Dicembre 2017- Pagina 3

Fondazione Musei, Appendino assicura mantenimento posti di lavoro

I posti di lavoro saranno mantenuti. Lo ha assicurato la sindaca Appendino ai sindacati al termine dell’incontro sulla questione dei 28 esuberi alla Fondazione Torino Musei, presente l’assessora alla Cultura Francesca Leon. I sindacati hanno dichiarato che Appendino ha annunciato un intervento a tutela dell’occupazione e non saranno stanziati altri contributi alla cultura. Se verrà cambiato il datore di lavoro, la richiesta dei sindacati è di mantenere  tutti i diritti, anche  l’articolo 18.

Museo Risorgimento, boom di presenze

Sono stati 1.710 i visitatori che in questi giorni di festa, da martedì  26 a giovedì 28 dicembre, hanno visitato il Museo Nazionale del  Risorgimento. Sono invece circa 150.000 gli ingressi registrati in tutto  il 2017. Un dato molto positivo che conferma il buon andamento degli  ultimi mesi. Ricordiamo che fino a domenica 7 gennaio 2018  il Museo resterà sempre  aperto, ad eccezione della giornata di Capodanno. Oltre che l’esposizione permanente, il pubblico potrà visitare la mostra  “Cinzano: da Torino al mondo” che è stata prorogata fino all’11 febbraio  2018. In allegato il comunicato stampa e le fotografie di alcune opere  esposte. Inoltre domani, sabato 30 dicembre, nell’ambito del progetto Musei.Amo  saranno proposte due visite guidate teatrali alle ore 15.30 e alle ore  17 a cura di ART.Ò e Oikos Teatro.

La sindaca: “Andremo avanti, stiamo lavorando bene per la città. E dovrebbero farlo tutti”

Conferenza stampa di fine anno per Chiara Appendino e gli assessori comunali a Palazzo Civico. “Non è un miracolo arrivare a fine mandato: ci arriveremo perché stiamo lavorando bene. C’è chi continua a dire che la nostra amministrazione cadrà, ma noi  siamo ancora qui e continuiamo a fare bene per la nostra città. Chiedo la stessa responsabilità a tutti, quella  di lavorare per la città”. Così ha detto la prima cittadina che ha voluto respingere le critiche all’amministrazione municipale per problemi quali il dramma di piazza San Carlo, Gtt, il bilancio e le inchieste giudiziarie.  “Tre i punti fondamentali per il nostro futuro –ha spiegato Appendino -. Il primo è la scelta del piano di rientro; la scelta più difficile, saranno più difficili i mesi di gennaio e febbraio ma che l’unico strumento in grado di dare un futuro alla città. Secondo punto, l’istituzione di un nuovo strumento, l’interpellanza del cittadino: strumento simbolico, che permette al cittadino di entrare in contatto con la Giunta e ritrovare fiducia nelle istituzioni. Perché la politica è farsi parte attiva nelle scelte della città”. Poi il Piano regolatore, “il progetto Torino 2030: laboratorio della sostenibilità. Da gennaio inizia un lavoro di confronto con la Città per costruire un piano di sviluppo con la revisione del Piano regolatore, a partire dai bisogni delle persone. Primi interlocutori i giovani. Ogni mese incontri con soggetti in modo pubblico per la costruzione della nuova città che vogliamo”.

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La replica giunge dall’opposizione, in particolare da Forza Italia, attraverso una nota del capogruppo azzurro in Sala Rossa, Osvaldo Napoli: “Se sindaco e giunta non vogliono usare l’amministrazione di Torino per fare campagna elettorale per il M5s allora dovrebbero, con una punta d’umiltà, spiegare perché nessuna delle promesse elettorali è stata fin qui realizzata. Avrebbero dovuto spiegare perché nel volgere di un anno e mezzo sono esplose situazioni – penso alle difficoltà finanziarie di GTT, ma anche ai licenziamenti della Fondazione Torino Musei – rispetto alle quali è difficile tacere, dai banchi dell’opposizione, mentre è doveroso da parte della giunta trovare risposte credibili e socialmente sostenibili. Di chi la responsabilità? Dei Cinquestelle o del PD? Non c’è bisogno di strumentalizzare, gli elettori torinesi sanno giudicare da sé attribuendo responsabilità a chi ha governato ieri e a chi governa oggi”.

TEATRO STABILE DI TORINO: UN ANNO DI RISULTATI STRAORDINARI

Il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale chiude in maniera molto positiva l’anno 2017: tutti gli indicatori chiave di prestazione sono infatti in forte progresso rispetto all’esercizio precedente.

Confrontando i risultati del 2016 con quelli del 2017, sul fronte dei ricavi lordi dell’attività gli incassi al botteghino passano da 1,95 a 2,3 milioni di euro, facendo segnare un aumento del 19%, mentre il fatturato per la vendita di spettacoli a terzi e per rientri da coproduzioni cresce da 1,3 a 1,6 milioni di euro, ossia del 23%.

Altrettanto significativo è l’aumento degli spettatori in sede: si passa infatti dalle n. 137.382 presenze del 2016 alle n. 158.643 presenze del 2017, in progresso del 15%.

In aumento anche il numero delle recite di produzione e coproduzione, n. 359 (di cui n. 232 in sede, n. 16 in Piemonte, n. 111 in Italia e all’estero), il numero delle recite ospiti, n. 280, e il numero degli spettatori fuori sede, pari a n. 62.477.

Tra spettacoli prodotti, coprodotti e ospitati, in sede e fuori sede, compresi quelli del festival Torinodanza, nel 2017 lo Stabile ha aperto il sipario n. 639 volte, in crescita del 13% rispetto al 2016.

Infine nel 2017 lo Stabile e Torinodanza si confermano al vertice delle classifiche del MiBACT sia tra i teatri nazionali sia tra i festival disciplinari ed entrambi vedono crescere del 7% il contributo Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) rispetto all’anno precedente, totalizzando 2.828.734 Euro.

 

Dati anno 2017 Aumento % su 2016
Spettatori in sede n. 158.643 + 15%
Spettatori in tournée n. 62.477 +   8%
Spettatori totali (in sede e in tournée) n. 221.120 + 13%
Recite totali (prodotte, coprodotte, ospitate) n. 639 + 13%
Ricavi lordi da bigliettazione 2.301.250 € + 19%
Fatturato lordo per vendita spettacoli 1.603.700 € + 23%

 

 

«A nome mio e di tutto il Consiglio di amministrazione – dichiara il Presidente Lamberto Vallarino Gancia – esprimo grande soddisfazione per i risultati ottenuti nell’esercizio che va chiudendosi, che hanno consentito al Teatro non solo di assorbire un forte taglio dei contributi ma addirittura di consolidare le proprie funzioni pubbliche di presidio culturale permanente al servizio della comunità. Un ringraziamento particolare – aggiunge Vallarino Gancia – va ai Soci Aderenti che pur nella difficile situazione generale non hanno mai fatto venir meno il loro sostegno. E un apprezzamento speciale – conclude Vallarino Gancia – va al Direttore Filippo Fonsatti, che con la sua efficiente conduzione manageriale ha saputo affrontare e brillantemente superare le criticità, ai due Direttori artistici uscenti, Mario Martone e Gigi Cristoforetti per la qualità altissima della loro programmazione, e a tutto lo staff del Teatro per la competenza, l’impegno e la passione con cui affronta quotidianamente le nuove sfide».

«Incassi e fatturato, contributo Fus, affluenza di spettatori e produttività hanno toccato livelli mai conseguiti prima nella storia del Teatro Stabile – precisa il Direttore Filippo Fonsatti. Siamo orgogliosi dell’accoglienza riservata alle nostre proposte, che pur incontrando il favore del pubblico più ampio non hanno mai rinunciato al “rischio culturale”. Da questi dati significativi e competitivi – conclude Fonsatti – si parte per istruire l’istanza ministeriale per il prossimo triennio 2018-2010 che dovrà confermare allo Stabile lo status di Teatro Nazionale».

 

Dal 1° gennaio 2018 saranno operativi i nuovi vertici artistici della Fondazione: Valerio Binasco Direttore artistico del Teatro Stabile, Anna Cremonini Direttrice artistica del festival Torinodanza, Gabriele Vacis Direttore della Scuola per attori, Fausto Paravidino Drammaturgo residente. «Una squadra d’eccellenza, ambiziosa e affiatata – commentano il Presidente Vallarino Gancia e il Direttore Filippo Fonsatti – che saprà ridefinire l’identità artistica e culturale dello Stabile e consolidarne la competitività in ogni ambito dell’attività istituzionale: produzione, programmazione, formazione e ricerca. A tutti loro – proseguono Vallarino Gancia e Fonsatti – porgiamo il nostro più caloroso benvenuto e un augurio di buon lavoro».

 

A proposito di futuro prossimo, sul fronte delle produzioni e coproduzioni il 2018 si annuncia fin dai primi mesi ricco di proposte tra grande repertorio e drammaturgia contemporanea: a gennaio debutta al Teatro Gobetti L’illusion comique di Corneille per la regia del giovane Fabrizio Falco, approda al Carignano la coproduzione internazionale Les trois sœurs di Cechov nella versione della star globale Simon Stone e sarà ripreso Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo firmato dal direttore artistico uscente Mario Martone, in tournée al Piccolo di Milano e all’Argentina di Roma; a febbraio Disgraced di Akhtar messo in scena da Martin Kušej, tra i più acclamati registi europei, sarà ospite del Residenz Theater di Monaco di Baviera mentre Valerio Binasco inizierà le prove della sua prima produzione da direttore artistico, Don Giovanni di Molière, in programma al Carignano da aprile.

 

 

Caso Gtt, se la Giunta non ha colpe deve comunque trovare soluzioni

STORIE DI CITTA’    di Patrizio Tosetto
Mi sa che l’unica strada percorribile per tentare di salvare capra e cavoli nella brutta storia di Gtt è la veloce nomina di un commissario con poteri speciali. Commissario con una missione quasi impossibile. Ma é dovere quasi morale: dovrà salvaguardare i posti di lavoro, fare tornare i conti. Soprattutto rendere credibile l’azienda. E serve un piano industriale credibile che destini una parte delle risorse anche al miglioramento dei servizi oggi di fatto al collasso. E alla fine è opportuno attrarre capitali privati. La credibilità aziendale è fondamentale. Questa giunta lasci perdere, cedendo il passo a chi è capace, magari perché ha già affrontato questioni simili. Con un “dettaglio” finale che, pensandoci bene , non è secondario. La città di Torino dovrà saldare i suoi debiti, pena la possibile richiesta di fallimento dell’azienda con i successivi danni patrimoniali da chiedere agli amministratori, responsabili perché maggioranza. Possibilità non tenuta in debito conto dai pentastellati che hanno votato un bilancio contro il parere dei sindaci. Io non l’avrei fatto. Tanta confusione, troppa confusione in chi amministra questa nostra Torino.
 
Confusione in chi dovrebbe, se non risolvere, aiutare a risolvere i problemi della città. Tanti, tantissimi. Prima si poteva e forse si doveva dissentire su scelte non condivise. Ora non ci sono più le scelte da condividere o criticare, per il semplice fatto che non ci sono scelte. Il dramma Gtt é sotto gli occhi di tutti. I penstallati contro l’entrata dei privati in azienda, il Comune che non ha soldi. Sì, proprio gli stessi grillini che sono contro la vendita di azioni. E dicono candidamente che i soldi ce li mettano lo Stato e la Regione. Senza ovviamente aver approvato un adeguato piano industriale. Purtroppo il niente impastato con il nulla. Ricapitalizzare senza mettere dei soldi é semplicemente l’impossibile. E comunque chiedere di mettere dei soldi senza un appropriato piano industriale è velleitario e demagogico. Un’ azienda privata che non va bene ha di fronte queste possibili soluzioni:  chiude ma deve pagare i debiti. Chiede il concordato preventivo in continuità. Ricapitalizza e/o ricapitalizza con l’entrata di nuovi soci. Tragicamente elementare. Orbene, questo non si capisce da parte pentastellata:  quale strada si vuole e si dovrebbe imboccare. Ora il cda deve giudicare ed eventualmente approvare il piano industriale. Secondo Appendino e l’ assessore competente dipende  solo da questa approvazione.

Con questo atteggiamento di fondo: non essendone la causa anche le soluzioni non dipendono da noi amministratori pentastellati.E condividiamo le forti preoccupazioni dei sindacati. Preoccupazioni principalmente occupazionali, timore confermato dall’incontro con l’Appendino. Senza che ad esempio venisse presentata almeno una bozza do questo famoso piano industriale. Vorremmo essere ottimisti, forse abbiamo il dovere di esserlo. Ma non ci riusciamo.Non ci convince la credibilità di chi dovrebbe guidare il progetto di risanamento. Non solo il cda e l’attuale amministratore delegato.  Ma soprattutto il socio di riferimento, il Comune di Torino. Troppo tempo é stato perso e in questi casi la velocità delle scelte é fondamentale, oltre alle necessarie risorse economiche. Il commissariorio rimane l’unica scelta operativa possibile. Chi paga sono lavoratori e cittadini-utenti.

Baby Gang aggredisce due persone all’alba

Era una vera e propria baby gang quella che all’alba di Santo Stefano ha aggredito e rapinato in strada due persone ed è stata individuata dalla polizia. I componenti della banda sono sei giovani, di cui  tre minorenni. Sono stati identificati e denunciati dalla polizia per rapina e lesioni aggravate. Le aggressioni in corso Raffaello e in via Valperga. Le vittime della gang  un egiziano di 30 anni accusato dai ragazzi  di avere molestato una ragazza della banda (lo hanno bastonato sulla testa cercando  di rubargli il cellulare) e  una 32enne, che è stata afferrata per i capelli e presa a calci e pugni per rubarle venti euro. La donna è stata successivamente  medicata in ospedale.

A San Silvestro si balla con Smartrams

La nona edizione di Smartrams (STS) chiude il 2017 e inaugura il 2018 con un ballo lungo tutta la notte  di San Silvestro. Dalle 21.30 alle 2.00 STS9 collega gli eventi del Capodanno di Torino al Pala Alpitour  e allo Spazio211 percorrendo la linea del 4 da Piazza Derna a Piazzale Caio Mario.  A bordo si festeggia con la musica di Dj Morciano (Jazz Club) & Grano (Outcast). A illuminare la città lungo il percorso del tram ci sono le proiezioni video di High Files. Sul tram anche il progetto fotografico “In viaggio” di Emanuele Basile che, con il suo sguardo indagatore filtrato dall’obiettivo della sua inseparabile macchina fotografica, immortala il viaggio degli altri in giro per il mondo ed espone i suoi scatti nella perfetta cornice mobile di STS. Ingresso libero a tutte le fermate fino a capienza massima; è consigliata la prenotazione al costo simbolico di €1,50 euro acquistabile su EventBrite http://bit.ly/2DQI3Nr. Ai prenotati sarà garantita la priorità di salita su Smartrams. Percorso e orari su www.smartrams.it

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Torino, 31 Dicembre 2017 – 1 Gennaio 2018
SMARTRAMS
#STS9_Capodanno

Gtt, arrivano in soccorso Comune e Regione dopo l’incontro tra Appendino e Chiamparino

Il nodo è quello che conti in rosso e del pericolo di 200 licenziamenti

La Città  di Torino e la  Regione Piemonte sono disposte a intervenire a sostegno di Gtt se il piano per salvare il Gruppo Torinese Trasporti avrà adeguata  sostenibilità finanziaria e sarà approvato dal Cda dell’azienda di trasporto pubblico. La decisione è emersa dall’incontro  tra la sindaca Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, tenutosi ieri a Palazzo Civico. Un colloquio durato circa mezz’ora, sembra all’insegna della collaborazione istituzionale, in un clima, scrive l’Ansa, definito dalle parti “sereno e senza alcuna frizione fra i due enti”. Il nodo è quello che conti in rosso e del pericolo di 200 licenziamenti.

 

(foto: il Torinese)

Pittori per la pace in mostra a Palazzo Lascaris

 Fino al 26 gennaio 2018 a Palazzo Lascaris, è aperta dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì (esclusi i festivi), la mostra di pittura russa “Oltre lo sguardo. Sguardi che parlano / Terre che accolgono”, curata da Paola Zola, direttrice artistica della Collezione Pittori per la Pace, in collaborazione con Simona Truglio, presidente dell’Associazione Eleyka.

I quaranta quadri esposti sono tratti dalla Collezione Pittori per la Pace, costituita da più di 500 opere realizzate da 250 artisti delle ex Repubbliche Socialiste Sovietiche con varie tecniche pittoriche, diversi materiali e supporti. L’intera Collezione è esposta sui muri delle case di Torre Canavese e nella locale Pinacoteca, intitolata a Raissa Gorbaciova.L’idea nasce dal Comune di Torre Canavese che, in collaborazione con la galleria d’Arte e Antiquariato Datrino, ha invitato artisti di ogni nazione a dipingere soggetti e temi che riflettessero gli usi, i costumi e le tradizioni dei rispettivi popoli e culture di riferimento.Le opere sono state realizzate da artisti provenienti dalle 15 ex Repubbliche Socialiste Sovietiche (Russia, Bielorussia, Azerbaijan, Georgia, Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan, Armenia, Kirghisistan, Ucraina, Moldavia, Estonia, Lettonia, Lituania, Uzbekistan), dalla Cina, Germania, Sud Africa, Francia, Siria, Iran, Palestina, Israele, Giordania. Alcuni dipinti sono stati invece realizzati da artisti canavesani, dai Maestri di Torino, dagli Allievi delle Accademie delle Belle Arti di Roma, Firenze, Napoli e Milano, fino ad arrivare a comporre una enorme galleria d’arte all’aria aperta.La mostra “Oltre lo sguardo” rimane aperta al pubblico dal 15 dicembre 2017 al 26 gennaio 2018 a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15 a Torino), ingresso gratuito, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.
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L’immagine  si riferisce al dipinto:VILLAGGIO DI MALULA (in Siria, distrutto dall’ISIS 2013 -2014) – Siria, Damasco – olio su tela – 2011 – di KEILANI Salah

Non solo presepi a Mombercelli

Il pezzo più antico e, anche per questo, più prezioso arriva dai tesori della locale Parrocchia di San Biagio, ricostruita a inizio Seicento sulle fondamenta dell’antico Oratorio e al cui interno è custodita una pregevole “Madonna con Bambino e Santi” (datata fra il 1611 e il 1615), attribuita a Guglielmo Caccia detto “Il Moncalvo”. Dalla Parrocchiale mombercellese arrivano, infatti, in un’esaltante tripudio di luce le classiche sculture della Natività databili intorno ai primi del Novecento, sormontate da un’imponente raggiera lignea dorata, di forte influenza tardo-barocca e temporalmente situabile intorno ai primi del Settecento. Non di più è dato sapere dell’opera che idealmente apre la quinta edizione di “Presepi e altro”, tradizionale appuntamento espositivo di fine anno con la “Sacra Natività”, ospitato sulla dolce collina astigiana di Mombercelli, nelle Sale del MuSarMo, il Museo Civico d’Arte Moderna aperto in loco nel 1997. Curata, come sempre, da Anna Virando – conservatrice del Museo – la rassegna assembla veri e propri “Presepi d’autore” a firma di ventotto artisti contemporanei che, attraverso le più svariate tecniche e modi interpretativi dai più tradizionali ai più improbabili e bizzarri, hanno inteso cimentarsi con un tema che affonda le radici nella notte dei tempi e che ha stimolato e affascinato i nomi più illustri della nostra (e non solo nostra) Storia dell’Arte. Un’attenzione particolare merita la “Natività” del ‘95 di Adriano Sicbaldi (Bottrighe-Rovigo, 1911 – 2007), insegnante all’Accademia Albertina di Torino e fondatore nel ’41 (con Michele Guerrisi, Ermanno Politi e lo scultore Renato Moscarelli) del cosiddetto “Gruppo di Cherasco”: racconto “popolare” il suo, dove gesto e colore narrano sottovoce e in forma sfumata la grandezza di un evento che è “grande” proprio nella sua immensa “umiltà”. Dai toni più marcati ma essenziali e rigorosamente composita è invece l’opera lignea di Giorgio Ramella, torinese, fra i nomi di punta dell’arte italiana del secondo dopoguerra nonché allievo di Paulucci e Calandri e Maestro del Palio 2017. Pochi elementi, un perfetto contrasto di colori su cui domina il “blu” intenso, Ramella sente con particolare empatia il tema della “Natività”; basti pensare al noto “Presepe degli artisti”, da lui realizzato nel ’76, insieme a Tabusso, Aimone, Argeles, Casorati, Cordero, Grassi e Soffiantino e donato due anni dopo dal collezionista Ettore Gian Ferrari alla Chiesa di San Francesco al Fopponino di Milano, costruita da Gio Ponti. Ed è sempre il “blu” a dominare il paesaggio e le sagome in legno (legno su legno) del “Presepe 2000” firmato dal vulcanico e imprevedibile Pippo Leocata, mentre Rosa Bosco attraverso il suo “Libro d’artista” coniuga interventi pittorici astratti e collages che trovano il loro elemento di maggiore solennità nell’inserimento, all’interno dell’opera, della “Natività” del Beato Angelico. Bizzarria. Fantasia. Mestiere. C’è tutto. Anche nella giocosa “Notte Santa” dell’astigiano Michele Acquani, mentre la moglie (origini austriache) Sonja Perlinger ci parla con la poetica delicatezza del suo “Angelo Lettore” in ceramica Raku e Brenno Pesci da Castellamonte porta in mostra due mirabili presepi in terracotta in cui spiccano curiosi elementi marini. “Angeli cantori” di solida impostazione figurativa sono ancora quelli della giavenese Silvana Alasia, accompagnati alle ceramiche di Sandra Baruzzi e del valdostano Guglielmo Marthyn (docente all’Istituto d’Arte di Castellamonte) che presenta un Trittico di grande interesse con la “Natività”, l’ “Adorazione dei Magi” e la “Fuga in Egitto”. E se di “gioco” e “fantasia” da vendere vogliamo parlare, è d’uopo soffermarsi di fronte al “bosco incantato” con due grandi gnomi ricavati da cortecce a guardia della “Natività” realizzato da Renato Milano, così come davanti al minimalista presepe fatto solo di tagli su carta bianca del conte Nicolò Calvi di Bergolo o al piccolo collage racchiuso in scatola del funambolico canellese Gian Carlo Ferraris. Da non perdere anche la “Maternità” in terracotta dell’astigiano d’adozione (prematuramente scomparso nel 2002) Paolo Spinoglio e la “Natività” in bronzo del grande Sergio Unia. A completare la rassegna ( che ospita anche i lavori della Scuola dell’Infanzia di Mombercelli, insieme a quelli della Primaria “Monticone” e al suggestivo “Presepe Mandala” della Media Zandrino), i seguenti artisti: Giose Giolito Balestrino, Fiorenzo Bracco, Renato Luparia, Olga Maggiora, Piero Oldano, Nadia Presotto, Monica Raiteri, Carla Santeni, Adelaide Scavino (che ne “L’accoglienza” aggiunge un secondo Bambino alla classica “Natività” dipinta su una tavola del Settecento), Jutta Schaefer, Mario Surbone, Rossana Turri e Adriana Virando.

Gianni Milani

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“Presepi e altro”

MuSarMo, via Brofferio 21 – vicino caserma carabinieri – Mombercelli (At)

Fino al 25 febbraio 2018

Orari: tutte le domeniche dalle 15 alle 17,30; per visite settimanali e fuori orario, tel. 338/4246055 o 346/4798585

Per info: www.musarmo.comune.mombercelli.at.it – face book.com/musarmo

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Nelle foto:

– “Presepe” della Chiesa di San Biagio, primi Novecento

– Adriano Sicbaldi: “Natività”, tecnica mista su tavola, 1995

– Pippo Leocata: “Presepe 2000”, legni colorati (acrilici e olio), 2017

– Giorgio Ramella: “Natività”, legni colorati

– Guglielmo Marthyn: “Trittico” in ceramica

– Michele Acquani: “Notte Santa”, tecnica mista