Febbraio 2015

Via Baretti, nasce l'associazione

salvario notte

salvario 20Creare una rete solida tra commercianti e residenti, all’interno di una zona molto complessa

 

E’ stata presentata , alla presenza di Domenico Mangone, Assessore al Commercio, Lavoro e attività Produttive della Città di Torino e di Luca Cassiani, Presidente della Commissione Cultura della Città di Torino, l’Associazione dei Commercianti, Residenti e Cittadini di Via Baretti.

 

La neo-nata Associazione, rappresentata dal Presidente Davide Terenzio Pinto, si pone l’obiettivo di creare una rete solida tra commercianti e residenti, all’interno di una zona molto complessa come San Salvario, per dare nuovo impulso al territorio, presentarsi come un soggetto unico, e quindi contrattualmente più forte, nei confronti di istituzioni e fornitori, creare un’economia di scala capace di offrire nuovi servizi ed opportunità alla collettività.

 

Un progetto ambizioso, nato dall’iniziativa di 12 aziende costituenti che garantiscono occupazione a 74 persone, per una media di circa 6,2 persone ad esercizio commerciale e con un fatturato annuale complessivo pari a circa 7,2 milioni di euro all’anno. Numerosi i temi trattati durante l’incontro come la possibilità di riaprire alle licenze per la somministrazione e, con i soldi derivanti da esse, realizzare progetti condivisi a favore della Via, favorendo nuovi investimenti e opportunità di occupazione.

 

Al tavolo anche un’iniziativa legata alla sicurezza: un servizio di whatsapp tra le forze dell’ordine e i servizi di sicurezza privati organizzati dai locali, per essere sempre aggiornati, in tempo reale, sulla situazione di ordine pubblico nella zona. Inoltre è stato reso noto che, ogni terza domenica del mese, Via Baretti si trasformerà in una Social Street, organizzando feste, eventi e giochi per i più piccoli e creando occasioni di incontro e confronto tra commercianti e residenti.

 

(Foto: il Torinese)

La Sindone si prenota in rete

sindone

La prenotazione on line richiede pochi minuti ed è necessario possedere un indirizzo email e un numero di telefono validi

 

La visita alla Santa Sindone è gratuita e si prenota sul web. Ecco le indicazioni utili sul sito www.sindone.org:

 

La prenotazione on line richiede pochi minuti ed è necessario possedere un indirizzo email e un numero di telefono validi, nell’apposito campo dei dati personali.

 

Prima di procedere vi ricordiamo che : 

 

• l’ Ostensione inizia il 19 Aprile 2015 e termina il 24 Giugno 2015;

• la prenotazione può essere effettuata per visite singole o di gruppo;

• al termine del processo di prenotazione le verrà rilasciato un codice che, insieme al suo cognome, è indispensabile per modificare o eliminare la prenotazione;

• solo dopo aver confermato il link della prima e-mail vi arriverà in una seconda e-mail il biglietto di prenotazione in allegato;

• se non potete effettuare la visita, cancellate la prenotazione tramite la funzione elimina prenotazione.

 

A fronte di particolari e impreviste necessità ci riserviamo di sospendere o modificare la prenotazione effettuata. In tale evenienza sarete tempestivamente contattati via e-mail o telefonicamente per riprogrammare la visita. Per informazioni contattare il numero telefonico +390115295550 o inviare una email a gestpre2015@sindone.org 

Il costo della chiamata sarà tariffato secondo le modalità contrattuali del vostro operatore telefonico

Furti e criminalità? Tranquilli: anche nel Torinese sta per arrivare il "controllo di vicinato"

carabinieri

E’ un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine

 

Sarà San Mauro Torinese il primo comune della Città Metropolitana di Torino ad adottare il metodo del Controllo di Vicinato per prevenire furti, truffe ed altri reati attraverso un buon sistema di educazione civica. Nella seduta del prossimo 9 marzo verrà portata in discussione la mozione elaborata dal consigliere Ferdinando Raffero che negli ultimi mesi si è impegnato anima e corpo per realizzare questo progetto, con la consulenza dell’Associazione Controllo del Vicinato  ed il supporto dell’amministrazione comunale di Ugo Dallolio. Intanto il Controllo di Vicinato piemontese è salito agli onori della cronaca nazionale, con un servizio sul telegiornale di Rai 2 e sul TG3 nella giornata di sabato 28 febbraio che ha mandato in onda quanto realizzato da una troupe Rai giovedì a Casorzo, con l’intervista ad una cittadina ed al sindaco Ivana Mussa. Casorzo, piccolo centro collinare della Provincia di Asti al confine con quella di Alessandria, è stato il primo comune piemontese ad adottare questo metodo a partire dal 2013, su proposta dell’Associazione Difesa Civica Piemonte (che è collegata al Controllo di Vicinato) e che, dopo aver installato i cartelli lo scorso anno, ha visto una diminuzione dei furti in paese, grazie anche alla collaborazione dei cittadini con le istituzioni, nel segnalare movimenti sospetti.

 

Ma di che cosa si tratta? Il Controllo di vicinato, meglio conosciuto come “Neighbourhood watch” nasce negli anni Sessanta – Settanta, nei Paesi anglo – sassoni, Gran Bretagna, Stati Uniti, ma anche Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Italia inizia ad avere una diffusione a partire dal 2008 in Lombardia. “L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione, che si chiama appunto Controllo di Vicinato, che ha tra i suoi coordinatori, oltre allo stesso Caccia, anche Leonardo Campanale di Rodano (Milano). Il Controllo di Vicinato, che nulla ha a che vedere con il fenomeno delle “Ronde Padane” o pattugliamenti di cittadini sul territorio o la videosorveglianza (che è una scelta dell’amministrazione comunale d’intesa con le forze dell’ordine), è un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine.

 

(Foto: il Torinese)

Massimo Iaretti

Bimba di 9 mesi muore nella culla per un rigurgito

AMBULANZA

Tragedia a Envie, in provincia di Cuneo

 

Nella notte tra giovedì e venerdì, probabilmente a causa di un rigurgito di latte, è morta una bimba di nove mesi. La tragedia a Envie, piccolo centro nel Saluzzese. La povera piccola è stata trovata  priva di vita nella culla dalla la mamma. A nulla sono valsi l’intervento del 118, i tentativi di rianimarla e il trasporto all’ospedale di Saluzzo. Gli accertamenti sanitari indicherebbero che causa della morte  sarebbe un’occlusione delle vie respiratorie per un rigurgito. I funerali si svolgeranno lunedì.

Sicilia, focus su una grande regione del vino con Go Wine

GO-WINE

L’iniziativa presso lo Star Hotel Majestic in Corso Vittorio Emanuele, 54

 

Proseguono gli appuntamenti di Go Wine nella città di Torino. La prossima degustazione è in programma martedì 3 marzo ed è dedicata alla regione Sicilia ed ai suoi vini.  Una serata di approfondimento che, grazie alla presenza dei vini delle aziende partecipanti, porterà in sala espressioni di diversi territori di produzione e darà conto della ricchezza della viticoltura della regione.

 

In degustazione saranno presentati vini delle aziende:

 

Armosa – Scicli (Rg)
Castellucci Miano – Valledolmo (Pa)
Donnafugata – Marsala (Tp)
Duca di Salaparuta – Casteldaccia (Pa)
Ferracane  – Marsala (Tp)
Giasira – Rosolini (Sr)
Gulfi – Chiaramonte Gulfi (Rg)
Planeta – Menfi (Ag)
Spadafora – Palermo
Valenti – Castiglione di Sicilia (Ct)
Vinifer-Tranchida – Marsala (Tp)
Wiegner – Castiglione di Sicilia (Ct)

 

Orario del banco d’assaggio: Ore 17,00 – 22,00, 
Nel corso della serata breve  conferenza di presentazione

 

Il costo della degustazione per il pubblico è di € 15,00, Soci Go Wine € 10,00, riduzione soci associazioni di settore € 12,00. L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata.  L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2015. 

 

ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata all’Associazione Go Wine, telefonando al n°0173/364631 oppure inviando o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di martedì 3/03 p.v..

La Festa dell'aria al castello di Masino

mongolfiere36mongolfiere12

Il cielo pieno di mongolfiere al Castello e Parco di Masino a Caravino

 

Domenica 1 marzo 2015, dalle ore 10 alle 18, il cielo sopra il Castello e Parco di Masino, splendido Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Caravino (TO), torna a ospitare la “Festa dell’Aria”, per festeggiare la riapertura al pubblico dopo la chiusura invernale e il sopraggiungere della Primavera tra aquiloni e voli in mongolfiera. Per l’occasione nell’incantevole Parco del Castello sarà possibile partecipare al maestoso spettacolo dell’alzata di mongolfiere colorate e apprendere le tecniche attraverso la descrizione dei piloti. Grazie al Team Slowfly Mongolfiere di Mondovì che cura la manifestazione, sarà inoltre possibile partecipare anche a voli liberi e voli vincolati a pagamento e su prenotazione.

 

Per prenotare i voli in mongolfiera: Slowfly Mongolfiere, Monica, tel. 335-8307972; email: info@slowfly.it

*Slowfly Mongolfiere di Mondovì è una società certificata ENAC.

 

Con l’Associazione Free Vola si potrà assistere all’esibizione di aquiloni variopinti e ultraleggeri, mentre una grande area espositiva ospiterà giochi d’aria e installazioni aeree di farfalle e draghetti, mentre con ASD Etoile ci si potrà cimentare nella costruzione di girandole colorate. I più piccoli visitatori potranno partecipare a laboratori per imparare come si costruisce un aquilone per poi farlo volare.

 

I bambini potranno cimentarsi anche in una divertente Caccia al tesoro, uno speciale itinerario a tappe nel parco alla scoperta della Stanza di Arduino, del Giardino dei Folletti, della Stanza del Sole, della Torre dei Venti, del grande labirinto (lungo ben 1200 metri) e dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea, osservabile da uno dei punti panoramici più noti e rilevanti d’Europa – in compagnia di tanti simpatici personaggi come la fatina giardiniera Maflora e il folletto Maprican. Tappa finale: la nuova area-giochi con la riproduzione del Castello in legno e tante attività all’aria aperta al suo internoInfine, a cura del team di Cascina Molino Torrine, per i più piccoli si terrà un laboratorio didattico volto alla conoscenza delle erbe alimentari.

 

Nel corso di tutta la giornata sarà inoltre possibile effettuare visite guidate agli interni riccamente arredati del Castello; le visite – incluse nel biglietto di ingresso – saranno a cura degli studenti e dei docenti dell’Istituto Superiore “Piero Martinetti” di Caluso. Per il ristoro saranno presenti stand gastronomici e mercatino enogastronomico del territorio, si potranno gustare paste fresche, plin, miasse, polente, biscotti di meliga, torcetti, vini del territorio in apposite aree di ristoro attrezzate per il pranzo o per una golosa merenda. Oltre alle aree ristoro del Parco saranno disponibili anche le terrazze del CAFFE’ MASINO, ristoro panoramico del Castello.

 

Con il Patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e del Comune di Caravino. Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2015”, è reso possibile grazie al prezioso contributo di PIRELLI che rinnova la consolidata amicizia con la Fondazione e Cedral Tassoni, marchio storico italiano che per il quarto anno consecutivo ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI.

 

Orario:dalle ore 10 alle 18.

 

Ingresso alla manifestazione + visita: Adulti 10 €; Ragazzi (4-14 anni): 5 €; Bambini (0-3 anni), Iscritti FAI Adulti e Residenti nel Comune di Caravino: gratuito; Biglietto Famiglia (2 adulti + 2 bambini): 22 €.

 

Laboratori: Ragazzi (4-14 anni) e Iscritti FAI gettone animazione: 3 €.

 

IN CASO DI PIOGGIA L’EVENTO SARA’ ANNULLATO ma sarà possibile visitare il Castello.

 

Per informazioni: Castello di Masino, Caravino (TO) tel. 0125.778100; faimasino@fondoambiente.it

Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it

 

 

 

 

In ricordo di quattro protagoniste della politica piemontese

CONSULTASi comincia lunedì 2 marzo alle 17 con Giovanna Cattaneo Incisa, primo sindaco donna della Città di Torino, dal 1987 al 1990

 

Impegno, rigore, passione nel ricoprire gli incarichi istituzionali in un’epoca in cui le pari opportunità erano meno ‘pari’ di oggi. Sono le caratteristiche che accomunano le quattro donne piemontesi da poco scomparse cui la Consulta femminile ha dedica quattro volumi monografici e quattro incontri nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris. Si comincia lunedì 2 marzo alle 17 con Giovanna Cattaneo Incisa, primo sindaco donna della Città di Torino, dal 1987 al 1990. Con il presidente e la vicepresidente del Consiglio regionale Mauro Laus Daniela Ruffino, delegata alla Consulta, e la presidente della Consulta Cinzia Pecchio, intervengono l’autrice della monografia Donatella Sasso, l’ex vicepresidente e assessore della Giunta regionale Bianca Vetrino, l’ex sindaco di Torino Valentino Castellani, l’ex assessore del Comune di Torino Fiorenzo Alfieri e l’ex segretario della Fondazione Torino Musei Adriano Da Re.

 

Si prosegue lunedì 9 marzo alle 17 con il ricordo di Nicoletta Casiraghi, prima donna eletta presidente del Consiglio e della Giunta provinciale di Torino, dal 1985 al 1990. Intervengono l’autrice della monografia Sasso, l’ex parlamentare Maura Leddi, gli ex consiglieri regionali Ferdinando Santoni De Sio e Luigi Ricca, anche presidente della Provincia di Torino, il direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni e il presidente dell’Associazione Aglietta Igor Boni.

 

Lunedì 16 marzo alle 17 viene ricordata Maria Magnani Noya, primo sindaco donna della Città di Torino, dal 1987 al 1990. Ne parlano l’autrice della monografia Caterina Simiand, gli ex parlamentari Giorgio Benvenuto, anche segretario generale della Uil, e Giusi La Ganga, anche consigliere del Comune di Torino, l’ex presidente dell’Assemblea e consigliera regionale Carla Spagnuolo, anche assessore del Comune di Torino, l’ex responsabile dell’Ufficio stranieri del Comune di Torino don Fredo Olivero, l’avvocato Maura Ciani e Paola Bennati dello Zonta Club.

 

L’ultimo incontro, lunedì 31 marzo alle 17, è dedicato alla memoria di Angiola Massucco Costa, parlamentare per il Partito comunista italiano nel 1963 e consigliera comunale a Torino tra il 1970 e il ‘75. La ricordano l’ex parlamentare e assessore del Comune di Torino Maria Grazia Sestero, la dirigente della Regione Piemonte Mirella Calvano, il docente di psicologia dell’Università di Torino Ellenis Bosotti, il filosofo e storico della psicanalisi Franco Quesito e Fabiana Fabiani del Comitato organizzativo Udi.

 

Le quattro monografie, che fanno parte della collana “Donna & Donne”, sono state curate dall’Istituto storico Salvemini di Torino attraverso ricerche d’archivio e incontri con persone che hanno conosciuto le quattro protagoniste, si compongono di un saggio biografico introduttivo che ne evidenzia i percorsi umani e politici, interviste a testimoni della politica, della cultura e della società civile con cui hanno condiviso battaglie e ideali, un’appendice documentaria che ripropone il testo di alcuni discorsi pubblici e un ricco inserto iconografico.

 

(www.cr.piemonte.it)

Info: 011/57.57.291.

"Il contrario dell'amore", un romanzo sullo stalking

romanzo amore

Presentazione presso La stazione delle idee in via Diaz 15 a Borgaro

 

La scrittrice Sabrina Rondinelli presenterà il suo libro IL CONTRARIO DELL’AMORE, edito da Indiana, l primo romanzo italiano sullo stalking. L’incontro è organizzato dal Circolo letterario ‟Letture corsare” e coordinato da Alessandro Del Gaudio e Dario De Vecchis. Ci saranno inoltre delle letture a cura di Diego Garzino. Sabrina Rondinelli è nata a Torino nel 1972, dove si è laureata in Materie Letterarie con indirizzo teatrale. Insegna in una scuola elementare e ha scritto diversi libri per bambini e ragazzi, premiati e tradotti all’estero. E’  il suo primo romanzo per un pubblico adulto.

 


Eva lavora in un salone di bellezza, vive in un monolocale con la figlia di sei anni, chatta su un sito di incontri, passa da una relazione all’altra con amara leggerezza, sperando di incontrare l’uomo giusto. Invece incontra la persona sbagliata; quando la relazione finisce, lui non si rassegna. All’inizio sembra soltanto un ex amante un po’ troppo innamorato; poi comincia la persecuzione. È stalking, però Eva non lo sa, e non sa come difendersi: non è facile capire dove finisce l’amore e comincia la violenza. Proprio quando all’orizzonte sembra profilarsi l’uomo giusto, incontrato per caso mentre cerca di sfuggire al suo persecutore, Eva si ritrova in un incubo che le impedisce di vivere finalmente la storia che desidera.
a un’esperienza realmente vissuta, nasce un romanzo intenso e coinvolgente, in cui la solitudine si intreccia con l’ossessione, il desiderio di un sentimento puro con la voglia di possesso, l’amore con il suo contrario. Attraverso le parole di Eva e le mail e messaggi che lo stalker le invia, assistiamo al concretizzarsi di un incubo per la protagonista e allo sprofondare nella pazzia del persecutore; l’amore diventa ossessione in un delirio solitario che il lettore segue sulla pagina. Una relazione come tante che finisce e dà vita a una persecuzione che finge di essere amore ma non lo è, una passione che varca una linea quasi invisibile per trasformarsi nel suo contrario. Lo stile immediato rende la vicenda vicina e quotidiana, per condurci a riflettere su un fenomeno molto comune ma troppo spesso sottovalutato o, peggio ancora, ignorato. «Allora non ti ama. Il suo non è amore. È il contrario dell’amore. È violenza.»”

 

 

 

In libreria

Indiana Editore

Pag. 240 – Euro 17

Quando Re Vittorio mise mano al portafoglio per la statua di D'Azeglio

d'azeglio

Il sovrano, venuto a conoscenza che l’entità della cifra raccolta non era sufficiente allo scopo di coprire tutte le spese necessarie per l’erezione del monumento, integrò personalmente la sottoscrizione con la cifra di £. 55.000

 

Cari amici lettori e lettrici bentornati al nostro ormai consueto appuntamento settimanale con Torino ed i suoi monumenti. Quest’oggi vorrei far soffermare la vostra attenzione sulla figura di Massimo d’Azeglio e sull’opera a lui dedicata. (Essepiesse)

 

 GLI ALTRI ARTICOLI NELL’ARCHIVIO DELLA RUBRICA ARTE

 

Collocata in corso Massimo d’Azeglio, all’interno del Parco del Valentino e precisamente all’incrocio con corso Vittorio Emanuele II, la statua rappresenta d’Azeglio avvolto da un mantello, con le braccia conserte ed in piedi su una colonna cilindrica scanalata in granito con cornici e bordure in bronzo. Alla base della colonna vi sono quattro trofei in bronzo rappresentanti la Pittura (tavolozza e pennelli, cartella e ombrello da sole), la Diplomazia (carta geografica e i volumi “Il diritto delle genti” e gli “Scritti politici”), la Letteratura (i volumi “Ettore Fieramosca”, “Niccolò de` Lapi” e “Ricordi”) e l’Arte Militare (spada e cappello da generale).

 

Ai lati del basamento due bassorilievi rappresentano il suo ferimento nella battaglia di Vicenza e la firma del Proclama di Moncalieri, nel quale era presente in qualità di ministro. Massimo Taparelli marchese d’Azeglio nacque a Torino il 24 ottobre 1798 dalla nobile famiglia Taparelli di Lagnasco (nell’attuale provincia di Cuneo), già discendente dei più antichi marchesi di Ponzone, feudatari del vercellese e viveronese. Figlio del marchese Cesare Taparelli (noto esponente della Restaurazione sabauda e cattolicesimo subalpino) e di Cristina Morozzo di Bianzè, per via dell’occupazione napoleonica, furono costretti a vivere per qualche anno a Firenze, dove Massimo incontrò per la prima volta Vittorio Alfieri.

 

Frequentò giovanissimo (all’età di quattordici anni) l’Università di Torino e successivamente divenne tenente di cavalleria nel Reggimento Piemonte Reale. Abbandonò, però, la carriera militare e si dedicò alla pittura trasferendosi a Roma; dopo una permanenza anche a Milano, dove entrò in contatto con gli ambienti letterari e soprattutto con Alessandro Manzoni (del quale sposò la figlia Giulia), nel 1831 tornò a Torino. Nel 1833 scrisse il romanzo storico-patriottico “Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta”, il quale lo rese ben presto popolarissimo. Fino al 1848 scrisse opuscoli politici ma durante la Prima Guerra d’Indipendenza combatté e fu ferito a Vicenza.

 

Nel 1849 venne eletto su invito di re Vittorio Emanuele II, Presidente del Consiglio ma abbandonò la carica nel 1852 per ritirarsi a vita privata e dedicarsi nuovamente alla pittura ricoprendo però ancora piccoli incarichi governativi e diplomatici. Nel 1863 iniziò la stesura di “I miei ricordi” che però venne pubblicato postumo; morì il 15 gennaio 1866. Lo stesso giorno della sua scomparsa il Consiglio Comunale, su proposta della Giunta, deliberò che fosse aperta una sottoscrizione pubblica per l’erezione di un monumento al d’Azeglio; la raccolta si chiuse il 12 giugno 1867 e furono raccolte circa £. 32.000.

 

Re Vittorio Emanuele II venuto a conoscenza che l’entità della cifra raccolta non era sufficiente allo scopo di coprire tutte le spese necessarie per l’erezione del monumento, integrò personalmente la sottoscrizione con la cifra di £. 55.000 ed affidò l’incarico per l’esecuzione del bozzetto del monumento al professor Alfonso Balzico. Il 12 giugno 1867, alla scadenza della sottoscrizione, venne nominata una Commissione composta dal Sindaco e da otto persone (quattro consiglieri e quattro partecipanti alla sottoscrizione) col mandato di fare proposte sul luogo nel quale collocare il monumento. Inizialmente la Commissione pensò di collocarlo in Piazza Castello con il fronte rivolto verso la Loggia Reale, ma nella seduta del 9 maggio 1873, si pronunciò definitivamente ( con l’approvazione del Consiglio Comunale) a favore della piazza Carlo Felice, davanti alla stazione di Porta Nuova.

 

Nella seduta del 4 giugno 1873, il Consiglio Comunale approvò la proposta della Giunta di costruire intorno al monumento una cancellata del costo di £. 1.500. L’inaugurazione del monumento, alla quale non partecipò nessun membro della Famiglia Reale, avvenne in un piovoso 9 novembre del 1873, in occasione dei festeggiamenti per il monumento di Camillo Benso Conte di Cavour. Nel 1936 il monumento venne trasferito nella sua collocazione attuale, nel Parco del Valentino all’angolo tra corso Vittorio Emanuele II e corso Massimo d’Azeglio.

 

Anche per questa volta la nostra passeggiata “con il naso all’insù” termina qui. Vi aspetto per il prossimo appuntamento con Torino e le sue meraviglie da scoprire.

 

(Foto: www.museotorino.it)

Simona Pili Stella

Pd Regione, semplificare il Terzo Settore

con reg lascaris

REGISTRO UNICO TERZO SETTORE; BARICCO E FERRARI (PD): DAI 19 REGISTRI SI SEMPLIFICA CON UNO SOLO

 

Con la legge sulla “Semplificazione” approvata  in Consiglio regionale si è istituito il Registro Unico delle Organizzazioni del Terzo Settore. La proposta è stata avanzata dalla Consigliera Enrica Baricco e dall’Assessore Augusto Ferrari. “L’esigenza di istituire un Registro Unico – dichiarano i due proponenti – nasce da uno studio congiunto effettuato da ISFOL, IRES Piemonte e Regione Piemonte, nel quale si dimostra che le organizzazioni piemontesi no profit (circa 35.000) hanno ben 19 registri diversi in cui iscriversi, ciascuno dei quali fa riferimento ad organi differenti. Questo significa  – proseguono Baricco e Ferrari – una eccessiva complicazione per gli operatori sociali e la dimostrazione di quanto fosse necessario ed importante l’ istituzione del Registro Unico. L’istituzione di tale Registro – sottolineano – renderà le organizzazioni meglio conoscibili ai cittadini e alle Istituzioni pubbliche e private , facilitando così le  collaborazioni e le eventuali agevolazioni a chi intende offrire contributi defiscalizzati ai medesimi soggetti”. Agli enti senza scopo di lucro non potranno più essere richiesti ripetutamente i documenti attestanti atti, fatti, qualità e stati soggettivi già in possesso di una pubblica amministrazione. “Con questa semplificazione – concludono la Consigliera Baricco e l’Assessore Ferrari – si faciliteranno i rapporti tra gli enti no profit e le istituzioni pubbliche e private, creando così la base per intensificare le relazioni su presupposti semplificati rispetto al passato”.