La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni - Il Torinese

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

Concorsi scandalosi  –  La Mole spenta e luci d’artista accese   – Lettere


Concorsi scandalosi   

Nel linguaggio popolare si diceva che un pelo di f… tira di più di una coppia di buoi. E in effetti è così, sempre che oggi questa affermazione non venga anch’essa interpretata come forma di sessismo. La vicenda, non cosi infrequente, che un uomo maturo, infatuato di una donna più giovane, infranga  la legge per favorire in un pubblico concorso la sua protetta è emblematica. Basta anche un preside che abbia una relazione con una bidella, a livelli molto più bassi come capitò in un noto liceo classico torinese,  senza che la vicenda boccaccesca finisse sui giornali per le protezioni politiche di quel preside che venne rimosso con una promozione. Io sapevo di gente che costruì concorsi accademici su misura sui lavori della candidata, sapevo che per soldi posti importanti nella Sanità venivano spartiti come le vacche al mercato. Adesso un direttore generale che finisce in guai seri per amore o per attrazione sessuale quasi mi fa tenerezza. Ricordo che in un ospedale torinese c’era un direttore potentissimo che si vendeva anche le placente senza che nessuno aprisse bocca. Almeno l’innamorato ha qualche motivo meno becero, vista la fotografia della donna di cui è innamorato.

La Mole spenta e luci d’artista accese

Si deve essere accorto lui stesso di aver detto una sciocchezza il sindaco Lo Russo quando ha proposto di spegnere le luci alla Mole Antonelliana e si è fatto intervistare per smentire quello che aveva detto il giorno prima. Intanto stanno installando le luci d’artista, trovata ormai stravecchia di un assessore alla cultura che passa per un grande ma si è rivelato poco più che un maestro elementare. Le luci sono ormai logore e richiedono costi di manutenzione altissimi. Nessuno partirebbe oggi da Moncalieri o da Settimo per vederle. Perché non pensare di archiviarle risparmiando energia? Sono cose ormai obsolete .Le luci di piazza Carignano e Carlina sono addirittura inquietanti e insidiose per la sicurezza. Ma la Mole, simbolo di Torino, non va spenta. I tempi di  grandi sindaci come Valentino Castellani sono davvero finiti.

LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

Ottavio Mai  
Ma perché tutta questa frenesia nei confronti del regista fondatore del Festival Gay Ottavio Mai  e sostenitore della cultura lgbt. Una nuova piazza a lui dedicata su terreno dell’ Università di Torino. Due articoli, fotografie , monumenti, piante, panchine e quant’altro. Bobbio avrebbe detto, esageroma nen.  Luigina  Barbieri
Non ho mai conosciuto Mai e non conosco a sufficienza il suo lavoro per giudicarlo. Non mi è mai sembrata una figura intellettuale degna di attenzione. I suoi amici volevano dedicargli  anche una sala del Museo del Cinema, ma ebbe la meglio in modo schiacciante Mario Soldati, malgrado i forti appoggi di cui godeva il candidato gay perché come tale veniva identificato. Forse una motivazione  oggettivamente troppo debole.
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