Capodanno 2018: Torino (e l’Italia) fuori dal circuito globale

AVVISTAMENTI  di EffeVi

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Il Belpaese l’unico assente dalla rassegna internazionale

Berlino, Londra, Mosca, Parigi, Auckland, Bangkok, Dubai, Sidney, Rio, Buenos Aires: la mezzanotte del capodanno ha riservato quest’anno una rassegna di spettacoli diversi per ogni città del “circuito globale”. Fuochi tradizionali a Londra, luci a Berlino, una dimostrazione di sfarzo ipertecnologico negli Emirati Arabi. Persino il regime della Corea del Nord, a scopo propagandistico, è riuscito a infilare il suo spettacolo di fuochi in una rassegna video internazionale. Il grande assente è l’Italia. Non dico Torino: al di là della feroce satira del web, Olimpiadi a parte, la nostra città ha avuto sempre difficoltà a proporsi nei circuiti internazionali, ben prima della Appendino. Ma si fatica a credere che una delle città italiane più belle e note, quelle che un Americano definirebbe “iconic”, non abbia trovato posto nei servizi della Bbc – o di qualsiasi canale globale – sulla festa di fine anno. Certo, errori e incapacità si pagano: i Romani hanno pasquinamente battezzato “spelacchio” l’abete stenterello messo dall’altra ragazza con l’hobby di fare il sindaco. Ma per un Paese che detiene quasi metà del patrimonio mondiale censito dall’Unesco, che conta su tesori di bellezza unici come Milano, Roma, Firenze e Venezia, e oltre 50 milioni di turisti stranieri l’anno,  finire cancellato dai media internazionali a fine anno è un sintomo preoccupante di crescente irrilevanza.

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