durata 117 minuti. (Nazionale)

L’innocente – Commedia. Di e con Louis Garrel, e con Anouk Grinberg e Noémie Merlant. A Lione Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie lo preoccupa, visto che continua a sposare detenuti in serie. L’ultimo della lista è l’ex rapinatore Michel, il appena uscito di prigione apre un negozio di fiore insieme alla donna. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Vista la situazione, si mette a pedinare il novello fioraio coinvolgendo l’amica Clémence. Durata 99 minuti. (Greenwich Village sala 3, Nazionale sala 4)

Non così vicino – Commedia drammatica. Regia di Marc Forster, con Tom Hanks e Rachel Keller. Tratto dal romanzo “L’uomo che metteva in ordine il mondo” dello svedese Fredrik Backman, l’azione è trasportata a Pittsburg. È il ritratto impietoso di un uomo in lotta con ogni rappresentante del genere umano, avverso ad ogni socializzazione, legato alle proprie abitudini e solitario, contrario ad ogni minimo disordine che circoli tra le strade che circondano la sua casa. Al centro di una vita resa tanto avversa. Otto medita il suicidio: ma sarà proprio la presenza dei nuovi vicini a farlo desistere da idee inconsulte e a fargli provare quanto di simpaticamente umano si possa gustare nel corso delle proprie giornate. Durata 126 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale anche V.O., Massaua, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Le otto montagne – Drammatico. Regia di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi e Elena Lietti. La storia di una amicizia iniziata tra le montagne e le vallate della Val d’Aosta, tra due ragazzi dodicenni, Pietro e Bruno, il primo nato in città, a Torino, l’altro abituato da sempre a trascorrere le sue giornate tra quello scenario. Una storia di rapporti anche tra padri e figli, i genitori di Pietro disposti a ospitare l’amico per farlo studiare in città, la opposizione paterna, il tempo della crescita e degli affetti e dell’innamoramento, un legame stretto pronto ad attraversare i decenni, una storia di tante avversità o di diversità o di montagne a cui dare la scalata, fisicamente quanto psicologicamente, una storia di un presente e di un passato con cui fare doverosamente i conti e anche con cui fare pace. Tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, Premio Strega 2017, Premio della Giuria a Cannes. Durata 147 minuti. (Ambrosio sala 3, Fratelli Marx)

Il primo giorno della mia vita – Drammatico. Regia di Paolo Genovese, con Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Lino Guanciale, Giorgio Tirabassi e Sara Serraiocco. Il regista di “Perfetti sconosciuti” e di “The Place” lo ha definito “il film più bello che ho fatto”. Tratto da un suo romanzo, è la storia di quattro persone, diversissime tra loro, ormai definitivamente stanche del continuo affrontare le tante avversità che la vita ha posto e pone davanti a loro e pronte quindi a metter fine alla loro esistenza. Ma una figura misteriosa compare in mezzo a loro con la propria facoltà di regalare loro una settimana intera per scoprire quel che sarebbe il mondo senza di loro. Inizierà una nuova ricerca della felicità e soprattutto il desiderio di ricominciare. Durata 121 minuti. (Reposi, Uci Moncalieri)

Gli spiriti dell’isola – Drammatico. Regia di Martin McDonagh, con Colin Farrell (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema veneziana) e Brendan Gleeson. Nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic e Colm, si ritrovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan, che insieme a Dominic, il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della comunità locale. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Martin McDonagh esplicita in maniera scoperta il debito che il suo cinema ha sempre avuto con la sua attività parallela di commediografo per il teatro. Serve così ancora una volta due ruoli abissali ai volti-feticcio di Colin Farrell e Brendan Gleeson, in una conflittualità crescente e incontrollata: il resto lo dicono l’isola, le splendide figure di contorno e l’eco non distante delle battaglie della guerra civile d’Irlanda sulla terraferma.” Durata 90 minuti. (Ambrosio sala 2 anche V.O., Classico, Eliseo Grande, Reposi sala 1 e sala 5, Romano sala 1)

Tàr – Drammatico. Regia di Todd Field, con Cate Blanchett e Nina Hoss. Lydia Tàr, prima donna di sempre a dirigere l’orchestra dei Berliner Philarmoniker, si trova al centro di polemiche sull’abuso di potere esercitato nel proprio ruolo e sulla richiesta di favori sessuali fatta a delle dipendenti in cambio di riconoscimenti professionali. In particolare, dopo il suicidio di una sua ex assistente, Krysta, cominciano a circolare prove e video compromettenti, probabilmente diffusi da membri del suo stesso staff. Durata 158 minuti. (Eliseo Blu e Eliseo Rosso, Greenwich Village sala 1, Nazionale sala 1 e sala 3)

The Plane – Drammatico. Regia di Jean-François Richet, con Gerald Butler e Mike Colter. Allo scoppio di una violenta tempesta, il comandante di aereo Torrence mette in salvo i passeggeri con un atterraggio di fortuna. L’aereo però atterra su di un’isola delle Filippine dove infesta una guerra tra gruppi avversi e equipaggio e passeggeri vengono presi in ostaggio da ribelli indipendentisti: soltanto su un ex marine accusato di omicidio e che l’FBI stava trasportando su quel volo potrà contare Torrence per poter mettere definitivamente in salvo tutti quanti. Durata 107 minuti. (Uci Moncalieri)

The Quiet Girl – Drammatico. Regia di Colm Bairéad, con Catherine Clinch, Carrie Crowley e Andrew Bennet. Nell’Irlanda del 1981, Cait, una ragazzina di appena nove anni, una famiglia numerosa e un padre violento, la madre ancora una volta in atteso di un bambino, passa le sue giornate in solitudine. In estate viene mandata dai suoi genitori da una coppia di lontani parenti. La bambina rifiorirà, ma in questa casa scoprirà un segreto. Tratto dal racconto “Foster” della scrittrice irlandese Claire Keegan. Durata 95 minuti. (Eliseo Grande e Eliseo Rosso, Romano sala 2)

The son – Drammatico. Regia di Florian Zeller, con Hugh Jackman, Vanessa Kirby, Laura Dern e Anthony Hopkins. La vita di Peter, a cui si è unita la nuova compagna Beth e la nascita di un figlio, è messa in grande agitazione allorché ricompare la ex moglie con il figlio Nicholas, un giovane traumatizzato, che non sta frequentando l’istituto a cui è iscritto, pieno di rancore e di rabbia. Peter si sposta nella vecchia casa e nella vecchia famiglia per seguire quel suo ragazzo più da vicino, prendendosi cura di lui come avrebbe voluto veder fare da suo padre e cercando di dare un ordine ad una vita e a delle giornate che devono seguire il lavoro, la nuova problematica famiglia e una prospettiva di lavoro a Washington inseguita da tempo. Peter cerca di rimediare alle mancanze del passato e di costruire un futuro: ma riuscirà a costruire un solido legame con suo figlio nel tempo presente? Durata 123 minuti. (Massimo sala Cabiria anche V.O., Romano sala 3, Uci Moncalieri)

Un vizio di famiglia – Thriller. Regia di Sébastien Marnier, con Jacques Weber, Laure Calamy e Doria Tillier. La giovane Stéphane conduce da sempre una vita priva di emozioni e di giorni che si possano definire diversi l’uno dall’altro, lavora come operaia in una fabbrica di generi alimentari, nei momenti liberi fa visita alla sua compagna, ospite nel carcere femminile. Decide improvvisamente di prendere contatto con il padre che non ha mai conosciuto, un ricchissimo industriale con villa in riva al mare, dove vive con un quartetto di donne davvero imprevedibile. Sono una moglie quotidianamente sopra le righe, la loro figlia piena di ambizioni e madre a sua volta di una ragazzina ribelle, la loro cameriera piena di misteri. È chiaro che le quattro donne non vedano di buon occhio l’arrivo improvviso della sconosciuta, che non è certo entrata nella casa per rinunciare alla sua parte di eredità. Intenzione di Stéphane è di farsi accettare dalla sua nuova famiglia, magari mentendo a se stessa e agli altri con le invenzioni di una personalità che non esiste, di un successo che non è mai esistito. Con l’inizio di simili bugie e con l’avanzare in ognuno di saldi sospetti, cresce un mistero che a poco a poco entra nella vita di ogni giorno della famiglia. Durata 125 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

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