Ottobre 2017

Formazione e lavoro più vicini con il master

La distanza  si riduce con il Master universitario in Marketing, Sales & Digital Communication e quello in Marketing, Sales & Management dell’Industria Alimentare

 

Avvicinare sempre di più il mondo della formazione universitaria alle aziende. È quello che da anni si propone l’ Università di Torino, con la promozione di Master quali quello universitario di primo livello in Marketing, Sales & Digital Communication, giunto quest’anno alla sua sesta edizione ( con inizio il 22 novembre prossimo), e che vede tra i propri partner l’ Ascom, Atlec, la Camera di Commercio di Torino e il Cdvm (Club Dirigenti Vendite e Marketing) dell’Unione Industriale di Torino. Si tratta di un Master organizzato dall’ Università degli Studi di Torino, nella sua sede di corso Unione Sovietica 218 bis, diretto da Anna Claudia Pellicelli del Dipartimento di Management, Professore di Marketing Strategico, Marketing Internazionale, Branding, Economia e Direzione delle Imprese. “Si tratta di un’offerta formativa – spiega uno dei partecipanti all’ultima edizione del Master, Alessandro De Carolis, ora Marketing & Events Manager presso Villa Balbiano a Andezeno – che si fonda su basi pratiche e si propone di ridurre la distanza tra la fase di apprendimento e quella professionale, per consentire ai giovani partecipanti di inserirsi e operare con successo in importanti realtà imprenditoriali, sia di carattere nazionale sia internazionale. Sponsor e partner aziendali contribuiscono attivamente alla didattica con casi e testimonianze, contest internazionali e anche premi di studio per studenti particolarmente meritevoli”.

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Il Master prevede lezioni in aula, affiancate a attività outdoor, business game, seminari e visite aziendali, oltre a un corso universitario di Specializzazione in Retail Management, con sede a Barcellona, oggi una delle città più dinamiche e globali a livello non solo europeo nel campo del retail. Stage da 4 a 6 mesi consentono poi agli studenti del Master di svolgere attività di primo inserimento lavorativo, in diverse aree aziendali in Italia e all’estero. Da quest’anno i partner consolidati del settore alimentare dell’Unione Industriale di Torino hanno poi progettato, in collaborazione con l’ateneo torinese, un secondo Master specifico per il settore alimentare, che avrà inizio il 22 novembre prossimo, sempre presso la sede dell’Università degli Studi di Torino, in corso Unione Sovietica 218 Bis. Il Master in Marketing, Sales & Management dell’Industria Alimentare ha come suo obiettivo primario la formazione di figure manageriali in campo alimentare. Sono partner del Master le eccellenze del made in Italy, che contribuiscono a una partecipazione attiva alla didattica con testimonianze, case studied, workshop e project in field. Una particolare attenzione sarà riservata a materie come il marketing internazionale, il trade marketing, il tema degli acquisti e vendite, finanza e controllo, supply chain management, labelling e digital marketing, nonché la materia di business agreement, dato il moltiplicarsi delle normative europee in materia di diritto agroalimentare. Nel corso del Master è anche previsto il corso di Specializzazione in Food & Beverage Management a Barcellona.

Mara Martellotta

Halloween sì o no?

HALLOWEEN33

Lasciate che i bambini si trasformino in vampiri e streghette per una sera. Lasciate che vengano a suonare alla vostra porta e sommergeteli di dolcetti. Loro si divertono. E questo non va sicuramente a scalfire o offendere quello che è il ricordo delle persone care. Anzi. Magari il 2 novembre andiamo tutti al cimitero con un sorriso in più. Contenti di aver fatto felice qualche bimbo con un pacchetto di caramelle

 

Anche Torino si prepara a vivere la notte più spaventosa dell’anno. Pur essendo nata come festa anglosassone, infatti, Halloween si è ormai imposto a pieno titolo come occasione in più di dare libero sfogo alla nostra smodata voglia di bagordi, coinvolgendo non solo i piccoli, ma anche – seppure in misura minore- i più grandi. Eppure le polemiche legate a questa festività sono ancora molte. Giusto qualche giorno fa sull’autobus ho sentito alcune persone lamentarsi dell’imminente arrivo di Halloween, festa a loro giudizio irrispettosa nei confronti dei nostri cari che non ci sono più.

Non sono nessuno per dire se sia giusto o sbagliato. Certo è che il 2 novembre i fiorai centuplicano gli incassi grazie a persone che quasi esclusivamente in questa data si sentono mosse a pietà e decidono di portare dei fiori sulle tombe. Per poi lasciarli a seccare per il resto dell’anno. I ricordi sono ricordi. I cari si portano nel cuore. Credo che mio nonno sarebbe stato solo felice di vedere le mie cugine mascherate da streghette con le ragnatele finte attaccate ai vestiti.

Se però proprio volete, istruiamo piuttosto i bambini sul reale significato del Natale. Anche questa è una festività religiosa. Ma più nessuno viene turbato o seccato dal risvolto commerciale che questa festa ha assunto negli anni. Nessuno si permette di non far trovare ai bambini almeno un pensierino sotto l’albero, adducendo come motivazione il fatto che sia il giorno in cui il Signore è nato, quindi non ci sia alcun bisogno di fare regali.

Indossare una maschera non fa di noi delle persone meno serie. Questo non c’entra. La serietà va dimostrata ogni giorno in altri àmbiti. Lasciate che i bambini si trasformino in vampiri e streghette per una sera. Lasciate che vengano a suonare alla vostra porta e sommergeteli di dolcetti. Loro si divertono. E questo non va sicuramente a scalfire o offendere quello che è il ricordo delle persone care. Anzi. Magari il 2 novembre andiamo tutti al cimitero con un sorriso in più. Contenti di aver fatto felice qualche bimbo con un pacchetto di caramelle.

Tersilla Garella

Medici neo-specializzati, Grimaldi (SEL-SI): “si facciano i controlli”

Dopo le denunce sulle condizioni di sfruttamento


Oggi l’Assessore Saitta ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi sulle condizioni di sfruttamento e precarietà dei medici neo-specializzati, che sabato 28 ottobre si sono riuniti, ospitati dall’Ordine dei medici, per presentare una ricerca sulle proprie condizioni di lavoro e per affrontare una situazione estremamente critica.

A quanto si è appreso dagli organi di stampa, i bandi pubblici rivolti ai neo-specializzati proporrebbero loro di offrire, nei Pronto soccorso, prestazioni uguali a quelle dei colleghi con anni di esperienza ma a compensi nettamente inferiori. Inoltre negli ambulatori, i medici di base, qualora si trovino a chiedere una sostituzione, recluterebbero i giovani dottori pagandoli con una discrezionalità che non tiene conto delle indicazioni salariali dei contratti nazionali di riferimento. I giovani medici sostengono altresì che denunciare la situazione significhi sottoporsi al rischio di non essere più chiamati a lavorare. Come noto, pochi giorni fa, una segnalazione anonima ha denunciato che medici specializzandi sarebbero stati utilizzati per compiti destinati a colleghi che hanno già terminato il loro percorso di studi, medici neo-specializzati a tutti gli effetti.

La ricerca, condotta dai neo-specializzandi tramite un questionario a cui hanno risposto 312 giovani medici piemontesi, evidenzia alcuni dati sconfortanti sul grado e la percezione di sfruttamento, a quanto pare indifferentemente nel settore pubblico e in quello privato. Inoltre calcola il numero di medici che rischieranno di trovarsi senza lavoro in futuro nel caso in cui aumentino i laureati e il fabbisogno di personale medico resti invariato: secondo i dati, entro il 2020 la domanda di lavoro sarà tre volte maggiore rispetto all’offerta.

Nell’interrogazione si chiede alla Giunta quali interventi intenda mettere in campo per richiamare le ASL ad avviare direttamente le assunzioni di medici, in base a una mappatura delle reali esigenze del territorio, applicando il principio della giusta retribuzione e le dovute tutele. L’Assessore ha ammesso l’esistenza di un problema di precarizzazione dell’attività dei giovani medici. Ha aggiunto che c’è un tema che riguarda il privato, che sottopaga, per questo esistono disegni di legge per porre rimedio alla “giungla retributiva” che non offre le dovute garanzie. Per quanto riguarda le sostituzioni dei medici di famiglia, si parla di lavoro nero e paghe minime, problemi su cui l’Ordine dei medici dovrebbe prendere provvedimento. A livello nazionale la Regione ha ottenuto che fossero indetti i concorsi, mentre resta aperto il tema del numero insufficiente delle borse.

A settembre il Consiglio ha approvato un atto per chiedere al Governo una programmazione seria del fabbisogno di medici sul territorio nazionale e un incremento delle borse di studio per le Scuole di Specializzazione. “Alla domanda “Ti sei mai sentito sfruttato nel mondo del lavoro?”, l’85% degli intervistati nella ricerca risponde di sì; il 44,50% sostiene di essersi trovato a svolgere mansioni incongrue, il 39% di aver dovuto svolgere compiti mal pagati in relazione alla responsabilità richiesta, il 34% di aver ricevuto un compenso orario molto basso, il 24% di aver dovuto affrontare condizioni lavorative scadenti” – dichiara il Segretario di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Certo, c’è qualcosa che la Regione può fare: con l’uscita dal Piano di rientro procedere a sbloccare le assunzioni e stabilizzare i precari. Però non basta: dopo le denunce sulle condizioni di sfruttamento, tutte le autorità competenti facciano i dovuti controlli”.

 

Carenza idrica a Nole

Considerato il perdurare delle condizioni meteorologiche di forte siccità, con temperature ben oltre le medie stagionali e mancanza di precipitazioni a breve termine il Sindaco di Nole, allo scopo di contribuire alla tutela delle risorse idriche e di garantire un livello minimo dei corsi d’acqua per la salvaguardia ambientale, invita la cittadinanza ad un utilizzo responsabile dell’acqua, limitandone il consumo ai soli usi essenziali: domestico ed igienico-sanitario ed evitandone l’utilizzo per usi secondari quali irrigazione di orti, innaffiature di giardini e prati, lavaggio cortili, piazzali, autoveicoli ed altri usi similari. Si ringrazia per la collaborazione a tutela del patrimonio idrico.

 

 

Quaglieni celebra il 4 Novembre ad Alassio

Alle ore 10,30 del 4 novembre , ad Alassio, in piazza del Comune, giornata delle Forze Armate e dell’Unita’ Nazionale, oltre che anniversario della Vittoria nel 1918. Lo storico torinese professor Pier Franco Quaglieni, titolare sul nostro giornale  de “La Rubrica della domenica” ricorderà i Caduti nella Grande Guerra, soffermandosi sulle pagine tragiche di Caporetto di cent’anni fa , quando l’Italia ritrovo’ la forza per la resistenza sul Piave  premessa della Vittoria l’anno successivo. Interverrà il Sindaco di Alassio Enzo Canepa. La manifestazione si concluderà con l’omaggio al monumento ai Caduti .”E’ una grande occasione per ricordare la concordia nazionale di cent’anni fa -afferma Quaglieni- più che mai necessaria oggi in un Paese che sta perdendo la sua identità nazionale “.

Migliora la situazione degli incendi. Ma non bisogna abbassare la guardia

Migliora la situazione dei roghi, dopo giorni di emergenza. In queste ore i vigili del fuoco e i volontari dell’Aib stanno spegnendo gli ultimi roghi attivi, in Valle di Susa, Pinerolese e Canavese. Fortunatamente il vento è diminuito consentendo di controllare le fiamme. In ogni caso l’allerta è sempre  alta, anche per i focolai che sono ancora attivi a Mompantero, Cumiana, Locana e Cantalupa. Va meglio anche nel Cuneese, dove sono tre gli incendi in corso. L’Ansa informa che in alta valle Stura l’emergenza è stata dichiarata conclusa ed è stata riaperta la statale 21 del Colle della Maddalena. Pericolo scongiurato nel vallone dell’Arma di Demonte e a Casteldelfino.

 

(foto: il Torinese)

“Caterina Boratto. La donna che visse tre volte”

Venerdì 3 novembre, ore 15, la presentazione a Monforte d’Alba, presso l’Auditorium della Fondazione Bottari Lattes

La biografia di una grande diva del cinema italiano dagli anni Trenta fino ai primi anni Ottanta, richiesta anche da Hollywood e contesa da registi come Guido Brignone, Alessandro Blasetti, Federico Fellini e Pier Paolo PasoliniÈ il libro Caterina Boratto. La donna che visse tre volte”, uscito per “Sabinae” e scritto dalla figlia Marina Ceratto, critica cinematografica e giornalista per molteplici quotidiani e settimanali nazionali, oltreché collaboratrice in vari programmi Rai.    Il libro, scritto in prima persona come fosse il diario della stessa Caterina Boratto (Torino 1915 Roma 2010) verrà presentato venerdì 3 novembre alle ore 15 presso l’Auditorium della Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (via Marconi 16), dalla figlia Marina insieme al marito, il linguista e semiologo Fabio Sposini, curatore del volume. Tra cronaca e diario, l’autrice ripercorre la vita lunga e ricca di colpi di scena, anche drammatici, della madre.  Per la location della presentazione, la scelta di Monforte d’Alba, e in particolare della Fondazione Bottari Lattes, è stata determinata anche da motivi “famigliari”; il fratello dell’attrice, Filiberto, sposò infatti Stefania Passone, zia del monfortese Enrico Passone, e la Boratto ebbe dunque modo e piacere di soggiornare spesso in questo suggestivo angolo di Langa, storicamente celebre per il drammatico episodio dell’eresia catara che, intorno all’anno Mille, si diffuse in quei luoghi, con tragiche conseguenze, sotto la protezione della leggendaria Contessa Berta. La presentazione del libro sarà accompagnata dalle foto che ripercorrono la vita e l’attività dell’attrice che, grazie all’interpretazione di “Vivere!” divenne famosa anche Oltreoceano, ricevendo l’offerta di un contratto settennale addirittura dalla “Metro Goldwyn Mayer”; contratto che Caterina non riuscì tuttavia a portare a termine a causa della guerra che la costrinse a rientrare anticipatamente in Italia. Durante l’incontro non mancheranno anche le proiezioni di filmati d’epoca in cui Caterina Boratto canta “Solo tu” e il tenore Tito Schipa “Torna piccina mia”.  L’iniziativa si inserisce nelle “Veglie pomeridiane”, gli incontri organizzati dalla Biblioteca civica di Monforte d’Alba. 

g. m.

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“Caterina Boratto. La donna che visse tre volte” Ed. Sabinae”

Auditorium “Fondazione Bottari Lattes”, Monforte d’Alba (Cn), via Marconi 16, tel. 0173/789282 Ingresso libero fino a esaurimento posti Venerdì 3 novembre, ore 15

 

Il nuovo ruolo del notaio

“ll notaio – spiega Remo Morone, notaio torinese presso lo studio  Morone, di antiche tradizioni – si pone come un elemento di  collegamento tra il cittadino e le istituzioni”
Il notariato vanta origini molto antiche  che, nei Paesi di diritto latino, risalgono al diritto romano,  anche se figure simili non mancavano già presso gli antichi Greci.  Nella società attuale, in rapida trasformazione, la figura del notaio si è trovata a partecipare direttamente al processo di modernizzazione del Paese. “ll notaio – spiega Remo Morone, notaio torinese presso lo studio  Morone, di antiche tradizioni – si pone come un elemento di  collegamento tra il cittadino e le istituzioni. La sua funzione deve consistere in un’attività ermeneutica di interpretazione della volontà delle parti e, per questa ragione, l’ufficio notarile si differenzia dagli altri due uffici puramente giuridici dell’avvocato e del giudice  per il diverso modo di “fare diritto”. Ritengo che il notaio debba incarnare la sintesi tra il libero professionista ed il pubblico ufficiale e, perciò, a lui sono richieste anche doti di “empatia” per rispondere al cliente, che ha sempre bisogno di un rapporto umano e di essere accolto e capito, prima ancora di ricevere una soluzione al suo caso”. “Il notaio – aggiunge Remo Morone – oggi più che mai deve svolgere un ruolo utile nella cosiddetta “giuridizione preventiva”, in quanto è  opportuno che alcuni contratti siano scritti da un soggetto imparziale. Tanto più, infatti, si coinvolge il notaio nelle trattative e nel preliminare delle compravendite immobiliari, già a partire dalla firma della proposta, tanto più si eviterà di incorrere in spiacevoli sorprese: il notaio, in questo caso, ha, infatti, un ruolo per così dire di “giurisdizione preventiva”.
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“Un altro ruolo notarile importante – sottolinea il notaio Remo Morone – è  quello di consulenza, essendo specializzato in alcune materie, quali le successioni, i passaggi generazionali e le operazioni societarie. Il notaio è in grado di assicurare, quindi, una valida consulenza in materia fiscale, per far spendere di meno alle parti, per esempio al momento dell’acquisto di un immobile.” “Imparzialità e terzietà – aggiunge Remo Morone –  devono rimanere caratteristiche peculiari del notariato e sono proprio queste a collocarlo in un’area in  certo modo “pubblicistica”. Il futuro del notariato, secondo me, sarà quello di una più stretta collaborazione con altre figure professionali, quali avvocati, commercialisti e geometri. Con gli avvocati è  auspicabile una collaborazione nell’ambito dell’attività stragiudiziale degli stessi, nella stipula dei contratti e nelle operazioni commerciali e societarie ;  con i geometri nell’ambito dell’approfondimento delle tematiche urbanistiche e edilizie, prima della stipula dei contratti immobiliari. Sempre in tema di contrattazione immobiliare, aggiungerei che dal notaio, ritengo sia indispensabile recarsi fin da subito, ad esempio, per specificare le spese condominiali straordinarie, in caso di frazionamenti preventivi, o per scegliere la migliore intestazione di un bene da parte del soggetto acquirente. Consiglio, quando si decide di acquistare un bene immobiliare, di affiancare sin dal primo momento all’agenzia immobiliare la figura notarile a scopo preventivo di mediazione. Il notaio può infine diventare figura anche estremamente preziosa nel caso di acquisto di beni mobili,  quando è opportuna una figura super partes,  in situazioni di particolare conflittualità “. Come si dice, allora, “tanto più notaio, tanto meno giudice”; ed è un auspicio che  mai come oggi è attuale.
Mara Martellotta

In arrivo dal passato per il futuro della città

Storie di Città / di Patrizio Tosetto
Beppe sta coronando il sogno di tutta una vita professionale e lavorativa. Essere il “numero uno”  in Municipio. Non tocca a noi benedire la scelta della sindachessa di impiegare il dirigente Giuseppe Ferrari in sostituzione di Giordana, per quanto riguarda il ruolo amministrativo (senza nominare un nuovo capo di gabinetto). Ma ci sembra l’unica scelta possibile dopo la barbina figura dell’ ex capo di gabinetto oramai condannato all’ oblio. Il tutto era nell’ aria. Soprattutto dopo che Giordana aveva detto: io faccio solo il passacarte. Anche per il Salone del Libro si è chiesto a Ferrari di diventare presidente della Fondazione. Beppe è di lungo corso, entrato in comune da oltre trent’anni. Ci é entrato quando aveva “i calzoncini corti” salendo tutti i gradini della carriera. Nella Prima Repubblica era orgogliosamente socialista. Nella seconda, una iniziale attrazione per Alleanza per Torino che si era  inventata Castellani Sindaco e poi è transitato per la Margherita. Ottimi rapporti con Sergio Chiamparino e decisamente più problematici con Piero Fassino. Da vicedirettore del Municipio non è stato nominato Direttore generale. Ci è rimasto anche lui male. Se le Olimpiadi del 2006 hanno visto la luce lo si deve anche a lui. Insomma, uomo di grande esperienza e capacità. Ovviamente tra i grillini ci sono resistenze e contrarietà. Soprattutto tra alcuni consiglieri comunali. Ma siamo convinti che la Sindachessa tirerà dritto, seppure il Capogruppo del Pd Lo Russo ha denunciato, anche sulle pagine del nostro giornale, l’esistenza di liste di proscrizione grillina all’ Interno del Comune? 
Dove vogliono andare a parare?  La rimozione di Giordana potrà essere una 
 occasione per rivitalizzare la macchina burocratica attualmente inchiodata. Per ora stanno facendo poco o nulla. È quel poco che hanno fatto è stato un discreto disastro. Per salvare la situazione, però,  non basta l’ esperienza di Beppe Ferrari. Ci devono essere delle scelte amministrative importanti e su questo siamo ancora pessimisti.  Comunque per la prima volta la Sindachessa, di fronte al nulla del presente,  si fida del passato e non lo stigmatizza solo con dure parole.

Quanti bambini con problemi di sovrappeso

Il sovrappeso e l’obesità dei bambini rappresentano un problema sociale che riguarda in Piemonte il 25% dei ragazzi e che può toccare in regioni come la Campania picchi del 45% della popolazione in età evolutiva.

Vorrei ricordare ai genitori di oggi che le cellule adipose sviluppate in età infantile ed adolescenziale rimangono costanti per tutta la vita. In caso di diminuzione di peso possono diminuire di dimensione, ma non di numero. Pertanto un ragazzo obeso dovrà combattere per tutta la vita con l’ago della bilancia. Ma che cosa succede alla colonna vertebrale? L’eccesso di peso grava giorno dopo giorno sulla struttura in fase di accrescimento, condizionandola in modo spesso irreversibile. L’eccessiva concentrazione di massa grassa sulla parte alta porta le spalle in anteposizione, ipercifosi dorsale, condizionando il posizionamento del capo, con conseguente iperattivazione dei muscoli posteriori del collo. Risultato, dolori e mal di testa di tipo miotensivo. La massa adiposa collocata sulla pancia accentua la normale lordosi lombare, trasformandola in una iperlordosi, predisponendo così questi soggetti a patologie discali in età adulta.Cosa fare? Innanzitutto consultare le tabelle dei “percentili” che mettono in relazione età, BMI ( peso-altezza) e sesso, in modo da capire se il proprio figlio sia in sovrappeso oppure no.Quando si parla di BMI=indice di massa corporea, si deve calcolare il rapporto tra il peso espresso in kg e l’altezza espressa in metri al quadrato.

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Esempio: altezza 160 cm., peso 55 kg.

1,6×1,6= 2,56

55/2,56= 21,4 BMI

Relazionare il BMI con l’età e trovare il dato. Per aiutarvi a interpretare i grafici dovete sapere che:

Sottopeso: inferiore al quinto percentile

Normale: tra il quinto e l’ ottantacinquesimo percentile

Sovrappeso: dall’ottantacinquesimo al novantacinquesimo percentile

Forte sovrappeso: superiore al novantaciquesimo percentile

Esempio:

Ragazzina di 12 anni

Altezza 150 cm

Peso 55 kg

BMI =55/(1,50×1,50)= 24,24

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Consultando la tabella rosa per le ragazze, risulta sovrappeso.Nel caso in cui un ragazzo/a fosse in sovrappeso, si consiglia di consultare uno specialista in nutrizione e trovare una qualsiasi attività motoria che possa piacere, da fare almeno due /tre volte la settimana. Inoltre aggiungere attività fisica non intenzionale come camminare a piedi fino a scuola e salire le scale di casa tutti i giorni.

 

dott. Rodolfo Carpanedo