Luglio 2018- Pagina 3

CALIFORNIA, ULTRAMARATONA: SIMONE LEO FINISHER DELLA GARA PIU’ DURA AL MONDO

Non era per niente scontato, ma ora e’ ufficiale: in 42 ore e 45 minuti, l’ultramaratoneta piemontese Simone Leo (Impossible Target) e’ tra i Finisher della Badwater, la corsa piu’ dura al mondo che ogni anno si svolge nella Valle della Morte in California, uno dei luoghi piu’ caldi del pianeta.
Come da tradizione Simone ha tagliato il traguardo con la bandiera tricolore dedicata a La Via della Felicita’, la guida al buon senso per una vita migliore scritta da L. Ron Hubbard che abbina ad ogni sua impresa.
Nella crew di appoggio anche il torinese Giuseppe Cicogna che con Simone Leo e’ cofondatore della Maratonina della Felicita’, una corsa non competitiva aperta a tutti che si svolgera’ al Parco della Pellerina il 21 ottobre prossimo.  “Abbiamo sentito sulla nostra pelle i 53 gradi che i runners hanno dovuto sopportare correndo o camminando per ore nel deserto – racconta Cicogna – Anche di notte la temperatura era di oltre 45 gradi. Arrivare al traguardo sembrava impossibile.”  Invece Simone ed altri 68 eroi ci sono riusciti, ma anche i 29 che si sono dovuti ritirare sono campioni veri per il solo fatto di aver tentato l’impresa.  Simone Leo sta contribuendo a rendere popolare questa specialita’. Anche se ben poche persone si cimenterebbero in prestazioni di questo genere, questo sport particolare e chi lo pratica, trasmettono un messaggio chiaro che vale per tutti: la volonta’, la tenacia e la preparazione sono fondamentali per superare i propri limiti e realizzare i propri sogni.”

Salvini e Famiglia Cristiana, e i cattolici dove sono?

Di Giorgio Merlo

La recente polemica tra il capo della Lega Salvini e Famiglia Cristiana non e’ la sola che costella il confronto, articolato è difficile, tra il mondo cattolico e la nuova maggioranza di governo. Certo, questo è stata la più eclatante perché ha investito direttamente il vice Premier e un organo di stampa importante per il prestigio della testata e per l’autorevolezza delle tesi sostenute. Ma, al di là di questa polemica, quello che emerge in modo sempre più evidente da questo scambio di opinioni non è tanto la virulenza del confronto quanto l’assenza di un interlocutore politico che sappia interpretare, laicamente, una ispirazione, una cultura, un modo d’essere che in questi anni si sono pericolosamente seppur inconsapevolmente eclissati nella dialettica politica italiana. Perché se è positivo, nonché corretto, che la stampa cattolica nelle sue multiformi espressioni partecipi al dibattito sulle principali scelte politiche della maggioranza di governo di turno, e’ altrettanto importante per i cattolici riscoprire una partecipazione politica diretta, attiva, consapevole e incisiva. Del resto, e’ noto a tutti – e ormai lo diciamo da tempo, ma lo dicono anche tutti i principali osservatori delle cose politiche italiane – che questa presenza politica e culturale nei partiti tradizionali si è del tutto affievolita ed è radicalmente inespressiva sotto il profilo della progettualità e dell’incidenza politica.

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Tramontati i partiti plurali come il Partito democratico e Forza Italia, ridotti al lumicino e all’insignificanza le varie sigle elettorali come l’Udc, l’unico compito a cui i cattolici popolari e democratici debbono assolvere oggi è quello di attrezzare ed affinare una rinnovata presenza politica organizzata e diffusa territorialmente. Non ci sono più alternative realisticamente percorribili a questa prospettiva. Il tempo della testimonianza, delle divisioni pretestuose ed impotenti, della delega alla gerarchia per affrontare e cercare di risolvere i problemi sul tappeto appartengono ad una stagione che ormai è alle nostre spalle. È francamente imbarazzante, nonché singolare, continuare ad assistere ad un confronto tra le nuove formazioni politiche populiste, o di destra o di sinistra e il mondo cattolico senza la presenza di uno strumento politico pertinente, cioè un partito di quest’area culturale. È’ inutile continuare ad aggirare l’ostacolo. La priorità politica, dopo il voto del 4 marzo e dopo i pronunciamenti e le scelte concrete del governo pentaleghista, richiedono una rinnovata presenza cattolico democratica e popolare nello scenario politico italiano. Una presenza facilitata anche da un patrimonio culturale, politico, sociale e forse anche etico che affonda le radici in quel cattolicesimo politico che per troppi anni e’ stato sottovalutato o ritenuto ormai un pezzo di antiquariato. E proprio la rilettura di uno dei caposaldi di questo pensiero, e cioè il popolarismo di Luigi Sturzo, a cent’anni dal famoso “appello ai liberi e forti” può e deve rappresentare uno stimolo potente per recuperarlo e declinarlo nella società contemporanea. Sarebbe curioso, infatti, se in un clima di ritorno delle identità politiche e culturali solo il pensiero cattolico popolare brillasse per la sua assenza ed inconsistenza. Ci troveremmo in una situazione dove l’assenza dalla politica dei cattolici non avviene per una imposizione della gerarchia, ma per manifesta incapacità del laicato. Ecco perché, adesso, e’ opportuno esserci.

I giorni del caldo torrido

Fino a martedì temperature attorno ai 32-34 gradi, che nei giorni successivi toccheranno i 35 gradi a Torino e nella pianura piemontese. Il termometro raggiungerà quota 36-37 gradi e oltre nel  Basso Piemonte. In montagna lo zero termico sarà a 4.500 metri con più di 20 gradi a 2.000 metri. Restano validi i suggerimenti consueti per affrontare la calura: bere molta acqua, non fare attività fisica nelle ore più calde e mangiare tanta frutta.

“Dimmi chi sono” per aiutare Sarita

È online su indiegogo.com la campagna di crowdfunding per il film Dimmi chi sono, diretto da Sergio Basso e prodotto dalla società torinese La Sarraz Pictures con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund.

C’è tempo fino al 12 agosto per contribuire alla raccolta fondi di Dimmi chi sono diretto da Sergio Basso e prodotto da La Sarraz Pictures, società di produzione cinematografica nata nel 2004 a Torino e che ha realizzato più di venti progetti tutti presentati e molto spesso premiati nei più prestigiosi festival di cinema​. Dimmi Chi Sono racconta le vicende di Sarita, una ragazza di 13 anni nata a Khudunabari, un campo profughi in Nepal dove dal 1990 vivono più di 100.000 esiliati bhutanesi. Una storia incredibile, ma sconosciuta. La Sarraz Pictures ha deciso di fare una scommessa: raccontare questa tragedia in modo totalmente innovativo e sorprendente. In Dimmi Chi Sono i rifugiati non racconteranno il loro passato e non spiegheranno cosa vuol dire perdere la propria identità. Lo canteranno e lo danzeranno. L’ironia è la sorprendente arma per raccontare una tragedia. Questo film combina due generi apparentemente molto lontani fra loro, il musical e il documentario. Un ibrido nuovo, dunque, la cui lavorazione è iniziata nel 2008. Le riprese sono finite, Dimmi Chi Sono è stato girato, ma per permettere al film di essere distribuito nei cinema quest’anno c’è bisogno del supporto di tutti coloro che vogliono dar voce alla storia di Sarita e del suo popolo. Per tutte le donazioni sono previste delle ricompense speciali, l’elenco è consultabile sulla pagina della campagna di crowdfunding (http://igg.me/at/dimmichisonofilm). “In questo momento politico e storico” afferma Alessandro Borrelli, produttore de La Sarraz Pictures, “credo che il Cinema debba essere sempre più veicolo di un messaggio culturale. Abbiamo iniziato a lavorare a Dimmi Chi Sono molti anni fa, anni in cui non pensavamo che questa vicenda – che parte da una storia piccola per raccontare un concetto universale – sarebbe stata così tristemente attuale. Ottanta minuti per fermarci a riflettere sul concetto di identità e sradicamento di persone che troppo spesso non vengono considerate come tali.”

 

Per contribuire alla campagna: http://igg.me/at/dimmichisonofilm

Per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/dimmichisonofilm/ http://www.lasarraz.com/

Estate al museo (e non solo) a Torino e fuori porta

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Con l’avvicinarsi delle vacanze estive aumenta il tempo libero da dedicare alla scoperta delle bellezze culturali e paesaggistiche del Piemonte. Perché dunque non farlo insieme ad Abbonamento Musei Torino Piemonte, l’unica tessera che consente l’accesso libero e illimitato ad oltre 200 realtà culturali piemontesi, fra musei, residenze reali, castelli, giardini e fortezze di Torino e del Piemonte visitabili per 365 giorni dal momento della sottoscrizione: un prodotto già scelto da oltre 130.000 abbonati che possono sempre avere a portata di tessera l’intero patrimonio culturale della Regione.

 

Tra i tantissimi castelli e residenze sabaude con parchi e giardini dove i visitatori potranno passeggiare all’aria aperta e conoscere da vicino i preziosi arredi troviamo il Castello di Racconigi e il Castello di AglièVilla della Regina sulla collina di Torino o poco fuori città la Palazzina di Caccia di Stupinigi o gli appartamenti reali del Castello de La Mandria.

Presso La Venaria Reale sarà possibile trascorrere un’intera giornata visitando gli ampi giardini, straordinario connubio tra antico e moderno, tra insediamenti archeologici e opere contemporanee, che possono essere esplorati in maniera divertente da tutta la famiglia, con il trenino Freccia di Diana, la gondola o la carrozza a cavallo. Inoltre, con l’Abbonamento Musei Torino Piemonte, sono visitabili gratuitamente presso la Reggia numerose mostre davvero da non perdere tra cui la nuova Easy Rider. Il mito della motocicletta come arte.

 

Presso i Musei Reali – Galleria Sabauda è in corso Il silenzio sulla tela. Natura morta spagnola da Sánchez Cotán a Goyaun percorso sul genere della natura morta dalla sua nascita negli ultimi decenni del Cinquecento fino all’inizio dell’Ottocento.

 

Altre imperdibili mostre sono quelle ospitate dal Forte di Bard, in valle d’Aosta: la mostra Landscapespresenta 105 immagini in bianco e nero personalmente selezionate da Henri Cartier-Bresson, scattate tra gli anni Trenta e gli anni Novanta fra Europa, Asia e America. Henri Matisse. Sulla scena dell’arte sviluppa una tematica centrale all’interno della vasta vita artistica di Henri Matisse: il rapporto con il teatro e la produzione di opere legate alla drammaturgia, attraverso novanta opere realizzate in 35 anni, dal 1919 fino alla morte dell’artista.

Prosegue fino al 16 settembre Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari presso il Palazzo dei Musei di Varallo, in Valsesia. La mostra è l’occasione per scoprire la grandezza di Gaudenzio Ferrari, un maestro assoluto del Rinascimento dal linguaggio semplice, teatrale e devozionale, che ha lasciato sul territorio piemontese la parte più importante della sua produzione artistica.

Si potrà scoprire anche la maestosità dei forti piemontesi, come il Forte di Fenestrelle, di Bramafam e quello di Exilles in val Susa, o il Forte di Gavi e di Vinadio. Una gita fuori porta a Oropa, nel Biellese, permetterà di esplorare il Giardino Botanico e il Museo dei Tesori del Santuario, incastonati nell’ambiente del Sacro Monte.

Da non perdere l’Ecomuseo delle Miniere in Val Germanasca, con oltre 4 km di gallerie e due diversi percorsi di visita attrezzati nelle miniere di talco più grandi d’Europa, e il Centro Uomini e Lupi a Entracque, il primo centro faunistico delle Alpi italiane interamente dedicato al lupo ed allestito con scenografie multimediali e approfondimenti sul rapporto uomo-lupo dai miti dell’antica Roma.

L’Abbonamento Musei è acquistabile e rinnovabile on-line, sul sito www.abbonamentomusei.it, presso i punti vendita e numerosi musei della rete. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero verde 800/329.329.

Ronaldo e’ tornato a Torino

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Ronaldo torna a Torino sul suo jet privato, atterrato alle 19.25 all’aeroporto Pertini di Caselle. Cr7 teneva in braccio il figlioletto più piccolo, e ad attendere il campione c’erano sei Jeep sulla pista. Con lui anche la compagna Georgina. La sua nuova storia in maglia bianconera  inizia con gli allenamenti alla Continassa. La prima uscta pubblica il prossimo 12 agosto nel tradizionale evento di casa Agnelli a Villar Perosa.

Agente ferito a Porta nuova. Il collega spara all’aggressore

Paura a Porta Nuova questa sera verso le 20,30 quando un ragazzo straniero è stato ferito da un colpo di pistola esploso da un agente di polizia. Due agenti della polizia ferroviaria pare abbiano chiesto i documenti al giovane, che era seduto vicino alla stazione sul lato di via Nizza. A quel punto il ragazzo  avrebbe estratto una specie di punteruolo e colpito un poliziotto alle spalle. Il secondo agente ha impugnato l’arma di ordinanza  e gli ha sparato verso le gambe. Lo straniero è stato portato alle Molinette, e’ rimasto ferito a un fianco ma non è in pericolo di vita.In ospedale anche l’agente della Polfer ferito alla schiena in modo non grave.

 

(Nella foto del Torinese la stazione della Polfer di Porta Nuova)

Uomo ferito alla testa lotta per la vita: fermato il figlio

Ieri sera, in un appartamento  in centro a Torino un anziano è stato ferito gravemente alla testa nel corso di una lite. L’uomo è stato trasportato in codice rosso al Cto. E’stato fermato  per accertamenti il figlio 40enne, che soffre di disturbi psichiatrici. Secondo gli inquirenti avrebbe aggredito l’anziano genitore causandogli il grave trauma alla testa con un pesante oggetto.

OLIMPIADI 2026. NAPOLI-RUFFINO (FI): “TORINO SI AFFIDI ALLA SAGGEZZA DI MALAGÒ”

Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha opportunamente invitato per lunedì prossimo i sindaci delle città che si candidano a ospitare le Olimpiadi invernali 2026, e con loro i vertici delle rispettive Regioni. La candidatura di Torino arriva sul tavolo del Coni dopo un percorso che più tribolato non poteva essere, attraversato da polemiche e divisioni politiche che hanno avuto il loro epicentro nell’ambiguità del M5s e nella difficoltà del sindaco Appendino di portare a sintesi le diverse posizioni. Il primo agosto, quando sarà fatta la scelta definitiva della città italiana, Torino dovrà confidare molto nella saggezza del presidente del Coni. Non possiamo che fare nostro l’auspicio formulato l’altro giorno dallo stesso Malagò quando ha detto che ci sarà sicuramente un vincitore ma importante è che non ci siano vinti. Ecco un bell’esempio di realismo e di concretezza, che dovrebbe piacere ai sindaci della Via Lattea. Sono i Comuni delle Valli olimpiche, infatti, quelli che rischiano di pagare il prezzo più alto in caso di esclusione di Torino. Vogliamo credere, e auspicare, che alla fine la saggezza del Coni e del suo presidente sapranno evitare che rimangano degli sconfitti sul campo. Chi non potrà uscire vincitore è sicuramente la giunta di Torino e il suo sindaco.

 Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, deputati di Forza Italia