Maggio 2017- Pagina 13

La Contrada animata dei Guardinfanti

Spettacolo itinerante alle ore 14.30, 16.30 e 18.30

Nell’ambito del Salone Off la Contrada dei Guardinfanti, situata tra via XX Settembre, via Mercanti e via Barbaroux, ospiterà il 25 maggio un nuovo appuntamento: uno spettacolo culturale itinerante a cura della Compagnia lilithteatronirico. Cortili, balconi e balconcini della Contrada diventeranno quinte teatrali e scenari di uno spettacolo che ne racconterà vite, segreti e pettegolezzi. Nel corso del pomeriggio la performance, attraverso le strette vie ciottolate del cuore di Torino, offrirà un tuffo nella storia attraverso i racconti dei personaggi più noti o degli abitanti più curiosi, ma anche la cultura del cibo, del buon mestiere, della tradizionale accoglienza delle botteghe.

L’appuntamento rappresenta una nuova tappa del programma promosso dall’Associazione Passages per scoprire e riscoprire, attraverso dimensioni narrative nuove e coinvolgenti, gli straordinari patrimoni conservati negli archivi e nelle biblioteche, mettendoli in dialogo con le memorie e le storie personali perché confluiscano in un racconto condiviso e in una riappropriazione della memoria. COMMONS. La Contrada si racconta è infatti un progetto articolato: iniziato con la raccolta di testimonianze legate alla Contrada dei Guardinfanti, prosegue ora incrociandole con i documenti d’archivio e il patrimonio culturale. Lo spettacolo del 25 maggio è la prima tappa di questo percorso cui seguiranno tour narrati e una mostra autunnale.

L’Associazione Passages promuove e coordina il più ampio progetto “COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise” – realizzato con il contributo della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando OPEN_Progetti innovativi di audience engagement – in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi, l’Archivio Storico della Città di Torino, il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino e il Polo del ‘900.

“Lo spettacolo itinerante vuole essere un modo per coinvolgere il pubblico più ampio in un percorso di conoscenza dei patrimoni torinesi. Questo particolare angolo della città, così ricco di storie e di valenze culturali, tuttora poco note, merita di essere valorizzato. Può infatti dimostrare, anche in maniera sorprendente, di contribuire ancora oggi al nostro senso di identità e di appartenenza al territorio. L’Associazione Passages intende pertanto promuoverlo nell’ambito del progetto partecipato “COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise” che ha l’obiettivo di far emergere e trasmettere, attraverso differenti linguaggi (dal digital storytelling alla rappresentazione teatrale all’allestimento espositivo), le relazioni che ci legano a Torino, tanto ai suoi patrimoni pubblici quanto a quelli personali o “d’affezione”.

Anna Maria Pecci, coordinatrice del progetto, presidente dell’Associazione Passages

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Spettacolo culturale itinerante

“COMMONS. La Contrada si racconta. La Contrada animata dei Guardinfanti”

Performance a cura di lilithteatronirico. Drammaturgia e regia di Sonia Camerlo e Noemi Binda. Con le attrici e gli attori della Compagnia lilithteatronirico.

Col Patrocinio della Circoscrizione 1, in collaborazione con la Compagnia lilithteatronirico e l’Associazione di Via La Contrada dei Guardinfanti.

 

Giovedì 25 maggio 2017 Orario di partenza degli spettacoli itineranti: 14.30, 16.30 e 18.30

Punto di ritrovo partecipanti e inizio degli spettacoli negli orari indicati: Via San Tommaso angolo Via Garibaldi. Possibilità di aggregarsi nel corso dello spettacolo. Ogni spettacolo dura 45 minuti. Non occorre prenotare. Partecipazione gratuita.

 

“Heysel, tutti sapevano tranne loro”

La Piece teatrale “Heysel, tutti sapevano tranne loro” ,  andrà in scena questa sera, 23 maggio, nella Sala Atc di corso Dante 14  a Torino. La serata intende celebrare la ‘Giornata delle Vittime dell’Heysel e di ogni manifestazione sportiva’, ed è organizzata dall’Associazione ‘Quelli di … Via Filadelfia’, con il patrocinio del Comune di Torino e del Consiglio Regionale del Piemonte. Tra il 28 e il 29 maggio, inoltre, su richiesta dell’Asssociazione, sarà proiettata la scritta “+ 39 RISPETTO” sulla facciata della Mole Antonelliana a ricordo del tragico evento spoertivo.

DOMENICA 28 MAGGIO “OPEN DAY” AL CENTRO ESTIVO “AGRISUMMER” DI PORTACOMARO

ESTATE RAGAZZI 2017 IN CAMPAGNA –  E’ tutto pronto al centro estivo “Agrisummer”, dell’Agriturismo Terra d’origine della famiglia Durando di Portacomaro d’Asti, per dare il via al secondo anno dell’estate ragazzi in campagna

Un’occasione unica nel panorama regionale, che offre l’opportunità ai bambini dai 6 ai 14 anni di prendere lezioni di agricoltura, per vivere un’estate a diretto contatto con la natura e i suoi prodotti. Ricco il programma educativo dal 3 luglio al 28 luglio e dal 21 agosto all’8 settembre 2017.

Per presentare le numerose attività del centro è stato organizzato un Open day. L’appuntamento, gratuito e aperto a tutte le famiglie e i bambini, è per domenica 28 maggio dalle ore 16 alle ore 18:30, presso l’area attrezzata dell’Azienda agricola Fratelli Durando, in Via San Pietro 70 a Portacomaro d’Asti. Al termine della visita, gelato artigianale alla nocciola gratis per tutti i presenti.

Personale specializzato, animatori ed educatori preparati condurranno i ragazzi alla scoperta delle attività agricole: l’orto didattico, la lavorazione delle nocciole, la macina dei cereali con il mulino a pietra dell’Azienda, laboratori di cucina (con verdure raccolte nell’orto, farine e nocciole), percorsi nella natura e poi la possibilità di svolgere i compiti delle vacanze, anche per chi ha difficoltà. Tra le novità dell’estate 2017, ci saranno gite a tema agricolo (alla scoperta della lavorazione delle erbe aromatiche e del ciclo di lavorazione del latte in altre aziende del territorio), corsi di tennis (in collaborazione con il tennis club di Portacomaro), corsi di pilates in vigna, laboratori di autostima e di avvicinamento alla musica (in collaborazione con la Casa della musica di Portacomaro). Inoltre, colazione, pranzo e merenda con i prodotti dell’Azienda agricola fratelli Durando. Sarà un’estate divertente ed educativa, all’aria aperta, alla scoperta della campagna e dei suoi prodotti naturali e biologici. L’Azienda agricola e l’agriturismo, che si trovano a pochi chilometri dalla città di Asti, sono immersi nel verde del Monferrato, territorio patrimonio Unesco. Tra le vigne e i noccioleti, qui si respira davvero aria buona e i prodotti sono genuini. Sulle colline dove nacque la famiglia di Papa Francesco, l’agricoltura e la cucina hanno ritrovato i loro tempi e le loro tradizioni. Gusto e saperi tramandati con cura e rispetto dalla famiglia Durando dal 1830 fino a oggi.

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AGRITURISMO TERRA D’ORIGINE

SAPORI AUTENTICI DELLA TRADIZIONE, IN UNA STRUTTURA MODERNA IN BIOEDILIZIA

L’agriturismo Terra d’origine di Portacomaro d’Asti è aperto anche nei fine settimana per tutti i buongustai. Il sabato a cena e la domenica a pranzo, su prenotazione, si potrà assaporare le vera cucina tradizionale, realizzata con prodotti genuini, tutti provenienti dall’azienda agricola della famiglia Durando e da aziende vicine certificate. Piatti preparati nel rispetto della stagionalità, con ingredienti bio e a chilometro zero. Semplicità e genuinità che si potranno scoprire attraverso visite guidate in azienda o all’aria aperta con i pic-nic in vigna. L’agriturismo Terra d’origine di Portacomaro d’Asti, inaugurato a marzo 2016, è una nuovissima struttura in bioedilizia, realizzata con mattoni e legno, nel rispetto della natura. E’ dotata di un impianto geotermico per il riscaldamento e fotovoltaico per l’energia. Niente cemento, ma palificate naturali. Qui, dove il panorama spazia su uno splendido paesaggio vitivinicolo patrimonio dell’umanità, è possibile un tuffo nel passato per tutti, per tutelare il nostro futuro e le sue risorse ambientali, alla scoperta delle nostre vere origini.

Azienda agricola Fratelli Durando – Agriturismo Terra d’Origine Centro estivo Agrisummer

Via San Pietro 82 Portacomaro dAsti (AT), direzione Scurzolengo

www.fratellidurando.it o sul profilo Facebook Fratelli Durando

 

Il lavoro per la felicità

Questo è il senso: appassionarsi per diffondere positività

Di Paolo Pietro Biancone *

 

L’altro giorno ero sul treno che mi portava a Roma, indaffarato per mille scadenze da portare a termine, e la mia attenzione è stata richiamata da un addetto all’assistenza passeggeri, che lavorava con il sorriso. Distribuiva giornali, generi di conforto e dispensava sorrisi di soddisfazione e fierezza. Comunicava che era lì per volontà e ne era felice e orgoglioso.Insomma, senso di gratitudine che sprizzava da tutti i pori e comunicava buon umore e positività contagiosi. Un gran bel biglietto da visita per l’azienda che l’addetto rappresentava.Questo è il senso del lavoro: amarlo, appassionarsi per diffondere positività.Non è la remunerazione monetaria che induce ad amare il proprio lavoro, ma la remunerazione personale e sociale che ne deriva, in termini di soddisfazione e appagamento. Una frase famosa recita “scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno, in tutta la tua vita”. È così!

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E ancora, Primo Levi sosteneva che “trovare un lavoro che si ama corrisponde alla migliore approssimazione della felicità sulla terra”. La guida è il talento e la formazione che lo asseconda. Il talento si distingue profondamente dalla passione: talento è avere le premesse fisiche e mentali per poter svolgere un determinato mestiere; altro è la passione che è determinato da fattori anche di diversità, di ciò che non posso. Non sempre passione e talento si coniugano: e questo si vede bene nello sport, io posso essere un appassionato di calcio, ma senza avere il talento per poterlo praticare a livello professionale. Non è un limite, ma una caratteristica. Secondo l’ultima edizione del World Happyness Report, diffuso dal programma di sviluppo sostenibile dell’Onu, è la Norvegia il Paese più felice del mondo, seguito dall’Islanda e la Danimarca. L’Italia si colloca al 50esimo posto. Al di là delle classifiche interessante è individuare le modalità di calcolo del prodotto interno lordo di felicità: esso è in base al reddito pro capite, alle aspettative di vita, al livello di corruzione e alla percezione di sé. Tutti elementi che hanno di per sé motori positivi: la passione, il talento, la fiducia e l’impegno. La ricerca sottolinea che le persone ben retribuite sono più felici, ma i soldi non sono tutto: sulla soddisfazione incidono anche l’equilibrio vita-lavoro, la varietà del lavoro e il livello di autonomia. La percezione di sé e dell’importanza che si riviste nel ruolo sociale e famigliare è altrettanto rilevante e remunerativa, forse di più di un alto stipendio.

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E se poi si è alla ricerca della professione “giusta”, ci si imbatte in statistiche sui laureati che “guadagnano” di più, rispetto ai non laureati. Lauree più remunerative di altre. La laurea è remunerazione famigliare, significa portare a termine un percorso di studio, con il supporto della famiglia. Ma è nella scelta il successo: chi sceglie in base ai propri talenti, avrà sicuramente un percorso più facile e soddisfazioni garantite. L’altra faccia della medaglia è la delusione, la frustrazione, il disagio personale e sociale. La laurea non dà necessariamente la felicità, ma dà autorevolezza sociale. La felicità e la soddisfazione è data da un mix di elementi che partono dalla persona e da come si colloca nel contesto sociale di riferimento; l’aspetto monetario ne è corollario, non elemento determinante. Saper cogliere le sfumature di questo, aiuta a relazionarsi meglio con le scelte e con le opportunità, superando i limiti che il pensiero comune impongono, puntando a una realizzazione personale che a catena coinvolgerà positivamente le aziende, in territorio, le famiglie e tutto il contesto.

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*Professore ordinario di Economia Aziendale

Coordinatore del corso di dottorato in Business & Management

Università di Torino

A STARTUPPATO SI PARLA DI TRASPORTO SMART E TURISMO ALTERNATIVO

Giovedì 25 Maggio 2017 h 18 @ Toolbox, Via Agostino da Montefeltro, 2 – Torino

 

Giovedì 25 Maggio torna a Torino Startuppato, la serata di networking dedicata agli innovatori, appuntamento ormai immancabile nel calendario di Treatabit, il percorso di incubazione di I3P dedicato ai progetti digitali. Quest’anno alla fiera-evento organizzata dall’incubatore delle Imprese Innovative del Politecnico di Torino si parla anche di trasporti intelligenti e di turismo alternativo.

Tra le idee veramente originali c’è Take My Things (www.takemythings.com), il primo delivery network italiano, in perfetto stile sharing economy. L’idea, tanto semplice quanto innovativa, è di mettere in contatto, attraverso la App, la domanda e l’offerta, chi deve trasportare un pacco e chi è disposto a farlo; e trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. A chi non è mai capitato di lasciare a casa un documento importante, di dimenticare le chiavi, di non poter recapitare un pacco quando ce ne sarebbe stato bisogno? Da ora a tutto questo pensa Take My Things… Anzi, ci pensa la Rete.

Nata nel 2016 Take My Things ha già conquistato migliaia di utenti e, anche grazie al passaparola, vede crescere ogni giorno il numero delle iscrizioni (gratuite).

Parlando ti turismo, tra le startup da tenere d’occhio c’è StayDo (www.staydo.it), il nuovo motore di ricerca per viaggi decisamente su misura grazie al quale organizzare una vacanza – un giorno, un weekend– a partire dai propri hobby e dalle proprie passioni. Con StayDo basta un click per trovare e prenotare un hotel o un Bed&Breakfast in abbinamento a corsi e attività di ogni tipo: sport, musica, artigianato, cucina, danza, cultura, astronomia… costruendo la propria vacanza personalizzata. La rete è attiva in particolare in Piemonte, dove il portale offre una vasta gamma di proposte per incentivare una forma di turismo fuori dalle solite rotte, lontana dai pacchetti viaggio convenzionali, volta a riscoprire le piccole città e le aree rurali in modo nuovo e coinvolgente, un mondo interessante, da rivalutare, che spesso da solo non ha la forza di farsi conoscere.

Scuolabus si ribalta, quattro bimbi feriti. Sfiorata la strage

DALL’ABRUZZO

Una ventina i bambini a bordo  dello scuolabus che si è ribaltato su un lato nella campagna di Corropoli (Teramo). I bimbi delle elementari, stavano tornando a casa al termine delle lezioni. Il mezzo si è adagiato improvvisamente nel pendio e quattro dei bambini hanno riportato ferite non gravi che hanno reso necessario il trasporto in ospedale. Sul luogo dell’incidente sono intervenute diverse ambulanze e i vigili del fuoco che hanno provveduto a mettere in sicurezza il veicolo.

 

(foto: archivio)

Piemonte. Lega Nord: subito legge su Referendum Consultivo per indire consultazione su autonomia

“La Lega vuole arrivare ad avere al più presto una legge regionale che disciplini il referendum consultivo, in modo da poter poi indire una consultazione sull’autonomia. Esattamente al pari di quello che sta succedendo in Lombardia e Veneto, vogliamo che possano essere i Piemontesi a decidere direttamente il futuro della nostra Regione”: così Riccardo Molinari, segretario nazionale della Lega Nord Piemont, sul referendum sull’autonomia del Piemonte. “A rassicurarci sui tempi e a condividere con noi la necessità di raggiungere l’obiettivo di una legge sul referendum consultivo – spiega Alessandro Benvenuto, consigliere regionale del Carroccio – è stato lo stesso presidente del consiglio regionale, a cui ho personalmente inviato una lettera in merito non più di qualche settimana fa. Dal presidente Laus abbiamo ottenuto un impegno che ci porta a vedere più vicino questo traguardo”. “Che il Piemonte oggi abbia bisogno di una maggiore autonomia – sottolineano Molinari e Benvenuto – è indiscutibile. Solo con essa una parte consistente di tasse e imposte, che oggi finisce nelle casse statali, rimarrebbe sul territorio, andando ad alimentare in modo significativo le possibilità di crescita della Regione stessa”. “La Lega vuole che siano i Piemontesi a poter decidere – concludono i due leghisti – e per farlo serve l’approvazione in tempi rapidi di una legge che conferisca loro questo diritto”.

L’etica del coraggio

DAL CENTRO DI AUTOFORMAZIONE, UMANIZZAZIONE E EFFICIENZA AZIENDALE, NATO SU INIZIATIVA DI MARCO CASALEGNO, TITOLARE DEL RELAIS ROCCA CIVALIERI A QUATTORDIO (AL), ROBERTO ROSSI, HUMAN COACH, PROPONE ALCUNE PILLOLE ISPIRATE ALL’ ”ETICA DEL CORAGGIO”, CHE IMPRONTA IL SUO METODO DI AUTOFORMAZIONE

civalieri-rossi

Pillole di Roberto Rossi da Rocca Civalieri

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1) Quando siamo suggestionati è facile trasformare la realtà e sbagliare. 
È l’armonia interiore ad indicarci le soluzioni.
2) Per superare le paure occorre intuirle prima che loro attacchino la 
nostra emotività.
3) Respirare profondamente ci aiuta incredibilmente a migliorare la vita.
4) Saper andare al di là delle proprie lacune ci permette di comprendere 
cosa interferisce e cosa ci destabilizza.
5) La nostra sicurezza dipende dalle lacune a cui non abbiamo dato 
ancora un nome e spesso fanno parte dell’educazione ricevuta.
6) La percezione di se stessi è falsata dalle lacune, ci rende meno 
capaci di essere competenti e attivi.
7) A volte ci può capitare di essere di fronte a chi può aiutarci a 
mettere in evidenza il nostro talento. Seguiamolo con coraggio

Centro Pannunzio, mezzo secolo di libertà

Mezzo secolo di libertà, la libertà di tutti. Nasceva 50 anni fa il “Centro Pannunzio”, molto più di un circolo culturale. Un sodalizio controcorrente rispetto ai tanti conformismi – sempre diversi ma sempre uguali – che si sono succeduti in questi ultimi decenni durante i quali i pensieri dominanti del momento hanno tentato, spesso riuscendoci, di portare i cervelli all’ammasso. Tante  le battaglie condotte con  impegno. Intellettuale,  civile e liberale .

Foto Daniele Solavaggione

Laico ed apartitico il Centro venne fondato nel 1968 da Arrigo Olivetti, Mario Soldati, Pier Franco Quaglieni, con un preciso richiamo alla tradizione culturale de “Il mondo” di Mario PannunzioIl Centro venne insignito nel 1979,  dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini  della Medaglia d’Oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte.

“Siamo orgogliosi del nostro passato – dice il fondatore e direttore Pier Franco Quaglieni – e siamo consapevoli dei nostri limiti e dei nostri errori. Il mondo è cambiato, anche noi siamo cambiati, ma lo spirito libero a cui ci siamo richiamati è rimasto lo stesso. In difesa della libertà di pensare, di discutere con calma, nel rispetto di tutte le opinioni. E’ importante un luogo in cui confrontarsi senza urlare, in cui chiarirci le idee a vicenda. Questo luogo, dopo mezzo secolo, resta il Centro Pannunzio . Guardando con speranza al futuro”.

Foto Daniele Solavaggione

Oggi , alla presenza delle autorità comunali, regionali e accademiche, nell’aula magna dell’Università di Torino hanno avuto inizio le celebrazioni del cinquantenario. Nel cortile d’onore del Rettorato l’omaggio alla statua di Francesco Ruffini, già Rettore dell’Ateneo. Poi il concerto per pianoforte di Fabrizio Sandretto che, dopo l’Inno Nazionale, ha eseguito brani di Bach, Beethoven, Chopin, Kaciaturian, Daquin, Schubert, Brahms, Grieg, Granados, Albeniz e Casella e la «Leggenda del Piave» di E.A.Mario. I brani sono stati illustrati da Loris Maria Marchetti e dall’attrice Carlotta Torrero. Nell’intervallo Pier Franco Quaglieni ha ricordato  nel centenario della nascita, la socia fondatrice del Centro Frida Malan.  Ha condotto la serata il giornalista Orlando Perera.

Foto Daniele Solavaggione

 

“La storia del Centro è tutta nella sua attività, nello spirito di libertà che lo ha sempre animato e nella figura del prof. Pier Franco Quaglieni, che io conobbi studente all’Università. Posso attestare, come suo vecchio insegnante, che fin d’allora egli aveva sentito il fascino del “Mondo”, e del suo direttore Mario Pannunzio. A questo spirito Quaglieni è rimasto fedele, trasfondendolo operosamente nel Centro. Sono contento della strada percorsa fino ad oggi dal mio allievo. Da quella sua giovanile ispirazione il Centro è nato. Non è stata un’impresa di poco conto”

Alessandro Galante Garrone

I premi di TuttoMondo 2017 Save the Children

Premiata al Salone del libro di Torino la 4^ edizione del concorso per under 21

Partecipare: guardarci intorno con occhi curiosi, rompere le regole del gioco, capovolgere la prospettiva ed essere protagonisti delle questioni che ci riguardano”: questo il tema e la mission dell’edizione 2017 di TuttoMondo Contest, il concorso artistico per under 21 promosso da Save the Children in partnership con il Salone internazionale del libro di Torino, con il supporto del movimento giovanile SottoSopra e di Agesci Piemonte.

 

Un’iniziativa lanciata, quattro anni fa, dall’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e tutelarne i diritti, con l’obiettivo di promuovere l’integrazione sociale per contrastare la povertà educativa in Italia. Dai dati dell’ultimo anno, infatti, più della metà dei ragazzi (60%) non partecipa ad attività culturali, ricreative e sportive.

 

«Siamo tornati con entusiasmo a presentare per il secondo anno consecutivo questa importante iniziativa di Save the Children, che ha il merito di avvicinare tanti giovani e giovanissimi alla cultura e alla bellezza – hanno commentato durante la cerimonia di premiazione di TuttoMondo il pluripremiato regista Daniele Luchetti e l’attrice e regista Elena Bouryka – In un Paese che investe ancora troppo poco nella formazione culturale per tutti, è fondamentale un impegno collettivo per contrastare la povertà educativa».

 

Ad essere scelte dalla giuria composta dallo scrittore Fabio Geda, la fotografa e critica Lorenza Bravetta e il regista Michele Vannucci, sono state ancora una volta le opere che più hanno avuto la capacità di rompere gli schemi.

 

Giovanna Evangelista, 21 anni da Napoli, si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo la categoria narrativa con l’opera “Oltre noi”, per l’ironia della messinscena che prepara il terreno allo stupore finale e la tensione etica del racconto che invita a non smettere mai di porsi delle domande.

 

Ai 13 giovani del Gruppo Punto Luce Ponte di Nona da Roma è andata, invece, la vittoria nella categoria fotografia con l’opera “Prospettive ironiche di sguardi gentili”, per il tema affrontato, che richiama l’urgenza di cambiamento di tanti giovani che vivono in periferie lasciate al degrado e alla dimenticanza.

 

Abdullah Al Mamun, 21 anni da Roma, ha vinto nella categoria video con l’opera “Uno sguardo”, per la sincerità nel raccontare l’Italia che lotta ogni giorno per i Diritti Universali dell’Uomo. Un film né consolatorio né giudicante.

 

Ai vincitori sono state consegnate delle gift card del valore di 500 euro, per l’acquisto di attrezzatura audiovisiva o fotografica e la frequenza di corsi di specializzazione.

 

Assegnate, inoltre, tre menzioni speciali. Gianmarco Rizzo, 21 anni da Ciampino, con la sua opera “Pane secco” è stato scelto da Save the Childrenper averci ricordato in modo ironico e gentile che la prima esperienza di partecipazione, forse la più importante, si fa in famiglia.

 

Agli studenti del Liceo Artistico di Orvieto è andata invece la menzione speciale SottoSopra (Movimento Giovani di Save the Children), perché tutte le persone del mondo sono in grado di lasciare un segno e questo video ha dimostrato quello che pensiamo: anche se diversi tutti noi possiamo partecipare. 

Infine, Gaia Ricci, 21 anni da Castelnuovo di Farfa (Rieti), si è aggiudicata la menzione Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) con l’opera “Working for Wasa”, per aver saputo mettere al centro l’istruzione e l’educazione dei più piccoli come elemento chiave per lo sviluppo.  

 

Il nome “TuttoMondo” si ispira all’omonimo murale realizzato dall’artista K. Haring sul lato posteriore della Chiesa di Sant’Antonio Abate a Pisa, nel quale sono raffigurate 30 figure concatenate che simboleggiano la pace universale e l’armonia.