Marzo 2019- Pagina 2

Amos Oz, storie di amore e di tenebra

La Fondazione “Bottari Lattes” omaggia il celebre scrittore e saggista israeliano con un reading letterario – musicale, nelle sale del torinese Spazio Don Chisciotte

Scrittore e saggista, ma anche docente all’Università “Ben Gurion” del Negev e fra le voci più importanti della letteratura mondiale, ad Amos Oz – nato a Gerusalemme nel 1939 e scomparso a Tel Aviv nel dicembre dello scorso anno – è dedicato il reading letterario – musicale “Amos Oz, storie di amore e di tenebra” della scrittrice Laura Pariani, accompagnata dal chitarrista Giovanni Battaglino, in programma martedì 9 aprile alle 18.30, allo Spazio Don Chisciotte della Fondazione “Bottari Lattes” (in via della Rocca 37b, a Torino). L’appuntamento vuole essere un’occasione per ricordare e rendere omaggio al vincitore del “Premio Lattes Grinzane 2016” (sezione La Quercia, dedicata a Mario Lattes) e alla sua capacità di “spaziare dalla forma del romanzo a quella della fiaba, attraversando diversi argomenti con i suoi saggi. […] raffinato e profondo scrittore degli incontri tra generazioni, tra popoli, tra religioni”, come recitava la motivazione della Giuria del Premio. Ad ingresso libero, l’evento s’inserisce all’interno del cartellone di “Torino che Legge. Piemonte che legge”, iniziativa culturale di Città di Torino, Regione Piemonte e Forum del Libro promossa in occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore (nota anche come Giornata del Libro e delle Rose), nata sotto l’egida Unesco nel 1996 e fissata, ogni anno, il 23 di aprile, giorno in cui nel 1616 sono morti tre scrittori, autentici pilastri della cultura universale: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega. Laura Pariani, che fa parte della giuria del Premio Lattes Grinzane e ha appena pubblicato il suo nuovo romanzo “Il gioco di Santa Oca” (La nave di Teseo), leggerà brani dal libro di Amos Oz “Una pantera in cantina” (Feltrinelli, 1994) e dal volume “Il senso della pace” (Casagrande, 2000), che riporta l’intervista ad Oz fatta dal giornalista Matteo Bettinelli per il ciclo di documentari ”Scrittori israeliani. Il dolore della memoria”, realizzati per la “Televisione Svizzera Italiana” nel 1999. “Cercare di capire tutto, perdonare in parte, non dimenticare nulla: questo è il lascito di Amos Oz, tenendo sempre presente che il passato non sta semplicemente lì dietro di noi, ma deve essere raccontato per diventare memoria”, spiega Laura Pariani. Attraverso i brani del romanzo di Oz, che si sofferma sulla sua preadolescenza, il lettore tornerà al periodo in cui lo scrittore aveva undici anni e che, in una Gerusalemme occupata dagli Inglesi, stringe amicizia con un militare della Gran Bretagna (che desidera imparare l’ebraico), scambiandosi lingue e culture, in un abbraccio umano privo dei confini dettati dalla politica. Lo scrittore ci mette in contatto con la figura della sua mamma e del suo papà, con la sua storia familiare, la sua visione del mondo di bambino, ancora non totalmente contaminata dalla tragedia delle guerre, con il suo tentativo di capire da quali situazioni tremende siano scappati i suoi genitori. Le letture saranno accompagnate da alcuni canti ebraici eseguiti dal chitarrista Giovanni Battaglino: “Ma na vu”, “Ose shalom” e “Tumbalalaika”.In occasione dell’incontro, il pubblico potrà anche visitare la mostra “Seeming Confines” dell’artista David Ruff (New York, 1925 – Torino, 2007), che attraverso una trentina di opere realizzate negli anni Settanta, approfondisce l’impatto prodotto dal trasferimento dagli Stati Uniti all’Europa (e in Piemonte, in particolare) sul suo lavoro di pittore. Difficilmente collocabile in una precisa corrente o entro demarcati confini, Ruff fu anche grafico, stampatore, poeta e intellettuale, oltre che attivista impegnato nelle grandi campagne politiche per i diritti civili.
 

g.m.

Info: 011.1977.1755; segreteria@spaziodonchisciotte.it
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes | YT FondazioneBottariLattes
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Nelle foto
– Amos Oz
– Laura Pariani
– Giovanni  Battaglino

Anarchici, otto denunciati. Sequestrati coltelli, passamontagna, caschi

In occasione della manifestazione anarchica internazionale che si sta tenendo a Torino, nella mattinata sono state denunciate altre 8 persone
In via Cimarosa, 4 cittadini francesi di 32, 31, 29 e 25 anni sono stati denunciati in stato di libertà per porto di armi o oggetti atti a offendere. Per lo stesso reato, sono stati anche denunciati una cittadina olandese di 34 anni e un cittadino belga di 28 anni, entrambi fermati in piazza Sofia. In via Tollegno, invece, è stata fermata una cittadina italiana di 25 anni, denunciata poi per resistenza aggravata e porto di armi o oggetti atti a offendere. In via Pavia angolo via Alessandria è stato, invece, fermato e denunciato un cittadino italiano di 30 anni sempre per il porto di armi o oggetti atti a offendere.
Nel corso dell’attività è stato acquisito e sequestrato il seguente materiale:
2 coltelli;
2 occhiali da piscina;
2 passamontagna;
3 k-way;
2 parastinchi;
4 paio di guanti;
1 sciarpa;
2 lampadina frontale;
1 confezione di gastroprotettore;
11 barattoli di smalto;
1 cuffia da piscina di colore nero;
25 bombolette di vernice spray;
14 fialette di vetro di solfato di ammonio utilizzato per alleviare gli effetti dei lacrimogeni;
3 fiale di plastica da 5 ml contenenti cloruro di sodio;
1 paio di occhiali da sole;
2 pantalone in nylon;
1 scaldacollo in pile nero;
1 casco;
4 maschere da sci/sub;
1 maschera da snowboard;
1 paio di occhialini in plastica;

24 bende mediche; 5 rotoli di garza elastica; 2 mascherine in tessuto; 26 soluzioni fisiologiche; 1 bomboletta di ghiaccio spray; 1 flacone di soluzione cutanea contro bruciature; varie garze mediche; 1 flacone di acqua ossigenata; 1 confezione di antidolorifici; 5 paia di guanti in lattice;
1 pantalone da moto nero;
1 paio di guanti da moto;
1 tuta blu;
1 maglia da lavoro;
1 paracollo;
2 cappellini.
Il Questore di Torino ha emesso altri tre fogli di via dal capoluogo piemontese. Complessivamente, sono 4 le persone arrestate, 9 quelle denunciate in stato di libertà e 8 i fogli di via emessi.
 

I carabinieri catturano il pericoloso truffatore di anziani

Le truffe sono un reato di per sè odioso, lo sono ancora di più quando sono messe in atto ai danni di persone che appartengono a categorie sociali particolarmente deboli, come gli anziani

 
I carabinieri della stazione di Montafia (in provincia di Asti), al termine di indagini durate alcuni mesi sono riusciti ad assicurare alla giustizia un pregiudicato 34enne, di etnia rom, ‘pendolare’ del crimine tra il Trevigiano dove è ufficialmente residente e l’astigiano, tal Sandro Levak, indagato perché ritenuto responsabile di una tentata rapina e di una rapina nel giugno dello scorso anno in quel di Cortazzone. L’uomo, tra le 10 e le 12 si era presentato prima alla porta di un uomo nato nel 1947, fingendosi un tecnico dell’acquedotto incaricato di verificare che le tubature dell’acqua non contenessero mercurio, scusa che i truffatori ripetono ormai da moltissimo tempo e del quale la popolazione è stata ripetutamente avvertita. Poi utilizzava una sostanza chimica, spruzzandola, che spigionava un gas acre, tale da stordire la vittima a riporre denaro ed oggetti d’oro all’interno del frigorifero per prevenire la corrosione che sarebbe venuta dal contatto con il presunto mercurio. Poiché nell’abitazione della prima vittima nulla vi era da trovare, puntava la sua attenzione (presentandosi, tra l’altro, con un abbigliamento consono a quello di tecnico dell’acquedotto, con tanto di emetto come dispositivo di protezione individuale) su una seconda vittima, una donna nata nel 1941. In questo caso l’atto delittuoso dava i suoi frutti e l’indagato si allontanava a bordo di un’auto – una volskwagen con targa naturalmente clonata – dove era attesto da un complice. Il 21 giugno venivano presentate, dalle vittime, due querele alla stazione carabinieri di Montafia e le indagini – in collaborazione con il Nucleo operativo radiomobile di Villanova d’Asti, portavano in direzione del Levak. Successivamente, come hanno spiegato sabato mattina in un incontro con gli organi di informazione, il capitano Chiara Masselli ed il comandante della stazione maresciallo ordinario Alessandro Bernini, presente il maggiore Lorenzo Rapetti, il sostituto procuratore della Repubblica di Asti, Laura Deodato, che ha coordinato le indagini, inviata una richiesta di ordinanza di custodia cautelare al Giudice delle indagini preliminari del Tribunale, Francesca Dinaro che provvedeva all’emissione del provvedimento per il reato di tentata rapina e di rapina, dato l’uso fatto della sostanza e con l’aggravante di aver commesso il fatto in abitazione ed ai danni di persone ultra 65enni. L’esecuzione avveniva il 28 marzo ad Oderzo, con il supporto anche delle locali stazioni. Nel caso in questione una particolare rilevanza l’hanno avuta sia gli impianti di videosorveglianza, sia gli incontri del personale dell’Arma con la popolazione, soprattutto a tutela di chi vive nelle abitazioni o nei cascinali isolati.

Massimo Iaretti

Anarchici, Rosso (Fdi): “Il Sindaco riferisca in Consiglio perché autorizzati 5 cortei pericolosi"

“Chiedo al sindaco Appendino una comunicazione urgente, lunedì in Consiglio comunale, sull’assurda autorizzazione di ben cinque cortei anarco-insurrezionalisti in città nello stesso giorno. Una cosa mai vista e inaccettabile”, dice Roberto Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia a Torino.

“Oggi la nostra città viene messa in grave difficoltà e in buona parte paralizzata da 5 cortei di black bloc, che arrivano da tutta Europa. Tram soppressi, metro chiusa, linee bus deviate, traffico bloccato”, aggiunge Rosso. “Molti commercianti hanno paura e alcuni di loro sono stati invitati a chiudere. È inspiegabile che si sia concessa a un gruppo di persone la legittimazione a paralizzare un’intera città. Stupisce che sindaco e Prefetto l’abbiano permesso”.

Il rappresentante di Fratelli d’Italia sottolinea anche che “al momento non si sa neppure quando e dove finirà la manifestazione e il percorso finale rimane fumoso”.

Rosso chiude considerando che “non s’è mai vista l’autorizzazione di nientemeno che 5 cortei in contemporanea, ognuno dei quali potenzialmente pericolosissimo, sobbarcando le forze dell’ordine di un compito improbo e incrociando le dita che, se non tutto, almeno qualcosa fili liscio. Ci affidiamo alla sorte, alla buona stella? È inaccettabile e il sindaco deve spiegarci come si sia arrivati a una situazione così paradossale”.

Arrestati quattro anarchici prima della manifestazione

Nell’ambito dei servizi preventivi e di controllo predisposti dal Questore Francesco Messina, in occasione della manifestazione anarchica internazionale che si tiene sabato 30 marzo a Torino sono state arrestate 4 persone. Nel corso di uno di questi servizi, venerdì personale DIGOS ha controllato nei pressi del casello di Rondissone 4 persone provenienti dal Veneto. Durante il controllo, gli agenti hanno trovato, nell’auto sulla quale viaggiano i 4 soggetti, diverso materiale: 7 bombe carta; 3 maschere antigas munite di filtro; 5 fumogeni, 1 coltello; guanti; passamontagna; collirio e riopan (utilizzati per alleviare gli effetti dei lacrimogeni). Le 4 persone, S.M. classe 1995; M.S. classe 1991; C.F. classe 1990; C.M. classe 1990, sono state tratte in arresto per la detenzione e il porto di armi o materiale esplodente. Sempre nell’ambito di detti controlli, personale Polfer nella mattinata di ieri, ha controllato, nei pressi di Novi ligure, su un treno diretto a Torino, un cittadino italiano di 39 anni. Nei bagagli dell’uomo, risultato un appartenente di un centro sociale del cremonese, i poliziotti hanno rinvenuto: una pinza multiuso con annessa una lama di 5 centimetri; un tirapugni in ferro; due caschi di colore nero, una maschera antigas con filtro; due ginocchiere; un passamontagna e altri indumenti tutti di colore nero. Il trentanovenne è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per la violazione delle norme sulle armi. Nei confronti degli arrestati e della persona indagata, dal Questore di Torino è stato adottato il provvedimento del “foglio di via” dal capoluogo piemontese.

M.Iar.

Fra Arte e Poesia la Natura celebrata al Collegio San Giuseppe

Nelle opere di trenta artisti. Fino al 18 aprile
Dalla natura al simbolo. Ad aprire la rassegna, sono due opere “specchianti”, l’una la prosecuzione dell’altra, realizzate in momenti di diversa creatività artistica, ma anche di diversa tensione emotiva ed esistenziale da Michele Tomalino Serra ( Cossano Belbo, 1942 – Torino, 1997), allievo a Torino di Gigi Morbelli, cui l’artista cossanese deve, in gran parte, l’avvicinamento a quella forma di “realismo fantastico” e “simbolico” che contraddistingue buona parte dei suoi dipinti. Un unico titolo per entrambe le opere: “Trasformazione di un paesaggio”. Nella prima permane ben chiara la traccia figurativa, pur se frutto di sintetiche ed umbratili pennellate cariche di colore, dissolte ed ancor più essenzializzate nella seconda, che pare inghiottire ogni forma di presenza umana e paesistica (fatta eccezione per il nudo albero proteso al cielo) in una sorta di   ansiogena astrazione di parvenze reali intaccate dal macigno delle emozioni. “E stupisco che ancora al mondo sian/ gli alberi e l’acque…”, recitano accanto pochi ma ben espliciti versi di Camillo Sbarbaro. Fra Arte e Poesia, è infatti un suggestivo tributo a trenta artisti, tutti piemontesi (in larga parte torinesi o comunque torinesi d’adozione), la terza mostra della terza serie di esposizioni d’arte organizzate nelle sale del “Collegio San Giuseppe” di via San Francesco da Paola, a Torino. Mostra a tema, la rassegna – curata da Alfredo Centra e da Donatella Taverna – assembla un’ottantina di opere (fra oli, incisioni, disegni, tecniche miste e sculture) tutte ispirate al mistero infinito e senza tempo della natura, di quella natura assoluta “immagine del suo Creatore – scrive la Taverna – con cui la conciliazione non può compiersi altrimenti che con l’arte, poetica o pittorica poco importa, purché limpida ed essenziale”. A far da collante alle opere esposte, tutte abbinate a citazioni poetiche scelte con opportuna avvedutezza, la primordiale suggestione di “alberi altissimi ed acque”, come recita il titolo stesso della mostra, ispirandosi ai versi, narranti la mitica Sicilia, di Salvatore Quasimodo, in “Le morte chitarre” da “Il falso e vero verde”. Raffinatissimo e di grande maestria incisoria, é il “Notturno” con quella luna piena vegliante e velata, opera dell’‘87 della valsusina Lia Laterza, accanto ai non meno preziosi “Alberi” di Eugenio Gabanino, così come ai più tonali e lievi “rami” di Aldo Conti (Torino, 1935 – 2008) o a quelli più “tormentati” e struggenti della ligure (ma formatasi all’“Albertina” di Torino) Cecilia Ravera Oneto (1918 – 2002), accostati alla complessa frenesia per certi versi da “stretta al cuore” della torinese Marazia, al secolo Maria Grazia Magliocca Parenti. Da segnalare, per la perfezione e l’ostinato rigore di un segno così preciso da togliere il fiato, le stupende incisioni di Xavier   de Maistre, così come il raffinatissimo composito “Motivo orizzontale” di Elisabetta Viarengo Miniotti, incisione del ‘91 in cui si legge l’alta lezione del maestro Giacomo Soffiantino. Seguono le pagine mosse e delicate di Giuliano Emprin (Torino, 1902 – 1991), accanto alle più cupe “Sinfonie in blu” e allo “Studio per l’isola Ildebranda” di anelito quasi informale firmate da Ottavio Mazzonis (Torino, 1921 – 2010). Sul tema “alberi”, si segnalano ancora le opere dell’alessandrino Franco Sassi (1912 – 1993), della torinese Carla Persani Motti (fra i fondatori delle Associazioni “Il Senso del Segno” e “Volarte”), così come i simbolici tormentati tronchi di Alda Besso-Giò (Genova, 1906 – Torre Pellice, 1992), accanto alle surreali oniriche visioni di Giorgio Viotto e Vito Oliva, alessandrino come Franco Pieri. Alla prima sezione appartengono ancora, i vigorosi disegni di Luisa Porporato, insieme alle misteriche presenze di Valeria Carbone, ai giochi fantasiosi di Rosanna Campra e al cupo “Bosco” di Luigi Rigorini, presente anche nella sezione “acque” con “Antichi riflessi” a contrappunto – dal sapore mitologico – del grande olio eseguito dal grande padre Antonio Rigorini (Torino 1909 – 1997), titolato “L’onda”. Autentiche chicche, le tre “matite” realizzate fra il ’78 e l’‘80 durante un periodo di convalescenza a Pallanza dal celebre scultore Giovanni Taverna (1911 – 2008), alessandrino e allievo di Leonardo Bistolfi. In mostra c’è anche un vigoroso “Albero nella tempesta”, firmato dalla moglie di Taverna, Margherita Costantino (Torino, 1915 – 2006). Per “acque”, la rassegna presenta ancora due astratte geometriche “plages” di forte impatto visivo dell’alsaziano ma torinese d’adozione Jean Luois Mattana (1921– 1990) e una scultura vitrea “La goccia”, tagliata al centro con una colatura di vetro fuso che pare interrompere l’incantata purezza di un sogno, realizzata dalla chierese Monica Dessì. A seguire opere di Anna Maria Palumbo, Mario Gomboli (Firenze, 1946 – Torino, 2014), Edina Prochet, Guido De Bonis (Torino, 1931 – 2013) e Rita Scotellaro, canavesana. Sua, l’informale “Onda” del 2012, accompagnata dai versi di Umberto Saba: “…me al largo/ sospinge ancora il non domito spirito/ e della vita il doloroso amore”.

Gianni Milani

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“…e alberi altissimi e acque…”
Collegio San Giuseppe, via San Francesco da Paola 23, Torino; tel. 011/8123250 o www.collegiosangiuseppe.it
Fino al 18 aprile
Orari: lun. – ven. 10,30/12,30 – 16/18; sab. 10,30/12,30
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Foto

– Michele Tomalino Serra: “Trasformazioni di un paesaggio 1” 
– Michele Tomalino Serra: “Trasformazioni di un paesaggio 2”
– Xavier de Maistre: “Pino laricio”
– Giovanni Taverna: Serie “Alberi”
– Antonio Rigorini: “L’onda”
– Monica Dessì: “La goccia”

Fiorentina-Torino, i precedenti

L’incontro di domenica pomeriggio (ore 15) sarà il settantesimo, in casa dei viola nella Serie A strutturata a girone unico, tra la Fiorentina e il Toro (nessun “incrocio”, invece, nella massima divisione organizzata su più gironi). I precedenti 69 confronti vedono i padroni di casa condurre nettamente, con 32 successi a fronte dei soli 9 dei granata (28, invece, i pareggi). I fiorentini sono avanti anche nel conteggio delle reti realizzate: 104-60. Il primo “incrocio” (a Firenze ed in assoluto) tra i due sodalizi ha luogo nella stagione 1931-’32, per la precisione alla sesta giornata (25 ottobre 1931), concludendosi sul 4-2 per i gigliati. La prima affermazione torinista non si fa attendere molto, giungendo già l’annata successiva, cioè alla diciottesima giornata del campionato 1932-’33 (19 febbraio 1933), grazie ad un 1-0 firmato da Mario Bo al 12′. Pareggio, invece, nel 1933-’34 (diciannovesima giornata, 21 gennaio 1934): 1-1, con un acuto del solito Bo (a segno all’86’) che impatta il vantaggio locale. Le più pingui affermazioni toscane sono il 5-1 dell’annata 2006-2007 (ventisettesima giornata, 4 marzo 2007) ed i 4-0 delle stagioni 1934-’35 (ottava giornata, 2 dicembre 1934) e 1958-’59 (trentaduesima, 28 maggio 1959), mentre la più larga vittoria granata è il 4-0 col quale il Grande Torino espugna il “Comunale” nel 1946-’47: alla trentaduesima giornata (25 maggio 1947) vanno a segno Pietro Ferraris al 44′, capitan Valentino Mazzola al 49′, Eusebio Castigliano al 60′ ed Ezio Loik all’89’. L’ultimo successo della Fiorentina in casa coi granata è il secco 3-0 della scorsa stagione (decima giornata, 25 ottobre 2017), mentre l’ultimo pareggio è l’1-1 dell’annata 2014-’15 (ventiquattresima, 22 febbraio 2015), con Giuseppe Vives ad impattare (all’87’) il vantaggio viola (opera di Salah al all’85’). Per trovare un’affermazione del Toro bisogna indietreggiare addirittura fino agli Anni Settanta, per la precisione alla quarta giornata del campionato 1976-’77 (31 ottobre 1976), quando il Torino campione d’Italia in carica espugna Firenze per 1-0 (rete di Francesco “Ciccio” Graziani al 78′). Quella vittoria fece seguito a quella dell’annata precedente (cioè quella dello storico settimo scudetto), datata 4 gennaio 1976 (undicesima giornata) ed anch’essa firmata da Graziani (a segno, però, al 38′). Le due compagini si sono, inoltre, affrontate nel capoluogo toscano anche in Serie B (una volta) e in Coppa Italia (sei). L’unico precedente in cadetteria è relativo alla stagione 2003-2004: successo viola per 1-0 alla quarantacinquesima (penultima) giornata, il 5 giugno 2004. Viola in netto vantaggio anche nel computo della Coppa Italia: 4 vittorie contro una sola dei granata (ed un pareggio), con 15 reti realizzate a fronte delle sole 6 incassate. I successi viola sono il 5-3 della semifinale dell’edizione 1959-’60, il 4-0 della seconda giornata del girone finale del 1970-’71, il 3-1 del girone finale del 1974-’75 (ancora alla seconda giornata) ed il 2-0 del girone finale del 1977-’78 (quinta giornata). Dopo 4 sconfitte su 4, il Toro strappa un 1-1 nel 1981-’82, nella gara di ritorno dei quarti di finale (8 dicembre 1981): dopo lo 0-0 dell’andata in casa, i granata accedono al turno successivo grazie all’acuto di Pietro Mariani, che al 31′ impatta il momentaneo vantaggio viola, opera (al 12′) di Daniele Massaro. L’unica (ed ultima) vittoria torinista è, invece, risalente agli ottavi di finale della stagione 2008-2009: 1-0 il 17 dicembre 2008, con rete di Rolando Bianchi al 19′. In totale, quindi, tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, il Toro è stato ospite dei viola 76 volte, con un bilancio che vede la Fiorentina condurre con 37 vittorie contro le 10 dei granata (29 i pareggi). Fiorentina nettamente in vantaggio anche con conteggio delle reti realizzate: 120-66.

Giuseppe Livraghi

Furti sulle auto, due arrestati

Gli agenti della Squadra Volante di Torino hanno arrestato due cittadini italiani, un trentasettenne e un ventiduenne entrambi con precedenti di polizia a carico. Gli agenti sono intervenuti in corso Venezia dove era stato segnalato un furto su autovettura nel parcheggio della stazione Fossata/Rebaudengo. Giunti sul posto gli agenti hanno notato un uomo accovacciato dietro un auto in sosta che ha tentato di allontanarsi alla vista degli agenti. I poliziotti hanno notato anche una seconda persona, che faceva da paolo, che notata la presenza della Polizia si è accomodata in un’auto lì parcheggiata. Entrambi sono stati fermati dagli agenti. I poliziotti hanno riscontrato la presenza di una VW Polo con il vetro di un finestrino infranto e con la plancia parzialmente sradicata. A bordo dell’auto sulla quale era salito il ventiduenne i poliziotti hanno riscontrato la presenza di una terza persona, un cittadino marocchino di 26 anni, e diversi oggetti provento di furto tra i quali un biglietto per la finale di coppa Italia tra Torino e Fiorentina del campionato primavera che si terrà nel mese di aprile. Tutte e tre le persone sono state denunciate per ricettazione, il trentasette anche per possesso di chiave alterate e grimaldelli essendo stato trovato in possesso di un estrattore utilizzato per asportare nottolini.

M.Iar.

 

Droga a Barriera di Milano

Durante il controllo del territorio effettuato da operatori del Commissariato Barriera di Milano nella zona di via Verres martedì pomeriggio scorso, gli agenti notavano un movimento sospetto fra un cittadino extracomunitario ed un albanese, che dietro la cessione di 20 euro riceveva in mano dall’altro un ovulo di cocaina. Gli operatori intervenivano immediatamente sequestrando la dose di stupefacente. Gli accertamenti svolti nell’immediatezza permettevano di verificare che il pusher aveva a proprio carico un ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale, al quale non aveva ottemperato. Il giovane è stato, pertanto arrestato, per detenzione e cessione di sostanza stupefacente e indagato per violazione della legge sull’immigrazione. L’acquirente è stato sanzionato amministrativamente.