Dicembre 2018

Il Presidente Mattarella cita Torino e “Felicizia”

Nel messaggio del 31 dicembre agli italiani il presidente Sergio Mattarella ha citato Torino, parlando di quando, lo scorso novembre  in visita all’Arsenale della Pace del Sermig ricevette da una delegazione di bimbi la cittadinanza onoraria di “Felicizia”, un luogo immaginario in cui regnano felicità e amicizia. Il capo dello Stato esorto’ allora  i bambini a coltivare i valori dell’amicizia e della tolleranza : “Vi ho parlato finora di amicizia e ci vuole disponibilità reciproca – disse in quell’occasione – si sta meglio crescendo insieme, non cercando di prevalere sugli altri. È una scelta che riguarda ciascuno di voi e la collettività”

La Giornata Mondiale della Pace

Rosina (Ordine Assistenti sociali del Piemonte): “Le azioni professionali rischiano di essere inefficaci se le politiche non tutelano i diritti umani e la giustizia sociale”

 

1° gennaio 2019, Torino. Oggi si celebra la 52ma Giornata Mondiale della Pace.

Secondo l’ultima edizione dell’Atlante mondiale delle guerre e dei conflitti, la situazione in Medio Oriente è già quella di una vera e propria guerra. E il conflitto israelo-palestinese è solo una delle 36 guerre che si stanno svolgendo. E dalle guerre sono toccate in particolare le persone comuni. Al mondo, quasi il tredici per cento della popolazione mondiale vive con meno di 1,90 dollari al giorno: in valori assoluti, in condizione di povertà estrema, vivono 902 milioni di persone (circa quindici volte la popolazione italiana).

 

L’Ordine Assistenti sociali del Piemonte ha preso posizione perché, per quanto le guerre tradizionali ed i conflitti possano sembrare realtà lontane e apparentemente distaccate, la violenza e l’offesa ai diritti umani rappresentano i veri avversari contro cui lottano i professionisti dell’aiuto nelle comunità locali.

 

Barbara Rosina (Presidente dell’Ordine regionale) afferma: «La Giornata mondiale della Pace è un’occasione importante per manifestare i nostri interrogativi, divulgarli, con la speranza che diventino quelli di tutti. In tempi in cui gli episodi di razzismo, intolleranza, discriminazione e disuguaglianza sono ritornati ad essere prepotentemente al centro della narrazione quotidiana, ci domandiamo cosa si possa fare per realizzare una società più giusta, equa, inclusiva e solidale. Il Codice Deontologico dell’assistente sociale, costituito dai principi e dalle regole che devono essere osservate e fatte osservare nello svolgimento dell’attività professionale, ci orienta. Ripartire da questa cornice è necessario, ma non basta. Se, infatti, non vi è un assetto normativo nazionale e regionale che garantisce e tutela la libertà, l’uguaglianza, la socialità, la partecipazione, la giustizia sociale, le azioni professionali rischiano di essere inefficaci».

 

«Poiché siamo al servizio delle persone, – ribadisce Alessandro Andretta (consigliere dell’Ordine e assistente sociale presso l’Ufficio Pio della Compagnia San Paolo a Torino) – la disciplina del Servizio Sociale dovrà diventare voce sempre più autorevole nel combattere quelle politiche che disprezzano l’uomo e la società in cui vive».

 

I nuovi disordini internazionali stanno coinvolgendo i paesi occidentali e, solo al momento, l’Italia ne risulta indenne. La vera minaccia emergente non è, però, tanto il terrorismo quanto l’inadeguatezza della leadership occidentale e della “comunità della sicurezza” ad affrontarlo. Ed anche su questo punto che si esprimono gli assistenti sociali piemontesi.

Rosina asserisce: «Come spiega Mini in “La guerra dopo la guerra. Soldati, burocrati e mercenari nell’epoca della pace virtuale”, per battere il terrorismo occorrerebbe prima di tutto battere la paura dentro di noi e agire per eliminarne le cause. Il terrore è il motore della “paranoia occidentale per la sicurezza”. Esso è, inoltre, diventato anche uno degli strumenti di cui dispongono i governi per influenzare decisioni e imporre un modello totale che in ogni caso sanno di non potere controllare pacificamente».

Con la Magna Charta Libertatum sulle orme di Guala Bicchieri

Nel 2019 ricorreranno gli ottocento anni della possa della prima pietra della bellissima Abbazia di Sant’Andrea a Vercelli (che risale appunto al 12 febbraio 1219), uno dei primissimi esempi di arte gotica in Italia

Per questa importante ricorrenza la giunta comunale ha deliberato un evento di richiamo mondiale: l’esposizione, dalla seconda metà di marzo della Magna Charta Libertatum dal prossimo mese di marzo, e sarà ospitata all’Arca. Si tratta della sua prima esposizione italiana di un documento che ha lasciato il suolo britannico pochissime volte nel corso dei secoli. E c’è anche un legame attraverso il cardinale Guala Bicchieri legato pontifici presso la corte inglese e figura tra le più eminenti nella storia vercellese. Grazie alla sua abilità e all’acume diplomatico, il cardinale Guala Bicchieri contribuì a salvare la monarchia inglese e a modificare le sorti della storia europea. Ai primi di novembre 1216 fu convocato un consiglio dei sostenitori del re e, pochi giorni dopo, Henry III concesse una nuova edizione della Magna Carta, fortemente voluta da Guala Bicchieri perché era l’unico strumento in grado di porre fine alla guerra civile. Il documento, seppur con qualche piccola modifica, venne ratificato da Guala Bicchieri anche l’anno successivo. Nel novembre 1217, Henry III, in cambio del sostegno ricevuto, donò al cardinale l’abbazia di Saint Andrew di Chesterton, a nord di Cambridge. Di ritorno a Vercelli, sul finire del 1218, Guala impiegò le rendite per finanziare l’edificazione dell’abbazia di Sant’Andrea,  uno dei primi esempi di costruzione gotica in Italia .  La nomina a primo abate del filosofo e teologo francese Tommaso Gallo, fece in modo che intorno alla chiesa si sviluppasse un fertile clima culturale in grado di attirare in città numerosi intellettuali e di favorire la fondazione di uno studium scholarium, prima università italiana a introdurre la cattedra di teologia. Per questo evento si è costituito un comitato tecnico di cui fanno partela Fondazione Istituto di Belle Arti e Museo Leone, la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare, la Fondazione Museo Francesco Borgogna, l’Arcidiocesi di Vercelli e i Missionari Oblati di Maria Immacolata, la Società Storica Vercellese, l’Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro con il Comune di Vercelli e l’Arcidiocesi eusebiana a fare da capofila. L’iniziativa ha inoltre il patrocinio e la collaborazione operativa dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Novara e Vercelli e della Soprintendenza bibliografica e archivistica del Piemonte e Valle d’Aosta.” Il Sindaco Maura Forte afferma che “Questo progetto, costituisce un importantissimo momento di valorizzazione del Sant’Andrea, ma anche e soprattutto della Città di Vercelli, con l’intenzione di portare all’attenzione della popolazione e dei media locali e nazionali l’importanza dell’evento che verrà celebrato nel migliore dei modi possibili. Oggi, con grande orgoglio, posso annunciare che avremo a Vercelli la Magna Charta, il documento che è l’icona della democrazia. E’ la prima volta che viene esposta in Italia e ne siamo veramente orgogliosi. Un ringraziamento particolare va alla professoressa Gianna Baucero che ha reso possibili i contatti per avviare questa bella avventura”.

 

Massimo Iaretti

 

 

Venti gomme forate in autostrada. La polizia risolve il “giallo”

DALLA LIGURIA  Una ventina di automobilisti hanno forato le gomme delle loro auto mentre viaggiavano sulla A26  nel tratto tra Masone e Genova Prà. Gli agenti della polizia stradale  hanno fatto un sopralluogo a piedi e  hanno subito  escluso il gesto vandalico: non erano presenti chiodi o cocci di bottiglia. A provocare le forature è stato un pezzo di acciaio, staccatosi da un camion, conficcatosi nel giunto tra due lastre di asfalto.

Botti pericolosi sequestrati nella toilette

Erano nascosti nel retro dei locali e nella toilette circa 70 mila fuochi d’artificio sequestrati dalla guardia di finanza di Torino, in precarie  condizioni  antincendio. Sono stati denunciati due titolari di altrettanti store. Il sequestro è avvenuto in due negozi gestiti da imprenditori di origine cinese situati uno in via Livorno e l’altro all’interno di un centro commerciale di Beinasco. (foto archivio – il Torinese)

Furia giovanile (e di sinistra) per dare una mossa al Pd imbolsito

Dai e dai e la cocciutaggine della sinistra Pd ha avuto la meglio in Piemonte. Paolo Furia segretario Regionale. Solo un mese fa nessuno ci avrebbe scommesso. Ma tant’è, che questa novità qualcosa muoverà. Poi non è torinese ed è giovane. Giovanissimo, per il ruolo che coprirà. Novita nella novità. Ma non finisce qui: presidente Franca Biondelli, arriva da Novara in quota Fassino. Non sembra ma il Lungo c’ è sempre e sempre ci sarà. E la Canalis con il suo 23%, vice segretaria, costruisce un domani non so per il Pd  ma sicuramente per la componente cattodem. Mauro Laus avrebbe voluto mettersi in proprio.  La sconfitta di Marino è soprattutto una sua sconfitta. Ed è una sconfitta per la fam. Gallo.  Determinante per le vittorie altrui ma insufficiente ora. Non sono riusciti neppure a candidate il rampollo. E primi fra tutti nell’opporsi quei renziani determinanti nell’ elezione di Paolo Furia. Il Pd si è messo in moto. Tardi, tardissimo ma è già tanto che si sia mosso. Scontato non era. Un Pd decisamente imbolsito ed alla ricerca di un suo perché. Ma eccoli già pronti gli incontentabili. “Il nuovo segretario verrà mangiato dalla nomenclatura”. “Di fatto la sinistra nel Pd è minoranza”. Ed avanti di questo passo. Non tutte le preoccupazioni sono infondate, ma l’importante e dargli tempo. Furia è partito da outsider. Se l’è giocata e per ora ce l’ha fatta. Vero che l’alleanza con i catto dem è  un’ ipoteca, ma il Ragazzo (compagno) di Biella promette bene. Per l’ennesima volta mi stupisco di ” quelli ” a sinistra del Pd. Dovrebbero esserne contenti. Viceversa giù ad essere ironicamente critici. Masochismo allo stato puro. Prima il Pd è in mano ai renziani. Poi l’ elezione di Furia è insufficiente.  Ma si sa che a sinistra la sindrome Tafazzi è sempre presente.
***
Intanto l’obbiettivo è presto definito: prossime elezioni regionali vincere nel nome di Sergio Chiamparino. Tre liste . Civica, Pd – sinistra e magari sinistra della sinistra. Ma stavolta Articolo uno non cade nella trappola della sinistra sbrindellata. Stavolta grande ed irrinunciabile preambolo. Si Tav tutta la vita fino all immancabile Vittoria. La partita è aperta. Anche perché alle Regionali non essendoci il ballottaggio tutto é possibile, ora che il Chiampa partito da ultimo se la sta giocando. In questo i pentastellati sono ottimi alleati. Vaneggiano. Ma anche Salvini mi pare decisamente appannato. Una ultima annotazione. Paolo Furia è di Biella come Andrea Scroscio responsabile regionale di Liberi ed Uguali . Articolo uno si è separata, matrimonio di interesse sciolto reciprocamente. Entrambi con formazione politica simile che affonda le origini nel vecchio e per i più rimpianto partito comunista. Entrambi laici ed entrambi alla ricerca di nuove strade politiche per una sinistra riformista. Con Paolo Furia il Pd svolta a sinistra. Magari questa loro amicizia servirà nel trovare strade comuni. Magari da  cosa nasce cosa.
Patrizio Tosetto

Pinerolo, il Comune vota il bilancio di previsione

/

Per il secondo anno consecutivo – e per la terza volta negli ultimi vent’anni – lil consiglio comunale ha votato il bilancio di previsione per il prossimo triennio nel mese di dicembre. L’amministrazione pentastellata guidata da Luca Salvai ha così centrato l’obiettivo. In un documento del Movimento 5 Stelle si evidenzia che quello del 2018 è bilancio dove pienamente va a frutto il lavoro svolto in precedenza, che ha consentito di progettare e programmare la serie di priorità già individuate nel programma elettorale ed affinate negli anni di amministrazione. Un’attenzione particolare viene riservata alla scuola con un milione ed ottocentomila euro previsti per gli edifici scolastici con efficientamenti sismici, energetici, antincendio e rimozione dell’amianto. Ci sono poi 634mila euro che consentiranno la realizzazione di infrastrutture necessarie per gli spostamenti in bicicletta in piena sicurezza. Le politiche sociali hanno invece una previsione di 742mila euro per l’adeguamento del palazzo ex Sumi a muova sede del Ciss, spostamento che consentirà di fare vivere in una sede adeguata i servizi sociali e la loro utenza. Nel 2019 si investirà anche in cultura con 400mila euro per il rifacimento del tetto di palazzo Acaja. Infine ci sono 50mila euro destinati al progetto vincitore del bilancio partecipativo. Per quanto riguarda le tariffe e il carico fiscale in capo al Comune viene sottolineato che, TARI esclusa, solo l’addizionale IRPEF aumenta leggermente. Le aliquote per i redditi superiori ai 55mila ed ai 75mila euro vengono ritoccate verso l’alto (rispettivamente del 0,12% e del 0,15% in più) con un maggior introito presunto di 120mila euro che andranno a finanziare il nuovo appalto delle mense e la navetta del mercato. Per quanto riguarda la TARI invece il consiglio comunale la delibera di approvazione del piano finanziario e relative tariffe la cui previsione è di un aumento del 3%. Le cause di questo aumento sono in parte da individuare nell’adeguamento ISTAT dell’1,9%, dall’altra parte sono dovute alla gestione e smaltimento degli ingombranti che hanno visto un conferimento decisamente maggiore nel corso del 2018.  L’amministrazione ha, però, annunciato l’intenzione di trovare una soluzione che, entro l’emissione delle bollette a febbraio 2019, consenta di azzerare tale aumento e di lasciare, pertanto, invariata, la tariffa.

Massimo Iaretti

 

 

Coppa Brema, quattro squadre piemontesi nelle finali nazionali di A1 e A2

Saranno quattro le squadre piemontesi che il 7 aprile a Riccione disputeranno le finali di serie A1 e A2 del Campionato Nazionale a Squadre – Coppa Caduti di Brema. Un ottimo risultato per il nostro comitato regionale, rappresentato in A1 da Centro Nuoto Torino maschile e Rari Nantes Torino femminile e in A2 da Centro Nuoto Torino e Dynamic Sport femminili. I ragazzi del Centro Nuoto sono qualificati con il secondo punteggio alle spalle del Circolo Canottieri Aniene e davanti al Circolo Nuoto UISP Bologna. Completano l’elenco delle migliori otto d’Italia Aurelia Nuoto, Sport Rane Rosse, Florentia Nuoto Club, De Akker Team e Imolanuoto. Le ragazze della Rari Nantes sono invece risultate settime al termine della fase regionale di qualificazione, dietro a Circolo Canottieri Aniene, Nuoto Club Azzurra, Sport Rane Rosse, Team Veneto, Aurelia Nuoto e Team Insubrika e davanti a Nuoto Livorno.

Le formazioni femminili di Centro Nuoto Torino e Dynamic Sport sono invece quarta e ottava rispettivamente in A2, 12esima e 16esima nella classifica nazionale. A Riccione se la vedranno con Imolanuoto, Gestisport Coop, Tiro a Volo Nuoto, Aquatic Center, Leosport e Nuotatori Milanesi. Da segnalare inoltre il terzo posto della Rari Nantes Torino maschile nella classifica di serie B – 19esima posizione nella graduatoria generale – alle spalle di GAM Team e Team Nuoto Toscana Empoli (la serie B non prevede la finale nazionale).

Da ricordare che nella passata stagione il Centro Nuoto Torino conquistò il bronzo in A1 maschile alle spalle di Aniene e Imolanuoto, dopo essersi qualificato alla finale con il secondo punteggio assoluto. Domenica al Palazzo del Nuoto di Torino ha migliorato tale punteggio e, numeri alla mano, ha diminuito la distanza dall’Aniene, detentrice del titolo (maschile e femminile) da molti anni a questa parte. Compatta la finale, che vede ai blocchi di partenza tre squadre di Emilia Romagna, due del Lazio, una di Toscana, Lombardia e Piemonte.

Dodici mesi fa la Rari Nantes Torino aveva invece mancato l’accesso tra le prime otto squadre femminili, rientrando tra le finaliste di A2. Un ritorno importante quindi per le ragazze torinesi, storicamente abituate a calcare il massimo palcoscenico della Coppa Brema. Unica formazione piemontese in A1, saranno accompagnate da due squadre di Lazio e Lombardia e una di Emilia Romagna, Veneto e Toscana.

Due, invece, le piemontesi nella finale cadetta, insieme a tre lombarde e due venete, una laziale e una emiliana. Il Centro Nuoto Torino ha confermato il risultato della passata stagione, mentre per la Dynamic Sport si tratta di una bellissima prima volta, dopo aver sfiorato l’accesso all’A2 l’anno scorso. Globalmente un buona risultato per il movimento del nuoto piemontese, preceduto dalle sole Lazio, Emilia Romagna e Lombardia a livello di rappresentanti nelle finali di A1 e A2.

I componenti delle squadre piemontesi qualificate alle finali di A1 e A2 e i punteggi di qualificazione su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20181227135321&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

CAPODANNO, ON. BRAMBILLA AI SINDACI: “BANDIRE I BOTTI, PERICOLOSI PER PERSONE E ANIMALI”


“Anche quest’anno rinnoviamo l’appello alle amministrazioni comunali perché vietino botti e fuochi d’artificio la notte di san Silvestro”. Lo dice in un videomessaggio su internet l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.


“Gli artifici pirotecnici – prosegue l’ex ministro – rappresentano un grande pericolo sia per le persone che per gli animali. I selvatici possono anche morire per il terrore di eventi che non riescono a comprendere. Quelli domestici possono scappare, se sono malati possono subire conseguenze più gravi. La moda dei botti non è segno di civiltà. I botti sono costosi e pericolosi, per le persone e per gli animali. Banditeli!”

Se i botti non saranno vietati, o se non sarà rispettato il divieto, ecco alcuni consigli utili per gestire i quattrozampe: non tenere i propri animali in giardino, farli entrare in casa, chiudere bene porte e finestre, alzare il volume della televisione. “Fate in modo – conclude l’on. Brambilla – che gli animali non capiscano che cosa sta succedendo fuori. Soprattutto non risparmiate le coccole e le carezze. Rassicurateli, perché ciò che a qualcuno pare un divertimento incute loro un grande timore. Hanno bisogno del vostro affetto: fate che sia una festa anche per loro!”.

Il videomessaggio dell’on. Brambilla è visibile su YouTube all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=OFHWr9pDkqE o scaricabile all’indirizzo https://drive.google.com/file/d/1tVyOVSb28w_btWK3u5oHtEQonITU-Mcr/view.

Uncem: “Autostrade, bloccare gli aumenti”

L’unione ha scritto a tutti i Concessionari e al Ministero dei Trasporti

I rincari autostradali sono da bloccare. È prioritario oggi stoppare gli aumenti dal primo gennaio, su tutta la rete nazionale. Per la A24 e A25, ad esempio, i Sindaci e Uncem Lazio sono stati chiari scendendo più volte in piazza negli ultimi mesi: no agli aumenti delle tariffe. Devono essere ascoltati. I Sindaci non possono accettare, così come tutti gli utenti, un aumento del 15 per cento delle tariffe sulla Strada dei Parchi. Vale per tutti i 6940 chilometri di autostrade italiane. Un terzo di queste vie di comunicazione attraversa Alpi e Appennini. Solo in Piemonte, sono già scadute diverse concessioni, compresa la tangenziale di Torino. Nella nuova gara, i territori devono avere un ruolo: vanno individuati precisi ristorni e investimenti locali. Uncem ha scritto a tutti i Concessionari e al Ministero dei Trasporti chiedendo di bloccare gli aumenti. Ma il tema è, secondo Uncem, politico. Richiede cioè una presa di posizione del Parlamento e del Governo. “Deve essere previsto che una parte del canone incassato dallo Stato torni sui territori”, sottolinea Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. Ad esempio per finanziare il fondo nazionale montagna. Lo prevedeva un emendamento alla legge di bilancio, non accolto. Bussone prosegue: ” Era necessario prevedere il ristorno di una parte dei canoni versati allo Stato dai concessionari autostradali, ai fini di compensazioni ambientali i territori montani compromessi dal punto di vista paesaggistico e ambientale dalla presenza di queste grandi infrastrutture, delle autostrade. Una parte dei proventi derivanti dai canoni versati a seguito delle concessioni dovrebbero essere usati per rimpinguare tre fondi: il fondo manutenzioni dell’Anas, il fondo per il trasporto pubblico locale e, appunto, il fondo per la montagna”.  “Si sarebbe trattato, nella legge di bilancio varata ieri, di un provvedimento storico per gli enti locali della montagna italiana – commenta Bussone – per assicurare un’alimentazione finanziaria a progetti di sviluppo e di compensazione ambientale, introducendo un meccanismo innovativo che non grava sulla finanza pubblica ma ripristina una logica di naturale compensazione ambientale secondo la logica del pagamento dei servizi ecosistemici”.