Miseria politica – Emanuele Filiberto e le leggi razziali del fascismo – Lettere
Miseria politica

Emanuele Filiberto e le leggi razziali del fascismo
Quando l’erede del partito neo – fascista Fini andò in Israele a sconfessare l’operato del fascismo e in primis le leggi razziali, venne accolto in Israele in modo trionfale. Adesso che il principe Emanuele Filiberto scrive una lettera inequivocabile di condanna delle leggi razziali promulgate dal bisnonno Vittorio Emanuele lll e chiede scusa alla Conunità Israelitica, si alzano cori di critiche astiose che rivelano pregiudizio e malanimo. Casa Savoia non è solo Vittorio Emanuele III e Vittorio Emanuele III non è solo quello del 1938, ma anche quello dell’età giolittiana e del 25 luglio 1943 che segnò la caduta del regime. Le letture manichee, strumentali, settarie della storia sono sempre sbagliate. Si può discutere sui tempi perché forse il principe poteva decidere prima la sua lettera , ma non sull’atto che appare animato dalle migliori intenzioni. Fanno tenerezza certi monarchici che lo criticano per aver preso le distanze dal bisnonno. I fessi e i faziosi oggi sono una componente essenziale di ogni gruppo. Ho conosciuto il principe Emanuele Filiberto con cui ho avuto modo di parlare di storia e l’impressione che ne ho tratto è stata più che positiva. Il gesto odierno conferma quel mio giudizio.
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Il centenario del Pci
La ringrazio molto, lei è troppo gentile. Ma mi intristisce di non poter pubblicare il suo nome. Ne comprendo il motivo, ma esso dimostra che non siamo un paese libero. E d il fatto è molto grave e dovrebbe farci riflettere su quelli a cui abbiamo affidato la nostra democrazia e sul grado di barbarie di tanti nostri concittadini.