Marzo 2017

La scuola di piazza del Popolo

Roma. Anni Sessanta. In piazza del Popolo, intorno ai tavolini del celebre Caffè “Rosati” o del “Canova”, così come negli spazi della “Galleria della Tartaruga” di Plinio De Martiis (vero “collettore” di giovani promesse dell’arte italiana) o in quella vicina de “La Salita” di Gian Tomaso Liverani – in un clima di grande euforia da boom economico e da felliniana “dolce vita”- era solito ritrovarsi il gotha dell’intellighenzia capitolina, ma non solo. Un po’ come succedeva in quegli anni nella migliore tradizione artistica parigina, quegli spazi divennero il salotto ideale, i punti di incontro preferiti per artisti, letterati, ma anche attori, registi e gente del mondo dello spettacolo di levatura internazionale. Luoghi di eccezionale vitalità che vedevano gomito a gomito – insieme a scrittori e intellettuali come Moravia, Pasolini, Arbasino, Parise e Flaiano – artisti nostrani stregati dalle scuole in voga d’oltreoceano e gli stessi loro “idoli” americani di passaggio a Roma (alcuni presentati in mostra dallo stesso De Martiis): dai vari Raushenberg ai Cy Twombly -che nel ’57 si trasferì definitivamente nella capitale- fino ai Rothko, all’italoamericano Scarpitta (che poi tornerà a New York con il gallerista Castelli), ai Franz Kline e ai De Kooning. E proprio qui, in questo clima di vulcanica ebollizione e contaminazione artistico-culturale, nasce la cosiddetta “Scuola di piazza del Popolo”, la cui esperienza (fatta di individualità e creatività operative assai diverse) viene, forse un po’ troppo semplicisticamente, catalogata sotto la voce generica di “Pop Art italiana”. Definizione da approfondire, come appare ben chiaro nella bella mostra che alla “Scuola” dedica, fino al prossimo 8 aprile, la Galleria “Accademia” di Torino. Curata da Francesca e Luca Barsi, che dal padre Pietro – raffinato gallerista, mancato nel ‘92- hanno ereditato tutta la passione per l’arte insieme alla storica Galleria aperta nel ’69 in via Accademia Albertina 3/e, la rassegna ospita una ventina di opere a firma di un poker d’artisti ritenuti i veri iniziatori dell’importante “sodalizio” romano: dalle celebri “Finestre” e “Persiane” di Tano Festa ai singolari “paesaggi anemici” di Mario Schifano, fino agli “argenti” di Giosetta Fioroni (oggi 84ennne, la sola in vita del Gruppo) e alle tele di forte carica politico-simbolica di Franco Angeli. Figure eccentriche, “artisti maledetti”, grazie ai quali – dopo l’ubriacatura dell’informale – alla Biennale di Venezia del ’64 si ufficializzò la nascita della Pop Art italiana. Con tratti assai diversi e autonomi per specificità culturale rispetto alle similari esperienze americane, poiché “la capitale italiana – per dirla con De Martiis – durante gli anni Sessanta è una città aperta sul palcoscenico del mondo, che intrattiene una sorta di rapporto ‘eroico’ con l’America”. Concetto ben chiaro nei contenuti evidenziati in mostra, che superano i semplici fini estetici o banalmente provocatori propri di certa parte della Pop Art americana, per diventare “schermi” – come i quadri di Angeli – attraverso i quali abiurare le immagini del potere, delle dittature (aquile romane, svastiche e quant’altro), così come del più generico consumismo e della violenza. Spesso mediante quella tecnica della “reiterazione” delle immagini che troviamo anche nei quattro “ritratti argentei” della Fioroni (sue anche le bellissime maioliche policrome di recentissima produzione), progetto per opera unica esposta alla Biennale di Venezia del ’64. Più “oggettuale” in genere la progettualità di Tano Festa, di cui la rassegna presenta anche una suggestiva rivisitazione in chiave pop – sulle orme del mitico Warhol – de “La primavera” del Botticelli. Davvero interessante, infine, il “Paesaggio”, smalto su tela del ’70, di Mario Schifano, leader del Gruppo: paesaggio “appiattito” (altro dalle prime prove pop di “Koka-Kola” del ’61), dove la memoria pare evocare con voluta parsimonia cromatica la rappresentazione di un’inquieta e inquietante natura. Degli stessi anni anche i primi film in 16 mm del “piccolo puma” (così Parise definiva Schifano per la sua eleganza felina), che ne faranno una delle figure centrali del cinema sperimentale italiano.

Gianni Milani

“La Scuola di piazza del Popolo”

Galleria “Accademia”, via Accademia Albertina 3/e, Torino, tel. 011/885408 – info@galleria-accademia.com

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Fino all’8 aprile

Orari: dal mart. al sab. 10,30-12,30 e 16,30-19,30

 

Le immagini, dall’alto:

I)  Franco Angeli: “Senza titolo”, spray su tela, Anni ’80
II) Mario Schifano: “Senza titolo”, smalto su tela, Anni ’70
III) Tano Festa: “La primavera-Omaggio a Botticelli”, olio su tela, 1970
IV) Giosetta Fioroni: “Le gemelle”, maiolica policroma con finitura in oro, 2015

 

Torino violenta al Valentino: ragazzi aggrediti, uno tenuto otto ore sotto sequestro

Non fosse diverso il contesto sociale e differente pure l’epoca, si potrebbe parlare – parafrasando un noto film anni ’70 – di “Torino violenta”. Al Parco del Valentino, ieri, momenti di terrore per quattro ragazzi aggrediti, in due episodi differenti, da bande di rapinatori. Uno dei malcapitati giovani  è stato tenuto sotto sequestro dalle 8 alle 20. Sono stati quattro gli arresti da parte di Carabinieri e Polizia, ma i complici sono ancora ricercati. Il primo caso, durato dieci ore, ha avuto come vittima uno studente 18enne. Un ‘branco’ di cinque giovani, di origine marocchina, lo ha minacciato con un coltello per farsi consegnare il cellulare, un overboard, qualche decina di euro e i suoi vestiti. Rientrato a casa ha raccontato l’episodio ai genitori e sporto denuncia. La sua descrizione ha portato a un arresto. Nel secondo episodio  tre giovani sono stati presi a calci e pugni. I rapinatori, italiani, due di 18 anni e uno di 22 anni, hanno rubato zaino e bicicletta: sono stati arrestati.

 

(foto: il Torinese)

Doggy Bag Trophy ai Roveri

Si svolgerà domenica 2 Aprile al “Royal Park I Roveri” il DOGGY BAG Trophy di Golf arrivato alla sua 7° edizione e pensato da Edoardo Molinari per aiutare la Doggy Bag Onlus, Associazione che si occupa delle persone anziane in difficoltà e dei loro amici a quattro zampe.

I fondi raccolti permetteranno infatti di ricoverare i cani senza tetto al Rifugio Casa del Cane Vagabondo di Barbania che si dedica principalmente all’aiuto dei cani anziani difficilmente

collocabili riducendo il fenomeno del randagismo.

Alla gara parteciperanno i giocatori con i loro cani accettati sia in campo che nella Club House.

Isi & Friends parteciperà alla manifestazione donando i suoi collari in premio al 1°, 2°, 3° classificati con cani e nearest to the pin man e lady dando così il suo contributo in aiuto ai cani anziani confermando il suo indiscusso amore per i nostri amici a quattro zampe.

Per informazioni: www.isiandfriends.com

Baratti, Lorenza Gentile al “caffè delle cinque”

Appuntamento domenica 2 aprile alle ore 17 al Caffè Baratti & Milano di Torino con la scrittrice Lorenza Gentile che dà il via a“Il caffè delle cinque”, ciclo di incontri letterari con scrittori nazionali, in collaborazione con la Scuola Holden. Un tavolino, da bere e infinite idee…ecco di nuovo la magia del caffè letterario, come quelli in cui tra 800/900 sedevano maître à penser di arte, letteratura, giornalismo, politica, e che Honorè de Balzac definì nientemeno che…istituzioni.

 

Oggi a rinnovare la bellezza di queste vetrine sul mondo e autentiche fornaci di cultura, da domenica fino al 25 giugno sono in programma quattro incontri con altrettanti autori che presentano i loro libri e si confrontano con il pubblico.

 

Ne ha fatta di   strada lo storico caffè fondato nel lontano 1858 dai produttori canavesani di confetti Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano che inseguirono la visione di una bottega a Torino con i migliori prodotti dolciari della città. E’nato così il Caffè Baratti & Milano, locale storico tra i più antichi e prestigiosi all’ombra della Mole, nella centralissima Piazza Castello, adiacente alla Galleria Subalpina, che fu luogo di ritrovo della borghesia e dell’intellighenzia con frequentatori della caratura di D’Azeglio, Giolitti ed Einaudi.

 

Tra specchi, marmi, dorature e stucchi del caffè dal ricco profilo architettonico e artistico, riprende la tradizione del caffè come spazio educativo, a partire dal primo incontro con la scrittrice Lorenza Gentile che domenica 2 aprile alle ore 17 presenta il suo nuovo “La felicità è una storia semplice” (Einaudi) e risponde alle domande degli allievi della Scuola Holden e del pubblico.

La giovane autrice milanese, laureata in Arti dello Spettacolo alla Goldsmith University di Londra, dopo il successo del suo libro di esordio “Teo” (romanzo che indaga la solitudine affettiva dell’infanzia e adatto a bambini, genitori ed insegnanti), questa volta affronta la vicenda del quarantaseienne disoccupato Vito Baiocchi, alle prese con la nonna ottuagenaria che pretende di essere accompagnata nel luogo natio siciliano. Un viaggio attraverso lo stivale ma più che altro preziosa occasione da non perdere per ripensare alle loro vite.

 

Il secondo appuntamento di “Il caffè delle cinque” è domenica 7 maggio con Matteo Achilli e

l’autobiografico “The Startup” (Rizzoli) in cui racconta la sua storia di successo alla Zuckerberg in salsa italiana. L’autore, nato a Roma nel 1992, è amministratore unico di Egomnia, società informatica attiva sul mercato delle risorse umane. Giovanissimo imprenditore self made, Achilli ha avuto l’idea vincente della startup multimiliardaria: una piattaforma mirata ai giovani che vogliono trovare lavoro e li mette in contatto con le aziende.

 

Domenica 11 giugno sarà l’occasione per incontrare Pietro Caliceti e saperne di più sul suo “Bitglobal” (Baldini & Castoldi) primo legal thriller italiano con al centro il bitcoin, cripto-valuta sempre più diffusa in Italia, anche se pochi sanno come funziona. Caliceti in passato è stato avvocato d’affari (con all’attivo grandi operazioni e cessioni aziendali), dal 2001 avvocato privato, poi falciato dalla crisi. E’ così che ha iniziato a percorrere una nuova strada come scrittore dando alle stampe “L’ultimo cliente” pubblicato sempre da Baldini e Castoldi, e distinguendosi come uno dei primi autori italiani di thriller finanziari.

 

L’ultimo meeting domenica 25 giugno è invece con Lorenzo Iervolino e il suo “Trentacinque secondi ancora” (66tha2d). Un appuntamento dedicato allo sport e alle sue discipline, all’autodeterminazione per conoscere e superare i propri limiti fisici e mentali. Il libro racconta la storia di una delle foto   più famose del XX secolo, quella che ritrae Tommie Smith e John Carlos sul podio delle Olimpiadi di Città del Messico, datata 1968. I due atleti afro-americani, capaci di correre come il vento, facevano parte dell’Olympic Project for Human Rights e memorabile fu la loro salita sul podio con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo   del black power), i piedi scalzi (segno di povertà), teste basse e collanine di pietre al collo (ogni pietra a ricordare un nero linciato perché si batteva per i diritti civili). Questo lo spunto per indagare le inquietudini civili dell’America di quegli anni arrivando fino ai giorni nostri, dopo aver ripercorso i momenti più incisivi delle lotte per i diritti umani di oltreoceano.

Laura Goria

Tonnellate di rifiuti sulle montagne olimpiche

Diverse tonnellate di rifiuti abbandonati  sono stati rinvenuti vicino alle piste da sci di San Sicario Alta, a Cesana Torinese. Le hanno scoperte i carabinieri del nucleo operativo ecologico. Disseminati nella zona turistica mobili, vetri rotti , materassi, sparpagliati nel parcheggio di una struttura alberghiera in disuso da una decina di anni. Tutti oggetti  pericolosi per gli sciatori che scendevano dalle piste. Così i carabinieri hanno intimato alla proprietà della struttura, una società veneta, di delimitare l’area con una recinzione e di smaltire i rifiuti , così da evitare incidenti.

#CambiamoAria!: “Bene l’aumento del costo dei permessi sosta e Ztl ma l’obiettivo resta il road pricing”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

“Vediamo positivamente i provvedimenti discussi dalla Giunta comunale, ma non sono che un piccolo passo e dovrebbero integrarsi con una seria e sistematica politica per una mobilità nuova. L’aumento dei costi del permesso per entrare nella Ztl potrebbe essere il preludio a quel road pricing modello AreaC milanese che proponiamo con la nostra petizione, ma si devono anche aumentare estensione oraria e spaziale della Ztl”. E’ questa la posizione espressa dal vasto gruppo di associazioni torinesi che nelle scorse settimane ha lanciato la campagna #CambiamoAria! chiedendo alla Giunta Appendino di adottare misure antismog più coraggiose.“Per quanto riguarda l’aumento dell’abbonamento alla sosta dei residenti -aggiungono le associazioni- ribadiamo che come principio è giusto che anche i residenti paghino un contributo per la sosta, perché lo spazio pubblico non è illimitato. Dovrebbe essere il più possibile proporzionale ai consumi, alla potenza, al reddito e al numero di auto in famiglia. Occorre agire però anche sull’aumento dell’estensione e delle tariffe delle strisce blu: un’altra forma di road pricing per raccogliere risorse da destinare al trasporto pubblico, il cui miglioramento, così come quello delle rete ciclabile, è cruciale per cambiare mobilità. Nel centro storico e in altri punti della città occorre anche liberare spazio pubblico dall’occupazione delle auto, tanto più che i parcheggi sotterranei -che pure abbiamo contrastato- sono spesso mezzi vuoti. Meno parcheggi, più spazi liberi per pedoni, bici, arte e relax!”. La campagna #CambiamoAria! promossa da Legambiente Molecola, Bike Pride, Officine Corsare, Movimento per la Decrescita Felice, Alter.Polis, Studenti Indipendenti, mira aspingere l’Amministrazione Appendino ad adottare provvedimenti strutturali coraggiosi nel campo della mobilità: tra le proposte avanzate dalle associazioni la creazione di una Congestion Charge Zone su un’area estesa del centro urbano che porti, come avvenuto a Milano con l’AreaC, ad un abbattimento significativo del traffico veicolare privato e, grazie alle risorse così reperite, al potenziamento del trasporto pubblico, della mobilità ciclistica e pedonale, oltre che interventi diffusi di moderazione del traffico.

Una nuova casa per l’Aci Torino, il più antico d’Italia

Inaugurata  la nuova sede dell’Automobile Club Torino, l’ente più antico tra tutte le delegazioni dell’ACI – l’associazione nazionale affiliata al Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

 

Alla base dell’innovativa struttura di 5.000 mq di piazzale San Gabriele di Gorizia, 210 (angolo via Filadelfia), c’è la volontà di trasferire in un unico spazio, il primo centro per la mobilità cittadino, i servizi tecnici, amministrativi e commerciali che ACI offre da sempre ai suoi Soci e a tutti gli automobilisti. Dal Centro Revisioni e Assistenza, agli uffici per il pubblico per servizi come pratiche auto, rinnovo patenti e assicurazioni, passando per la scuola guida dotata di simulatori e agli ampi spazi commerciali come la prima concessionaria digitale FCA, il tutto pensato per offrire una consulenza a 360° sul mondo dell’automobile. All’esterno della nuova sede, gli automobilisti potranno trovare un autolavaggio di ultima generazione, parcheggi e colonnine per ricaricare i veicoli elettrici, mentre all’interno il bar, la sala ristorazione e la moderna e funzionale sala per le conferenze completano le dotazioni dell’edificio.

 

La nuova sede dell’Automobile Club Torino è all’avanguardia anche dal punto di vista architettonico, grazie al progetto realizzato da Benedetto Camerana (Camerana&Partners) e sviluppato con AI Engineering. Dalla facciata caratterizzata da un design fluido e mosso in tema automobilistico, alla carrozzeria in zinco titanio che dialoga con gli edifici circostanti fino agli spazi interni, come l’ampia sala di attesa e la luminosità degli ambienti, pensati per rendere la visita del cliente e il lavoro dei delegati più piacevoli. Un modo anche questo per rendere l’AC Torino sempre più vicino ai cittadini torinesi, capace di offrire loro servizi di qualità, spazi moderni e soluzioni al passo con i tempi.

 

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In questa occasione è stato tagliato anche il nastro della mostra «Una storia per immagini», curata dal giornalista Angelo Mistrangelo e visitabile a ingresso libero fino al 31 maggio negli orari del Centro (lun-ven 8:30-17:30; sab 8:30-12:30), che racconta con fotografie, stampe, disegni e manifesti provenienti dall’Archivio dell’AC Torino, il rapporto tra l’Automobile Club e la Città, la cultura e lo sviluppo industriale e sociale. Lungo un itinerario di oltre ottanta scatti è possibile entrare in diretto contatto con quasi 120 anni di storia, dalla sede al Parco del Valentino del 1900 fino a quella attuale progettata dall’architetto Benedetto Camerana, dalle figure dei piloti Borzacchini e Varzi durante la «Susa Moncenisio», a personaggi illustri come il Senatore Giovanni Agnelli, passando alle immagini più famose della Cesana-Sestriere o a quelle dei posteggi cittadini, con particolare riguardo al dipinto «Parking» eseguito da Giorgio Ramella per l’apertura del parcheggio sotterraneo di via Roma o al quadro «Centenario» realizzato da Giacomo Soffiantino per celebrare i 100 anni dell’Automobile Club Torino.  

 

Il Presidente dell’Automobile Club Torino, Piergiorgio Re, ha commentato: “Questo importante investimento è la testimonianza concreta della fiducia che l’Automobile Club Torino ripone nel futuro. Dobbiamo prepararci alle nuove sfide che ci aspettano legate alla mobilità, con particolare attenzione agli aspetti legati all’ambiente e alla sicurezza stradale e non vi è dubbio che sempre di più mobilità privata e pubblica dovranno integrarsi a vantaggio della libertà degli utilizzatori”.

 

Il Vicepresidente dell’Automobile Club Torino, Adalberto Lucca, ha inoltre aggiunto: “Con la nuova sede abbiamo voluto creare il primo Centro in città dedicato completamente alla Mobilità e alle esigenze degli automobilisti. In questo senso “Casa ACI” è sinonimo di contemporaneità, tecnologia e vicinanza ai torinesi che potranno in questo luogo trovare i consueti servizi tecnici, amministrativi e commerciali offerti dall’ACI per rispondere alle loro esigenze”.

 

Il progettista della nuova sede, l’Arch. Benedetto Camerana, ha infine dichiarato: “La nuova sede dell’Automobile Club Torino è un progetto importante di architettura urbana e al tempo stesso un segno dei nostri tempi. L’edificio è in parte il recupero di un capannone produttivo esistente e in parte un volume completamente nuovo. Come le migliori istituzioni, ACI persegue una strategia vincente nell’Italia d’oggi, combinando la prudenza del riuso con la ricerca della trasformazione”.

Anche a Torino Vivicittà, la corsa più partecipata nel mondo

41 città in Italia, 17 nel mondo e 24 istituti penitenziari sono i
numeri della 34^ edizione di Vivicittà, la corsa più partecipata nel
mondo. Una formula unica e originale, dove tutti proprio tutti, possono
mettersi alla prova sulla distanza di 12 km a classifica unica
compensata per la competitiva e per la camminata.


Lo slogan dell’edizione 2017 della competizione a vocazione solidale e
internazionale è #Luoghi in azione.
Anche questa sarà l’occasione di un progetto di solidarietà a fianco
della Ong Terre des Hommes per aiutare i bambini che fuggono dalla
guerra in Siria.
Vivicittà affianca alla versione tradizionale “Vivicittà Porte aperte”,
eventi podistici che si svolgono dentro gli istituti penitenziari
italiani, per adulti e minorili.
La Uisp da decenni collabora con le amministrazioni penitenziarie,
attraverso progetti e attività sportive all’interno degli istituti di
reclusione.
Un’esperienza che migliora, anche se per poco tempo, la qualità della
vita in carcere, attraverso la pratica dello sport e diventa un ponte
ideale al di fuori delle mura, per la riabilitazione e l’inclusione
nella società.


Sarà Biella sabato 1° aprile ad inaugurare il tour di Vivicittà
all’interno della Casa Circondariale per la decima edizione, dove
parteciperanno anche società podistiche locali.
Il percorso si snoderà sulla distanza di 3,2 km all’interno
dell’istituto, su un anello di 800 metri da ripetere 4 volte.
Ci saranno due batterie al via, per permettere ai 50 reclusi iscritti di
poter partecipare in sicurezza.
Sono previsti numerosi premi in natura e un ristoro allestito dai
detenuti della sezione “Ricominciare del carcere”.
Il 9 aprile sarà il turno di Torino, lo start sarà dato tradizionalmente
alle 10,30 dai microfoni del GR1 Rai con partenza di fronte al Castello
del Valentino (Facoltà di architettura) e percorrerà il lungo fiume.
Quest’anno l’edizione torinese ha voluto dare un occhio di riguardo alla
camminata e alla corsa non competitiva di 12 km. (4,5 km. per i meno
allenati).
“Camminare in gruppo fa bene e diverte” sarà il filo conduttore che
accompagnerà nordic walker, podisti, marciatori, fitwalker, scivolatori,
camminatori a 4 zampe, che saranno accompagnati lungo il percorso da 10
walking leader della Uisp torinese.
L’11 aprile sarà Alessandria a chiudere Vivicittà, con l’evento che si
svolgerà nell’Istituto penitenziario San Michele. La Uisp di Alessandria
ha organizzato per i detenuti, un percorso di preparazione e allenamento
seguito da istruttori qualificati Uisp.
Per realizzare un percorso compensato con la StraAlessandria, che si
terrà il 12 maggio, si è provveduto ad una meticolosa misurazione del
tracciato. I 15 detenuti che saranno accompagnati da podisti locali
entreranno così nelle classifiche della stracittadina.

Renata Guga Zunino: autoritratto, ovvero caleidoscopio

Renata Guga Zunino, prestigiosa pittrice, scrittrice, poetessa ha respirato sin dall’infanzia il fascino della grande stagione albisolese Anni ’60 in cui avvenivano i costruttivi incontri tra la zia Milena Milani , il mitico mercante d’arte Carlo Cardazzo, Fontana, Capogrossi, Jorn, Crippa, Scanavino e altri esponenti d’avanguardia che resero la cittadina ligure “ l’Atene italiana”.L’innato temperamento e le sollecitazioni culturali l’hanno fatta approdare ad uno stile personalissimo che la distingue, unico artista, per la prerogativa dell’autoritratto sia autonomo che ambientato.Mai si lascia distogliere da questo tema che si esprime attraverso situazioni,  visi, corpi che s’intrecciano e mutano di continuo sotto il segno della seduzione tra serietà, enigma e divertissement.

 

Giuliana Romano Bussola

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Museo Civico di Moncalvo Mostra di Renata Guga-Zunino: Autoritratto ovvero caleidoscopio

Inaugurazione su invito venerdì 7 aprile nella Biblioteca Civica con presentazione di Giuliana Romano Bussola, Roberto Coaloa e Maria Rita Mottola alle ore 16,30.

Da sabato 8 aprile saranno aperti il museo e la mostra fino al 4 giugno.

Orari: sabato e domenica dalle ore 10 alle 18

Nei giorni feriali su richiesta cell 3277841338  tel. 0141 917427 orario biblioteca

Mozzarella show a Eataly Lingotto

Eataly Lingotto si arricchisce di un altro luogo di produzione dal vivo: il Caseificio. Accanto al banco dei Salumi e Formaggi trova spazio il laboratorio di produzione a vista della famiglia Miccoli, che ogni mattina prepara mozzarella, burrata, stracciatella, ricotta, scamorza e molto altro, in diretta. La lavorazione, infatti, avviene nel laboratorio e i clienti possono ammirarla attraverso la grande vetrata e persino avere un assaggio di mozzarella ancora calda. Il caseificio di Eataly Lingotto è un raro esempio di filiera corta al centro della città. Nasce dalla volontà, comune a Miccoli e Eataly, di garantire ancora una volta al cliente un prodotto sano… e veramente buono!

 

(foto: il Torinese)