SANITA' REGIONALE

Ospedale unico per Chieri, Moncalieri e Carmagnola

molinetteEntro quattro mesi la Regione Piemonte individuerà l’area su cui costruire la struttura ospedaliera di 450 posti letto

 

 Il presidente della Regione Piemonte, Chiamparino, ha siglato con i sindaci di Carmagnola, Chieri e Moncalieri il protocollo d’intesa per l’ospedale unico della zona. “Non si tratta di una semplice opera pubblica – spiega – ma è una soluzione per migliorare l’offerta di cura della rete sanitaria regionale”. Entro quattro mesi la Regione Piemonte individuerà l’area su cui costruire la struttura ospedaliera di 450 posti letto.

 

(Foto: il Torinese)

SAITTA: “CONFRONTO CON SINDACATI MAI VENUTO MENO"

SAITTA

“ABBIAMO L’OBIETTIVO COMUNE DI FAR USCIRE LA SANITÀ DAL PIANO DI RIENTRO”

 

“I  sindacati dei servizi pubblici del Piemonte hanno ragione nel denunciare che la situazione della sanità piemontese è al limite del rischio: è quello che vado anch’io ripetendo da  un anno e mezzo lavorando nel contempo per rimettere i conti in ordine, riorganizzare la rete ospedaliera,  potenziare l’assistenza territoriale e tornare a programmare e controllare il sistema sanità. Se non avessi fatto queste scelte anche dolorose, ma necessarie per rimettere in carreggiata la nostra sanità e uscire quanto prima dal piano di rientro dal debito, ci troveremmo di fronte ad un’unica prospettiva: il fallimento della sanità pubblica”: così l’assessore regionale alla Sanità Antonio SAITTA commenta una nota di Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl del Piemonte con cui si annuncia lo stato di agitazione.

 

“Rispetto al passato la nostra politica per uscire dal piano di rientro non è stata quella di contenere il costo del personale (lo dimostrano le più di 600 assunzioni a cui si aggiungeranno altre 200 il prossimo anno), ma di aggredire gli sprechi e le diseconomie gestionali ed organizzative (doppioni, sovrapposizioni ed incoerenze) mettendo sempre al centro la sicurezza dei pazienti anziché i tanti interessi che nel tempo si sono stratificati. Un passaggio non indolore che abbiamo il dovere di affrontare per liberare risorse da molto tempo sprecate e che devono essere recuperate per la cura dei pazienti”

 

“Lunedì alle ore 16 incontrerò Cgil, Cisl e Uil per un ulteriore momento di confronto dopo il recepimento degli atti aziendali, atti la cui stesura è stata preceduta in ogni azienda da un incontro con le rappresentanze sindacali interne. Più riorganizzazione, più personale, più finanziamenti sono esattamente gli obiettivi che come assessorato alla Sanità stiamo perseguendo. In questo percorso di difficile messa in sicurezza del sistema non è mai venuta meno la collaborazione dei sindacati, pertanto mi auguro che si voglia proseguire nel confronto.”.

 

Nuovi medici in arrivo all'ospedale di Susa

Adjusting Google Glass

Si registrano alcune recentissime assunzioni, frutto degli impegni a suo tempo sottoscritti con i sindaci della Valle

 

L’assessore regionale Antonino Saitta, recentemente, è stato al centro di diverse polemiche per la proposta di risistemazione del sistema sanitario. Contestazioni sono arrivate soprattutto dal territorio, Casale Monferrato e Vercelli sono alcune. Nella Citta Metropolitana, forse, le cose vanno diversamente. A Susa, infatti, si registrano alcune recentissime assunzioni, frutto degli impegni a suo tempo sottoscritti con i sindaci della Valle. Dal 1 ottobre ha preso servizio un nuovo medico al pronto soccorso di Susa, con una lunga esperienza nella medicina d’urgenza. Sempre a Susa è stato assegnato un altro chirurgo per rafforzare il pool dedicato all’area dell’emergenza di una struttura, che, con la stagione turistica invernale, tornerà ad essere frequentata non solo dalla popolazione locale. Ma le novità non sembrano essere finite. L’assessore spiega che “A novembre arriverà, sempre all’ospedale di Susa, uno specialista in ortopedia e traumatologia per dare supporto al pronto soccorso, aumentando così l’orario di accesso diretto al traumatologo e riducendo i tempi di attesa: Inoltre sono in arrivo pure un ortopedico ed un urologo all’ospedale di Pinerolo.

Massimo Iaretti

 

Ecco gli idonei a direttore generale Asr

sant'anna ospedali

La commissione selezionatrice ha agito nella massima indipendenza dalla politica

 

Il direttore generale dell’Assessorato alla Sanità, Fulvio Moirano, ha pubblicato il 21 aprile la determina che recepisce i 50 candidati idonei all’incarico di direttore generale delle aziende sanitarie piemontesi, che saranno deliberati dalla Giunta nella riunione del 27 aprile. Il presidente Sergio Chiamparino l’ha definita “una lista di buona qualità, ed è significativo che molti nomi siano da fuori Piemonte. La commissione selezionatrice ha agito nella massima indipendenza dalla politica. Adesso dovremo valutare i candidati. Non c’è sapore di procedura preconfezionata, questo è il motivo per cui molte domande sono esterne al Piemonte. A questo punto – ha concluso – aspettiamo le proposte di Fulvio Moirano. saremo attenti al merito, non abbiamo avuto alcuna pressione, né io né l’assessore Saitta siamo in alcun modo disponibili alle pressioni”. Leggi l’elenco

 

(www.regione.piemonte.it)

Chiamparino: "Ecco come riorganizzerò gli ospedali"

chiamp consiglio


Delibera di integrazione alla revisione della rete ospedaliera,
la dichiarazione del Presidente Chiamparino

 

“Con l’approvazione odierna della delibera di integrazione alla revisione della rete ospedaliera si chiude per noi una fase significativa.  In pochi mesi la nostra Giunta è riuscita a fare quello che negli anni scorsi sembrava impossibile: presentare un piano di riorganizzazione credibile in grado di stabilire un rapporto di fiducia politica e tecnica con i Ministeri.  Possibili aperture e possibili uscite anticipate dal piano rientro si basano infatti prima di tutto sulla reciproca affidabilità, e proprio per consolidarla abbiamo voluto muoverci in maniera ferma, rispettando una tabella di marcia piuttosto rigida, perché per la nostra Regione il tempo non è più una variabile indipendente. 

 

Desidero fare i miei complimenti all’Assessore Antonio Saitta e al Direttore Fulvio Moirano, perché, in questi mesi di confronto con i territori, hanno sempre tenuto alti i tre capisaldi cui si ispira la riorganizzazione della rete sanitaria: i tempi, i saldi e la qualità della salute dei cittadini.  Con la delibera di oggi mettiamo a punto il progetto presentato poche settimane fa, e sul quale abbiamo voluto ascoltare i parere dei tecnici dei Ministeri e degli amministratori locali. Come si può vedere i cambiamenti che abbiamo dovuto apportare sono poca cosa rispetto all’impianto iniziale, a conferma della competenza e della precisione con cui era stata elaborata la prima bozza. Ora entriamo in una seconda fase: oggi comunicheremo formalmente questa delibera a Sindaci e amministratori, e, lo dico chiaramente, chi deciderà di fare ricorso sappia che lo presenterà contro tutta l’amministrazione regionale. 

 

A breve farò partire una lettera per il Ministero della Sanità per chiedere l’anticipazione del cosiddetto tavolo ex Massicci e l’anticipazione dello sblocco assunzioni. A tal proposito chiederò anche un incontro con i sindacati per condividere insieme un percorso di verifica delle situazioni di emergenza denunciate nei giorni scorsi da alcuni quotidiani. Abbiamo la necessità di fare assunzioni mirate, e quindi dobbiamo capire bene dove siano i vuoti veri, nell’interesse dei lavoratori ma soprattuto della salute dei cittadini.” 

600 nuovi infermieri al pronto soccorso

molinette

Ciò sarà possibile impiegando 100mln di euro risparmiati dalle Asl

 

La Regione Piemonte intende assumere 600 nuovi infermieri per far fronte alle emergenze nella sanità piemontese. E’ quanto afferma l’assessore Antonio Saitta: “Contiamo di avere un primo via libera dal ministero a sbloccare il turn over, per assunzioni mirate nei reparti in maggiore sofferenza come i pronto soccorso dei grandi ospedali”. Ciò sarà possibile impiegando 100mln di euro risparmiati dalle Asl.

 

(Foto: il Torinese)

Riorganizzata la rete di terapia del dolore

medico sanitaI tre hub sono la Città della Salute e della Scienza di Torino, l’ospedale Maggiore di Novara e l’azienda ospedaliera SS.Antonio e Biagio e C.Arrigo di Alessandria

 

Tre centri di eccellenza a Torino, Novara e Alessandria ed altri sedici centri nel resto del Piemonte è quanto stabilisce la delibera della Giunta regionale che riorganizza la rete di terapia del dolore all’insegna dell’appropriatezza delle cure e della competenza clinica in modo da migliorare la qualità della vita delle persone adulte affette da dolore, riducendone il grado di disabilità e favorendone la reintegrazione nel contesto sociale e lavorativo.

 

“Lo sviluppo dei centri necessita ora di un ulteriore rafforzamento e strutturazione all’interno delle logiche di rete e di sistema della Regione – afferma l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta – Il provvedimento consente anche la razionalizzazione della spesa, come previsto dalla normativa nazionale e in coerenza con le norme adottate dalla Regione per rispettare il piano di rientro”.

 

I tre hub sono la Città della Salute e della Scienza di Torino, l’ospedale Maggiore di Novara e l’azienda ospedaliera SS.Antonio e Biagio e C.Arrigo di Alessandria. All’Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico di Candiolo viene riconosciuto il ruolo di centro monospecialistico per la terapia del dolore oncologico. Gli altri centri avranno sede presso le Asl TO1, TO2, TO3, TO4, TO5, VC, BI, NO, VCO, CN1, CN2, AL, AT, S.Luigi Gonzaga di Orbassano, Ordine Mauriziano di Torino, Santa Croce e Carle di Cuneo.

 

Tutti i centri lavoreranno in sinergia concordando procedure e linee guida omogenee per la selezione delle casistiche di pazienti colpiti da tutte le tipologie di dolore, a partire dalle malattie più frequenti.

 

Gianni Gennaro

www.regione.piemonte.it

Tempi di attesa, il direttore Asl To4 scrive ai sindaci

LETTO OSPEDALE

A partire dal 2012, per affrontare questa problematica non indifferente, sono stati costituiti tavoli di lavoro ospedale – territorio e tavoli di lavoro interaziendali per la verifica di appropriatezza di richieste interne di tipologie di esami

 

I tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali dell’Asl TO4 (che ha competenza sul territorio canavesano tra Chivasso, Ivrea e Rivarolo) sono al centro di una lunga lettera che il direttore generale Flavio Boraso ha inviato ai sindaci dei comuni interessati dall’Azienda sanitaria. Il problema era emerso nel corso dell’ultima Conferenza dei sindaci ed il direttore generale nella sua missiva precisa che la direzione è impegnata costantemente nel trovare soluzioni ad una tematica che, di per sè, “non è facilmente risolvibile”. Boraso, come concause, punta il dito su numerose variabili che non sarebbero tutte modificabili: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie cronico – degenerative, l’esistenza della cosiddetta “domanda impropria”, ovvero la richiesta di prestazioni che non hanno effettiva utilità clinica, carenza di medici specialistici in alcuni settori (ad esempio oculistica ed allergologia) e la disponibilità di risorse limitate che impone delle priorità.

 

Il direttore generale ricorda poi che, a partire dal 2012, per affrontare questa problematica non indifferente, sono stati costituiti tavoli di lavoro ospedale – territorio e tavoli di lavoro interaziendali per la verifica di appropriatezza di richieste interne di tipologie di esami. Inoltre è stato attivato il regime di recall, modalità operativa che contatta il paziente chiedendone la conferma o la disdetta  per l’esecuzione della prestazione rendendo disponibile, dove ciò avvenga, il posto per un altro paziente in attesa. E per il prossimo futuro sono previste azioni che dovranno formare una cultura diversa del medico proscrittore ed una diversa sensibilità del cittadino. Boraso poi sottolinea che “al di là del percepito, l’analisi dei tempi di attesa, confrontando quelli del maggio 2012 con quelli del novembre 2014, evidenziano dati sostanzialmente simili, con criticità costanti per alcune discipline, oggi come allora”. Il che vale a dire che, pur con tutto l’impegno, quanto meno la situazione non è peggiorata,  in un quadro generale, però, che negli ultimi due anni è diventato via via più difficile.

 

Massimo Iaretti

 

 

Nuovo Poliambulatorio a Orbassano

MEDICOEntro fine anno saranno ultimati i lavori A gennaio saranno sistemati gli arredi e le attrezzature sanitarie ambulatoriali e a febbraio ci sarà l’inaugurazione con apertura al pubblico

 

L’ultimo sopralluogo al cantiere del nuovo poliambulatorio si è tenuto ad Orbassano in presenza del Direttore Generale dell’ASL To 3, Gaetano Cosenza, il sindaco Eugenio Gambetta, il Servizio Tecnico dell’ASL, la Direzione lavori e i responsabili delle imprese appaltatrici.Si tratta di un investimento di 6 milioni di euro, di cui circa metà ottenuti in conto capitale dallo Stato e 3 milioni di euro dalla Regione Piemonte. Sarà possibile entro alcuni mesi trasferire i servizi dall’edificio a cinque piani nel quale sono attualmente posizionate la Direzione del Distretto ed il Poliambulatorio in un’unica struttura con un risparmio di 200.000 euro in affitti ogni anno. Il nuovo immobile sarà punto di riferimento per una decina di Comuni ed almeno 100.000 abitanti. Il sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta, al termine del sopralluogo ha dichiarato che “dall’edificio, ormai terminato, traspare una notevole evoluzione nell’erogazione dei servizi sanitari di zona.” 

 

Fonte: ilfarmacistaonline.it

Soluzioni per l’Alzheimer

vecchi anzianiUn’equipe multidisciplinare ha il compito di diagnosticare la malattia di Alzheimer e di proporre un’idonea terapia farmacologica

 

Le persone affette da disturbi cognitivi e della memoria possono rivolgersi all’Unità di Valutazione Alzheimer (U.V.A.), un’equipe multidisciplinare che ha il compito di diagnosticare la malattia di Alzheimer e di proporre un’idonea terapia farmacologica.

 

Nel caso la persona necessiti di altre forme di assistenza, l’U.V.A. provvede a dare indicazioni al cittadino per attivare le soluzioni più adeguate (a domicilio, in centro diurno o in un nucleo demenze presso una residenza sanitaria assistenziale), indirizzandolo all’Unità di Valutazione geriatrica di competenza. Il medico di famiglia può richiedere la valutazione specialistica con un’impegnativa.