Novembre 2017- Pagina 20

Spazzapan, ritorno a Torino

FINO AL 31 GENNAIO 2018

Il primo impatto con la città non fu certo dei migliori. Nel 1928, quando l’allora trentanovenne Luigi (in sloveno, Lojze) Spazzapan – terzo di cinque figli, nato a Gradisca d’Isonzo nel 1889 da Gustav, guardia carceraria, e Josipina Mervic – arrivò a Torino su invito dell’architetto goriziano Umberto Cuzzi per partecipare al concorso per la decorazione murale del Padiglione della Chimica, alla grande “Esposizione Internazionale” allestita al Parco del Valentino, si vide infatti respingere senza troppi salamelecchi i disegni da lui presentati alla “Società Promotrice delle Belle Arti”. Bocciato. E non solo. Allo smacco artistico (per un pittore sicuramente non alle prime armi, con mostre all’attivo, già premiato all’“Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali” a Parigi e forte di una formazione artistica compiutasi in gioventù nei massimi centri delle avanguardie europee del tempo, fra cui Vienna e Monaco), si unì anche un inghippo non da poco, come il ritiro, sempre sotto la Mole, del passaporto per motivi politici. Con l’entusiasmo presumibilmente sotto i piedi, l’artista decise, nonostante tutto (forte di quell’“estrosità” ed “umoralità” che ne segnarono l’intera esistenza) di restare a Torino. Dove inizialmente alloggiò in una soffitta in via Napione, ospite del pittore Carlo Terzolo, e dove in seguito tramite amici come Cuzzi, Chessa e Paulucci entrerà in contatto con le massime “voci critiche” del tempo, come Lionello Venturi ed Edoardo Persico. Scelta coraggiosa per lui. Una grande fortuna per la città, in cui rimase per trent’anni. Per il resto della sua vita. Fino al 1958, quando il 19 febbraio si spense improvvisamente. Di qui il titolo della grande Antologica (“Luigi Spazzapan– Ritorno a Torino”) a lui dedicata, a quasi sessant’anni dalla morte, dalla torinese “Fondazione Giorgio Amendola e Associazione Lucana Carlo Levi” di via Tollegno. Curata da Loris Dadam, la rassegna presenta un centinaio di opere, in arrivo dalle maggiori collezioni a livello nazionale, e ha il duplice scopo (oltreché di far dell’arte un elemento di “Riqualificazione delle Periferie”) “di far conoscere al più vasto pubblico l’opera dell’artista, ma soprattutto di prospettare una rivisitazione critica del ruolo di avanguardia da lui avuto in quel periodo”. Battitore libero, assolutamente autonomo nella ricerca stilistica, tanto dall’allora imperante (a Torino soprattutto) “classicismo” casoratiano quanto dal “tonalismo post-impressionista” dei Sei; attento solo agli impulsi di una gestualità all’apparenza incontrollabile e senza freni già in corsa verso lidi astratto-informali percepiti attraverso una grafia espressionista dai tratti nervosi ed essenziali, Spazzapan produce dal ’30 al ’42 una serie di “vedute” torinesi -molte presenti in mostra – di alta suggestione e lirica intensità. Ecco allora, in parete, il Valentino, le varie vedute del Po, il Canale Michelotti, le case di Barriera e piazza Castello nella nebbia o con la neve o sotto i bombardamenti. Un’autentica “dichiarazione d’amore” per la città che sentiva ormai “sua” (dove lavorò anche come illustratore alla “Gazzetta del Popolo” e come docente al “Liceo Artistico”) e luogo d’approdo felice per la sua pittura. Quella che gli faceva passare, come lui stesso raccontava a Venturi, “intere notti senza potermi fermare” in un intreccio di soggetti fra i più vari: molto piacevoli anche gli “interni”, (in cui spesso ritrae l’amata compagna Ginia), così come gli “animali” (la serie dei “Cavalli” composti con una frenesia narrativa senza limiti fra il ’32 e il ’50) e le “nature morte” (di impressionante vigore il “Vaso di calendole” del ’48). Alla fine degli anni Quaranta, inizia per l’artista friulano quel processo di “geometrizzazione” delle forme, ben evidente nella calibrata tempera su carta del ’48 “La Spagnola” (dall’intenso fondale rosso) che pure mantiene ferma la rilevanza formale del soggetto, a differenza della “Composizione geometrica n. 8” già realizzata nel ’46, dove “la consueta libertà di tratto sperimenta sempre più la sua potenziale autonomia dall’oggetto”. Per arrivare al ’55, con “Composizione Astratta n. 1”, dove il processo può dirsi concluso: “la linea ed i graficismi collegati non ci sono più, sono rimasti solo la pittura e il colore quasi allo stato primordiale in uno stile informale dove sembra prevalere la casualità del gesto”. E, in quest’ottica, si può veramente dire che la mostra ospitata alla “Fondazione Amendola” riesce a coprire in buona parte tutti i periodi creativi dell’artista: pittore anarcoide, irruente e dolce a un tempo, dalla “mano dilagante” ma attenta a “ubbidirgli sempre, anche nei momenti di massima frenesia”.

Gianni Milani

 

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“Luigi Spazzapan – Ritorno a Torino”

Fondazione Giorgio Amendola e Associazione Lucana Carlo Levi, via Tollegno 52, Torino; tel. 011/2482970 – www.fondazioneamendola.it – Fino al 31 gennaio 2018

Orari: dal lun. al ven. 10-12/ 15,30-19, sab. 10-12,30     

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Le immagini:

– Luigi Spazzapan: “Barche sul Po con ponte  in lontananza”, tempera su carta, 1938

– Luigi Spazzapan: “Vaso di calendole”, tempera su carta, 1948
– Luigi Spazzapan: “La Spagnola”, tempera su carta, 1948
– Luigi Spazzapan: “Composizione geometrica n. 8”, tempera su carta, 1946

L’ospedale Mauriziano di Torino contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’ospedale Mauriziano di Tiorino nel 2017 promuove l’eliminazione della violenza sulle donne con una serie di iniziative organizzate e coordinate dalla Rete Locale Accoglienza Vittime di violenza e dal Comitato Unico di Garanzia aziendale. Dopo aver organizzato la settimana scorsa il primo corso sulla violenza domestica e sessuale dedicato ai professionisti sanitari, lunedì 20 novembre verrà approvata la nuova Procedura per la presa in carico delle vittime di violenza interpersonale presso l’Azienda Mauriziano di Torino. Da giovedì 23 a giovedì 30 novembre verrà esposto al pubblico, per la campagna di informazione a sostegno delle donne vittime di violenza, l’allestimento “Posto occupato” sia nell’atrio storico lungo corridoio Turati prospiciente l’Aula Carle sia nella sala di attesa del Pronto soccorso.

Lunedì 20 nuovo sciopero dei mezzi GTT: ancora una giornata nera per i trasporti a Torino

Nella giornata di lunedì 20 novembre 2017 è previsto uno sciopero della durata di 24 ore dei mezzi Gtt,  indetto da Filt Cgil, Fit Trasporti e Uiltrasporti, al quale hanno aderito anche i sindacati autonomi. E’ previsto  un presidio in piazza Castello dalle 15 alle 18, mentre si svolge il consiglio comunale nella vicina sala della Provincia. I sindacati sostengono che le istituzioni non hanno  dato risposte nonostante una prima protesta di 4 ore e due presidi dei lavoratori Gtt e poiché “la Commissione Trasporti del Senato ha dato via libera a 40 milioni alla Regione  per salvare Gtt” si chiedono quali strade si stanno percorrendo”. “Cara Sindaca, – scrivono in un volantino – il 20 novembre una rappresentanza delle nostre 5.000 famiglie sarà in piazza Castello in attesa che i sindacati vengano convocati”.

 

Il servizio sarà comunque garantito nelle seguenti fasce orarie:

– Servizio urbano e suburbano della Città di Torino: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
– Metropolitana: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
– Autolinee extraurbane: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30
– sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri (ferrovia Canavesana) e sfmA Torino Aeroporto-Ceres: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Maggiori informazioni sul sito di GTT: www.gtt.to.it/…/4413-sciopero-di-24-ore-dei-mezzi-gtt-luned…

Diamo una seconda vita agli oggetti

Inizia sabato 18 novembre la Settimana Europea di Riduzione dei Rifiuti (SERR), giunta quest’anno alla sua nona edizione. L’Iniziativa rappresenta la più ampia campagna di informazione e sensibilizzazione circa gli impatti ambientali connessi alla produzione di rifiuti e le molteplici azioni per ridurli. La “Settimana” si rinnova ogni anno con la finalità di accrescere la consapevolezza sulla prevenzione dei rifiuti e coinvolgere attivamente enti pubblici, imprese, società civile e cittadini europei. Iren partecipa attivamente al tema 2017, “Diamo una seconda vita agli oggetti”, realizzando alcune iniziative e progetti che coinvolgono il territorio piemontese. In particolare Amiat, Società del Gruppo Iren, ha realizzato una pratica pubblicazione relativa al corretto conferimento dell’organico accompagnata da una dettagliata guida al compostaggio domestico, con l’intento di favorirne la distribuzione e diffusione durante la “Settimana.” Inoltre, il Gruppo ha predisposto su alcuni quotidiani e settimanali locali la pubblicazione di alcune ricette estratte dal “Ricettario degli avanzi”, con lo scopo di invitare i cittadini a riflettere sui propri stili alimentari e sulle tante possibilità di evitare gli sprechi di cibo, contribuendo così alla riduzione dei rifiuti e a un contenimento delle spese domestiche.

L’azienda ha anche aderito a “Cit ma bun”, un progetto di economia circolare, ideato con la finalità di rintracciare e recuperare piccoli beni da avviare al riuso; l’iniziativa consiste nell’invitare, chi partecipa, a recuperare e riutilizzare tutti quegli oggetti di piccola e media dimensione che solitamente rimangono per anni depositati e impolverati nei cassetti o nelle cantine. A tal proposito, nelle prossime settimane presso le principali sedi di Iren a Torino verranno distribuiti alcuni box adibiti al recupero, in modo che anche i dipendenti dell’azienda possano diventare campioni del riuso, riempiendo le cassette di piccoli oggetti come bicchieri, stoviglie, soprammobili, piccoli manufatti, suppellettili, giocattoli usati che attraverso il progetto “Cit ma bun” possono conoscere una nuova vita. Infine, per quanto riguarda le attività di educazione ambientale per i più giovani, a Torino insieme al Centro Scienza e all’Istituto Comprensivo “D.M.Turoldo” (Circoscrizione 5) il tema dei rifiuti sarà approfondito con il Centro Ambiente Mobile e un ricco programma di laboratori, giochi e attività, aperti nel pomeriggio di giovedì 23 novembre anche ai genitori che potranno partecipare, insieme ai bambini, o in gara con loro, alle varie attività proposte durante la settimana.

 

 

Giuliana Cusino canta le sue donne, tra fantasia e leggende

 

All’interno di quel piccolo gioiello dell’architettura medievale, posto al centro della val di Susa, che è la chiesa di San Rocco a Condove – un’antica parrocchiale, inizialmente dedicata a Santa Maria de Prato, costruita probabilmente verso il XII secolo e ricca di una sua storia che parte dalle prime notizie scritte datanti al 1290, “girata” nella propria struttura con l’abbattimento dell’abside originaria e la costruzione di quella che noi oggi vediamo, lasciandoci l’operazione scoprire parte dell’affresco dell’arco trionfale, considerato da alcuni studiosi il più antico della valle – è visitabile (fino al 3 dicembre, il mercoledì dalle 10 alle 12, il venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19) in questi giorni la

personale di Giuliana Cusino “Donne vi voglio cantare”, ceramiche raku su tavola. La mostra è organizzata dall’associazione culturale “Arte per voi” ed è curata da Luigi Castagna, Valter Vesco e dalla stessa Cusino. Salta all’occhio come il contenuto ottimamente si addica alle linee e alle atmosfere del contenitore, come quell’antica e piccola chiesa possa ospitare di diritto, con un bel salto di tempo, i visi e le forme femminili che Cusino ha creato, le acconciature, le cuffie, gli abiti, gli strumenti musicali e gli animali, tutto dentro formale eleganza e una pregevole tavolozza di spiccati colori, gli azzurri, i verdi, gli effetti bronzei e dorati, i rossi vivaci. Con la fantasia, certo questa c’è, ma fino a un certo punto, semmai felicemente saccheggiando – e rivisitando – dentro sguardi antichi, andando a scovare particolari preziosi, ricordando affreschi, rimmaginando certi visi che la memoria si

porta appresso. Sono le tracce delle donne idealizzate, cantate un tempo da qualche bella voce di trovatore, ricompaiono come dame dei vecchi poemi cavallereschi, delle leggenda, di una Storia a tratti offuscata da una narrazione impropria o lacunosa. Cusino ne inventa i nomi, ma ti pare di averle frequentate da sempre, tra novelle, stampe e memorie di pittura. Ammiriamo tra tutte il sentimento che corre tra Isotta e il suo cavallo, Griselda con l’ampio copricapo turrito con quei cavallini bardati di stoffe e colori, Fiammetta che con la sua mandola, tra rossi papaveri e altri fiori, sembra incantare un gruppo di oche, Isadora mascherata e bellissima in quell’intarsio di stoffe e ricami, Violante con la sua importante acconciatura suddivisa in una doppia conchiglia e affettuosa con una piccola volpe, l’incedere elegante di Adelaide. Dieci immagini che si fanno altrettanti personaggi, a tutto tondo.

 

Elio Rabbione

 

E’ caccia ai rapinatori del distributore che hanno sparato ai benzinai

Il titolare di un distributore di benzina e la moglie, rispettivamente di 68 e 65 anni, sono stati feriti da alcuni colpi di arma da fuoco, stamane a Torino, in un tentativo di rapina, in strada Cuorgnè. Sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118. I feriti sono piuttosto gravi. L’uomo è stato trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco,  la donna al Maria Vittoria. Si stanno cercando i malviventi autori della sparatoria.

Insulti razziali sul bus. Rintracciato l’uomo che aveva offeso una ragazzina di colore

Sono riusciti a risalire a lui grazie ai filmati registrati dalle telecamere presenti sul bus

 

Nelle prime ore di questa mattina è stato identificato e in seguito rintracciato, l’uomo che venerdì scorso aveva insultato e denigrato una ragazzina di colore che si trovava sul suo stesso autobus della linea 63 di Torino. Secondo il racconto della quindicenne e secondo quanto riportato nella denuncia del suo allenatore di basket, che si trovava sul pullman con lei, l’uomo -un sessantenne torinese, disoccupato- avrebbe senza alcun motivo apostrofato la ragazza con frasi ingiuriose come: “E’ inutile che vai a scuola, tanto finirai in strada. Tornatene al tuo paese”. Il sessantenne è stato identificato grazie al controllo svolto in questi giorni dai carabinieri della compagnia di Rivoli che, dopo aver setacciato tutti i filmati registrati dalle telecamere presenti sul bus, sono riusciti a risalire a lui. La Procura ha aperto un fascicolo sul caso per violenza per motivi razziali. L’uomo è stato denunciato e interrogato dai carabinieri, mentre le indagini sono coordinate dai pm Patrizia Caputo e Eugenia Ghi. Nei giorni successivi all’accaduto la ragazzina era stata ricevuta dal procuratore capo torinese Armando Spataro, che aveva promesso pubblicamente il massimo impegno nelle indagini. Il sessantenne dovrà molto probabilmente rispondere dell’accusa di violazione della Legge 654 del 1975, con cui l’Italia ha ratificato la convenzione internazionale di New York sull’eliminazione di tutte le discriminazioni razziali.

 

Simona Pili Stella

 

 

Il grande basket visto dalla curva: una settimana importante!

La FIAT TORINO è entrata in una settimana fondamentale per il prosieguo del suo cammino. Le due partite sin qui affrontate hanno dimostrato due cose: la squadra è forte, la squadra è fragile. Nell’apparente contrasto emerge un’affascinante ipotesi di quanto le idee debbano essere portate a terra per potersi realizzare, ed è evidente come molti dei giocatori della FIAT siano di alto livello qualitativo. Confrontarsi con realtà agonistiche di buona caratura come Cremona serve come stimolo a comprendere che si è, sportivamente parlando, ad un livello più alto ma giocare con realtà come il Cedevita Zagabria che ha talento e mette in campo molta tensione agonistica talvolta serve a far comprendere che la tecnica non sempre è sufficiente e bisogna mettere dentro tattica e mente per poter sopperire alle abilità altrui. Il basket è uno sport dove da sempre è l’attaccante che sceglie cosa fare in funzione della reazione della difesa, ma se la difesa non reagisce per l’attacco diventa tutto più facile. Torino sta crescendo grazie a Banchi e al suo lavoro meticoloso e i giocatori piano piano cominciano a conoscersi. La strada è quella giusta se si saprà far tesoro delle “piccole” lezioni fin qui ricevute a partire dalla partita di domenica che sarà una cartina di tornasole per verificare le ambizioni future della FIAT Torino. Non sarà importante solo il risultato, ma anche e soprattutto l’atteggiamento che tutta la squadra metterà in campo in quello che per gran parte della tifoseria torinese è un vero e proprio derby. “Ma chi è quel ragazzone..col numero 32? In NBA subito!!!” il commento di Max dal suo negozio in cui ha osservato la partita in tv per la prima volta quest’anno della FIAT dopo la partita con Cremona, riferendosi a Trevor Mbakwe che ha giganteggiato in maniera esponenziale e a cui noi auguriamo le migliori fortune ma speriamo resti a Torino a lungo.

“Se giochiamo come nel terzo quarto tutte le partite siamo da campionato” il commento sempre dopo Cremona di Stefano dalla curva di Torino; ed in effetti sarebbe bello, ma se è vero che è difficile è anche vero che è possibile, e sarebbe oltremodo interessante che anche questa squadra inventasse il suo “quarto d’ora” senza venire meno a ricordi storici del Grande Torino, in cui si decidesse di “abbassare i calzettoni” e risolvere le partite. Le qualità ci sono, se fosse possibile trasferire quell’anima a questi giocatori, il passo sarebbe enorme! Dopo mercoledì con Zagabria Simone ci dice: “Un Auxilium stanca e imprecisa… sicuramente iniziamo a pagare la doppia sfida settimanale e le lunghe trasferte. Di sicuro ci vuole un po’ più di umiltà e più grinta, quella che si vede in campionato. Ora sotto con Cantù e avanti a testa alta. GoAux!” e direi che si commenta da solo questo pensiero che unisce una lucida visione tecnica e cuore di tifoso. Dalla curva dopo Zagabria il sentimento non è assolutamente così negativo come ci si potrebbe immaginare, anche perché sarebbe scorretto dopo un inizio così positivo. C’è solo un pochino di sconcerto alla visione di una partita persa gradualmente e progressivamente contro un avversario non così forte (d’altra parte all’andata li si era battuti in casa loro) ma sicuramente concentrato ed estremamente preciso. Infatti i conti si dovrebbero fare anche guardando l’avversario che ha avuto percentuali di realizzazione elevatissime e non solo per demeriti di Torino, e riconoscere le abilità altrui è sempre un bel segnale. Il pubblico che saluta con applausi la squadra di Zagabria che esce e i giocatori avversari che ricambiano è un segnale di alto indice non solo di sportività ma di competenza tecnica. Torino non ha giocato bene, pazienza. La tifoseria non ha minimamente calato le proprie aspettative e la propria passione, come si è sentito al Palazzetto, ma tutti si aspettano una prova di carattere: vincere è sì l’unica cosa che conta, come diceva Boniperti, e alla fine è realmente così, ma il cuore ha sempre comunque bisogno di passione condivisa, e la FIAT Torino ha giocatori che possono farlo!

Paolo Michieletto

 

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Paolo Michieletto

NAPOLI-IOCOLA: “CHI SA QUALCOSA SULL’OCCUPAZIONE IN VIA GUIDO RENI 24?”

Osvaldo Napoli, capogruppo Forza Italia al comune di Torino, Alessandro Iocola Consigliere Seconda Circoscrizione dichiarano: 

Siamo a conoscenza dell’occupazione dei sei appartamenti e un negozio di via G. Reni di proprietà o di gestione della XENIA srl. Non entriamo in merito alla legittimità dell’occupazione. Siamo sicuri che la prefettura e gli organi competenti abbiano svolto il loro compito di controllo. Vorremmo, comunque, la certezza che tali controlli vi siano stati. Ci chiediamo, però, perché nessuno degli organi preposti abbia ritenuto di avvisare la circoscrizione di quanto sta avvenendo. Tutti sappiamo che i cittadini sono in tensione, e allora perché non avvisare l’organo locale di queste occupazioni? Il comune ne era a conoscenza? Se sì, è grave che non abbia avvisato la circoscrizione. Presenteremo un’interrogazione, sia in circoscrizione sia in comune, per conoscere lo stato della situazione al riguardo e l’iter burocratico che è stato seguito.

UDU TORINO – FLC CGIL: IL 17 NOVEMBRE TRA DIRITTO ALLO STUDIO E UNIVERSITÀ IN ROSSO

Il 17 novembre – Giornata Internazionale dello Studente – si inserisce al centro delle mobilitazioni portate avanti dall’UDU – Unione degli Universitari per un’Università aperta. L’UDU Torino, tramite l’affissione di segnali di pericolo come atto simbolico, ha deciso di portare avanti la campagna nazionale “Scuola e Università IN ROSSO” per sottolineare la grave situazione economica in cui si trova l’Universitá pubblica italiana a causa del sottofinanziamento statale.

 

La coordinatrice Valeria Sartori dichiara: “Proprio nelle ultime settimane l’Unione degli Universitari ha richiamato l’attenzione sul gravoso aumento della contribuzione studentesca a partire dai tagli iniziati durante il governo Berlusconi con la legge Tremonti 133/2008. A livello nazionale dall’anno accademico 2008/2009 al 2015/2016 la tassa media è aumentata del 35,1% fino a sfiorare i 1248,66€ . Per quanto riguarda gli atenei del Nord l’innalzamento è stato di circa il 43%. In particolare nell’Università degli Studi di Torino, dove la tassa media è aumentata di quasi il 30% arrivando quindi a 1237,87€, e nel Politecnico, dove registriamo una variazione del 41,6% che ha portato la tassa media a 1259,79€.  A livello nazionale è da tenere in considerazione anche l’effetto negativo che ha avuto la riforma dell’ ISEE, che ha provocato un considerevole aumento degli idonei non beneficiari di borsa di studio nel nostro paese e un aumento della contribuzione studentesca media nazionale di 87€ nell’anno 2015/2016 rispetto all’anno precedente. Come studenti riteniamo inammissibile tale situazione che limita fortemente il diritto allo studio universitario quindi chiediamo che il Governo inizi seriamente ad investire nell’Università pubblica a partire dalla legge di bilancio.”

A Torino e in tutta Italia la FLC CGIL – Federazione dei lavoratori della conoscenza –  si unisce alla denuncia degli studenti. Con l’attuale disegno di legge di bilancio, il totale della spesa finale per scuola e università del bilancio statale scende dal 9,3% al 9,1%, in controtendenza rispetto ai maggiori paesi europei. Al progressivo sottofinanziamento del sistema della conoscenza corrisponde l’aumento di anno in anno delle tasse universitarie, un sempre maggiore asservimento al mercato della formazione dei giovani, un numero di borse di studio insufficiente a sostenere i costi che affrontano gli studenti.  Dall’Università di Torino, al Politecnico, alle scuole, i lavoratori della FLC CGIL TORINO sostengono la protesta degli studenti e saranno al loro fianco il 17 novembre, “Giornata Mondiale dello studente” e fino a quando questa legge di bilancio non sarà modificata con investimenti per l’Università pubblica e per una concreta realizzazione del diritto allo studio e dell’ uguaglianza nell’accesso all’istruzione. Il 17 novembre vuole quindi essere una data di protesta e di richiamo all’ attenzione sulla situazione precaria dell’Universitaria italiana. L’accesso libero e gratuito per tutti gli studenti, senza restrizioni come il numero chiuso, rappresenta l’obiettivo primario per un Paese che vuole rimettere al centro del proprio sistema l’istruzione.