Agosto 2017

Barriere “artistiche”: dibattito superficiale se dalla sicurezza si passa all’estetica

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

C’è chi insiste nel pensare alla bellezza dei blocchi di cemento che dovranno proteggere i torinesi da eventuali attentati. Innanzi tutto andrebbe verificata la effettiva efficienza dei ripari che a volte sembrano più dissuasori di sosta e che blocchi capaci di arrestare la corsa di un un tir. Appare strano che in passato nessuno avesse pensato a dotare la città di opportune difese , neppure quando l’evento dell’esposizione della Sindone poneva Torino nel potenziale mirino dei terroristi. Andò tutto bene e nessuno ci penso ‘ più . L’emozione suscitata a Barcellona in rapporto ai fatti  di piazza San Carlo ha fatto rizzare le antenne. Era ora. Ma ci sembra che lo spostare l’interesse dall’aspetto tecnico- funzionale delle barriere in difesa dal  terrorismo all’aspetto meramente estetico, quasi un colore potesse rasserenare, sia un atto di superficialità assurda. Che senso ha coinvolgere l’Accademia Albertina ? Che senso far sentenziare chi ha imbrattato di rosa le cassette delle lettere di mezza città ?  Questi sono tempi seri, per non dire drammatici. Non ci devono  essere spazio e passerelle mediatiche per chi invece di preoccuparsi della incolumità  dei cittadini, si interessa al colore dei blocchi di cemento. Io da cittadino vorrei sentire parlare  esperti in sicurezza, non artisti che propongono le loro stravaganti ricette . Se il brutto va combattuto, in primis va combattuto nelle periferie degradate .Senza pero’ lasciare la mano sciolta all’eccentricità di certi artisti che non sono proprio il meglio. Chi imbratta i muri e ritiene di essere un artista, andrebbe multato con severità . I muri,anche aulici,di Torino sono pieni di vere porcherie che imbruttiscono la città e la rendono selvaggia perché preda di bombolette scatenate che non hanno rispetto per il bello della Città che ne viene soffocato se non annullato  da gente che, armata di spray, si ritiene padrona della città e rivendica un  estro artistico che non possiede. Sono anche prepotenti e presuntuosi  come certi ciclisti che pedalano contromano o sui marciapiedi e pretendono di aver ragione. 

 

quaglieni@gmail.com

Tirocinio Amiat per undici stranieri

 

Nelle scorse settimane Amiat, Gruppo Iren, ha avviato un progetto di inserimento in attività di igiene ambientale, attraverso tirocinio extracurriculare, per undici persone beneficiarie di protezione internazionale

Per questa iniziativa Amiat Gruppo Iren ha collaborato con Unione Industriale di concerto con la Prefettura e con Unimpiego Confindustria, soggetto che si è occupato della selezione dei tirocinanti – di diversa provenienza (Ghana, Senegal, Nigeria, Mali, Gambia e Costa D’Avorio) ed ospiti del sistema di accoglienza nazionale. Il progetto deriva da un Accordo quadro di collaborazione tra il Ministero dell’Interno e Confindustria finalizzato all’integrazione in attività lavorative dei cittadini stranieri che beneficiano della protezione internazionale. L’attivazione dei tirocini presso Amiat si inserisce, pertanto, nell’ambito dei 100 da intraprendere a livello nazionale. I tirocinanti, dopo un colloquio preliminare, sono stati opportunamente formati sugli aspetti organizzativi, operativi e di sicurezza sul lavoro; saranno seguiti e accompagnati nelle diverse attività da un tutor aziendale e si occuperanno per circa sei mesi della pulizia di parchi e giardini della città. I tirocini extracurriculari sono iniziative molto importanti per i beneficiari di protezione internazionale, perché, favorendo l’inclusione, costituiscono elemento fondamentale per l’inserimento nel nuovo contesto sociale, spesso molto diverso da quello di origine. Per Amiat e per il Gruppo Iren si tratta di un servizio offerto alla comunità nonché una risposta concreta alle esigenze della società civile e ai bisogni del territorio.

(foto: il Torinese)

 

 

Beccato il piromane: ha confessato

Aveva dato fuoco ad alcune sterpaglie in strada Cambiano a Chieri, senza poi riuscire a controllare il rogo e le fiamme hanno raggiunto i 20 metri d’altezza. E’ stato  necessario l’intervento dei vigili del fuoco. I carabinieri hanno denunciato G.A., 42 anni, incensurato. Individuato attraverso le telecamere di sorveglianza,  l’uomo ha confessato di aver appiccato il fuoco e di essere responsabile di altri incendi ad Ivrea.

CACCIA, MOVIMENTO ANIMALISTA: “NOI UNICO RIMEDIO CONTRO LA TOTALE INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI”

La totale indifferenza con la quale governo e Regioni hanno accolto l’appello delle associazioni protezionistiche per la cancellazione o la sospensione della stagione venatoria (vediamo se ignoreranno anche i suggerimenti dell’Ispra) dimostra, una volta di più, che la classe politica attuale è sorda anche al richiamo del buon senso e che, per cambiare le cose, occorre sostituire chi ci rappresenta nei palazzi. Per questo noi chiederemo agli italiani di darci fiducia alle prossime elezioni”. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista.

“Quest’estate – sottolinea l’on. Brambilla – è stata caratterizzata da temperature elevatissime, crollo delle precipitazioni e incendi triplicati rispetto alla media del decennio precedente, con un aumento della superficie percorsa dal fuoco del 260 per cento. Tutto ciò ha già causato la morte di almeno 40 milioni di animali, riducendo alcune specie allo stremo. Di che cos’altro c’è bisogno perché si sospenda la caccia? Per chi non si accontenta del buon senso, ora è arrivata anche la certificazione dell’Ispra che consiglia alle Regioni di assumere alcuni provvedimenti restrittivi: no alla caccia d’appostamento, rinvio della caccia alle specie acquatiche, divieto di caccia per due anni in tutte le aree colpite dal fuoco. A questo punto, davvero, non ci sono più alibi, né per le Regioni, né per il governo”.

“Ricordiamo – aggiunge Rinaldo Sidoli, del Movimento animalista – che la legge 157/92 dà a Stato e Regioni gli strumenti normativi per intervenire contro questi disastri ambientali. Tra questi, il comma 1 dell’articolo 19, che consente alle regioni di “vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia per sopravvenute particolari condizioni ambientali”, e il comma 1bis dell’articolo 1, che permette allo Stato di adottare le misure necessarie per tutelare i volatili. Il territorio e la sua fauna chiedono un atto di civiltà contro la pressione di centinaia di migliaia di cacciatori. Lo chiedono i cittadini, in gran maggioranza contrari alla caccia, che desiderano proteggere l’ambiente e il patrimonio faunistico”.

Arrestato l’aggressore dei dipendenti dell’anagrafe

I Carabinieri del nucleo radiomobile hanno arrestato l’uomo che martedì  ha aggredito gli impiegati dell’Anagrafe centrale di Torino di via della Consolata.Si tratta di  Bance Haro, di 29 anni, del Burkina Faso, conosciuto dalle  forze dell’ordine come persona molesta. Aveva inveito  contro i dipendenti dell’ufficio perché non potevano duplicargli la carta d’identità e si era scagliato contro i militari per evitare l’identificazione. il 17 agosto, aveva già minacciato alcune operatrici dell’Anagrafe del Lingotto e per riportare l’ordine, erano intervenuti gli agenti della polizia municipale. L’Anagrafe, in  segno di protesta, il giorno seguente era rimasta chiusa.

La “zattera-palcoscenico” musicale sul Po saluta la Mole e si trasferisce a Firenze

Le parole di Furio di Castri, direttore e ideatore della rassegna: ” Sono state fatte delle scelte di investimento diverse e a Torino non c’erano più le condizioni per realizzare il festival”

Il Jazz Fringe Festival dice definitivamente addio a Torino. Come anticipato dalle cronache torinesi di Repubblica, gli stessi organizzatori della sezione off del Tjf – ribattezzata Narrazioni Jazz dalla nuova amministrazione comunale- hanno annunciato sulla loro pagina facebook ufficiale, il trasferimento della rassegna nella città di Firenze. Dopo cinque edizioni consecutive in cui trombettisti, sassofonisti e contrabbassisti jazz, si sono esibiti sulle sponde del Po, la rassegna abbandona la Mole e si trasferisce sull’Arno. “E’ con un po’ di emozione – annunciano gli organizzatori – che possiamo finalmente dire che il Fringe Jazz Festival 2017 si terra. Manca pochissimo e sarà in una delle città più belle del mondo: Firenze.” Il format, a cominiciare dalla suggestiva zattera-palcoscenico che inebriava e faceva vibrare con le sue note lo specchio d’acqua davanti alla Mole, sarà lo stesso anche a Firenze. Ci saranno le “Night Towers” e molti concerti sparsi nei numerosi locali del capoluogo toscano. Dopo la mostra di Manet, trasferita a Milano, la perdita della festa per l’anniversario della Lonley Planet, o lo spostamento del G7 a Venaria, Torino sembra perdere un altro pezzo di “vita” lasciando tutti con un po’ di amaro in bocca. A Palazzo civico preferiscono un classico “no comment” sulla questione del trasferimento del Fringe. Dall’assessorato alla cultura sembrano però giungere dichiarazioni consolanti riguardanti la seconda edizione di Narrazioni Jazz, che sembrerebbe essere ricca di novità e di innovazioni. E quest’anno, mentre Firenze saluterà l’estate appena trascorsa danzando su note di musica Jazz (il festival si terrà dal 13 al 17 settembre), i torinesi lasceranno andare un altro pezzo di cuore della loro città.

 

Simona Pili Stella

Passeggiata letteraria al parco di Miradolo

Domenica 3 settembre, alle 17, la Fondazione Cosso propone la passeggiata letteraria nel Parco storico del Castello di Miradolo Scelte d’amore. Nature a confronto. Passioni e tormenti di anime inquiete, a cura degli studenti della classe 4 BL del Liceo Linguistico G. F. Porporato di Pinerolo.

 

Una passeggiata nel Parco, segnata dal tema della scelta: diversi percorsi all’interno del giardino indurranno i partecipanti a compiere una scelta, dettata da attitudini, da preferenze o dal caso.

La passione e l’amore carnale, sentimenti ricambiati o delusi: i classici della letteratura diverranno pre-testo per comprendere, nelle parole, chi siamo.

 

Scelte d’amore nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Cosso e gli insegnanti del Liceo G. F. Porporato di Pinerolo, che hanno progettato e attivato un percorso di Alternanza scuola-lavoro dal titolo Tre passeggiate nei boschi narrativi: tre visite guidate del Parco che, attraverso la scoperta del giardino e delle sue ricchezze, assumono la dimensione di una passeggiata letteraria.

Una narrazione, viva e condivisa, a più voci, e in più lingue: italiano, inglese, francese e tedesco. Un’esperienza formativa innovativa che si inserisce a pieno titolo nella proposta culturale della Fondazione Cosso per l’estate 2017.

 

Scelte d’amore è il secondo di tre appuntamenti, di cui l’ultimo, (Di)versi riflessi. La poesia come specchio di un’esistenza in cammino, avrà luogo domenica 24 settembre, alle 17 .

 

 

Passeggiata letteraria: domenica 3 settembre, ore 17

Costo: incluso nel biglietto di ingresso al Parco.

Prenotazione consigliata al n° 0121.502761 e-mail prenotazioni@fondazionecosso.it

 

 

INVITO AL PARCO -ESTATE Dal 16 luglio al 24 settembre 2017.

Orari di visita del Parco storico: Sabato, ore 14/19 Domenica, ore 10/19
Costi: 5 euro, ingresso al Parco. Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni.

I grandi della canoa slalom si sfidano sulle acque della “cerulea” Dora

Da domani, 1° settembre, fino al 3 settembre sarà Ivrea “dalle rosse torri” ad ospitare la penultima delle cinque prove della Coppa del Mondo 2017 di Canoa Slalom, manifestazione dell’ICF (International Canoe Federation)

 

240 atleti di 31 nazioni si sfideranno nelle 5 categorie della canoa slalom: : Kayak maschile (K1M), Kayak femminile (K1W), Canadese monoposto maschile (C1M), Canadese monoposto femminile (C1W) e Canadese biposto mista (C2MX), sulle acque della “cerulea Dora”, nell’impianto sportivo che attraversa il centro della città di Ivrea e che è considerato uno dei percorsi di gara più suggestivi e più complessi al mondo. Il K1 maschile vedrà impegnati, tra gli altri, atleti di primo piano come lo sloveno Peter Kauzer, argento alle olimpiadi di Rio 2016 e il francese Mathieu Biazizzo, detentore della World Cup 2016 e vincitore dell’argento a squadre nei recenti Europei di Tacen (Slovenia). Grandi favorite sono la Germania che guida la classifica 2017 con Sebastian Schubert e la Repubblica Ceca con atleti fortissimi come Vit Prindis e Vavrinec Hradilek. Molto accesa la competizione del K1 femminile, che vedrà in acqua le atlete migliori del ranking mondiale: l’australiana Jessica Fox, bronzo a Rio 2016, la tedesca Ricarda Funk, che guida la classifica di Coppa ed è stata argento agli ultimi Mondiali disputati a Londra nel 2015, la slovacca Jana Dukatova, plurimedagliata del K1 femminile e attualmente seconda in Coppa, senza dimenticare la ceca Katerina Kudegova, oro sia in singolo che a squadre ai mondiali di Londra 2015. Presenti tutti i migliori atleti anche nelle discipline della canadese, con la gara C1 maschile, la cui classifica è guidata dal tedesco Sideris Tasiadis, C1 femminile, con Jessica Fox, e C2 maschile, che vede in testa il duo ceco formato da Lonas Kaspar e Marek Sindler. C’è grande attesa per la squadra azzurra che, sotto la guida dei direttori tecnici Daniele Molmenti ed Ettore Ivaldi, ha ottenuto lusinghieri risultati nella prima parte di stagione. Dopo le prime tre gare di Praga, Augsburg e Markkleeberg, disputate nei mesi di giugno e luglio, la competizione di Ivrea rappresenta una tappa importante per l’assegnazione della Coppa, prima della sfida conclusiva che si terrà in Spagna tra l’8 e il 10 settembre. La gara eporediese rappresenta anche un test importante in vista del Campionato del Mondo Assoluto in programma a Pau (Francia) dal 27 al 30 settembre. E’ prevista la diretta su RaiSport delle finali di sabato 2 e domenica 3 settembre.

Il programma: http://www.ivreaworlds.it/

 

Barbara Castellaro

 

ALESSI E GIOVANNINI CON GLI STUDENTI DEL CAMPUS EINAUDI COLPITI DALLA NUOVA ZONA BLU.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

I Consiglieri Alessi (Fratelli d’Italia) e Giovannini (Direzione Italia) della Circoscrizione 7 sono solidali con gli studenti che protestano contro la nuova zona blu in attivazione da Ottobre 2017. La nuova zona blu non colpirà solo la zona universitaria ma anche la zona dell’ospedale Gradenigo. La zona blu che sarà attiva da ottobre riguarderà il quadrilatero tra Corso XI Febbraio, Corso Regina Margherita, Lungo Dora Savona, Lungo Dora Siena e Corso Tortona. Oltre a sostenere che anche questa volta è una nuova vessazione verso i cittadini, gli studenti e coloro che vanno a trovare i parenti in Ospedale, siamo fortemente contrati alla creazione di nuove are di zona blu senza in alcun modo creare nuovi parcheggi in quelle zone. Non si può pretendere di non attivare nuovi parcheggi, vessando solamente i cittadini. E’ inoltre andato in scena un vero accordo tra il Movimento 5 Stelle del Comune di Torino e la maggioranza della Circoscrizione 7, la quale aveva chiesto la modifica dell’are di zona blu togliendo dalla nuova area Corso Tortona e guarda caso poche settimane dopo la Commissione del 20 luglio 2017 apprendiamo che la nuova zona blu sarà attivata a partire dal mese di ottobre ma senza Corso Tortona. La scelta di istituire nuove zone blu fu presa dopo un cammino intrapreso nel 2016 dalla Giunta del precedente mandato rappresentata da una forte componente PD che prese come incipit delle petizioni firmate da cittadini. A poco sono valse le giustificazioni dell’Assessore La Pietra che motivava la nuova zona blu poiché erano già stati acquistati parcometri per un milione di euro circa, non capiamo quindi, noi Consiglieri, perché per un errore della precedente giunta e proseguito dalla nuova giunta i cittadini debbano sempre pagare. Secondo i Consiglieri Alessi e Giovannini della Circoscrizione 7 tale scelta non risolverà assolutamente la problematica dei parcheggi ma creerà nuove zone di maggior affollamento nelle are bianche posizionate ai bordi della nuova zona blu. Noi pensiamo che questo non sia il modo di gestire e di risolvere il problema dei parcheggi sulla Circoscrizione 7 e che inoltre le nuove tariffe annuali siano state aumentate in modo esagerato, questa per noi è una staffetta che passa dalla maggioranza Fassino alla nuova maggioranza Appendino, nulla cambia se non i soli nomi dei soggetti attori.

Lo sport: combinazione di eventi…

Quando qualcuno ottiene un risultato in qualsiasi competizione sportiva talvolta non si comprende bene quale sia la causa di tale effetto finale oggettivo.

La persona comune si ostina a pensare che sia l’ultima cosa che ha fatto che le ha permesso di raggiungere quest’ultimo traguardo. Eppure, a ben vedere, si scopre che il risultato è sempre una combinazione di eventi, che mai per caso si combinano insieme affinché il risultato sia positivo. Un insegnamento profondo suggerisce di giudicare la bellezza di chi ha creato qualcosa proprio valutandolo da ciò che ha creato, e anche lo sport non fa eccezione. Il punto è valutare tutte le componenti di questo risultato. Chi vuole andare più veloce, chi vuole dimagrire, chi diventare enorme, chi resistere più a lungo, chi … altro vorrebbe fare…, dovrebbe avere la correttezza morale di stabilire dove era situata la sua base di partenza e gli “strumenti” impiegati per avanzare nel suo percorso. Così come invece chi ha la responsabilità di squadre sportive dovrebbe avere ben presente il risultato finale da raggiungere e, a ritroso, valutare tutti i passi necessari affinché tale obiettivo venga realizzato.I componenti sono diversi in ogni ambiente, ma anche quando è uno solo a vincere, pur non togliendo i talenti individuali, sovente il tutto si accompagna alla “fatica” tecnica ed organizzativa di tante altre persone.Si è tentati di dire “…ho fatto tutto da solo…” ma da soli si può realizzare poco, e anche se fosse quello di aver vinto una gara o un torneo allenandosi da soli…senza coloro che organizzano gare e tornei anche il campione non saprebbe né dove né con chi né quando gareggiare, e quindi… .Lo sport è una comunione di intenti talvolta opposti che sinergicamente si combinano spingendo vettorialmente in una sola direzione. Quando le direzioni sono più di una l’evento si complica e di solito fallisce. Chi vuole vincere, chi vuole guadagnare, chi vuole avere visibilità, chi vuole vedere uno spettacolo, …, sono vari aspetti apparentemente slegati, ma la mente “superiore” che coordinerà qualsiasi momento sportivo dovrà tenerne conto in simultanea, affinché tutto accada nel modo giusto per tutti o, almeno, quasi tutti… .

Non è facile gestire lo sport, e diventa ogni giorno più difficile fare i conti con la moneta che sempre più manca allo sportivo di livello amatoriale e meno ancora alle società sportive che sono però la base reale di tutto lo sport anche di altissimo livello.

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Compiere tutti i passi rivolti alla realizzazione di un fine socialmente utile come una competizione sportiva comporta dispendio di energie fisiche e mentali veramente notevole. E la cosa più triste è che di solito si vede solo il “vincitore” (e talvolta anche lui o lei passa inosservato) e tutto il lavoro oscuro, il mecenate, il volontario, colui che professionalmente ha lavorato bene affinché tutto riuscisse, non esce dalla “camera buia dei lavoratori nella miniera dello sport”.E allora, almeno, proviamo con un qualcosa di facile, da fare ad esempio, durante occasioni particolari. Quando guardiamo i giocatori impegnati in una partita di calcio o basket, quando osserviamo una gara ciclistica o di canottaggio, un gruppo di gente che nuota-pedala-corre… e tanti e tanti altri ancora, date un sorriso a loro, ci mancherebbe altro, ma rivolgete anche un pensiero a tutti coloro che, da dietro le quinte oscure e nell’ombra talvolta totale, permettono a tutti gli atleti di svolgere attività sportiva.E, a dirla tutta, questo consiglio è diretto anche a tutti gli atleti che è proprio solo grazie alle tante persone “oscure” che hanno più o meno coscientemente incrociato nella loro carriera che possono sperare di raggiungere se non proprio “fama e gloria”, almeno le proprie soddisfazioni personali e perché no, qualche volta anche economiche. L’arte di riconoscere le abilità altrui richiede uno sforzo di una qualità ormai quasi dimenticata: l’umiltà. Ma anche dove non arrivasse tale qualità, proprio dallo sport dovrebbe rinascere quella cosa chiamata “educazione sportiva” che tanto serviva e serve nella competizione quanto, come scuola di vita, servirebbe nella quotidianità di tutti i giorni.

 

Paolo Michieletto