Con Corrado Melluso direttore editoriale Not e Giorgio Gianotto responsabile editoriale presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana G. Treccani
L’appuntamento conclusivo del ciclo Gramsci Off, promosso dall’istituto Antonio Gramsci e curato da Hamilton Santià, in programma giovedì 4 aprile alle ore 18.30 presso la Sala ‘900 del Polo e intitolato Medioevo digitale prende le mosse dal percorso effettuato dall’editore Not attraverso il proprio catalogo di pubblicazioni che affrontano il tema di come Internet abbia portato l’affacciarsi di logiche regressive nella gestione della vita pubblica. Ne discutono Corrado Melluso, direttore editoriale di Not e con Giorgio Gianotto, responsabile editoriale presso Istituto della Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani. Medioevo digitale è quello che stiamo vivendo negli ultimi decenni. Un secolo buio in cui è in atto una sempre maggiore e palese regressione nella condotta dialogica e democratica oltre che nelle dinamiche relazionali degli individui, e che ci mostra come l’estrema propedeutica libertà che Internet ci ha illuso di poter raggiungere, si sia rilevata nella realtà dei fatti un meccanismo lesivo tale per cui i contro sono più dei benefici che produce. Al centro del dibattito, la riflessione su come i nuovi media abbiano favorito l’emergere di forze di destra e non abbiano portato a un’emancipazione dell’individuo dentro lo sviluppo di culture della tolleranza ma lo abbiano bensì condotto a una polarizzazione dentro logiche di annientamento reciproco.
Ingresso libero su prenotazione su Eventbrite
Per info 01183.95.402 | gramscitorino.it | segreteria@gramscitorino.it
Recenti:
VENERDI 29 MARZO Venerdì 29 marzo ore 16 LA CASA LIBERTY: ARREDI, OGGETTI E DESIGN
Nel mese di aprile 2024 Dal 4 al 7 aprile prossimi il teatro Astra presenta
Dall’11 marzo sul sito www.ugi-torino.it – sezione Regali Solidali – moltissime idee regalo per Pasqua, tra
Da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2024, Lingotto Fiere 137 mila mq espositivi, oltre 800 stand,
Quattro secoli di vita: dai fasti barocchi di fine ‘600, fino alle ultime leggi regionali approvate