Febbraio 2018- Pagina 3

Crescono le imprese a guida straniera e i servizi che superano (per la prima volta) il commercio

Non si arresta a il boom delle imprese amministrate da stranieri, il 3.8% in più, l’11% del totale delle aziende torinesi. Oggi la situazione del sistema imprenditoriale nella provincia di Torino  risulta in ripresa, anche se la crisi non è superata.  Questo emerge dall’indagine realizzata  dalla Camera di Commercio, sulle iscrizioni e cancellazioni nel 2017. Da 7 anni di seguito si verifica una diminuzione numerica -848,  a fine anno le imprese erano 222.459. Una diminuzione però dimezzata, se messa a confronto con le 1.712 del 2016. Il tasso di sopravvivenza a un anno dall’apertura  è dell’ 88%, stabile, in  miglioramento a tre anni: dal 66,8% al 68%). Buona performance dei servizi alle imprese, in crescita dello 0.2%, che hanno superato il commercio, in calo dello 0.8%: 56.144, contro 55.759 dell’area commercio. In aumento le imprese guidate da donne, crescita pari a +0.31% di cui più della metà  ultracinquantenni. Le aziende condotte da giovani sono 615 in meno rispetto a un anno fa.

NASCE L’INTERPELLANZA DEL CITTADINO

 

Una volta al mese le risposte in Sala Rossa durante il Consiglio comunale

 

La Città di Torino introduce un nuovo strumento per i cittadini titolari dei diritti di partecipazione: l’Interpellanza del cittadino.

 

Il Consiglio comunale ha approvato oggi pomeriggio con 22 voti favorevoli una delibera che introduce l’articolo 11 bis al Regolamento 297, il testo unico delle norme regolamentari sulla partecipazione, il referendum, l’accesso, il procedimento, la documentazione amministrativa e il difensore civico.

 

Tale articolo è composto da quindici punti e, al primo di essi, prevede – per cittadini e residenti che abbiano compiuto 16 anni di età – la facoltà di rivolgere al sindaco e alla giunta interpellanze per conoscere le motivazioni dell’azione della Città o i suoi intendimenti su questioni di interesse generale, o le posizioni della medesima su argomenti di rilievo cittadino.

 

Le richieste dovranno essere presentate in forma scritta e con una sola domanda (se necessario articolata) e inviate con posta certificata alla presidenza del Consiglio comunale, oppure consegnate all’U.R.P (Ufficio relazioni con pubblico) del Comune.

 

Ogni cittadino potrà presentarne sino a un massimo di quattro per anno solare e l’ufficio di presidenza del Consiglio comunale avrà facoltà di decidere in merito all’ammissibilità delle istanze presentate.

 

Una volta al mese la risposta è fornita in Sala Rossa, prima dell’inizio dei lavori del Consiglio comunale, da parte del sindaco o dall’assessore competente. Alla discussione è dedicato un tempo massimo di dieci minuti e le relative risposte saranno pubblicate sul sito istituzionale dell’Ente.

Fashion Art & Design, un nuovo concetto di opportunità creativa

Si svolgerà dall’1 al 4 marzo prossimi la terza edizione di San Salvario District che, dopo il successo delle passate edizioni, si espanderà nella Circoscrizione 1–Torino Centro e diventerà “OPEN DISTRICT.TO – FASHION ART & DESIGN”

Ideata dall’Associazione Golfart, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e della Camera di Commercio di Torino, IREN e Azimut Capital Management come main sponsor, i patrocini della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Città di Torino e delle Circoscrizioni 1 e 8, in collaborazione con Turismo Torino, il Circolo del Design, l’Associazione Torinese Tram Storici e con la sponsorizzazione tecnica di Sadem come mobility partner e di Electo Radio come media partner, la manifestazione focalizza la sua attenzione sull’ospitalità, la condivisione, l’appartenenza e l’incontro, perché l’arte, la moda e il design costituiscono una straordinaria occasione di progresso civile, economico ed occupazionale.

OPEN DISTRICT.TO è una manifestazione “multivalente”, una passeggiata attraverso alcune vie di due quartieri della città, San Salvario e il Centro, dove sarà possibile incontrare artisti, artigiani, designer e fashion designer giovani e meno giovani in gallerie d’arte, negozi, ristoranti, bar. Un’esposizione in cui sono coinvolte sedi Istituzionali (Camera di Commercio, dove saranno ospitati tre designer, uno stilista, una fashiondesigner e una artista; la sede di Torino Incontra dove sarà esposta, tra l’altro, una Mole Antonelliana realizzata con pezzi di LEGO e la Cripta di San Michele dove è stata organizzata una mostra di pittori e scultori di varia estrazione) e locali commerciali (gallerie d’arte, laboratori artigianali, ristoranti, bar, sartorie), che offriranno ospitalità ai creativi sia italiani che stranieri, creando inediti e originali momenti di visibilità.

 

Quasi tutte le location organizzeranno al loro interno un evento site-specific, che va dalla preparazione di uno shooting fotografico al racconto della moda attraverso le parole di alcune fra le più illustri protagoniste della vita culturale e letteraria italiana del Novecento; dall’incontro con uno stilista che illustrerà le infinite possibilità con cui la moda ci permette di giocare e valorizzarci al meglio, alla perfomance di due artisti che con violino e carboncino produrranno momenti di pura improvvisazione; dallo storytelling sugli agnolotti piemontesi al workshop per costruire il fiore personalizzato della primavera con filati e tessuti… Gli spostamenti tra le varie sedi saranno facilitati dall’Associazione Torinese Tram Storici che offriranno ai visitatori il trasporto all’insegna del “c’era una volta” e da Sadem che metterà a disposizione navette gratuite, mentre dalla postazione di Electo Radio si racconterà dal vivo la manifestazione, con interviste agli espositori e interventi in diretta del pubblico.

In occasione di OPEN DISTRICT.TO inoltre, l’Istituto Comprensivo Niccolò Tommaseo ospita – dal 19 al 24 febbraio – ventuno laboratori creativi rivolti a 520 bambini delle classi della scuola primaria, curati e coordinati da artisti e creativi che partecipano a OPEN DISTRICT.TO 2018. L’incontro tra questi operatori culturali e i “piccoli artisti” della scuola porrà al centro l’idea di realizzare opere originali con materiali poveri e riciclati e, soprattutto, con la fantasia. Le opere creative degli allievi saranno presentate in una mostra all’I.C. Tommaseo il 24 febbraio ed esposte nel corso di OPEN DISTRICT.TO in alcune location che aderiscono alla manifestazione. Nel corso dell’evento, infine, l’Associazione Accessibile a Tutti sarà presente con un infopoint istituzionale per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche legate all’autonomia, all’inclusione e alla vita indipendente delle persone con disabilità e lancerà il nuovo sito con una sezione dedicata al servizio di Sharing Ausili, mettendo a disposizione handbike, carrozzine, bastoni ortopedici, deambulatori, supporti per la comunicazione (tastiere facilitate) e per l’uso degli spazi (utensili per la cucina adattata e vari altri strumenti), in modo che sia possibile prenotarli per un uso gratuito in maniera immediata e averli disponibili in brevissimo tempo.Quattro giorni di inediti e originali momenti di incontro dove la fantasia e la manualità dei creativi troverà lo spazio giusto per accogliere visitatori curiosi e appassionati.

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Per informazioni: Golfart, tel. 342 6081513,

email: associazionegolfart@gmail.com

 

Dipendente Luxottica denunciato: aveva 42 occhiali in casa

I carabinieri hanno denunciato per ricettazione un dipendente della Luxottica. L’uomo ha di 51 anni ed è residente a Torino. Durante  una perquisizione a casa dell’operaio, i militari della compagnia di Chivasso hanno trovato 42 paia di occhiali di diverse marche appartenenti al gruppo Luxottica, oltre a contenitori con componenti di occhiali e 160 lenti. Nel  2016 i carabinieri scoprirono una banda, poi finita in carcere,  costituita da dipendenti ed ex dipendenti infedeli, che rubarono occhiali per più di un milione di euro.

SALA ROSSA: CONDANNA DEGLI INCIDENTI E SOLIDARIETA’ PER GLI AGENTI FERITI

In apertura del Consiglio Comunale di oggi, il presidente della Sala Rossa Fabio Versaci, ha dato lettura di un messaggio, concordato con la conferenza dei capigruppo di Palazzo civico, nel quale si esprime la ferma condanna nei confronti di coloro che si sono resi responsabili degli incidenti di giovedì scorso, a seguito del lancio di bombe carta, e la solidarietà agli agenti feriti. “Essere Medaglia d’oro della Resistenza, per questa Città, – afferma la nota letta in Aula –  ha significato e significa tutt’oggi credere fermamente che la vocazione storica e politica dell’antifascismo sia il pacifico argine a tutte le violenze, e a qualsiasi deriva di intolleranza e di odio”.

SABATO 3 MARZO SWING FEVER AI DOCKS DORA

Sabato 3 marzo gli ARCA Studios dei Docks Dora (via Valprato 68) si trasformeranno in una ballroom degna della Swing Era grazie al robusto sound degli Harlem Swing Society, sestetto torino/milanese, e al djset di Swing Kitchen e alle sue pillole di puro groove anni ’30 e ’40.  La serata è organizzata dalla scuola torinese Feel Good Swing, specializzata in balli afroamericani delle origini: lindy hop, charleston, jazz roots. Tromba, sax, clarinetto, pianoforte, chitarra, contrabbasso, batteria e voce, gli Harlem Swing Society si ispirano al jazz reso immortale da Louis Armstrong, Duke Ellington, Billie Holiday, Count Basie. Per la gioia dei ballerini di lindy hop (il ballo swing per eccellenza) e degli amanti della buona musica!
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ARCA Studios – Via Valprato 68 – dalle 21.30 – biglietto: 8 euro
Segui l’evento facebook e per maggiori dettagli: info@feelgoodswing.com  349.80.10.889

Paralimpiadi 2018: DiscesaLiberi vola in Corea con Paolo Priolo

A poche ore dalla Cerimonia di chiusura dei XXIII Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang, l’attenzione si sposta sulle Paralimpiadi ormai alle porte e sui 26 azzurri che rappresenteranno l’Italia dal 9 al 18 marzo, in quattro diverse discipline: para ice hockey, snowboard, sci alpino e sci nordico.

Fra questi, a caccia di medaglie e forti emozioni, partirà a breve per la Corea l’atleta tesserato per DiscesaLiberi Paolo Priolo. Classe 1985, l’atleta astigiano che ha debuttato in Nazionale nel 2014 parteciperà alle gare di snowboard portando con sé l’associazione cuneese che da anni supporta i disabili nella pratica dello sci ed è operativa nel Comprensorio del Mondole Ski, in particolare a Prato Nevoso.

Qui di seguito l’intervista che l’atleta ha rilasciato a pochi giorni dalla partenza, entusiasta per l’avventura che lo attende

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Come hai conosciuto DiscesaLiberi e cosa rappresenta oggi l’associazione a cui appartieni?

Ho conosciuto DiscesaLiberi grazie a Matteo Conterno, campione di snowboard ipovedente già iscritto con cui sono venuto a contatto frequentando la squadra della F.I.S.I.P. (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici); mi ha invitato ad iscrivermi e l’idea di affiliarmi ad una piccola associazione mi è sembrata ottima. Se poi nelle vesti di atleta paralimpico ho l’opportunità di dare visibilità a DiscesaLiberi, supportandola nel raggiungere il suo obiettivo, che è quello di aiutare il più possibile i disabili a sciare, a farli uscire di casa e a regalar loro grandi emozioni sulle piste, beh…posso dire di aver già conquistato una medaglia!

“Siamo estremamente orgogliosi e contenti per Paolo e per l’avventura che intraprenderà in Corea” – si inserisce Lorenzo Repetto, presidente di DiscesaLiberi – “tutti noi saremo con lui a Pyeongchang con la mente e con il cuore”.

Hai dichiarato che uno dei tuoi sogni sarebbe raggiungere la cima del Monte Everest e da questo traspare una passione che va al di là dello sport che pratichi: cos’è per te la montagna?

Beh, la cima dell’Everest è ancora una meta per pochi e come tale un sogno esclusivo che rimane per ora riservato ad un numero molto ridotto di persone, ma la montagna mi trasmette un forte senso di libertà e la sensazione di non avere limiti o confini. Mi piacerebbe poterci andare tutte le domeniche, per me la montagna è vacanza; per il 70% è sinonimo di neve, per il 30% di spazi verdi: un giro d’estate sulla neve è basilare per me, e quando non c’è mi piace andare in mountain bike, nonostante l’impegno che richiede con una mano sola.

A cosa pensi subito prima di lanciarti con lo snowboard e qual è la sensazione che provi un secondo dopo aver concluso la pista?

Prima di partire penso all’esecuzione della prima parte del percorso di gara: è fondamentale che la mente sia proiettata in avanti e sappia cosa fare in modo automatico. A fine pista dipende…da come ci arrivo! Il primo pensiero va subito a cosa ho sbagliato e a come potrò migliorare al giro successivo, se sono in batteria, o a dove ho sbagliato e a come potrò migliorare nella prossima gara, se sono in finale. Nelle lunghe pause mi piace ascoltare la musica per distrarmi, ma poco prima della partenza sono concentrato sul visualizzare cosa devo fare: controllo la maschera, sistemo i pantaloni e tutto il resto e poi…via!

Quando hai realizzato che la perdita del braccio non comportasse la perdita di tutti i tuoi obiettivi e di tutti i tuoi sogni?

Non c’è stato un momento preciso. Ho trascorso 100 giorni esatti in ospedale con l’ansia di poter andare a casa. Sono sempre stato cosciente e il primo mese non mi sono reso conto di cosa fosse successo. Ho pensato che l’auto con il cambio automatico non l’avrei voluta (sono nato il 28 agosto 1985 e il 28 agosto 2003 ho avuto l’incidente, proprio quando avrei potuto prendere la tanto agognata patente!) e ci sono stati giorni in cui avrei voluto farla finita, ma i genitori, i parenti e gli amici mi hanno spronato ad andare avanti e a non mollare mai. Persone da cui non me lo sarei aspettato mi sono state molto vicine, altre da cui me lo aspettavo non lo hanno fatto, ma ho comunque ricevuto tanto affetto e tanta forza che mi hanno fatto desistere dal mio proposito. Giorno dopo giorno le persone che avevo al mio fianco mi hanno fatto capire che non c’erano problemi a fare ciò che volevo, anche senza un braccio, e scoprire come fare qualcosa è diventata sempre di più una sfida per me, anche attraverso le mie passioni per la meccanica e i lavori manuali. Mi dicevo “Voglio fare questo, come posso arrivarci?”, e trovare il giusto modo diventava l’obiettivo. I miei amici andavano sullo snowboard? Per me era di certo una sfida, ma l’ho fatto. Ho cominciato a sfidare i miei limiti e ogni volta che ci riuscivo finivo per scoprire una passione. Per me la delusione non ha mai coinciso con la frustrazione; per questo condivido la filosofia di DiscesaLiberi e mi piace contribuire a far sì che i disabili escano di casa e facciano sport.

A proposito di casa, cosa ti piace fare nel tempo libero?

Negli ultimi due anni il tempo libero non è molto, ma oltre allo snowboard mi piace coltivare le nocciole “tonda gentile” che mi ha lasciato mio padre, scomparso due anni e mezzo fa, o fare grigliate con gli amici in stile “musica, carne e birra”. Se non c’è nulla da fare poi mi invento qualcosa!

Il tuo motto è “Nulla è impossibile, se lo si desidera lo si raggiunge”: questo ti porta a coltivare grandi progetti o a vivere giorno per giorno?

Entrambe le cose. Ogni tanto mi pongo obiettivi a lungo termine, ma prima o poi ci arrivo, mi rendo conto che la mia mente ci lavora inconsciamente, anche se quei progetti sembrano messi da parte. Vivo anche giorno per giorno, però, perché del domani non v’è certezza! Non spreco l’oggi insomma, ma non rinuncio neanche ai grandi progetti, senza spaventarmi quando a volte capita di non riuscire a concretizzarli.

Lo sport è stato la chiave di volta per reagire all’incidente o lo hai sempre amato?

Prima dell’incidente non praticavo sport e non lo seguivo, se non un po’ di motori. Di certo è stato un elemento di reazione e soprattutto negli ultimi anni mi ha dato popolarità ma quella sera in cui con gli amici si è detto “andiamo a provare lo snowboard” e ci sono riuscito, beh per me è stata una prima sfida vinta!

Qual è il difetto che meno sopporti e la qualità che invece più apprezzi?

Non sopporto la noncuranza di un bene altrui, sia mio o degli altri; la mancanza di rispetto mi infastidisce ancor più della maleducazione verbale. La qualità che apprezzo maggiormente è l’onestà, cerco di averla sempre anche se mi rendo conto che a volte si racconti qualche bugia a fin di bene. A proposito del rapportarsi agli altri, confesso che gli anni nella squadra paralimpica nazionale sono stati molto belli ed importanti per me, perché mi hanno insegnato anche come coltivare al meglio le relazioni; sono figlio unico e prima di praticare sport a livello agonistico avevo avuto poche occasioni di socializzare con gli altri.

Con cosa spaventi le tue paure ogni volta che affiorano?

Le sfido, facendo quello che mi fa paura: ho paura di un salto? Vado a saltare!

C’è qualcosa che uno sportivo non dovrebbe mai pensare e qualcosa che, invece, non dovrebbe mai dimenticare?

Non deve mai pensare di perdere o di sbagliare, per vincere bisogna vedersi vincere. Compatibilmente con la situazione e il contesto in cui ci si trova, non bisogna mai arrendersi né dimenticare le gioie e le soddisfazioni che lo sport ti ha regalato, così da non smettere e andare avanti.

L’intervista a Paolo si è conclusa qui, ma avrebbe potuto andare avanti per ore. Consapevole che la sua esperienza può essere di aiuto ai disabili, l’atleta della nostra nazionale è contento nel parlare del suo vissuto e di quanto lo sport lo abbia aiutato a reagire, regalandogli emozioni che neanche immaginava.

 

Tumore al polmone, il robot “DaVinci” opera alle Molinette

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Primo intervento di asportazione robotica presso la Chirurgia toracica dell’ospedale torinese

E’ stato effettuato il primo intervento chirurgico mininvasivo di asportazione di un tumore polmonare con l’utilizzo del sistema robotico DaVinci Xi, presso la Chirurgia Toracica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Alberto Oliaro). Il rivoluzionario intervento, effettuato su una paziente di 49 anni di Torino, affetta da cancro al polmone sinistro, è stato eseguito dall’équipe di Chirurgia Toracica universitaria dell’ospedale Molinette, composta dai professori Alberto Oliaro ed Enrico Ruffini e dai dottori Paris Lyberis e Francesco Guerrera. “La paziente – dichiara il dottor Lyberis, che ha eseguito l’intervento – oltre ad essere affetta da un adeno Ca del polmone, è in lista d’attesa per un trapianto renale in dialisi quotidiana, e tale comorbidità ha reso l’intervento più complicato dal punto di vista gestionale e logistico”. “Con quattro piccole incisioni sul torace di circa un centimetro – precisa Lyberis – abbiamo portato a termine l’intervento di lobectomia polmonare, che è tra gli interventi più complessi, e che con le tecniche tradizionali avrebbe richiesto un taglio di circa dodici centimetri sul torace, e con un decorso post operatorio più lungo e doloroso”. Tale intervento mini-invasivo rispetto a quello tradizionale riduce sensibilmente i rischi di emorragie ed altre complicanze chirurgiche, tra cui in particolare il dolore postoperatorio, garantisce una più rapida dimissione e, non ultimo, ha un impatto estetico minimo. Questi interventi in passato erano effettuati con accessi chirurgici tradizionali, e quindi gravati da maggior rischio di complicanze, come la sezione parziale o totale dello sterno, con degenze post-operatorie più lunghe e più dolorose. Il sistema robotico Da Vinci XI consente più precisione, più flessibilità e controllo e più sicurezza, e minore invasività e minor trauma anche per interventi molto complessi come quello dell’asportazione del tumore del polmone. Sono queste le parole chiave per descrivere il processo in atto in ambito chirurgico. Un cambiamento che non è ancora molto conosciuto, ma che vede, in particolare, le Molinette di Torino a livelli di eccellenza nel Servizio Sanitario pubblico. “Usando la chirurgia robotica – conclude Lyberis – si riescono ad eseguire procedure delicate e complesse che, invece, potrebbero essere difficili, o addirittura impossibili, con l’applicazione di altri metodi”. La paziente ora sta bene e verrà dimessa nei prossimi giorni.

 

 

Grande successo per il TorinoFilmLab a Berlino

L’Orso d’oro della 68ª edizione del Festival di Berlino è andato al film Touch Me Not della regista Adina Pintilie; mentre il regista Marcello Martinessi ha ricevuto l’Orso d’argento Alfred Bauer Las Herederas, pellicola che vale anche l’Orso d’argento per la miglior attrice ad Ana Brun.
 

Ana Brun di Las Hereders vince l’Orso d’Argento come migliore attrice

Il TorinoFilmLab ha supportato lo sviluppo di entrambi i film, che sono rispettivamente l’81° e l’82° film completati dal programma torinese. 

 
Il laboratorio a supporto di filmmaker emergenti ha accompagnato questi progetti durante tutto il processo creativo: dalla fase d’ideazione alla prima stesura della sceneggiatura attraverso il programma ScriptLab, e più tardi con strumenti di formazione ad hoc per quanto riguarda lo sviluppo, il  finanziamento e la promozione attraverso il programma FeatureLab. Il sostegno del TFL è stato anche economico: TOUCH ME NOT è stato premiato con il Production Award (€ 150.000), mentre THE HEIRESSES ha ricevuto il primo Co-Production Award assegnato dal TorinoFilmLab grazie al supporto di Creative Europe – MEDIA (€ 50.000). Nel 2017 i progetti – all’epoca in post-produzione – sono poi tornati a Torino per essere presentati a una platea di sales agents, distributori e rappresentanti di festival durante l’evento work-in-progress TFL Coming Soon.
 
Il TorinoFilmLab è promosso dal Museo Nazionale del Cinema con il supporto di MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino e Creative Europe – MEDIA Sub-Programme dell’Unione Europea, in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte.
 
TOUCH ME NOT di Adina Pintilie (RO/DE/CZ/BG/FR) racconta il viaggio emozionale di Laura, Tomas e Christian. Desiderosi di intimità ma allo stesso tempo ancora terrorizzati da essa, i tre lottano per superare i loro vecchi schemi, meccanismi di difesa e tabù ed essere finalmente liberi. Il racconto è costruito sul confine fluido tra realtà e finzione. “A 20 anni pensavo di sapere tutto – confessa la regista. ”Ma crescendo, dai 20 ai 40, questa convinzione è venuta meno: ho realizzato di non sapere nulla”. Adina ha iniziato a lavorare allo script nel 2007, durante la sua partecipazione a TFL Script&Pitch, con la collaborazione del tutor e story consultant Franz Rodenkirchen (Germania) e il supporto di 2 alumni TFL, Fabio Grassadonia & Antonio Piazza (Italia), co-registi di SALVO. 


THE HEIRESSES (Las Herederas) di Marcelo Martinessi (PY/DE/UY/NO/BR/FR) ci porta nell’attuale Paraguay. La situazione economica di due donne, insieme da più di 30 anni ed entrambe ereditiere di buona famiglia, sta peggiorando: Chiquita viene mandata in carcere per debiti, e Chela comincia a gestire un servizio di taxi locale. La collaborazione con la tutor TFL Anita Voorham (Paesi Bassi) e le discussioni durante le sessioni di gruppo con gli altri partecipanti hanno contribuito a fornire diversi punti di vista narrativi ed estetici sul progetto. “Quando stavo scrivendo la sceneggiatura – un processo spesso molto solitario – gli input di Script&Pitch mi aiutavano a non sentirmi così solo. La diversità estetica, culturale e politica dei tutor e dei colleghi ha dato vita a uno scambio che difficilmente avrei trovato altrove”.
 
Un terzo film targato TFL è stato proiettato durante il festival, nella sezione Panorama: LAND di Babak Jalali (IT/FR/NL/MX/QA) racconta la storia della famiglia indigena Denetclaw che vive nella riserva Prairie Wold, negli Stati Uniti.

Il Chiampa in soccorso di Matteo per gli “ultimi 250 metri”

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Veramente un Matteo Renzi molto simpatico e in gran forma. Probabilmente non sarà sufficiente per l’affermazione elettorale del Pd, ma é già qualcosa per il partito di cui Renzi é segretario. Vuole essere al tal punto empatico che ha arruolato Toto’ per dire che gli avversari politici  sono inaffidabili.  Si, ha ammesso qualche errore, l’ ha fatto…che poi come dice il vecchio adagio chi non fa non sbaglia.  Gli altri? Blaterano solo. Ovviamente per il nostro Matteo nazionale. In particolare se la prende con il Berlusca. Sarcastico, sottolinea che è l’unico uomo che con l’età aumenta la crescita di capelli e che soprattutto continua nel firmare contratti che non onorerà  mai. Forse prepara il terreno per un possibile e successivo accordo. Ma il meglio del nostro arriva quando dice perentorio: anche a me questa legge elettorale non piace. Possibile rumoreggiamento della platea? Assolutamente no, anzi, lungo applauso. Rincuorato continua: molti collegi sono in forse. Bastava che D’Alema e soci non si mettessero in mezzo ed era fatta. Si governava senza senza ma per altri 5 anni. Non mi sembra, ma, come si diceva, contenti loro contenti tutti.
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Il passaggio smarcante l’ha realizzato Sergio Chiamparino che é passato dal non so per chi votare ad un indispensabile votare pd per “mantenere aperta una prospettiva di sinistra”. Una via italiana alle riforme. Il Chiampa ( ui possiamo dirlo ad alta voce)  ha fatto un altro assist a Renzi. Parlare e convincere chi, sfiduciato, non ci vota più. In questo caso ha avuto meno fortuna e forse non sarà ascoltato nelle urne. Lui non demorde e continua a studiare da segretario nazionale del pd sempre più partito di centro con pochissima sinistra. Testimone Mimmo Caretta, segretario provinciale e lausiano della primissima ora, che trova una metafora sportiva: recuperare gli ultimi 250 metri vincendo le elezioni.
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Si riferiva all’ultimo oro vinto dai fratelli Abbagnale, che hanno vinto tutto e non più giovani erano tra gli sfavoriti per il primo posto. Ma negli ultimi 250 metri allungano e sorprendono.  Cosi dopo Totò anche gli Abbagnale vengono in soccorso alla traballante filosofia politica dem. Con un Renzi che ripete: noi abbiamo fatto, gli altri solo parlato.. anzi straparlato. E raccogliendo un applauso: “basta vedere come i pasticci nei bilanci dell’Appendino hanno contribuito al buio in cui vive la vostra città”. Il 5 marzo forse capiremo di che morte morire. Con l’ Europa attenta nel ricordarci che la stabilità economica dipende anche dalla stabilità politica con governi eletti. E che nuove elezioni sono solo dannose.