Febbraio 2019- Pagina 2

MARATONINA DELLA FELICITA':  ufficializzata la data della 6^ edizione

Si correrà domenica 24 novembre la sesta edizione della Maratonina della Felicità, evento ecosolidale ispirato a La Via della Felicità, di L. Ron Hubbard
 
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Lo comunicano gli organizzatori dopo la recente ufficializzazione della date e la conseguente riunione preliminare mentre potrebbero esserci novità a sorpresa sulla location.
 
L’associazione di protezione civile PRO.CIVI.CO.S. onlus, le ASD Giannone Running e Impossible Target ed i volontari de La Via della Felicità organizzano questa manifestazione non competitiva approvata FIDAL, con l’intento comune di sensibilizzare i partecipanti ed il pubblico ad una migliore tutela e rispetto dell’ambiente, unendo il buon senso civico allo spirito sportivo sempre più diffuso grazie agli appassionati della corsa o del fitwalking.
 
Oltre a sostenere il progetto ‘Quartiere Pulito’, grazie ai partecipanti alla Maratonina della Felicità dello scorso anno è stato possibile donare due alberi alla città di Torino – spiega il noto ultramaratoneta Simone Leo, che di questa corsa è co-fondatore –  Quella del 2019  s arà una edizione ancora più ecosostenibile. L’inquinamento e molti disastri possono essere ridotti con il rispetto individuale per l’ambiente nel quale siamo immersi. 
[nella foto Simone Leo secondo da destra] 

La sinistra che non c’è

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Non so quale maledizione, anatema o virus ha colpito la sinistra italiana per ridurla nello stato in cui si trova. Gli errori, enormi e reiterati nel tempo, da soli non bastano a giustificare la situazione esistente. Quando sento dire che anche negli altri paesi europei arretra, cosa per altro e per fortuna non completamente vera, la cosa non consola i militanti ed i, pochi, dirigenti più accorti. E’ vero che, a ben guardare, il fenomeno risale a diversi anni fa ,praticamente dalla caduta del muro di Berlino ed all’incapacità dei gruppi dirigenti che si sono susseguiti alla guida dei partiti di sinistra italiana nel non capire appieno il grande cambiamento che stava avvenendo. La fine dei due blocchi, occidente da una parte e blocco legato all’Unione Sovietica, l’attuale Russia, dall’altra. Il tentativo, ora possiamo dire fallito, di dare una risposta al declino dando vita al Partito Democratico. Quella che sembrava una grande operazione politica, l’unire i due partiti che rappresentavano la tradizione di sinistra ed ex comunista con quella centrista ed ex democristiana. Come è andata a finire è oramai sotto gli occhi di tutti. Il PD (Partito Democratico) di un partito di sinistra non gli è rimasto praticamente nulla se non una parte del gruppo dirigente e pochissimi vecchi e stanchi militanti che pensano che quello sia ancora il “partito” di lontana memoria.

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Mentre la parte maggioritaria è un guazzabuglio di correnti e di individualità con un vissuto, di quel partito, da parte della stragrande maggioranza degli italiani di disprezzo se non di odio. Le posizioni politiche ed i provvedimenti dei governi a guida PD hanno allontanato milioni di elettori tradizionalmente di sinistra verso il Movimento 5 stelle e. soprattutto, verso il primo partito del nostro paese e cioè l’astensione. Provvedimenti di governo spesso con tratti, quando andava bene, liberali se non liberisti. La cosa più incredibile è che mentre il paese è guidato da una coalizione giallo-verde, un vero ircocervo politico, a trazione leghista e con tratti al limite dell’autoritarismo l’opposizione di centro sinistra è, quando va bene, assente. Andiamo ad analizzare cosa hanno fatto e fanno dopo la clamorosa e pesante sconfitta delle elezioni politiche del marzo del 2018. Innanzitutto nessuna analisi seria della sconfitta e assunzione di responsabilità. Poi, un silenzio assordante durato mesi e che ha generato non programmi ed iniziative rivolte verso il paese ma tutte rivolte verso l’interno degli stessi partiti. Il PD, in un continuo di liti e baruffe si è lanciato in un percorso congressuale che dovrebbe terminare, si fa per dire, dopo le primarie interne, il prossimo 3 marzo nelle primarie aperte a tutti per scegliere il segretario nazionale. Invece di contrastare le politiche devastanti, specialmente sul piano economico, del governo Conte-Salvini-Di Maio, si è guardato e si guarda il proprio ombelico. Sinistra Italiana rompendo, l’appena costituito LeU (Liberi e Uguali), cerca di costruire l’ennesimo “cartellicchio” elettorale con Rifondazione, De Magistris ed altri pezzettini senza sapere se l’operazione riuscirà in funzione delle prossime elezioni europee e convoca e sconvoca direzioni nazionali per, forse, fare un congresso straordinario.

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Articolo Uno-MDP, dopo un’afonia lunga mesi, si è lanciata in assemblee nazionali culminate a metà febbraio in un’estemporanea Conferenza Organizzativa che dovrebbe continuare i primi del prossimo aprile in una sorta di congresso. L’attesa vera sembra essere l’esito delle primarie del PD e scommettendo sulla vittoria di Zingaretti per “tornare” a casa. Desideri, confessati o meno, a parte la cosa non è così scontata. Così mentre si esercitavano in questo modo si è votato in Abruzzo ed in Sardegna per le regionali, si voterà a fine marzo, sempre per le regionali, in Basilicata ed a fine maggio in circa duemila comuni, in regioni come il Piemonte e per il parlamento europeo. I risultati di dove si è votato oramai li conosciamo e quelli di dove si voterà saranno uguali se non peggiori per il centro sinistra. La Democrazia Cristiana, che era un grande e litigioso partito, aveva una sorta di “semestre bianco” nel senso che nei sei mesi precedenti il voto si sospendevano liti interne, congressi e dispute e si preparavano liste di candidati, programmi e strategie. Insomma, l’esatto contrario di quello che hanno fatto e continuano a fare gli attuali vertici dei partiti di centro sinistra. Gruppi dirigenti sciagurati che dovrebbero essere mandati a casa senza tante cerimonie e che invece, completamente “fuori dal mondo” e slegati dai problemi del paese reale vivono e vegetano di dinamiche parlamentari , assolutamente autoreferenziali. A sinistra non rimane che sperare nella catarsi e nella possibilità di riprendere e ripartire da zero confidando anche nella mutevole e veloce politica italiana ed i conseguenti umori dell’elettorato del nostro paese. Prendendo a riferimento Francesco Bacone, dopo la “pars detruens la pars costruens”.

 "A TORINO NON SI DEVE PARLARE DI FCA"

La richiesta del gruppo consiliare Torino in Comune per indire un Consiglio, aperto alle rappresentanze imprenditoriali e sindacali, sulle prospettive del distretto dell’automotive è stata respinta dalle altre forze politiche. La motivazione? Se FCA ha declinato l’invito della Regione, men che meno si presenterà in Comune (giudizio del gruppo 5stelle) oppure, come dichiarato dal gruppo PD, è più urgente sollecitare il Governo affinché revochi le norme della finanziaria, cosiddette bonus malus sulle emissioni di CO2. Evidentemente né alla maggioranza né alle altre minoranze interessano, ammessa la prevedibile assenza di FCA, le analisi e gli impegni dei produttori della filiera dell’auto; tanto meno le conseguenze sociali rispetto al lungo periodo di cassa integrazione e alle incertezze occupazionali. Curioso che le istituzioni (anche nella imminenza del voto regionale) si concentrino sulla diatriba tra sviluppo e decrescita, proiettato al 2030 con le grandi opere, e non intendano confrontarsi sul presente e sul futuro prossimo della produzione dell’auto a Torino e in Piemonte.

Eleonora Artesio
Capogruppo consiliare
TORINO IN COMUNE – LA SINISTRA

Oggi sciopero: difficoltà per prenotare visite mediche?

Il 28 febbraio sarà difficile per i piemontesi prenotare una visita medica in provincia di Torino, nel Novarese e nel Vco attraverso il numero del Sovracup. Le lavoratrici e i lavoratori del servizio di prenotazione incroceranno le braccia dalle 10 alle 13 a causa dell’incertezza dei pagamenti degli stipendi di gennaio, febbraio, delle rimanenze economiche (ferie e permessi maturati in 8 anni di lavoro) e del TFR. Questo il tema affrontato dalle interrogazioni a Palazzo Lascaris dei consiglieri Marco Grimaldi (Liberi e Uguali) e Gian Luca Vignale (Movimento nazionale per la sovranità) . In particolare, i consiglieri hanno chiesto all’assessore regionale alla Sanità come intenda dare rassicurazioni ai lavoratori e tutelare, anche in virtù di quanto previsto dal codice degli appalti, un servizio pubblico importante, quale quello delle prenotazioni telefoniche e mail. “Gli addetti del Socracup fanno parte di un’associazione temporanea di imprese che ha vinto la gara per la gestione del Cup unico regionale, composta da Telecom, Engineering e Diamante – ha precisato in aula l’assessore Antonio Saitta – Quest’ultima impresa è però fallita e non sarà in grado di pagare le mensilità arretrate. Si sta ora provvedendo alla sostituzione dell’impresa Diamante con la società E-digital. Le penali per eventuali inadempienze verranno applicate al nuovo raggruppamento temporaneo di impresa. Non c’è quindi alcun pericolo né per il funzionamento dell’attuale call center Sovracup né per l’avvio del nuovo Cup. L’Asl Città di Torino ha già provveduto a sospendere tutti i pagamenti verso Telecom (capofila dell’appalto) e Diamante fino a che non saranno effettuati i pagamenti e le spettanze pregresse. L’assessorato convocherà nei prossimi giorni le aziende per arrivare ad una soluzione delle criticità”. 

Marco Gastini alla Galleria “Persano”

A pochi mesi dalla scomparsa la mostra ricorda il pittore torinese, fra i grandi dell’arte contemporanea italiana

Una ventina di opere inedite, quasi tutte di grandi dimensioni, e una nutrita raccolta di “maquettes”. E’ un omaggio dovuto, quello che Giorgio Persano dedica fino al prossimo 14 maggio, negli ampi spazi della torinese Galleria di via Principessa Clotilde, a Marco Gastini, nato a Torino nel 1938 e a Torino scomparso il 28 settembre del 2018. La mostra era stata infatti concordata da tempo fra lo stesso pittore e l’amico gallerista che oggi concretizza l’idea ripercorrendo, attraverso l’esposizione di opere fortemente significative, l’avventura artistica di uno dei più grandi e “instancabili” ed estrosi (di quell’estrosità coi piedi ben piantati a terra che guarda sempre alla concretezza del mestiere) artisti italiani del secondo Dopoguerra. Dagli anni ’70 ad oggi. Alle spalle – ma mai del tutto dimenticata – l’esperienza informale e gli impulsi ansiogeni anziché no del post-informale (dall’Arte Povera allo Spazialismo di Fontana via via fino al Minimalismo occhieggiante ai Paolini ai Griffa così come ai Castellani), gli anni rappresentati in mostra alla “Persano” sono quelli legati al periodo “analitico” di Gastini – la tela bianca, il “poverismo” cromatico e segnico, il gesto di esile incisività – e a seguire, in moti di andata e ritorno inaspettati e improvvisi, gli anni prepotentemente attratti dall’esplosione della materia (dal legno al ferro al carbone alle terrecotte o all’ardesia) “graffiata” dall’irrequietezza di un colore (il suo amato “blu” soprattutto) che pare condurre l’opera all’invasione e al recupero degli spazi esterni. Sono pagine, sempre, di profonda emozione, espressione passionale di una grande creatività appartenuta a un grande giocoliere dell’arte che ha saputo cavalcare con piena levità e senza imbarazzo alcuno le grandi scuole del Contemporaneo, restando sempre fedele a un’indipendenza di stile e d’intelletto che risiedeva soprattutto, come ebbe a scrivere qualche anno fa Marcella Beccaria “nel rigore – direi quasi nell’orgoglio – con cui ha sempre pensato a sé stesso come a un ‘pittore’, scegliendo di continuare a stare dalla parte della pittura anche in anni caratterizzati da un dilagante rifiuto culturale della stessa, come teoria e come pratica”. Attenzione, però: “Pittura che non dev’essere – annotava lo stesso Gastini– catalogabile, che deve sbilanciare per essere vera e che deve sfuggire alle intenzioni, anche alle mie”. Arte in bilico. Perennemente. Arte che non sai mai se abbia appieno esaurito le sue trame o, al contrario, sia solo agli inizi del gioco narrativo. Pittura che vive di movimento e precarietà come nel monumentale “Il sogno respira nell’aire” (1988), una sorta di geniale poderosa pitto-scultura (in cui, come in altre opere, ritorna quell’antico gusto del fare, respirato e assimilato fin da ragazzo nel laboratorio da marmista del padre) esposta per la prima volta in una galleria, carica di impasti cromatici che con violenza aggrediscono il precario (all’apparenza) assemblaggio di carbone, legno e lamiera di ferro, dove i cerchi possono diventare ruote e tracimare e invadere in un baleno l’area d’intorno. Dell’87, è invece “Mentre ancora la polvere muove”: quattro lamiere di rame, gravate dall’opaco nerofumo che pare appena posato sulla superficie luminosa del metallo, e su cui l’artista graffia e incide forme di casuale e semplificata astrazione, che rimandano alla magica primordiale gestualità della pittura rupestre. Materia e ancora materia. Accanto alle tele bianche o madreperlacee di fine anni ’70, sintesi di ricerca fra segno, spazio e “azzeramento cromatico” con quel bianco “che non è mai vuoto”, diceva Gastini; o ancora – e sono le ultime lasciateci dall’artista – tele datate 2018, appena appena sfiorate da leggeri tratti di carboncino o solcate da vigorose geometrie di colore (forme e silhouettes indecifrabili, a volte misteriche) o da ardesie che frantumano i piani, “feriscono e accrescono la materia”. Di grande interesse infine le “maquettes”, portate in rassegna e che Gastini abitualmente realizzava come progetti (ben saldi e concreti, quelli per la Banca d’Alba del 2010) o in forma autonoma, scelte per meglio comprendere lo sviluppo del suo lavoro negli anni. “Un percorso – sottolinea Giorgio Persano – che ci conduce in un viaggio nel tempo e che intende trasmettere, dell’artista e dell’amico, un ricordo vivo e aperto al futuro”.

Gianni Milani

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Marco Gastini
Galleria “Giorgio Persano”, via Principessa Clotilde 45, Torino; tel. 011/835527 o www.giorgiopersano.org
Fino al 14 maggio
Orari: mart. – sab. 10/13 e 15,30/19 
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Photo Pino dell’Aquila – Courtesy Galleria Giorgio Persano

– “Il sogno respira nell’aire”, tecnica mista, carbone, legno e lamiera di ferro su legno, 1988
– “Mentre ancora la polvere muove”, tecnica mista, carbone e legno su rame, 1987
– “Senza titolo”, tecnica mista, carta e terracotta su tela, 2018
– “Senza titolo B”, acrilici, pearl white, conté, grafite e pastelli su tela, 1978

 

Alla Cantina da Licia al via i corsi di degustazione

La vocazione di Cantina da Licia a essere anche Enoteca e luogo deputato alla degustazione era chiara sin dalla sua apertura dello scorso ottobre

 I locali dell’ex Trattoria Mamma Licia di via Mazzini, portati a nuova vita dai tre giovani imprenditori torinesi Alberto FeleLorenzo Careggio e Marco Pandoli, vantano infatti una carta dei vini di oltre 300 etichette selezionate in collaborazione con il sommelier Antonio Dacomo. E sarà proprio lui a dare il via, lunedì 5 marzo, al corso di degustazione che inaugura un ciclo di iniziative dedicate a tutti gli appassionati e agli intenditori per promuovere la cultura del vino ad ampio raggio. Il corso, suddiviso in cinque lezioni a cadenza settimanale (costo 170 euro), approfondirà tematiche che vanno dalla conoscenza dei territori di provenienza, dei produttori e delle tecniche di vinificazione e invecchiamento, sino all’arte dell’abbinamento con i vari piatti. Durante gli incontri, della durata di circa tre ore, saranno serviti almeno tre vini in degustazione guidata, abbinati a tre finger food.

Già perché Cantina da Licia, pur essendo un luogo vocato al mondo enologico in cui è possibile anche acquistare nella Cantina del locale le etichette presenti nella carta dei vini, è anche un locale che propone menù stagionali legati al territorio e alla tradizione. Oltre alla formula “pane e porcellana” in cui ogni piatto (fatta eccezione per i primi) può essere servito al tavolo o degustato come succulento ripieno di pane artigianale, qui si servono la Guancia brasata al barbera, sedano rapa e olio tartufato al Burger con humus e verdure, ma anche i plin al sugo d’arrosto, taglieri misti di salumi e formaggi, carne cruda, vitello tonnato o la mitica pasta e fagioli.

In Cantina da Licia, come da Eragoffi – spiega Alberto Fele – abbiamo strutturato una carta dei vini importante e realizzata selezionando appositamente piccole produzioni italiane e straniere tra cui etichette della Francia, del Sud Africa e della Nuova Zelanda. Ci piace dare la possibilità di promuovere e far scoprire vini di ottima qualità ma meno conosciuti, anche se non mancano bottiglie più blasonate che abbiamo inserito nella nostra Carta del Presidente. Il corso di degustazione che sta per iniziare – prosegue – non è che l’inizio di un percorso dedicato alla cultura del mondo del vino che andremo a sviluppare approfondendo gli aspetti della cantina con incontri diretti con i singoli produttori e con momenti legati al jazz e al vino con jam sessions dal vivo in via Mazzini”.

Alberto Fele, Lorenzo Careggio e Marco Pandoli hanno infatti anche aperto, contemporaneamente a Cantina da Licia, Eragoffi: quel Goffi del Lauro di corso Casale 117 a Torino riportato a nuova vita che propone cinque differenti menù (carnivoro, erbivoro, onnivoro, benessere ed esploratore) interpretati dallo chef Lorenzo Careggio e che ha in comune con il locale di via Mazzini la cantina di oltre 300 etichette.

Cantina da Licia – via Mazzini, 50 Torino – Tel 011.427.34.55 – 390.474.76.92 Orario: chiuso la domenica; pranzo 12.30/15, cena 19/23; Enoteca: 10/23

Come migliorare gli spostamenti quotidiani e creare città più intelligenti ed efficienti

Visa e Stanford University pubblicano uno dei più vasti studi sui trasporti a livello mondiale cui hanno partecipato oltre 19.000 pendolari in 19 Paesi

Lo studio valuta le tendenze e le sfide nei settori dei trasporti pubblici e dei parcheggi, rispetto alla crescita della popolazione e ai modelli di migrazione urbana
 
Mobile World Congress, 25 febbraio 2019 – Visa (NYSE: V), in collaborazione con Stanford University, ha lanciato uno dei più vasti studi globali esaminando la crescente domanda dei trasporti pubblici e privati ​​e l’importante ruolo del commercio digitale nel guidare una crescita sostenibile.
 
Secondo le Nazioni Unite[1], entro il 2050, il 68% della popolazione mondiale vivrà nei centri urbani – e il numero di “megalopoli” con popolazioni superiori a 10 milioni di persone, aumenterà da 43 a 51 entro lo stesso periodo.
 
Basandosi sull’esperienza di Visa con gli operatori dei trasporti, le aziende automobilistiche e le start-up tecnologiche, Visa ha commissionato uno studio globale, “Il futuro dei trasporti: mobilità nell’epoca delle megalopoli” per comprendere meglio le sfide che i pendolari devono affrontare oggi e in futuro. I risultati principali sono stati combinati con il panorama di innovazioni esistenti o prossime future, fornite dagli esperti della Stanford University, per comprendere meglio i gap tecnologici nell’indirizzare quelle sfide.
 
I pagamenti sono il fulcro di ogni forma di viaggio e continueranno a diventare sempre più completi man mano che le città si spostano verso il trasporto pubblico contactless, i pagamenti digitali per i parcheggi e i servizi di noleggio come biciclette o scooter.
 
Mike Lemberger, SVP, Product Solutions Europe, Visa spiega: “Il futuro successo delle nostre città si intreccia – e fa affidamento – sul futuro dei trasporti e della mobilità. Visa e i nostri partner hanno un ruolo importante da svolgere, sia nel semplificare l’esperienza di pagamento per milioni di pendolari in tutto il mondo, sia nel sostenere il trasporto pubblico nella ricerca di soluzioni di trasporto sostenibili e convenienti che migliorino la vita delle persone che le utilizzano.”
 
Herman Donner, PhD e Postdoctoral Researcher della Stanford University è stato co-autore del rapporto che ha riassunto: “Quando si guarda al panorama tecnologico, esistono già molti prodotti che potrebbero facilmente risolvere le frustrazioni quotidiane dei pendolari. Tuttavia, queste soluzioni non dovrebbero essere sviluppate separatamente. Un’importante sfida consiste quindi nell’individuare in primo luogo le tecnologie che forniscono prodotti idonei per il mercato, gestendone poi l’attuazione in collaborazione con un’ampia gamma di parti interessate, compresi fornitori di mobilità, società tecnologiche, proprietari di infrastrutture e agenzie di trasporto pubblico. Dalle nostre ricerche, riteniamo che molti di questi piccoli cambiamenti incrementali possono potenzialmente fare la differenza nei viaggi quotidiani della gente, sia che servano a trovare parcheggio, sia che servano a ottenere il prezzo migliore per rifornire la propria auto o pianificare il viaggio con i mezzi pubblici.”

Lo studio riflette il feedback di 19.000 consumatori in 19 Paesi e ha identificato le sfide significative che i centri urbani sempre più popolosi dovranno affrontare, tra cui:
 
TENDENZE CHIAVE (GLOBALI)
Tempo di viaggio:

  • Il 46% dei consumatori a livello globale ha visto aumentare i tempi di pendolarismo
  • La metà (52%) è frustrata dall’esperienza nell’uso dei trasporti pubblici
  • Un terzo degli intervistati (il 37%) si aspetta che il tempo del pendolarismo aumenti nei prossimi cinque anni.

 
Uso dell’automobile:

  • L’auto personale rimane la migliore modalità di trasporto sia per il pendolarismo (60%) sia per i viaggi personali (61%)
  • L’aspetto più antipatico della guida è la ricerca del parcheggio, citato dal 64% degli intervistati,
  • o Seguito dal rischio di ottenere una multa se il parcheggio è più a lungo del previsto (44%) e
  • o Di pagare più del necessario per il tempo di parcheggio (42%)

 
Uso del trasporto pubblico:

  • Meno della metà delle persone intervistate utilizza il trasporto pubblico come modo per andare al lavoro, a scuola o all’università (44%),
  • Il numero sale al 54% nel caso di viaggi personali e attività di intrattenimento.
  • I pendolari scelgono il tipo di trasporto in base a tre fattori: convenienza, affidabilità e sovraffollamento. L’importanza di ciascun fattore varia a seconda dell’età:
  • Baby Boomers (età 56+) – Convenienza (82%), affidabilità (84%) e sovraffollamento (72%)
  • GenX (46-55) – Convenienza (79%), affidabilità (82%) e sovraffollamento (71%)
  • Millennials (26-45) – Convenienza (74%), affidabilità (76%) e sovraffollamento (67%)
  • GenZ (18-25) – Convenienza (62%), affidabilità (67%) e sovraffollamento (55%)

 
Pagamenti:

  • La complessità nei pagamenti è spesso alla base di molti reclami comuni.
  • Se fosse più facile pagare per il trasporto pubblico, l’uso medio aumenterebbe del 27%.
  • Il 47% afferma che la necessità di biglietti diversi per le diverse modalità di viaggio è un problema,
  • il 44% ha dichiarato che non sapere quanto pagare è un problema, e
  • Il 41% ha dichiarato che i servizi “cash only” sono una noia. Secondo gli intervistati, queste frustrazioni li rendono meno propensi a utilizzare i trasporti pubblici e più probabilmente a guidare le proprie auto
  • Per gli utenti delle auto, il 47% vorrebbe vedere innovazioni che consigliano il combustibile più economico disponibile
  • Il 35% vorrebbe un’app che riconosca la posizione in cui sta tentando di effettuare il rifornimento e pagare tramite app


LE TOP CINQUE RACCOMANDAZIONI DI VISA

  • Investire in connettività. I governi delle città dovrebbero investire in un’infrastruttura di dati “always on”, fondamentale per le soluzioni tecnologiche richieste dai consumatori. Essa supporta lo scambio di dati in tempo reale in modo da tenere sempre informate le persone sul loro viaggio e allo stesso tempo, può fornire informazioni alla città per garantire che i servizi soddisfino la domanda in continuo cambiamento.

Creare un’esperienza di pagamento senza interruzioni per supportare i viaggi dei pendolari con più mezzi. I governi delle città e gli urbanisti dovrebbero collaborare con gruppi di riflessione, aziende automobilistiche e tecnologiche e fornitori di pagamenti come Visa. Poiché un singolo viaggio coinvolgerà sempre più, più di un mezzo di trasporto (a esempio, auto + metropolitana + bici), diventa quindi indispensabile creare un’esperienza di pagamento semplice per i pendolari, a partire da soluzioni transito contactless ai pagamenti in-app o alle soluzioni basate su piattaforma.

  • Integrare l’autenticazione personale nell’esperienza di pagamento. Poiché le aziende e i comuni incorporano sempre più pagamenti digitali, devono anche integrare l’autenticazione istantanea. Il ruolo dell’ID digitale nell’ecosistema è fondamentale per affrontare i cambiamenti nel modo in cui le persone utilizzano i trasporti, assicurando che sia l’autenticazione di pagamento sia quella personale siano facili e senza interruzioni.
  • Progettare ecosistemi di commercio che tengano conto di tutti i membri della società. Quando si progetta l’ecosistema del commercio, tutti i membri dell’ecosistema dei trasporti devono sfidare il proprio pensiero per includere anziani e meno abbienti, garantendo che nessuno venga dimenticato.
  • Sviluppare partnership strategiche per guidare la visione. Le città dovrebbero collaborare con le aziende che possono avere una visione più ampia, aiutando nella pianificazione. L’Intelligenza Artificiale in combinazione con i Big Data può essere utilizzata per analizzare i dati sui consumi, i movimenti e le tendenze in evoluzione per anticipare i bisogni in tempo reale e fornire alle città informazioni dettagliate che possano aiutare nella pianificazione futura.

Per ulteriori informazioni, download il rapporto completo qui: https://vision.visaeurope.com/blogs/future-of-transportation
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Metodologia
Questo studio è stato condotto con 19.384 consumatori che vivono in una delle due città più grandi in 19 paesi. Tutte le interviste sono state condotte online nel mese di luglio 2018.   Le città e i paesi coperti erano: Argentina (Buenos Aires, Cordoba), Australia (Sydney, Melbourne), Brasile (Rio de Janeiro, San Paolo), Canada (Toronto, Montreal), Cina (Shanghai, Pechino), Egitto (Il Cairo, Alessandria), Francia (Parigi, Marsiglia), Germania (Berlino, Amburgo), India (Mumbai, Delhi), Giappone (Tokyo, Osaka), Messico (Città del Messico, Guadalajara), Polonia (Varsavia, Cracovia), Russia (Mosca, San Pietroburgo), Sudafrica (Città del Capo, Johannesburg), Svezia (Stoccolma, Göteborg), Corea del Sud (Seoul, Busan), Emirati Arabi Uniti (Dubai, Abu Dhabi), Regno Unito (Londra, Birmingham), Stati Uniti (New York, Los Angeles ).  
 
Gli intervistati sono composti per il 65% da residenti nel centro città e dal 35% nella periferia e nella periferia. Più della metà (55%) è occupata a tempo pieno.  
 
Abbiamo chiesto alle persone le modalità di trasporto che utilizzano, la loro esperienza di pendolarismo (comprese le loro maggiori preoccupazioni), le ragioni per non scegliere determinati metodi di trasporto e le loro opinioni sul pagamento per il trasporto e le diverse innovazioni che potrebbero influire sulla loro esperienza di viaggio. I risultati su frustrazioni e note dolenti sono stati condivisi con i ricercatori della Stanford University che hanno poi esplorato tecnologie e prodotti attualmente disponibili che potrebbero risolvere alcuni di questi problemi.

Visa
Visa Inc. (NYSE: V) è leader mondiale nei pagamenti digitali. La nostra missione è quella di connettere il mondo attraverso una rete di pagamento innovativa, affidabile e sicura, che consenta a privati, aziende ed economie di prosperare. Il nostro avanzato sistema di elaborazione globale, VisaNet, fornisce pagamenti sicuri e affidabili in tutto il mondo ed è in grado di gestire oltre 65.000 messaggi di transazione al secondo. L’attenzione incessante dell’azienda verso l’innovazione è un catalizzatore per la rapida crescita del commercio connesso su qualsiasi tipo di device e una forza trainante dietro il sogno di un futuro senza contanti per tutti, ovunque. Mentre il mondo si muove dall’analogico al digitale, Visa sta dedicando il brand, i prodotti, le persone, la rete e le dimensioni per rimodellare il futuro del commercio.
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Per maggiori informazioni, visita https://vision.visaeurope.com/, e seguici su @VisaNewsEurope.
[1] United Nations, 2018 Revision of World Urbanization Prospects

Al ballo in maschera

Un salto indietro nella storia con le maschere a Palazzo Carignano. le foto sono della nostra lettrice  Ionela Mihaela Dumitru

Invecchiamento attivo

Al via le consultazioni on line per tre proposte di legge in favore dell’invecchiamento attivo della popolazione piemontese (i cui testi sono consultabili nella sezione “link asssociati”). Fino a venerdì 8 marzo, ha stabilito nei giorni scorsi la Commissione Sanità, presieduta da Domenico Rossi, le associazioni e gli enti interessati avranno la possibilità di presentare le proprie osservazioni ai provvedimenti, presentati rispettivamente dai gruppi Fi, M5s e Pd. Al termine delle consultazioni le tre proposte di legge passeranno all’esame del Cal. Partendo dal presupposto che negli ultimi anni i Comuni hanno messo in atto diverse esperienze positive per migliorare la condizione degli over 65, seppur con iniziative sporadiche e non coordinate, affidate più alla buona volontà che a un piano organico, le tre proposte mirano a definire un modello sostenibile da utilizzare come strumento di promozione alla partecipazione della vita sociale e culturale della comunità favorendo la crescita personale degli anziani e valorizzando la loro capacità progettuale e le loro esperienze formative. Gli ambiti d’intervento spaziano dalle politiche familiari alla formazione permanente, dalla prevenzione sanitaria alla cultura e al tempo libero. I primi firmatari dei provvedimenti del Pd e del M5s – Rossi e Davide Bono – hanno dichiarato la propria disponibilità a formulare un testo unico. La Commissione ha poi proseguito l’esame delle due proposte di legge sull’istituzione del fattore famiglia, che si propone come strumento per combattere la povertà, aggravata dalla crisi economica, soprattutto delle famiglie più numerose o con persone disabili o anziani non autosufficienti a carico. Uno strumento integrativo – nel rispetto della normativa Isee – che tiene conto di numerosi fattori per accedere ai servizi regionali. Ha espresso parere positivo a maggioranza su quello presentato dal gruppo Pd e negativo, sempre a maggioranza, su quello presentato dal gruppo Fi. Ora i provvedimenti andranno in Commissione Bilancio per l’esame della norma finanziaria e poi torneranno in Commissione Sanità per la votazione finale prima di approdare in Aula. Per la proposta del Pd saranno relatori di maggioranza in Aula la prima firmataria Valentina Caputo e di minoranza Francesca Frediani (M5s).

Fca, in arrivo 6500 nuovi posti di lavoro (negli Usa)

Donald Trump ha ringraziato su Twitter Fiat Chrysler per il nuovo piano in Michigan, che dovrebbe creare più di 6.500 posti di lavoro, “raddoppiando la forza lavoro oraria come parte degli investimenti da 4,5 miliardi di dollari”. Il presidente Usa ha twittato: “Grazie, Fiat Chrysler. Stanno tutti tornando indietro negli Usa”. Mentre a Torino ci si interroga sul futuro dei lavoratori del gruppo automobilistico.