L'isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità librarie
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Jennifer Egan “La città di smeraldo e altri racconti”  – Mondadori- euro 18,00
 
Sono 11 racconti che affrontano grandi sentimenti: parlano di famiglie spezzate, licenziamenti, matrimoni naufragati, solitudine, rimpianti, desideri, ricordi e affanni. Tanti episodi di perdita che, visti da una prospettiva più ampia, possono essere anche opportunità da cogliere per un nuovo inizio, nuove chance di vita per i vari protagonisti. Sono racconti stilati con la consueta magia di Jennifer Egan, composti in un arco di tempo spalmato tra i suoi 20 anni fino ai 30. Li ha scritti prima del 1996, ma ha dichiarato di sentirli ancora vicini, e formano una sorta di mappa della sua crescita come scrittrice. Nel suo carnet ci sono 4 romanzi, ha vinto il Premio Pulitzer nel 2011 con “Il tempo è un bastardo” e 2 anni fa è stata inclusa nella long-list del National Book Award per il successo del suo “Manhattan Beach”. La città di smeraldo è in un certo senso quella che non si raggiunge mai e i racconti spaziano a diverse latitudini del globo –Bora-Bora, Cina, Messico, Kenya, Illinois e New York- tanti luoghi diversi per un esteso ventaglio di esistenze. Dalle modelle mozzafiato che cercano di emergere ai fotografi di moda che sognano New York, salvo poi essere schiacciati dal peso del suo lato inospitale; dalle casalinghe ai ricchi banchieri, passando per gente comune e studentesse. Tutti accomunati dal desiderio di andare oltre la loro quotidianità. Forse il racconto più drammatico è “Un pezzo soltanto” in cui Bradley, fratello di Holly che è la voce narrante, si porta addosso il marchio di una tragedia che ha provocato ed ha segnato la vita di tutta la sua famiglia. C’è anche la sua prima pubblicazione sul “New Yorker”, del 1989, dal titolo “La stilista”. E’ la 36enne Bernadette che imbastisce una relazione con il fotografo mentre sono in Kenya per un servizio di moda. Lei fa quel lavoro da 16 anni e mentre agli inizi si sentiva in competizione con le modelle, ora è più che altro materna e protettiva nei loro confronti. E poi altri racconti… sempre intensi e scritti con l’eleganza di questa scrittrice, tra le più interessanti della letteratura contemporanea.
 
 
Sabahattin Ali “Madonna col cappotto di pelliccia” -Fazi editore- euro 16,00
 
Sabahattin Ali è stato uno dei più importanti esponenti della letteratura turca del 900. Nato nel 1907 in quella che oggi è la Bulgaria (ma all’epoca faceva parte dell’impero ottomano in via di disfacimento), da giovane visse per 18 mesi a Berlino dove diventò un libero pensatore. Tornato in Turchia con un baule pieno di libri insegnò tedesco e fu accusato di avvelenare le menti dei suoi studenti con idee pericolose, che gli fruttarono l’incarcerazione. La sua vita fu piuttosto travagliata. Affermato come poeta e scrittore di racconti, fu comunista convinto, con la grande visione della liberazione dell’uomo comune; pagò i suoi ideali con la galera, il licenziamento e una pesante campagna di odio nei suoi confronti. Morì nel 1948 a 41 anni, pare ucciso da un contrabbandiere mentre cercava di attraversare il confine per fuggire in Europa. Secondo un’altra versione invece sarebbe morto durante un interrogatorio del servizio di sicurezza nazionale. Questo romanzo fu pubblicato per la prima volta a Istanbul nel 1943 e all’epoca passò quasi inosservato, per molti solo una storia d’amore. Ma che storia! Ambientata ad Ankara negli anni 30, racconta di un giovane neanche 25enne (la voce narrante) che grazie ad un amico trova lavoro come impiegato in una ditta che commercia legname. Lì conosce Raif Effendi, apparentemente uomo senza qualità né scopo nella vita, spesso malato e trattato malissimo dai suoi familiari. I due fanno amicizia ed Effendi, in punto di morte, gli chiede di distruggere il quaderno che conserva in un cassetto della scrivania. Ma quando il giovane lo legge scopre un altro Raif, che da ragazzo era stato mandato a Berlino dal padre per studiare in vista di un futuro nelle aziende di famiglia. Ed è lì che s’incanta davanti al ritratto di una Madonna col cappotto di pelliccia. Il destino lo aiuta, incontra la donna dell’autoritratto e tra i due nasce una storia complessa e bellissima allo stesso tempo. Lei si chiama Maria Puder, è una donna libera con mille sfaccettature, idee teoricamente chiare su cosa siano l’amicizia e l’amore: i due s’incontrano tutti i giorni, fanno lunghe passeggiate e grandi discorsi. Ma questo incontro e il destino che attende al varco segneranno tutta la vita di Effendi con un finale che non vi aspettereste….
 
 
Claire Messud “I figli dell’imperatore” – Bollati Boringhieri- euro 19,50
 
Ha vinto svariati premi la scrittrice 52enne Claire Messud, nata nel Connecticut e vissuta tra Stati Uniti, Canada e Australia; oggi residente a Boston con i due figli e il marito James Wood, critico letterario. “I figli dell’imperatore” è stato il miglior libro dell’anno 2007 per “The New York Times”, “The Los Angeles Times” e “The Washington Post”. Ma anche altri suoi romanzi precedenti, tra cui “L’innocenza perduta di Sagesse”, “La donna del piano di sopra” o “La ragazza che brucia”, hanno portato a casa prestigiosi riconoscimenti. E non c’è da stupirsi, perché Claire Messud ha il dono di una scrittura limpida, scorrevole, elegante, ed è abilissima nel tracciare pregi e difetti dell’ambiente che decide di   descrivere, puntando dritta ai meandri dell’animo umano. In “I figli dell’imperatore” racconta luci ed ombre del mondo letterario Newyorkese e le vite intrecciate dei protagonisti che sgomitano per raggiungere fama e successo. L’imperatore della prestigiosa scena letteraria della Grande Mela è il giornalista liberal di mezza età Murray Thwaite. E’ sposato con Annabel, avvocatessa esperta in diritto di famiglia che lavora per un’organizzazione no profit, spesso via per impegni vari, e sembra ignara di quello che le accade intorno. Hanno una figlia 30enne, Marina, che abita ancora con loro e da anni sogna di scrivere –senza riuscirci- un libro sulla moda per bambini…ma più che altro vive in adorazione del padre e non riesce ad uscire dal suo cono d’ombra. Intorno ruotano e cercano di entrare nelle grazie di Murray il nipote Ciccio che dapprima gli fa da segretario ma poi gli tira un colpo basso; il critico gay Julius che cerca ancora l’amore e finisce in trappola; Danielle, la migliore amica di Marina, produttrice televisiva indipendente che subisce in pieno il fascino di Murray e ne diventa l’amante. Sullo sfondo, a seminare veleno, c’è il giovane giornalista Ludovic Seeley che arriva dritto dall’Australia e si insinua nel cerchio magico sposando Marina e cercando di distruggere Murray. Vi anticipo solo che a dare una svolta decisiva alle vite di questi personaggi sarà l’attacco dell’11 settembre al World Trade Center…

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