Novembre 2017

I libri del mese di “Un libro tira l’altro”

 
Ecco una piccola rassegna dedicata ai titoli che maggiormente hanno interessato i lettori iscritti al gruppo di Facebook Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri nel mese di novembre.

Com’era prevedibile, tocca alle uscite più recenti fare la parte del leone: La colonna di fuoco, di Ken Follett e Pulvis et Umbra di Antonio Manzini che  ottengono “mi piace” e commenti in ogni post anche se non nella stessa misura: entusiasmo senza riserve, infatti, viene riservato alla nuova indagine del Commissario Rocco Schiavone, qualche critica delusa invece per il capitolo finale della Trilogia iniziata anni fa con I Pilastri della Terra. Meno convinti i lettori di Origin, il più recente tra i libri di Dan Brown, giudicato da molti noioso e ripetitivo.


Ma i membri del gruppo non si limitano agli ultimi titoli usciti,  lo dimostra il successo ininterrotto di Shantaram, lungo romanzo di Gregory Roberts ambientato in India, uno dei romanzi più letti e commentati nella storia del gruppo, che continua a venir proposto anche in questo mese di Novembre 2017, insieme a un altro intramontabile successo: It, di Stephen King che è tornato tra i libri più commentati anche grazie al successo del film di Andrès Muschietti, invogliando molti a leggere o rileggere quello che i membri del gruppo considerano il capolavoro dello scrittore americano. Nel reparto classici questo mese è Agatha Christie a primeggiare, visto che in molti suggeriscono i suoi libri, mentre chi cerca testi più impegnati sembra preferire Saramago e il suo Le intermittenze della morte oppure il Pratolini di Cronache di poveri amanti, romanzo al quel è dedicata una bella recensione. Lettori più curiosi propongono invece la graphic novel di Jiro Taniguchi La vetta degli dei oppure l’interessante Perdido Street Station, interessante evoluzione del fantasy a opera di China Miéville, oggetto di un’accurata recensione. Tra le numerose discussioni a tema quella che ha maggiormente coinvolto la community era legata al problema di ricordare o meno i libri letti in passato; chi ammette, candidamente, di ricordare solo poche sensazioni si è confrontato con chi ha una memoria più allenata e con chi ha l’abitudine di annotare titoli e trame su quaderni o supporti tecnologici; tanti tipi di lettori per molti tipi di lettura, come spesso si percepisce dai nostri dibattiti.

Volete dire la vostra su questi titoli o proporne di nuovi ?   Vi aspettiamo nel gruppo ! 

 ***

Il podio dei più letti : Pulvis et umbra, di Antonio Manzini (Sellerio) – La colonna di fuoco, di Ken Follett (Mondadori) – Origin di Dan Brown (Mondadori). 

Intramontabili: Shantaram, di Gregory Roberts (Neri Pozza) – It di Stpehen King (Sperling&Kupfer). 

Classici da (ri)scoprire: Agatha Christie, Vasco Pratolini, Jose Saramago. 

Proposte per lettori curiosi: Perdido Street Station, di China Mièville (Fanucci) – La vetta degli dei di Jiro Taniguchi (Rizzoli).

Rassegna curata da Valentina Leoni con l’aiuto di Claudio Cantini

Eroi di carta, tra fumetto e fantascienza al Mufant

La rassegna Eroi di carta, origini ed evoluzione transmediale del fumetto di fantascienza, che da settembre 2017 propone al MUFANT una serie di eventi incentrati sui rapporti fra il fumetto e gli altri media, giunge al momento decisivo con l’inaugurazione sabato 2 dicembre della mostra “Fantascienza a Fumetti”.  www.mufant.it

***

 Il programma:
ore 15,30 visita guidata alla mostra permanente con i curatori Silvia Casolari e Davide Monopoli. Visita guidata alla temporanea con il curatore Gianni Milone.

 

 ore 16,00 Silvano Beltramo, docente Scuola Internazionale di Comics di Torino, lo sceneggiatore Paolo Ferrara, l’autore del design delle astronavi e dei mezzi meccanici Germán Impache presentano il Fumetto Evo-Z. Al termine dell’incontro nell’area Evo-Z gli autori firmeranno le copie del fumetto e realizzeranno tavole dal vivo. Nella stessa area in mostra le tavole in grande formato del fumetto.

 

 ore 16,30 special guest: Maurizio Manzieri, illustratore di fama nazionale e internazionale. Premio Europa, due volte Premio Italia e Chesley Award (il più prestigioso premio per artisti fantastici conferito negli Stati Uniti da ASFA, l’Associazione degli Artisti di Fantascienza e Fantasy), presenta la saga di fantascienza Laniakea, un ambizioso progetto di libro illustrato, lanciato in anteprima sulla piattaforma di crowdfunding PATREON con lo scrittore americano Dean Whitlock.

 

 ore 17,00 BATMAN FOREVER: Adam West e il Batman televisivo più pop di sempre. Intervento con proiezioni a cura di Paolo Di Motoli.

 

 ore 17,40 Gli studenti del corso Transmedia, Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione, Politecnico di Torino, presentano i progetti.

 

 Nel corso della giornata gli studenti del liceo Einstein cureranno le iniziative: SuperHero Game, ritrovo con giochi a quiz a tema Supereroi. In palio Marvel Comics per il team vincente. Eroi per un giorno, truccabimbi per bambine e bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni e laboratorio creativo.
• Visite guidate “flash” alla mostra Eroi di carta.
Vittorio Pavesioè  autore del testimonial.

 

 Nel corso di oltre 100 anni il fumetto fantascientifico ha avuto un ruolo da protagonista nella creazione di miti fantastici a diffusione pressoché universale, costituendo un decisivo strumento narrativo capace di mettere insieme contenuti scientifici, artistici, letterari.

 

 La mostra, curata da Silvia Casolari e Davide Monopoli, con la collaborazione di Paolo Bertetti, racconta la storia del fumetto di fantascienza dalle origini ad oggi: dai primi Comics USA – Brick Bradford, Flash Gordon -, alle più curiose produzioni internazionali – Barbarella, Eternauta, etc -, fino agli universi Marvel e Dc Comics. L’attenzione è volta in particolare ai risvolti crossmediali correlati alle icone del fumetto, ossia il fenomeno della diffusione nei diversi media di storie e personaggi nati sui fumetti agli inizi del Novecento: le grandi produzioni cinematografiche – Batman, Superman e gli altri Supereroi -, le serie tv a partire da Buck Rogers e Flash Gordon, fino al recente affermarsi del fenomeno Cosplay nel mondo dei Comics.

 

 La sala GAF, la galleria d’arte fantastica del museo, accoglie inoltre la mostra temporanea Fantastici universi di carta, curata da Gianni Milone, editore, collezionista torinese di fumetti e titolare della Libreria Milone. La mostra è divisa in due sezioni: Protofantascienza a fumetti, con oltre 20 prime pubblicazioni di Little Nemo in Sluberland, fumetto a tema fantastico realizzato da Winsor McCay agli inizi del Novecento che anticipa il genere; Roland Turner disegna Rick Random: rassegna di curiosità e pubblicazioni uniche dedicata all’eroe fantascientifico anni ’50, illustrato da Roland Turner e sceneggiato da un autore d’accezione come Harry Harrison, esponente di punta della fantascienza inglese.

 

 La rassegna ha coinvolto direttamente anche studentesse e studenti del Corso Transmedia – Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico di Torino. 60 studenti presentano al pubblico le esperienze transmediali basate su realtà aumentata e video interattivi in corso di sviluppo negli spazi del museo.Sempre nel contesto delle attività didattiche sviluppate durante la rassegna, studentesse e studenti del Liceo Einstein di Torino, accoglieranno i visitatori con alcune iniziative per il pubblico giovanile e per le famiglie con bambini.

 

Amerio Costumi si è occupato dei materiali dei laboratori di trucco.Fino al 25 Febbraio.

Fantascienza e fumetti  sabato 2 dicembre al Mufant, Museo del fantastico e della fantascienza di Torino, in via Reiss Romoli 49 bis

 

 

MERCATINO DI NATALE IN CROCE VERDE TORINO A SOSTEGNO DEL PROGETTO SCIABILE

All’interno del mercatino, realizzato dalle Dame Patronesse della Croce Verde Torino, i visitatori potranno scoprire tante curiosità e trovare gli oggetti più diversi. Inoltre, un ampio spazio sarà dedicato anche al settore alimentare con confezioni regalo di dolcezze e ghiottonerie dai risi pregiati a polente e legumi, dai vasetti di gustosa caponata ai panettoni, cioccolatini, torcetti, amaretti, frutta secca e molto altro. Il ricavato dell’iniziativa natalizia contribuirà a finanziare il progetto “SciAbile 2017/2018”, di SciAbile Onlus, il cui obiettivo è permettere a persone con varie tipologie di disabilità di avvicinarsi allo sci e allo snowboard in maniera completamente gratuita. Grazie all’aiuto e all’insegnamento di maestri qualificati i partecipanti potranno beneficiare di tutti gli effetti positivi dello sport in montagna. Il trasferimento sulle piste da sci della Via Lattea, anche per anche per quest’anno, verrà effettuato con i pulmini messi a disposizione dalla Croce Verde Torino insieme al personale volontario. La Croce Verde Torino aderente all’Anpas, Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ha appena festeggiato i 110 anni di fondazione. Grazie ai suoi 1.356 volontari e 76 dipendenti effettua oltre 78mila servizi annui. Si tratta di trasporti in emergenza urgenza 118, prestazioni convenzionate con le Aziende sanitarie locali, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni sportive con una percorrenza di circa 1.280.000 chilometri. La Croce Verde Torino conta cinque sedi operative distaccate nei comuni di Alpignano, Borgaro-Caselle, Ciriè, San Mauro Torinese e Venaria Reale, dispone di 53 ambulanze, 3 mezzi attrezzati al trasporto disabili e 28 autoveicoli per servizi socio sanitari e di protezione civile. Dal 1907 insieme ai cittadini nello spirito di “Ci siamo sempre … Incontriamoci mai”.

 

Il J Village per riqualificare le Vallette

Mentre si parla molto di riqualificare le periferie nasce a Torino un esempio concreto di riqualificazione con un importante investimento in uno dei simboli delle periferie torinesi: il quartiere delle Vallette. Si tratta di un investimento di oltre 100 milioni di Euro e si chiama J Village. Entro la prossima primavera, una volta terminate tutte le opere, questa periferia ospiterà il quartier generale, e tutto ciò che gli ruota attorno, di una delle più importanti società sportive del mondo. ll J Village sorge nel quadrilatero fra via Traves, corso Druento e la nuova via della Continassa. Sono già stati realizzati la nuova sede della Juventus con recupero della cascina Continassa, il Centro di allenamento JTC (Juventus Training Center) per la prima squadra bianconera, la Scuola Internazionale WINS, per circa 700 allievi, dalle materne al liceo internazionale. Nei prossimi mesi terminerà la costruzione del J Hotel con 140 camere, di cui 40 riservate alla Juventus, che sarà gestito dalla società Black and White. Sono 175 mila metri quadrati ceduti dalla città di Torino alla Juventus e da questa al Fondo J Village, gestito fino ad ora da Accademia SGR che dal 1 dicembre passa a REAM SGR, società di gestione del risparmio specializzata nell’istituzione e gestione di fondi di investimento alternativi immobiliari. REAM SGR è l’unica società di gestione del risparmio italiana nel cui azionariato sono presenti esclusivamente fondazioni di origine bancaria, con sede a Torino: sono soci la Fondazione CRT, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, la Compagnia di San Paolo, le Fondazioni Cassa di Risparmio di Vercelli, Cuneo, Alessandria, Fossano e la Fondazione Sviluppo e Crescita CRT. Per il Presidente di REAM SGR Giovanni Quaglia “Il Fondo J Village, rappresenta un progetto unico in Italia ed anche all’estero. Si tratta infatti di un villaggio sportivo multifunzionale a carattere internazionale e dall’importante valenza sociale: le strutturesportive e ricreative sono a disposizione anche del territorio, un tassello che può contribuire anche alla riqualificazione di una periferia, come il quartiere Vallette di Torino. Il Fondo J Village si aggiunge ai 10 fondi attualmente gestiti da REAM SGR di varie tipologie quali social housing, trophy asset, uffici, residenziale e commerciale, residenze sanitarie assistite e green economy”.

Girare in bici, che cosa dice il codice della strada

Di Patrizia Polliotto*

 

Se la due ruote non è equipaggiata con un campanello, si rischia infatti una multa sino a 100 euro: così prevede il Codice della Strada, che per i velocipedi prevede questo dispositivo utile “per le segnalazioni acustiche”. Il campanello fa parte dell’equipaggiamento obbligatorio per la bicicletta e si può non utilizzare solamente se si partecipa ad una competizione sportiva ufficiale. Lo stabilisce l’articolo 68 del Codice della strada, che lo considera fondamentale insieme ai freni, alle luci e ai catadiottri. Da questo punto di vista esistono regole molto precise, che devono essere rispettate per non andare incontro a sanzioni che vanno da 25 a 100 euro.  La luce anteriore della bici deve essere gialla o bianca, mentre quella posteriore è sempre rossa e accompagnata da un catadiottro che deve avere lo stesso colore. Sui pedali devono essere presenti catadiottri gialli, mentre i freni devono essere presenti su ogni ruota. Per quanto riguarda il campanello, secondo l’articolo 223: “Il suono emesso deve essere di intensità tale da poter essere percepito ad almeno 30 metri di distanza”. Questa regola è molto importante, anche se pochi in realtà la conoscono e spesso i ciclisti vengono multati proprio perché sprovvisti di campanello.

 

*Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI
COMITATO REGIONALE DEL PIEMONTE
TEL. 011 5611800, Via Roma 366 – Torino
EMAIL: UNC.CONSUMATORITORINO@GMAIL.COM

IDEE OVER 50 PER NATALE? REGALA CORSI DI COMPUTER E INGLESE

Regalare a Natale un corso di computer o di inglese, studiati su misura per gli over 50. È la proposta che lancia Euro3, la scuola torinese per la terza età che si trova all’interno dello storico cortile della Cavallerizza Reale, in via Verdi 9, a Torino. In aggiunta al regalo c’ è un omaggio molto suggestivo: un “bagno di gong”, un’esperienza vibrazionale di suonoterapia che aiuta a ritrovare sé stessi, favorendo uno stato di pace interiore profonda.

Euro3 è stata tra i primi, a Torino, a organizzare 20 anni fa corsi di computer, per offrire alle persone anziane i molti vantaggi del saper navigare in Internet. Con la rete sono facilitate le relazioni personali e i contatti e si ha maggiore autonomia. Si può, ad esempio, consultare e utilizzare il sito della propria banca o quello dell’Inps, conoscere le varie offerte di intrattenimento, come mostre, film, conferenze, sapere gli orari di farmacie, mezzi e uffici pubblici. Per quanto riguarda il corso di inglese, quello proposto da Euro3 si basa su una metodologia facile, divertente mirata ad ottenere un rapido uso della lingua, stimolando nel contempo l’amicizia e l’affiatamento. Le lezioni di entrambi i corsi sono per piccoli gruppi (massimo 10 persone) e facilitate da videoproiettori con schermo a muro. Ogni allievo ha inoltre a disposizione un Pc. Due gli obiettivi principali delle lezioni: sviluppare le capacità di apprendimento, rafforzare la memoria, favorire la socializzazione, facendo sentire le persone a loro agio. I corsi durano 30 ore, con una lezione settimanale di tre ore. Quota di iscrizione 150 euro, più 5 per la dispensa, redatta dagli stessi docenti. Regalando un corso di computer o di inglese si riceverà in regalo un bagno di gong.

Picchiò a morte il paziente malato psichiatrico

Condanna a 16 anni di carcere  per Manuel Antonio Ramirez Fuentes, il badante peruviano che uccise a forza di botte il suo paziente, Tullio Cantore,  di 54 anni. L’uomo era stato trovato privo di vita nel suo appartamento in  corso Belgio 139, nel novembre dello scorso anno. Fu il badante, che aveva parlato di frequenti cadute del suo assistito, a denunciarne la morte. E in effetti si era  pensato a un possibile decesso per cause naturali. Incarcerato per  due giorni di carcere Fuentes aveva confessato. “Accudirlo mi esasperava. L’ho ucciso io”. L’Asl gli aveva affidato il paziente psichiatrico per poco più di mille euro. Il pm aveva chiesto 30 anni di carcere per omicidio volontario e il giudice ha accolto la tesi difensiva della morte a seguito di maltrattamenti.

Sport e statistica a convegno

Venerdì 1 dicembre il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino organizza un convegno dal titolo “Sport e statistica: un connubio vincente” in programma dalle ore 9 alle ore 11.30 presso l’Aula Tosetti Value del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino in Corso Unione Sovietica 218/bis.

 

L’incontro è organizzato nell’ambito del Corso di Economia Aziendale del Prof. Giovanni Ossola. Oltre al Prof. Ossola interverranno i Prof.ri Beltramo e Bollani, Luca Malfatti e Gianluca Rosso del progetto quant4sport, Roberto Rosso dell’Atletica Settimese, Luca Filograno di MentalFootball e l’atleta Andrea Maffé della squadra di pallanuoto Iren Torino 81.

L’obiettivo dell’incontro è quello di analizzare le molteplici applicazioni della statistica all’evento sportivo anche nell’ottica del costante miglioramento della performance. Negli ultimi decenni l’adozione di metodi quantitativi nello sport ha registrato un crescente interesse; tale interesse si riflette nella produzione scientifica su questa tematica, così come dalla pubblicazione di collezioni di analisi statistiche applicate a dati su un range molto ampio di sport, tra i quali il football, il basket, la pallavolo, il baseball, hockey su ghiaccio e molti altri.

Durante il convegno verrà inoltre affrontato il tema inerente la crescente dimensione economica dello sport e dimostrato come la statistica possa essere applicata all’analisi delle revenues di una squadra di calcio anche in relazione ai risultati sportivi da essa conseguiti. In occasione dell’incontro verrà infine presentato il progetto di “quant4sport” che è completamente no-profit e selfmade: è stato creato un repository dove sono linkati centinaia di documenti scientifici ed economici dedicati allo sport.

Ogni risorsa disponibile sul sito (anche i contatti che sono elencati nella pagina “friends”) è completamente gratuita, per studenti, ricercatori e divulgatori. Hanno aderito favorevolmente al progetto Harvard, Toronto University, Cattolica Milano (che lo scorso 23 ottobre ha invitato Gianluca Rosso e Luca Malfatti come relatori ad un seminario sullo sport professionistico), Università di Brescia e altri. Quant4sport è regolarmente in contatto con il Politecnico di Milano, che si è particolarmente appassionato al progetto, ma anche con ricercatori del CNR. L’obiettivo è quello di costruire qualcosa che possa essere utile per la divulgazione dello sport come scienza. E’ stata introdotta inoltre un’area dedicata ai para-sport, perché lo sport è strumento per l’inclusione.

SDL CENTROSTUDI INCONTRA I TORINESI SOVRAINDEBITATI E CON PROBLEMI BANCARI

Si è svolto ieri a Torino, presso il Centro Congressi dell’Hotel ‘Royal’ in corso Regina Margherita un incontro sul tema ‘Sovraindebitamento, crisi bancari e finanziaria: come uscirne?’ che ha visto, dato il momento storico in atto, una grande affluenza di pubblico. Oltre un centinaio di torinesi con pendenti sulle spalle gravi situazioni di sovraindebitamento ormai non più sostenibili e crisi derivanti da rapporti critici con banche e istituti di credito in tema di anatocismo e usura bancaria hanno ascoltato e incontrato il pool di esperti e professionisti di SDL CENTROSTUDI SPA (www.sdlcentrostudi.it), la nota società italiana fondata dall’Avvocato Serafino Di Loreto e presieduta dall’ex Magistrato Piero Calabrò (il primo a ottenere una sentenza storica in materia di anatocismo nel 1999, spianando la strada a un fenomeno in costante crescita) che dal 2010 a oggi ha restituito alle tasche degli italiani oltre 240 milioni di euro indebitamente sottratti alle loro tasche, proprio grazie a una serie incessante di pronunce favorevoli a consumatori e PMI ottenute sul tema nei tribunali di tutta Italia. “Abbiamo avuto modo di constatare come a Torino la sofferenza economica e sociale dei nuclei familiari, i più gravati dalla crisi in atto, nonostante la riconversione da città industriale a città digitale 3.0, sia in aumento. E’ importante – prosegue Luca Barontini, esperto di riorganizzazione aziendale e sovraindebitamento per privati e aziende – informare opportunamente le persone delle possibilità legislative offerte per rinascere dalla cosiddetta ‘morte civile’, come la Legge 3/2012 altresì nota come legge ‘Salva-suicidi’, e gli strumenti di tutela per far luce sulla mala gestio delle banche su conti correnti, finanziamenti e risparmi”, conclude Barontini.

Oggi al Cinema

LE TRAME DEI FILM

NELLE SALE DI TORINO

 

A cura di Elio Rabbione

 

***

American Assassin – Azione. Regia di Michael Cuesta, con Michael Keaton, Shiva Negar e Dylan O’Brien. Tratto dal romanzo di Vincent Flynn, tratteggiato tra Istanbul e Roma, tra Londra e Tripoli, è la storia di Mitch Rapp, che poco più che ventenne, vuole vendicarsi della morte della fidanzata, vittima di un attentato. Verrà allenato da un veterano dei Navy Seals per entrare in un programma della Cia volto ad addestrare gli “assassini americani” implacabili pedine dell’antiterrorismo. Il suo primo obiettivo sarà colpire il misterioso Ghost, che è in possesso di una bomba di settanta chili di plutonio in grado di scatenare la Terza Guerra mondiale. Durata 112 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Amori che non sanno stare al mondo – Drammatico. Regia di Francesca Comencini, con Lucia Mascino, Thomas Trabacchi, Iaia Forte e Carlotta Natoli. Una vicenda con tanti bassi (di vita e di cinema) e qualche alto, un amore improvviso, sragionato e possessivo di lei per un uomo che dovrebbe fuggirne sin dal primo istante. Dopo anni di relazione si lasciano, lui finalmente trova un nuovo amore in una ragazza più giovane, lei prova tra le braccia di una sua lodatissima studentessa. Uno sguardo tutto al femminile, un’altalena continua di tempi e di sentimenti, una scrittura che fa tanto letteratura ma che non riesce a coinvolgere mai lo spettatore. Anzi lo irrita, per quell’aria da saputelle intransigenti e battagliere di interprete e di regista. Tratto dal romanzo omonimo della Comencini. Durata 92 minuti. (Eliseo Blu, Lux sala 3, Uci)

 

Assassinio sull’Oriente Express – Giallo. Regia di Kenneth Branagh, con Judi Dench, Michelle Pfeiffer, Johnny Depp, Penelope Cruz e Branagh nelle vesti di Hercule Poirot. Altra rivisitazione cinematografica del romanzo della Christie dopo l’edizione firmata da Sidney Lumet nel ’74, un grande Albert Finney come investigatore dalle fiammeggiati cellule grigie. Un titolo troppo grande per non conoscerlo: ma – crediamo, non foss’altro per il nuovo elenco di all star – resta intatto il piacere di rivederlo. Per districarci ancora una volta tra gli ospiti dell’elegante treno, tutti possibili assassini, una partenza da Istanbul, una vittima straodiata, una grande nevicata che obbliga ad una fermata fuori programma e Poirot a ragionare e a dedurre, sino a raggiungere un amaro finale, quello in cui la giustizia per una volta non vorrà seguire il proprio corso. Durata 114 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Eliseo Grande, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci anche in V.O.)

 

Auguri per la tua morte – Horror. Regia di Christopher Landon, con Israel Broussard, Ruby Modine e Jessica Roth. Tree, giovane studentessa, si sveglia dopo una notte di bevute nella camera dell’altrettanto giovane Carter. La sera è vittima di un assassino: per risvegliarsi il giorno successivo nelle medesime modalità e per vedere continuamente ripetute vita e morte. Dovrà scoprire il proprio assassino se vorrà interrompere gli eventi. Durata 96 minuti. (The Space)

 

Borg McEnroe – Drammatico/biografico. Regia di Janus Metz Pedersen, con Shia LaBeouf, Sverrir Gudnason e Stellan Skarsgård. Due campioni, due storie e due personalità diversissime, gli stili che catturano opposte folle di fan, i movimenti freddi e calibrati dell’uno contro quelli nervosi e impetuosi dell’altro, la calma contro il nervosismo, la loro rivalità che li vide a confronto per 14 volte tra il ’78 e il 1981, fino alla finale di Wimbledon, che qualcuno ancora oggi considera una delle più belle partite della storia del tennis. Fino alla loro amicizia, fuori dai campi. Durata 100 minuti. (F.lli Marx sala Chico, Reposi, Uci)

 

Caccia al tesoro – Commedia. Regia di Carlo Vanzina, con Vincenzo Salemme, Serena Rossi, Cristiano Filangieri e Carlo Buccirosso. Siamo dalle parti di “Operazione San Gennaro”, con un impareggiabile Nino Manfredi e la bonomia della Senta Berger, anno di grazia 1966, regia perfetta di Dino Risi. Anche oggi il fine, nobilissimo, è quello di rubare il tesoro del santo partenopeo, mentre la causa è il figlio malato della vedova Rossi, operabile negli States con la complicità del cognato Salemme. Durata 90 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

 

Detroit – Drammatico. Regia di Kathryn Bigelow, con Hanna Murray, John Boyega, Will Poulter e Anthony Mackie. Premio Oscar, l’autrice di “The hurt rocker” e di “Zero Dark Thirty” guarda oggi a quei fatti sanguinosi scoppiati nel luglio del 1967 in un locale privato – privo di licenza – dove un gruppo di persone di colore festeggiavano due ragazzi, anch’essi di colore, ritornati a casa dalla guerra del Vietnam. Lo sguardo sulla repressione seguita, le violenze della reazione, l’invio da parte del governatore Romney della Guardia Nazionale e da parte del presidente Johnson dell’esercito: contro chi vorrebbe seguire ogni regola della legalità c’è chi con violenza la oltrepassa, facendosi forte dell’omertà che nelle forze di comando si fa ben visibile. Lo sguardo sui fatti dell’hotel Algiers, dove tre ragazzi, tra i 17 e i 20, sono barbaramente trucidati. I responsabili, al processo, non subiranno nessuna condanna. Durata 143 minuti. (Greenwich sala 2, Uci)

 

Il domani tra di noi – Drammatico. Regia di Hans Abu-Assad, con Kate Winslet e Idris Elba. Un aereo privato con a bordo una giornalista e un medico, incidente sulle montagne innevate dello Utah, mancanza di soccorsi, sopravvivenza ad ogni costo, lacrime disperazione ferite vedrai che ce la faremo non ce la potremo mai fare, primi sentimenti, amore. Catastrofe finale o salvezza? Durata 112 minuti. (Ideal)

 

Flatliners – Linea mortale – Drammatico. Regia di Niels Arden Oplev, con Diego Luna, Nina Dobrev, Ellen Page e James Norton. Una studentessa di medicina, ossessionata dalla morte della sorella, spinge i suoi compagni di corso ad un esperimento: dovranno fermarle il cuore con un defibrillatore per sessanta secondi e registrare i ricordi del suo cervello prima di riportarla in vita. Se non ci fosse modo di interrompere le allucinazioni che scoppiano in quel breve tempo? Remake di un film del ’90 di Joel Schumaker, con una giovanissima Julia Roberts. Durata 110 minuti. (The Space, Uci)

 

Happy End – Drammatico. Regia di Michael Haneke, con Isabelle Huppert e Jean Louis Trintignant. Una famiglia dell’alta borghesia a Calais. Il padre è il fondatore di un’azienda, ora guidata dalla figlia e dal nipote ribelle. Si devono risolvere i problemi che stanno dentro la fabbrica (qui è successo un incidente che ha provocato la morte di una persona) e la famiglia (qui il fratello della donna si risposa e inizia ad avere problemi con la figlia di primo letto, che gli è stata affidata dopo che la madre è stata ricoverata): tutto questo mentre i migranti stazionano sulle spiagge e creano tendopoli. Durata110 minuti. (F.lli Marx sala HarpoRomano sala 1)

 

Justice League – Fantasy. Regia di Joss Whedon e Zack Snyder, con Ben Affleck, Amy Adams, Henry Cavill e Jeremy Irons. A Gotham City, Batman nutre la speranza di riunire un valoroso gruppo di eroi per fronteggiare l’ultima terribile pericolo. Chiaro che per la salute del film tutti aderiscano, da Wonder Woman a Flash più veloce della luce, da Aquaman ipertecnologici signore degli oceani a Cyborg. Manca soltanto Superman ma prima o poi anche lui sarà della partita. Durata 121 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

Mistero a Crooked House – Drammatico. Regia di Gilles Paquet-Brenner, con Glenn Close, Christina Hendricks, Max Irons, Julian Sands e Gillian Anderson. Basato sul romanzo di Agata Christie pubblicato in Italia con il titolo “È un problema”, il film è un giallo corale, quelli che tanto piacevano all’autrice: un confronto incrociato tra i componenti di una ricca famiglia inglese. Per ottenere finalmente la mano della ricca Sophia, il giovane investigatore privato Charles Hayword deve risolvere il mistero che avvolge la morte del nonno della ragazza. Mentre tutti puntano il dito contro la giovane seconda morte dello scomparso, spetterà a Charles scoprire nuovi moventi e indizi e la verità. Per chi già non conosce il romanzo di partenza, una inaspettata risoluzione finale, magari anche troppo fuori da quella umanità corrotta su cui la Christie ha per anni indagato. Un buon prodotto, con le carte in regola, di sceneggiatura e interpretative soprattutto, con il piacere da parte dello spettatore di inseguire sviluppi e finali. Durata 105 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Ogni tuo respiro – Drammatico. Regia di Andy Serkis, con Andrew Garfield e Claire Foy. È la storia vera dei genitori del film, Jonathan Cavendish. L’avventuroso e carismatico Robin Cavendish ha tutta una vita di successi quando si ritrova paralizzato a causa della poliomielite che contrae nel continente africano. Contro il parere di tutti, sua moglie lo fa dimettere dall’ospedale e lo porta a casa, dedicandosi completamente a lui e usando intelligentemente tutta la determinazione di cui è capace. Non vogliono diventare prigionieri della malattia di lui, appassionano e incantano gli altri con il loro umorismo, il coraggio, l’intera sete di vita. Durata 117 minuti. (Centrale V.O.)

 

Paddington 2 – Commedia. Regia di Paul King, con Brendan Gleeson, Hugh Grant, Sally Hawkins e Ben Whishaw. L’orsetto inventato dalla fantasia dello scrittore inglese Michael Bond è in cerca di un regalo per la centenaria zia Lucy. Scova nel negozio di antiquariato del signor Gruber un antico libro, prezioso, che verrà rubato e del cui furto verrà sospettato un fascinoso attore. Durata 95 minuti. (The Space, Uci)

 

Gli sdraiati – Commedia. Regia di Francesca Archibugi, con Claudio Bisio e Gaddo Bacchini. Giorgio e Tito sono padre e figlio. Due mondi opposti che si scontrano all’interno di un appartamento a Milano. Giorgio è un giornalista di successo, apprezzato dai colleghi e dal pubblico, famoso volto televisivo, separato dalla moglie, discorsi con il figlio a livello pressoché zero. Il quale ultimo è un adolescente indolente, chiuso, refrattario a tutto e a tutti, incapace o senza la minima voglia di trasmettere le proprie emozioni agli altri, che si sente soffocato dalle attenzioni altrui, il suo (ristretto, piccolo) mondo sono gli amici per parlare di niente e i videogiochi Nemmeno l’invito del padre ad andare a fare insieme la vendemmia lo smuove: o forse sì, e allora potrebbe essere il modo per tentare di costruire insieme un minimo di comunicazione. Dal romanzo di Michele Serra. Durata 103 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Groucho, Romano sala 2, The Space, Uci)

 

Seven Sisters – Fantascienza. Regia di Tommy Wirkola, con Noomi Rapace, Glenn Close e Willem Dafoe. Un’attrice sola per sette diversi ruoli, un futuro più o meno lontano in cui la sovrapposizione terrestre ha portato all’applicazione di una rigidissima politica del figlio unico su scala globale. Ma da anni, sette sorelle, che hanno il nome dei giorni della settimana, vivono in segreto in un appartamento, uscendone una per ogni giorno della settimana, con la stessa identità. Poi, un lunedì, Monday non torna a casa. Durata 123 minuti. (The Space, Uci)

 

Smetto quando voglio – Ad honorem – Commedia. Regia di Sydney Sibilia, con Edoardo Leo, Libero De Rienzo, Pietro Sermonti, Neri Marcorè e Luigi Lo Lascio.Terzo e ultimo capitolo della fortunata saga sulla banda di ricercatori, vittime della crisi e di un precariato che va sempre più stretto a chi può mettere in campo lauree con ottimi voti, che abbiamo conosciuto come inventori di una droga sintetica legale e in seguito come collaboratori in incognito della polizia: oggi sono in procinto di evadere tutti quanti insieme di prigione per ritrovarsi dove tutto è cominciato, alla Sapienza di Roma, per contrastare l’ultimo nemico, il crudele e pericolosissimo Mercurio. Durata 96 minuti. (Massaua, Greenwich sala 3, The Space, Uci)

 

The Place – Drammatico. Regia di Paolo Genovese, con Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Sabrina Ferilli, Giulia Lazzarini, Silvio Muccini, Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni, Alessandro Borghi. Un film corale, un’ambientazione unica, una bella carrellata di attori italiani per altrettanti personaggi che Paolo Genovese – l’autore di quel piccolo capolavoro che è “Perfetti sconosciuti” – ha basato su una serie americana, ripensata e adattata, “The Booth at the Edge”, creta dall’autore e produttore Christopher Kubasik nel 2010. Un uomo misterioso, giorno e notte ospite abituale di un bar, con il suo tavolo sul fondo del locale, e personaggi e storie che a lui convogliano, di uomini e donne, lui pronto a esaudire desideri e a risolvere problemi in cambio di alcuni “compiti” da svolgere. Tutti saranno pronti ad accettare quelle richieste? Durata 105 minuti. (Ambrosio sala 3, Greenwich sala 2, Uci)

 

The Big Sick – Commedia drammatica. Regia di Michael Showalter, con Zoe Kazan, Kumail Nanjiani e Holly Hunter. È l’autobiografia del protagonista maschile del film, un giovane comico che di giorno a Chicago guida il suo taxi per conto di Uber e che la sera si fa conoscere nei piccoli club della città. La famiglia crede molto in lui, ritenendolo uno studente di successo e un ragazzo destinato al miglior partito pakistano che si possa immaginare. Sino al precipitare delle cose, l’amore che unisce Kumail e Emily, bianca e ancor più sposata, la malattia di lei, le due diverse famiglie che si ritrovano allo stesso capezzale. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 2, Centrale V.O., Due Giardini sala Ombrerosse)

 

The broken Key – Fantascienza. Regia di Louis Nero, con Andrea Cocco, Geraldine Chaplin, Rutger Hauer, Franco Nero, Christopher Lambert e Michael Madsen. Nel futuro descritto dal film la carta è diventata un bene prezioso, quindi è proibito stampare e le biblioteche sono luoghi cui pochi studiosi possono accedere. L’arrivo in Italia di un celebre accademico è l’occasione per indagare su una serie di delitti, con strane testimonianze e indizi che scomodano Dante e Hieronymus Bosch. Girato in parte a Torino e in località facilmente riconoscibili dal pubblico piemontese. Solita compagnia di celeberrimi attori che da sempre (ri)vivono nel cinema di Nero. Durata 120 minuti. (Ideal)

 

The Square – Drammatico. Regia di Ruben Östlund, con Elisabeth Moss, Dominic West, Claes Bang, Terry Notary e Linda Anborg. Palma d’oro all’ultimo Cannes. Protagonista del film è Christian, curatore di un importante museo di Stoccolma, divorziato e amorevole padre di due bambine, sempre all’inseguimento delle buone cause. Nel museo c’è grande fermento per il debutto di un’installazione, “The Square”, che invita all’altruismo e alla condivisione (“il quadrato è un santuario di fiducia e altruismo”): ma quando gli vengono rubati il cellulare e il portafoglio per strada, Christian reagisce in modo scomposto. Nel frattempo, l’agenzia che cura le pubbliche relazioni del museo crea un’inaspettata campagna pubblicitaria a promuovere l’installazione, ottenendo una risposta da parte del pubblico che manda in crisi sia Christian che il museo stesso. Strano e brillante, pieno di interrogativi, simpatico (si ride! si ride!), certo meno “chiarito” rispetto a quel “Forza maggiore” che ci aveva fatto conoscere il regista svedese all’interno del TFF, da guardare (e da ammirare) con occhio decisamente interessato non nella sua complessità ma nei grumi di scene che via via si susseguono e si solidificano, tra il filosofico e il divertito (eccezionale la scena della performance dell’uomo scimmia, costellata dalla curiosità e dallo scetticismo e dalla allegria attenta del pubblico, pronti a farsi terrore), nello sguardo ironico buttato sulla pochezza e sulle turlupinatura di certa arte contemporanea (i vari mucchietti di sabbia che danno vita ad una installazione recuperati in un sacco della spazzatura da un addetto alle pulizie). Durata 142 minuti. (Massimo sala 1 anche in V.O., Nazionale sala 1)

 

Una questione privata – Drammatico. Regia di Paolo e Vittorio Taviani, con Luca Marinelli, Lorenzo Richelmy e Valentina Bellè. Dal romanzo di Beppe Fenoglio. “Over the rainbow” è il disco più amato da tre ragazzi nell’estate del ’43. Si incontrano nella villa estiva di Fulvia, che gioca con i sentimenti di entrambi: con quelli di Milton, pensoso e riservato, con quelli di Giorgio, bello ed estroverso. Un anno dopo Milton, partigiano, si ritrova davanti alla villa di Fulvia ormai chiusa, il custode lo riconosce e insinua un dubbio, che Fulvia, forse, abbia avuto una storia con Giorgio. Ogni cosa pare fermarsi per il ragazzo, la vita, le amicizie, la lotta partigiana, è ossessionato dalla gelosia e vuole scoprire la verità. Deve ritrovare Giorgio ma l’amico di un tempo è stato fatto prigioniero dai fascisti. Atmosfere tavianiane, le colline delle Langhe scambiate con montagne della val Maira, tutto pare molto teatrale ma come privo di anima, sognano l’età dell’oro della “Notte di San Lorenzo” che non arriva, la Bellè e Richelmy sono due belle quanto insignificanti statuine, Marinelli unico cerca di costruire veri sentimenti. Meglio tornare alla scrittura di Fenoglio. Durata 84 minuti. (Romano sala 1)

 

Vittoria e Abdul – Drammatico (ma piuttosto commedia). Regia di Stephen Frears, con Judy Dench, Ali Fazal, Michael Gambon e Olivia Williams. Nel 1887 Abdul lascia l’India per Londra, per poter donare alla regina settantenne, sul trono da oltre cinquant’anni, una medaglia, proprio in occasione del suo Giubileo d’Oro. La sovrana è attratta dalla cultura che l’uomo porta con sé, dalla sua giovinezza e dalla prestanza, contro lo scandalo che il suo nuovo amico semina in tutta la corte, che non esita a bollarla come pazza. Più “storiucola” che Storia, a tratti imbarazzante per quell’aria di operetta senza pensieri che circola all’interno: naturalmente per il regista di “Philomena” (da ricordare) e di “Florence” (da dimenticare) il ventiquattrenne Abdul è senza macchia, la vecchia e inamidata corte inglese da mettere alla berlina e allo sberleffo, il piccolo entourage regale che grida “sommossa” se ne ritorna tranquillo a servire la vecchia sovrana. Ma ci voleva ben altro polso e visuale, e qui Frears ha tutta l’aria di voler andare in pensione. Durata 112 minuti.           (Romano sala 3)