La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni - Il Torinese

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

Un nuovo libro su Nicola Abbagnano – Leopardi è intraducibile – Non è una cosa seria 
Un nuovo libro su Nicola Abbagnano

La UTET, che ha pubblicato le opere più importanti dello studioso,dedica una bella biografia di Rosanna Panelli Marvulli dal titolo “Abbagnano, una vita per la filosofia” al filosofo, con un pregevole saggio del suo allievo prediletto e prosecutore, Giovanni Fornero che riscrisse la notissima “Storia della filosofia” e il “Dizionario” di cui fu indimenticato autore il filosofo dell’Esistenzialismo italiano. Non si tratta di un’opera agiografica,ma critica ,ricca di documentazione inedita . Negli ultimi anni della sua lunga vita Abbagnano che da Torino dove insegnò si era trasferito a Milano dove abitava la seconda moglie,si impegnò anche sul terreno politico sul fronte liberale,assumendo  la carica di Assessore alla cultura di Milano. Nella sua autobiografia fu ingeneroso con Benedetto Croce e non parlò dell’iniziale, obbligata sua adesione al fascismo . La biografia appena uscita è un utile contributo per conoscere il filosofo in modo molto significativo . Egli fu sicuramente il professore della Facoltà torinese di Filosofia più noto ed autorevole che ha lasciato opere miliari che consentono ancora oggi ai giovani di avvicinarsi alla filosofia .Un’opera di colta e limpida divulgazione che ha arricchito la scuola e l’Università italiana.

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Leopardi è intraducibile

“L ‘infinito” di cui quest’anno ricorre il secondo centenario, non può subire l’oltraggio a cui lo ha sottoposto la pagina delle lettere del “Corriere della Sera”, pubblicando le versioni dialettali della poesia di Leopardi che davvero raggiunge il sublime . Leopardi risemantizza un linguaggio che può sembrare obsoleto, rendendolo immortale. E’ la poesia che diventa suono profondo  ed emozione intensa nella quale Leopardi si libera anche del suo filosofeggiare che pure è parte integrante di tanta opera poetica  leopardiana  e non solo delle “Operette morali”.  Croce riteneva a ragione che la poesia non è traducibile ,al contrario di Gentile che pensava che, leggendo, il lettore ne fosse il primo traduttore .  La traduzione in dialetto piemontese appare una caricatura  grottesca e volgare della poesia ed anche in altri dialetti si smarrisce totalmente il senso poetico di Leopardi , riducendo in  orribile cacofonia i versi del poeta di Recanati.Sono schegge immortali di liricità che nessuno deve avere l’arroganza stolta di toccare . E’ strano che al” Corriere” neppure un letterato illustre come Magris non sia insorto.

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Non è una cosa seria 

La farsa di Appendino che voleva dimettersi,ma non l’ha fatto ,del suo vice Montanari che dichiara sconcezze sul Salone dell’auto e dei grillini torinesi che smentiscono il Sindaco e si rivoltano contro anche per il loro ostentato No Tav, rivela in che mani siamo caduti,complici i torinesi non grillini che votarono Appendino nel 2016 al ballottaggio.  Siamo alla perdita di ogni dignità e la Città perde anche il Salone dell’Auto che trasloca a Milano . Abbiamo toccato con mano cosa significhino i grillini alla guida della città e la vacuità politica di Appendino . Aggiungo anche che manca un’opposizione degna di questo nome che,invece di andare in ferie, dovrebbe fare barricate . Il Pd e il centro- destra diviso non contano nulla ,sono davvero inesistenti.Il solo Ricca sa farsi sentire.

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Lettere          scrivere a quaglieni@gmail.com 
I 90 anni di Romano
Mi ha stupito che per i 90 anni del  suo amico Sergio Romano, ambasciatore, storico e giornalista lei non abbia scritto neppure un rigo . Eppure lei ha collaborato molto con lui.     Gina Paci 
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Sergio Romano  addirittura lo proposi come possibile candidato alla Presidenza della Repubblica e sicuramente è una figura indipendente della cultura italiana. E’ ,dopo il maestro Renzo De Felice ,il più autorevole divulgatore di un revisionismo storico che non è mai scaduto nel negazionismo . Ma da tempo ho perso la stima nei confronti di Romano. Quando lo presentai in una conferenza all’ Unione industriale ,mentre io parlavo,non riuscì a sottrarsi alla tentazione di aprire la busta che conteneva l’assegno del suo cachet per vederne l’importo. Mi sembrò un gesto gretto non degno di un uomo ricco che avrebbe potuto parlare senza compenso.  Quell’episodio mi ha un po’ ridimensionato umanamente Romano.

Firme per la Comunardi

Ho letto che la  libreria Comunardi di via Bogino chiuderà i battenti per sfratto ed ho letto di un appello di intellettuali a suo sostegno . Mi sono stupito di non vedere la sua firma . Ugo de Blasi
.
Non deve stupirsi perché insieme a Gianni Vattimo, Angelo d ‘Orsi e tanti altri tutti orientati a senso unico non troverà mai il mio nome . Una libreria, tra l’altro, e’ un’attività commerciale e nel caso specifico  e’ anche una impresa politicamente orientata in modo palese  . Non mi ha sorpreso di trovare tra i firmatari il nome di Gian Piero Leo  che davvero e’ un pluralista a 24 carati . Lui solo avrebbe titolo di firmare appelli , gli altri sono i soliti  firmaioli a senso unico che non potrò mai apprezzare perché sostengono solo e sempre  le iniziative dei
 loro compagni  del  vecchio PCI.
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