Chi ha vissuto gli anni ’60 a Torino non può perdersi uno spaccato della città , dove riconoscersi.

Nel docu-film “Gipo lo zingaro di Barriera” con regia di Alessandro Castelletto, sulla vita di Gipo Farassino , il protagonista Luca Morino, nel ricercare il personaggio enigmatico, non solo coglie le mille sfacettature di Gipo, ma anche i luoghi , i suoni, le persone e le emozioni che hanno fatto di Farassino un poeta , un maestro . Martedì 9 e Mercoledì 10 maggio al Cinema Centrale di Torino. L’incasso sarà devoluto alla Fondazione Caterina
Corsa e Camminata non competitiva per le vie di Vinovo: ritrovo in P.zza Rey ore 9.00, partenza ore 10.30

Martedì 9 maggio, dalle ore 9 e fino al tardo pomeriggio, il cavalcavia di corso Grosseto sarà chiuso al traffico in entrambe le direzioni (Grosseto e Potenza) per consentire l’installazione dei portali destinati a impedire l’accesso ai mezzi pesanti.
Aveva 26 anni il giovane morto in un incidente stradale, la scorsa notte a Torino, quando in sella alla sua moto, una Gilera Runner, in via Pio VII si è schiantato contro un Suv, Range Rover Evoque
I legali del Comitato Regionale 

In Spagna quanto è realmente diffusa la solidarietà in microcosmi come un palazzo o un quartiere?
“La voglia di fare ‘il secondo passo’ ce l’hanno regalata gli artisti che ci porteranno bellezza ancora una volta, il ricordo del piacere letto negli occhi dei visitatori, la possibilità di raccontare ancora il fascino della materia antica plasmata da uomini e dei”.
voi” ancora sulla medesima piazza, dalla galleria “Porta Ferrata” alla Scuola Comunale per l’Arte Ceramica, entrambe in via Porta Ferrata. Tutto quanto sotto l’occhio attento di Donatella Avanzo, la curatrice che ne suo intervento alla mostra sottolinea come “la lunga storia della ceramica attraverso il tempo è arrivata sino al nostro presente con una mostra che riconosce nei nuovi artisti quella fantasia creativa che ha animato il passato e che ancora si perpetua nelle sapienti mani dei ‘Licurgo’ contemporanei”.
Carlo Sipz, Luigi Stoisa, Sergio Unia tra visi e corpi che sono un inno alla bellezza e all’amore, Nino Ventura, Pietro Weber -; alla galleria “Arte per voi” si ritrova la personale di Giuliana Cusino intitolata “Ali”, ceramiche raku sempre di squisita composizione, immerse in un mondo di favole mentre alla “Porta Ferrata” sono ospitate le opere di Sandra Baruzzi, Giuliana Bellina, Enrica Campi con le sue donne dai grandi occhi, Guglielmo Marthyn immerso in un allegro mondo musicale e Massimo Voghera di cui va almeno ricordato qui il bellissimo “Cantastorie”. Piero e Francesca Della Betta, due importanti, autentici maestri, con le loro opere alla Scuola Comunale.
Il debutto letterario ambientato tra Piemonte e Liguria del noto critico musicale 

sbarcando le salme dell’Arciduca
detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Di fatto la Risiera è stato l’unico campo di sterminio nazista sul suolo italiano. Le porte e le pareti delle celle erano ricoperte di graffiti e scritte: l’occupazione dello stabilimento da parte delle truppe alleate, la successiva trasformazione in campo di raccolta di profughi, l’umidità e l’incuria le hanno quasi del tutto cancellate. Ne restano a testimonianza i diari dello studioso Diego de Henriquez (conservati nel “Civico Museo di guerra per la pace” a lui intitolato) con la loro accurata trascrizione. Nel cortile interno, proprio di fronte alle celle, sull’area oggi contrassegnata dalla piastra metallica, c’era l’edificio destinato alle eliminazioni – la cui sagoma è ancora visibile sul fabbricato centrale – con il forno crematorio. L’edificio e la connessa ciminiera vennero distrutti dai nazisti in fuga, nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, per eliminare le prove dei loro crimini. Quante furono le vittime? Si immagina tra le tre e le cinquemila anche se in numero ben maggiore sono stati i prigionieri e i ”rastrellati” passati dalla Risiera e da lì smistati nei lager di Dachau, Auschwitz, Mauthausen.
svolsero le violentissime battaglie dell’Isonzo. Inaugurato il 18 settembre 1938,