Settembre 2014

Spesa farmaceutica, allarme rosso: peggio di noi solo la Puglia

“I costi – dice l’assessore – a fine 2014 ammonteranno a 415 milioni, mentre dovrebbero attestarsi a 390”

 

molinetteNella sua comunicazione alla Giunta regionale, l’assessore alla sanità Antonio Saitta ha lanciato l’allarme: quella per la farmaceutica in Piemonte è una delle grandi voci di spesa all’interno del bilancio regionale della sanità, con una percentuale del 15% che significa 1,2 miliardi di euro.

 

“La spesa farmaceutica ospedaliera – dice l’assessore – a fine 2014 ammonterà a 415 milioni, mentre dovrebbe attestarsi a 390.  Saitta, dice che “non era mai stato fatto un lavoro di analisi così rigoroso e attento sulle spesa di farmaci in passato”. Su alcune voci di spesa  ci sarebbe possibilità risparmiare, partendo dalla consapevolezza dell’appropriatezza delle prescrizioni, che deve migliorare sia da parte dei medici ospedalieri sia dei medici di base, chiamati ad aiutare i pazienti a non farsi condizionare dalle pressioni del consumismo farmaceutico.molinette2

 

“I cittadini hanno bisogno che i loro medici di base li aiutino a cambiare mentalità. La Regione non ha alcuna intenzione di fare la parte dei “ragionieri del farmaco”, ma sentiamo forte l’esigenza, nella quotidiana battaglia per ridurre la spesa sanitaria, di essere sostenuti dai medici anche nella voce relativa alle prescrizioni di farmaci”, spiega l’assessore.

 

“Ci sono esempi virtuosi – conclude – che fanno comprendere come sia possibile intervenire in accordo con i medici di base: la spesa per farmaci di grande consumo – le statine (per il controllo degli eccessi di colesterolo) e gli ace inibitori (contro l’ipertensione) – registra in Piemonte nel primo semestre del 2014 un grande risparmio, perché si è incrementata in maniera significativa la prescrizione del farmaco generico a discapito di quello cosiddetto di marca: qui emerge forte il ruolo del medico prescrittore al quale il paziente si affida completamente”.

 

LE CIFRE DELLA SPESA OSPEDALIERA NELLA COMUNICAZIONE DELL’ASSESSORE ALLA SANITA’

 

sanitaLa farmaceutica si divide in due macro voci di spesa, quella territoriale e quella ospedaliera. Nella prima il Piemonte si comporta a livello nazionale abbastanza bene e deve però rispettare i parametri di taglio imposti dal Piano di rientro, mentre nella seconda voce siamo tra i peggiori in Italia.

Vediamo le cifre: per l’anno 2014 il tetto di spesa della farmaceutica territoriale è stato fissato per il Piemonte 827,8 milioni di euro (con una riduzione complessiva del 3.36% rispetto alla spesa dell’anno precedente: nel 2013 la spesa era di 856,6 milioni), di cui 637,8 milioni per la solo spesa farmaceutica convenzionata che quest’anno quindi deve quindi diminuire del 3.2%

 

Dall’analisi dei flussi di spesa del primo semestre e dalla proiezione fino a fine anno, emerge che in Piemonte troviamo territori che stanno risparmiando come Cuneo, Novara, Biella, Vercelli e Vco, mentre Torino è gravemente inadempiente ed Alessandria e Asti sono inadempienti, ma in lento miglioramento: se non si cambia rotta, a fine anno non solo non avremo raggiunto l’obiettivo di spendere solo 827.8 milioni di euro per la farmaceutica territoriale, ma lo avremo superato di almeno 20 milioni di euro.

 

Passiamo alla spesa della farmaceutica ospedaliera: per l’anno 2014 il tetto di spesa è stato fissato per il Piemonte a 390 milioni di euro (con una riduzione complessiva del 4.2% rispetto alla spesa dell’anno precedente: nel 2013 è stata di 407,2 milioni).Qui la situazione è difficile, perché il nostro trend di spesa è tra i più alti d’Italia (peggio di noi fa solo la Puglia).

 

Questa voce è difficile da controllare perché le Asl e le aziende ospedaliere finora non hanno mai collaborato nella diffusione dei dati: di fatto mancava quasi completamente il rendiconto della spesa farmaceutica ospedaliera e quindi non si potevano esercitare controlli, ma soprattutto nessuno all’interno degli ospedali aveva chiari questi dati.

 

Per l’anno in corso invece di restare nel tetto di spesa di 390 milioni di euro, quasi certamente arriveremo a 415 milioni. Le aziende che avrebbero dovuto tagliare maggiormente questa voce erano principalmente le sedi universitarie (Novara e Torino) ma anche Asti, Vercelli e Vco.

 

Per rispettare nel prossimo futuro questi parametri gli strumenti ci sono e per la verità c’erano già. Si tratta di utilizzare una procedura chiamata File F (usata da anni in altre Regioni): un tracciato che contiene le informazioni relative alla fornitura e somministrazione di un farmaco ad un paziente da parte di una struttura ospedaliera o territoriale e che permette la compensazione del costo con l’Asl di residenza del paziente. Si tratta di uno strumento che consente di tracciare la filiera di un farmaco, garantendo al paziente la continuità della cura e all’azienda il riconoscimento delle spese sostenute, una maggiore appropriatezza nei consumi e quindi, per alcune tipologie di farmaco, un risparmio sulla spesa farmaceutica convenzionata.

 

(Foto: il Torinese)

 

Ex Moi, l’occupazione un anno e mezzo dopo

Il tempo è passato, dei profughi iniziali ormai non è rimasto più nessuno, ma le palazzine continuano ad essere occupate… La convivenza con gli abitanti del quartiere si fa ogni giorno più difficile e molti accusano gli extracomunitari dell’aumentato spaccio, della prostituzione e della delinquenza in generale

 

moi2Il 30 marzo 2013 un gruppo di circa 200 immigrati, guidati da alcuni esponenti di centri sociali e associazioni di volontariato, occupa abusivamente alcune palazzine abbandonate, facenti parte del complesso dell’ex villaggio olimpico (ex Moi) in Via Giordano Bruno 201, nel cuore del Borgo Filadelfia.I migranti, di 21 nazionalità diverse, provengono tutti dal programma Emergenza Nord Africa (ENA), che prevedeva l’accoglienza in strutture di Torino e Provincia con corsi di inserimento lavorativo e di lingua italiana, finanziati dalla Comunità Europea.

 

Considerata conclusa a fine febbraio l’emergenza, i profughi vengono abbandonati a se stessi con 500 euro, senza nessun appoggio locativo. La sistemazione nelle palazzine deserte dell’ex Moi sembra  una soluzione ideale, anche se si va ad occuparle illegalmente. Due giorni dopo il numero dei profughi era raddoppiato, in quanto la notizia dell’occupazione si era diffusa e giungevano persone da tutta Italia, non tutte con i requisiti di cui sopra.Il quartiere Borgo Filadelfia si spaccò in due: da un lato le persone e le associazioni si mobilitarono per portare aiuti di prima assistenza (cibo, coperte, vestiti, materassi etc.), dall’altro coloro che erano preoccupati della massiccia presenza di extracomunitari.

 

Ci furono molte discussioni per poter risolvere la questione: esponenti politici dal Comune, dalla Regione, dalla Circoscrizione, nonché dalle autorità religiose nella persona dell’arcivescovo Nosiglia, intervennero per trovare una soluzione. Anche la Presidente della Camera Boldrini fece sentire la sua voce. Il tempo è passato, dei profughi iniziali ormai non è rimasto più nessuno, ma le palazzine continuano ad essere occupate… La convivenza con gli abitanti del quartiere si fa ogni giorno più difficile e molti accusano gli extracomunitari dell’aumentato spaccio, della prostituzione e della delinquenza in generale.

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Anche tra gli occupanti il clima è teso a causa di differenze etniche, religiose e gerarchiche sempre più marcate. Ci sono stati persino episodi di violenza, culminati con l’intervento delle forze dell’ordine. Dopo 18 mesi la situazione ristagna e non si vede una soluzione all’orizzonte…

 

Maria Ferreri

Chiara Mandich

 

Il Regio apre con la Messa da Requiem di Verdi

Il Requiem venne eseguito per la prima volta il 22 maggio 1874 nella Basilica di San Marco a Milano, dirigeva lo stesso Verdi. Composto dal grande operista per commemorare il primo anniversario della scomparsa di Alessandro Manzoni, il Requiem emerse subito quale universale messaggio di pace e consolazione rivolto all’umanità

 

verdi

Martedì 30 settembre alle ore 20, il Regio apre la Stagione 2014-2015 con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Questo immenso capolavoro sinfonico-corale è diventato nel corso degli anni l’emblema dell’eccellenza del Regio. Con la direzione di Gianandrea Noseda, il Requiem è stato eseguito, sempre con unanime successo di pubblico e critica, in tutto il mondo: da Vienna a Tokyo, da Dresda a San Pietroburgo.

 

Per aprire la grandiosa Stagione 2014-2015 viene proposto ora in Italia, per cinque concerti dal 30 settembre al 7 ottobre, il masterpiece che  ha reso famoso il Regio all’estero. L’inaugurazione della Stagione d’Opera spetterà invece a una nuova produzione dell’Otello di Verdi, con la regia di Walter Sutcliffe, il 14 ottobre. Per il Requiem prenderanno parte, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, diretti da Gianandrea Noseda, quattro grandi solisti: Hui He, soprano cinese dal timbro morbido e dalla fine musicalità, già vincitrice del concorso Voci verdiane di Busseto, impegnata nelle più importanti platee internazionali; Daniela Barcellona, mezzosoprano d’eccellenza dalla consolidata fama mondiale e graditissima presenza costante delle produzioni del Regio; Jorge de León, giovane tenore spagnolo dal timbro squillante e omogeneo, che ha già lavorato con direttori quali Zubin Mehta e il compianto Lorin Maazel e infine Michele Pertusi, uno dei più grandi bassi della scuola italiana, amatissimo dal pubblico torinese e non solo. Il Coro, elemento fondamentale di tutta la partitura, è istruito da Claudio Fenoglio.

 

Il Requiem venne eseguito per la prima volta il 22 maggio 1874 nella Basilica di San Marco a Milano, dirigeva lo stesso Verdi. Composto dal grande operista per commemorare il primo anniversario della scomparsa di Alessandro Manzoni, il Requiem emerse subito quale universale messaggio di pace e consolazione rivolto all’umanità. Il successo di pubblico e critica fu immediato e la partitura iniziò a viaggiare: Roma, Venezia, Parigi, Londra e da allora è rimasta sempre in repertorio.Più che di musica sacra si potrebbe parlare di musica spirituale, fatta da un uomo per gli uomini, nel tentativo di offrire un po’ di conforto, non certo una risposta definitiva, al mistero della vita e della morte. Nel Requiem ascoltiamo il grido di dolore del “Dies Irae”, il pentimento e il rimorso nell’”Ingemisco”, la compassione nel “Lacrymosa” ed infine la pace, vera dimensione dell’uomo, nel “Libera me”.

 

Di fatto il Requiem è partitura di estrema finezza compositiva. Verdi non scriveva più da due anni e, dopo i vertici raggiunti con Don Carlo e Aida, apriva con il Requiem l’ultima fase del suo genio creativo, che avrebbe dato frutti così innovativi da segnare per sempre la storia della musica. Tra i tanti elogi ricevuti da Verdi per il suo capolavoro sacro, emerge quello di Johannes Brahms che disse: «solo un genio può scrivere tali opere».La Messa da Requiem è diventata, con gli anni, il nostro miglior biglietto da visita da presentare in tournée. I critici di tutto il mondo hanno più volte sottolineato l’eccellenza raggiunta dai complessi artistici del Regio. Aprire la Stagione 2014-2015 con questo titolo è la perfetta occasione per restituire e presentare al pubblico torinese – e non solo – i risultati raggiunti.

 

Il Teatro Regio e la Città di Torino dedicheranno l’esecuzione del Requiem di Giuseppe Verdi di sabato 4 ottobre alla memoria del baritono torinese Giuseppe Valdengo, in occasione del centenario della sua nascita. Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana per Meriti Artistici, ambasciatore nel mondo del nome di Torino, dell’Italia e della tradizione lirica italiana, Valdengo, prediletto collaboratore di Arturo Toscanini, fu con il leggendario direttore eccellente interprete a New York delle opere verdiane Otello, Aida e Falstaff.Anche per l’intera Stagione 2014-2015 è stato confermato l’accordo tra il Teatro Regio Torino e Rai-Radio3 per la trasmissione in diretta di tutte le prime: il Requiem si potrà dunque ascoltare anche via radio il 30 settembre alle 20, trasmissione che rientra nel circuito Euroradio.

 

 

Posti in vendita a € 35, da sabato 13 settembre, presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, alla Biglietteria del Teatro Stabile, on line su www.vivaticket.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270011.8815.270. Info: tel. 011.8815.557011.8815.557

 

Racconti di viaggi sul palco del Teatro Baretti

Viaggi stravaganti, anticonformisti, non turistici e improvvisati. L’evento TEDxCrocettaSalon – Travel nasce per promuovere nuovi modi di viaggiare

 

BARETTIIl 5 ottobre cinque viaggiatori condivideranno le loro esperienze su un unico palcoscenico. Tutte le strade portano al Teatro Baretti. Il 5 ottobre 2014, dalle 9:30 alle 13.30, cinque liberi viaggiatori porteranno sul palco di via Giuseppe Baretti 4 i racconti delle loro esperienze di viaggio. Viaggi stravaganti, anticonformisti, non turistici e improvvisati. L’evento TEDxCrocettaSalon – Travel nasce per promuovere nuovi modi di viaggiare. Ascolterete la storia di due ragazzi che da Milano a Lisbona si sono lasciati guidare esclusivamente dalle app, quella di un pellegrino con chitarra al seguito, quella di chi ha scelto di seguire la filosofia del “chi va piano, va sano e va lontano”, e di chi infine racconterà il viaggio fatto alla scoperta di se stessa. Sarà inoltre proposta una selezione di video TED. La giornata sarà divisa in due sessioni intervallata da un coffee break e si concluderà con un aperitivo sul palco del teatro. Interverranno:

 

Orlando Manfredi – “From Orlando to Santiago”

In arte duemanosinistra, cantautore, attore e drammaturgo. Racconterà e ci farà ascoltare le sue canzoni composte sulla via per Santiago.

Stefano Vogna, Nicola Graziani – “#inFriendsWeTrust

 

Un gruppo di amici appassionati di tecnologia e comunicazione, che hanno intrapreso un viaggio da Milano a Lisbona utilizzando solamente App.

 

Simon Dabbicco – “Travelling without spending money” Viaggiatore per passione e promotore della sostenibilità, permacultura ed ecologismo, ci racconterà come esplorare il mondo lontano dagli stereotipi del turista, vivendo in modo più autentico i luoghi visitati.

 

Amor Ben  – “Curiosity and Diversity” Insegnante di spagnolo con la passione per le lingue e gli ambienti internazionali. Ci racconterà il viaggio fatto alla scoperta di se stessa e quali caratteristiche l’hanno aiutata a costruire il suo lavoro in un ambiente multi-culturale.

 

L’evento in lingua inglese sarà ad accesso gratuito, fino ad esaurimento posti (100). Data la sua esclusività e l’elevato numero di richieste di partecipazione, la suddetta è comunque soggetta  ai seguenti requisiti:  compilazione modulo per la selezione e registrazione tramite Eventbrite. Le prime 20 persone che si registreranno su Eventbrite saranno automaticamente selezionate per partecipare all’evento. Gli altri partecipanti saranno selezionati in base a criteri volti a garantire  l’eterogeneità e a stimolare il networking e la condivisione di idee nello stile TED.

 

Maggiori dettagli sulla modalità di partecipazione su http://www.tedxcrocetta.com.

 

Il papà del bimbo: “Ho inventato il rapimento per paura di perdere mio figlio”

carabinieriOra deve ora rispondere di quattro reati: simulazione di reato, procurato allarme, abbandono di minore e  calunnia

 

L’unica possibilità per capire i meccanismi psicologici che lo hanno portato a rovinarsi l’esistenza sarebbe quella di entrare nella sua testa e leggergli il pensiero. Forse ora Alex Giarrizzo, operaio di 33 anni,  il papà che si era inventato il rapimento del proprio figlioletto, si sta rendendo conto della situazione che ha creato. Domenica scorsa aveva perso di vista il piccolo di due anni tra la folla della fiera di Borgaro. Lo aveva ritrovato poco dopo, ma temeva che gli venisse tolta la patria potestà. E così, il genitore sconclusionato, che aveva anche detto di avere dato un cazzotto al rapitore-fantasma, prima che questo si dileguasse – sempre secondo quanto raccontato ai carabinieri – a bordo di un’auto grigia in compagnia del complice. Le immagini delle telecamere della zona hanno rivelato che non era accaduto proprio nulla di tutto ciò. Ora deve ora rispondere di quattro reati: simulazione di reato, procurato allarme, abbandono di minore e  calunnia. Infatti  aveva riconosciuto un rom nelle foto segnaletiche che gli erano state mostrate dai carabinieri.

Via libera al progetto definitivo della Torino-Lione

notavbs.orgnotav striscioneAi comuni della Vallle di Susa arriveranno 112 milioni di euro di compensazioni. La parte italiana della linea ferroviaria va da Bussoleno al confine. In essa rientra il tunnel di base, la stazione internazionale di Susa e la galleria di collegamento con la ferrovia storica del Frejus

 

Sono 130 gli aggiustamenti da realizzare. Riguardano migliorie per terriitorio e ambiente, la tutela del paesaggio, una maggiore attenzione all’amianto. Ora che sono stati accolti  la Regione può dare il via libera al progetto della Torino – Lione. E’ stato infatti approvata la compatibilità ambientale per la tratta italiana della ferrovia ad alta velocità. 

 

Adesso il Governo potrà dare il via libera all’iter definitivo dell’opera. Ai comuni della Vallle di Susa arriveranno 112 milioni di euro di compensazioni. La parte italiana della linea ferroviaria va da Bussoleno al confine. In essa rientra il tunnel di base, la stazione internazionale di Susa, le opere all’aperto nella pianura di Bussoleno e Susa e la galleria di collegamento con la ferrovia storica del Frejus. Dovranno traslocare gli impianti della scuola di Guida Sicura di Susa, poichè l’area ospiterà il cantiere della stazione internazionale.

 

Intanto, a Ivrea, il sindaco No Tav Sandro Plano, annuncia che la città esce dall’Osservatorio della Torino – Lione, l’organismo governativo guidato da anni da Mario Virano. Il fatto che Plano – che ha vinto le elezioni comunali per soli 8 voti – ha fatto storcere il naso al senatore Pd, lo stesso partito del primo cittadino, Stefano Esposito (notoriamente a favore della linea ferroviaria): “l’altra metà della città da chi è rappresentata?”

Quando la coppia rischia lo scoppio

gilibremerI ragazzi torinesi del canale #NoiCiMettiamoLaFaccia, hanno realizzato un nuovo video

 

Marco Gili e Nicola Bremer, i due giovani “provocatori sociali” torinesi del canale #NoiCiMettiamoLaFaccia, hanno realizzato un nuovo video. Il filmato mette alla prova coppie incontrate per le vie della città. Ecco l’ultimo video dal titolo “# La Coppia Scoppia

 

https://www.youtube.com/watch?v=pmLFZx7wmoQ

 

Gli altri video sul canale YouTube: https://www.youtube.com/user/NCMLF

 

Tempi di crisi, sulla Linea 2 meglio il treno-metrò

metro gentemetro 2Collegare la stazione Vanchiglia con lo scalo ferroviario di Rebaudengo utilizzando il trincerone di via Sempione. Sfruttando il passante ferroviario, si ridurrebbero  costi di realizzazione oggi insostenibili, pari a circa un miliardo e mezzo di euro

 

 

La priorità è quella di collegare i cittadini di Barriera di Milano e di Mirafiori con il centro, capolinea la stazione di Porta Nuova. Quindi, ritiene l’assessore all’urbabistica del Comuna, Stefano Lorusso, è accettabile una deroga al progetto iniziale della Linea 2 della metropolitana, soprattutto considerando che i soldi per costruirla così come la si pensava, proprio non ci sono. E come è stata abbandonata la realizzazione della tangenziale est (e al suo posto si pensa a un tunnel sotto il Po), una soluzione alternativa va individuata anche per il metrò. L’assessore Pd, nel corso della festa Willy Brandt organizzata dalla Fondazione Amendola, ha comunicato la sua suggestione, rilanciata dalle pagine cittadine di Repubblica: collegare la stazione Vanchiglia con lo scalo ferroviario di Rebaudengo sfruttando il trincerone di via Sempione.

 

Non si tratterebbe di un vero metrò, ma di vagoni in grado di correre anche sui tradizionali binari ferroviari, del tipo impiegato in Nord Europa. Insomma, una sorta di metrò-treno che, sfruttando il passante ferroviario, ridurrebbe costi di realizzazione oggi insostenibili, pari a circa un miliardo e mezzo di euro. Il tutto verrebbe a costare invece sui 6-700 milioni. Anche il senatore Stefano Esposito, presente al dibattito della festa dem (una kermesse che, rispetto alla manifestazione ufficiale del Pd tenutasi in agosto, ha ancora il sapore di festa de l’Unità) ha lanciato una proposta: il Comune promuova di “metrò-bond”, dei buoni con  tassi al 2% di interesse, utili a finanziare l’opera. L’idea dell’assessore Lorusso nasce dal fatto che pensare ai privati per realizzare un’opera faraonica come la seconda linea sarebbe velleitario. Da qui la necessità di studiare proposte alternative, piuttosto che rinunciare al progetto.

 

(Foto: il Torinese)

 

Tentato rapimento del bambino: il padre aveva inventato tutto

carabinieri autoLe immagini ricavate dalle telecamere della zona hanno confermato che lì non c’era alcun rapitore. Nel frattempo i social network si erano riempiti di commenti di solidarietà, preoccupazione e soprattutto rabbia contro criminali (in questo caso) inesistenti. Poi il papà è crollato davanti alle domande incalzanti dei carabinieri

 

Succede anche questo. Alex Giarrizzo, l’operaio 31 enne di Borgaro Torinese che aveva raccontato il tentativo di rapimento del proprio bambino di 3 anni da parte di un uomo, si era inventato tutto. Domenica, durante la fiera del paese, aveva probabilmente perso di vista il piccolo. Preso dal panico, o consigliato male da qualcuno che forse gli ha suggerito di inventarsi la storia per evitare responsabilità, ha spiegato con tanto di particolari una vicenda  inesistente.

 

Ha persino detto di avere raggiunto il presunto rapitore e di averlo colpito con un pugno, prima che questi fuggisse con un complice a bordo di una vettura grigia. A dire il vero, il magistrato al quale erano state affidate le indagini e i militari dell’Arma avevano capito fin dall’inizio che qualcosa non quadrava. Le immagini ricavate dalle telecamere della zona hanno confermato che lì non c’era alcun rapitore.

 

Nel frattempo i social network si erano riempiti di commenti di solidarietà, preoccupazione e rabbia contro criminali (in questo caso) inesistenti. Poi il papà è crollato davanti alle domande incalzanti dei carabinieri. La cosa più importante, comunque, è che il bambino sia sano e salvo.

Mezza maratona, che successo: anche per la ricerca

MEZZA MARATONALa manifestazione quest’anno si è svolta a sostegno della ricerca sul cancro. Il rettore dell’ateneo torinese, Gianmaria Ajani, ha dato lo start

 

Sono stati più di  mille i partecipanti alla Mezza Maratona di Torino, promossa dal CUS e giunta alla sua XIV edizione. La manifestazione quest’anno si è svolta a sostegno della ricerca sul cancro. Il rettore dell’ateneo torinese, Gianmaria Ajani ha dato lo start. Due i percorsi, uno da 10 km e l’altro da 21 km. Per gli uomini ha vinto sulla distanza dei 21,097 km Luca Cerva Perolin, con 1h 13’02”. Clara Pedrini, invece, per le donne, con 1h20’35”. Sui 10,250 km, ha vinto Alberto Monasterolo per gli uomini (34’13”) e Giorgia Morano per le donne (38’46”).